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da RUMePERA » 30.11.12 - 09:49
BONUCCI a La Gazzetta: "Ridicolo parlare di crisi. Toro inferiore, ma dobbiamo trattarlo come una grande. L'anti-Juve? Il Napoli. Dentro o fuori, siamo pronti e non falliremo"
30.11.2012 08:35 di Redazione TuttoJuve
Dalle colonne de "La Gazzetta dello Sport" arrivano le parole di Leonardo Bonucci, che intervistato da Mirko Graziano ha analizzato il momento bianconero, quando mancano poche ore al derby della Mole e a pochi giorni dalla trasferta di Champions in Ucraina:
"RIDICOLO PARLARE DI CRISI" - "Se è scattato l’allarme in casa Juve? Esagerato. È semplicemente ridicolo parlare di crisi. La sconfitta di Milano? Un episodio. Il Chelsea ci ha svuotati. Siamo mancati in rabbia e fame. Ma il Milan non ci ha dominati. La sconfitta è già dietro le spalle. Abbiamo pagato un minimo di inesperienza nel gestire il doppio impegno, soprattutto quando di mezzo c’è una gara importante come quella contro i campioni d’Europa. Ripeto, questione di adrenalina, fame e rabbia. Quella che non deve mai mancare in una grande squadra come la Juve. Domenica scorsa nessuno è stato da Juve. Certi cali di cattiveria non sono ammessi. Va capito in fretta, faremo tesoro di questa esperienza, e non ci troverete più impreparati. Sicuro".
"L'ANTI-JUVE? IL NAPOLI" - "Chi è la vera anti-Juve tra Inter e Napoli? Dico Napoli. È più consolidato, mentre l’Inter sembra in continua evoluzione. Il gruppo di Mazzarri lavora insieme da anni, è affiatato e solido, ha punti di riferimento ben precisi. Lo dimostrano anche certe vittorie ottenute magari senza giocare al massimo, su campi difficili, complicati".
"SIAMO PRONTI E NON FALLIREMO" - "Ora primo momento della verità della gestione Conte? Dentro o fuori. E’ il periodo più importante e stimolante da quando è arrivato il mister. Siamo pronti, e non falliremo. Al di là dei giocatori, in certi momenti è l’ambiente a fare la differenza, e qui è la normalità gestire le pressioni peggiori. Stadio, tifo e una società che c’è, forte. La sentiamo. Senza dimenticare che come guida tecnica abbiamo una sicurezza, in tutti i sensi. Conte è un martello».
"BISOGNA TRATTARE IL TORO COME UNA GRANDE. TEMO VENTURA" - "Più si avvicina e più si comincia ad avvertire l’attesa anche della nostra gente. Sì, in generale è forse più intensa per i granata l’attesa, lo juventino è abituato all’alta classifica, ad altre sfide. Oltretutto, loro sono stati a lungo in B in questi anni. In ogni modo, occhio. Il Toro è sicuramente di un livello inferiore, ma saranno guai se non lo tratteremo da grande squadra. Bisogna fare a attenzione a...? A Ventura, è lui il pericolo numero uno del Torino. Gli devo tantissimo. Mi volle a Pisa, e mi mise in campo due giorni dopo che ero arrivato da Treviso. Poi, la splendida avventura insieme a Bari. Mi ha migliorato come giocatore e come uomo. Gli voglio davvero bene, ma sabato per 90’ sarà solo un avversario. Troppo spericolato il 4-2-4 contro questa Juve? Le squadre di Ventura giocano con quattro punte vere, due centrali e due esterne. Però, la fase difensiva è ben curata. In sei sono fissi,mauna volta persa palla rientrano tutti rapidamente. Le difese di Ventura non sono così semplici da perforare. Merito anche del lavoro specifico, dietro, di Sullo, il vice di Ventura. Sasà è meticoloso, preparato, attento, oltre ad essere una bravissima persona".
"MIGLIORATO CON CONTE. VOGLIO ESSERE RICORDATO COME UN VINCENTE" - In cosa mia migliorato Antonio Conte? A livello di fiducia in me stesso, di cattiveria, di attenzione. Prima ero un po’ narciso, ora ho guadagnato in praticità. Il mister mi martella, mi vuole sempre sul pezzo, collegato, concentrato. Ma ancora devo crescere nell’uno contro uno. Se questo è l'anno della mia consacrazione? La sento forte la fiducia del mister, è importante. Sì, in un certo senso credo di essere maturato molto e di aver dimostrato di meritare la Juve. Io qui ci voglio restare a lungo, e punto a essere ricordato come un vincente".
"HO PROBLEMI NELLA DIFESA A 4? FALSO!" - In Nazionale penalizzato dalla difesa a quattro? In mezzo, a tre, mi trovo bene, ma non dimenticatevi che in carriera ho sempre giocato a quattro, anche all’ultimo Europeo dove proprio la critica mi ha elogiato, quindi rispetto ogni decisione dei miei mister, a loro darò sempre il massimo sul campo, ma in giro non si dica che ho problemi in una linea a quattro, perché è falso. Che Italia sta crescendo? Una bella Nazionale, fidatevi. Prandelli sta facendo un lavoro importante, ha costruito un gruppo splendido e piano piano sta inserendo parecchi giovani interessanti».
"CALCIOSCOMMESSE? ERO INNOCENTE, NON ESISTEVA PATTEGGIARE" - "Ho rifiutato il patteggiamento anche di fronte al rischio di chiudere di fatto la carriera? Qualcuno mi ha dato dell’incosciente. Ma ero totalmente innocente, quindi sicuro di uscirne pulito. Non esisteva patteggiare".