Un po' di chiarezza su quello che da alcuni è definito come sistema di prevenzione dei sismi, da altri un semplice abbaglio preso dalla ricerca scientifica... a quanto pare la verità sta nel mezzo
Ogni terremoto è preceduto da deformazioni delle rocce interessate dai movimenti tettonici; tanto per capirci, quel fenomeno chiamato "deriva dei continenti", in base al quale, ad esempio, Africa e Americhe si allontanano lentamente l'una dalla'altra. Queste deformazioni possono favorire un aumento del flusso di radon attraverso il suolo e questo fenomeno può anticipare di poche settimane o alcuni mesi il terremoto, il quale avviene quando la deformazione provoca, improvvisamente, la rottura degli strati di roccia interessati, liberando grandi quantità di energia.
L'ampia variabilità dell' intervallo di tempo tra l'avvio della anomala fuoriuscita di radon e lo scatenamento del terremoto è già un problema; a questo problema si aggiunge il fatto che i flussi di radon normalmente variano anche in base alla pressione atmosferica, alla temperatura dell'aria e alla piovosità.
I ricercatori croati hanno proposto una formula empirica che permette di valutare se l'anomalia dipende da fattori meteorologici o da eventi sismici in atto. Con questo accorgimento, in 4 anni di misure effettuate in una sola località è stato previsto il 46% dei terremoti di magnitudo (scala Richter) maggiore o uguale a 3 e con un epicentro entro 200 chilometri dal punto di misura del radon. E in questi casi il terremoto è stato registrato, in media, 31 giorni dopo l'anomala fuoriuscita di radon.
Se ho capito bene, in questo studio non tutti i terremoti sono stati previsti, ma quelli previsti sono effettivamente accaduti.
Insomma, se con questo sistema le popolazioni interessate (e la protezione civile) fossero state allertate, in tutti questi casi di allerta, tutti si sarebbero trovati preparati (tecnicamente e psicologicamente) all'evento.
E come vedremo non è l'evacuazione la giusta risposta ad un sistema di allarme terremoti.
In sintesi, nelle situazioni in cui i terremoti sono preceduti da una maggiore emissione di radon ( e l'Abbruzzo sembra avere questa caratteristica) misure accurate di questo gas possono prevedere gran parte dei sismi che possono avvenire nella zona. Una rete di rilevatori di radon, come affermato i ricercatori Croati potrebbe permettere di localizzare il possibile epicentro del fenomeno (e quindi l'area potenzialmente interessata dal terremoto) ed una analisi statistica fatta per un tempo sufficentemente lungo sui terremoti di minore intensità che si sviluppano in quell'area sismica, permetterebbe di prevedere l'intervallo di tempo medio entro il quale ci potrà essere lo scatenamento di eventi sismici di significativa intensità segnalato dalle anomalie di radon e questo intervallo di tempo potrebbe corrispondere alla durata dello stato di allarme.
Mi sembra che lo stato dell'arte di questo sistema giustifichi un intensificarsi degli studi per individuare le aree sismiche interessate dalle emissioni di radon, aumentare la predittività e ridurre i tempi di allarme.
Un po' di chiarezza sul Radon...
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Re: Un po' di chiarezza sul Radon...
Interessante da leggere soprattutto x chi dice che e' impossibile mediante il radon prevenire i terremoti...in primis colui che dice che e' impossibile prevenirei terremoti,ma intanto fa sgomberare la sola prefettura di l'aquila 4 ore prima.
Il sistema giuliani DEVE essere ampiamente perfezionato,come si evince in L'ampia variabilità dell' intervallo di tempo tra l'avvio della anomala fuoriuscita di radon e lo scatenamento del terremoto è già un problema; a questo problema si aggiunge il fatto che i flussi di radon normalmente variano anche in base alla pressione atmosferica, alla temperatura dell'aria e alla piovosità. ;a dir la verita' bastava giusto un po' di logica a 360 gradi prima;ora c'e' il conforto di misurazioni e,coerentemente alle stesse obiezioni,della scienza che le ha rilevate.
Il sistema giuliani DEVE essere ampiamente perfezionato,come si evince in L'ampia variabilità dell' intervallo di tempo tra l'avvio della anomala fuoriuscita di radon e lo scatenamento del terremoto è già un problema; a questo problema si aggiunge il fatto che i flussi di radon normalmente variano anche in base alla pressione atmosferica, alla temperatura dell'aria e alla piovosità. ;a dir la verita' bastava giusto un po' di logica a 360 gradi prima;ora c'e' il conforto di misurazioni e,coerentemente alle stesse obiezioni,della scienza che le ha rilevate.
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Re: Un po' di chiarezza sul Radon...
Professor Pasquaré (Univ. Milano), al di là delle polemiche più o meno utili in un momento così drammatico, i terremoti di questo tipo sono prevedibili?
Queste cose non sono prevedibili quasi mai veramente, o, per lo meno, lo sono in una scala molto ampia. Ad esempio: sappiamo che tutto il settore tirrenico dell’Italia in questo momento è a rischio terremoto perché si sta muovendo. Da qui a dire se colpirà delle città o addirittura quali città e con quale e quanta intensità ne passa. Ora come ora da un punto di vista scientifico prevedere un disastro come quello appena occorso è pressoché impossibile.
Quindi ha ragione Guido Bertolaso quando afferma che non si poteva immaginare l’intensità di un simile disastro sebbene ci fossero state scosse precedenti?
Ha ragione Bertolaso in quanto direi che sappiamo già, come ho detto, quali siano le aree sismiche del nostro Paese, ma poi dire in quale epicentro è in arrivo un tipo di sciagura come questo non si può proprio. Quanto era stato detto riguardava una zona comunque ampia e non la città de L’Aquila in sé. In queste zone l’unica possibile soluzione consiste nell’investire in strutture abitative e architettoniche antisismiche. Tutto il blocco del Gran Sasso è in movimento verso l’Adriatico. Questo significa che occorre che tutti i conglomerati urbani esistenti in quest’area dovrebbero munirsi di un’adeguata prevenzione a livello di strutture.
Il fatto che però nei giorni precedenti si siano verificate numerose scosse nell’area colpita non significa davvero nulla?
Sì, in generale i movimenti precursori sono significativi, ma, occorre precisare: indicano per lo più l’arrivo di un terremoto, non la sua intensità. Basandoci in particolar modo sulla statistica possiamo prevedere – la maggior parte delle volte però, non tutte – l’insorgere di fenomeni di questo tipo. E solitamente, quando questo avviene, scatta l’allerta generale. In Italia abbiamo sismologi molto bravi, come ad esempio quelli che lavorano per l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. È un istituto molto aggiornato e “agguerrito” e difficilmente si lascia “scappare” un terremoto. Sicuramente avrebbero agito in tempo se il disastro fosse stato prevedibile. Questo però non garantisce comunque, come ovvio, dall’imprevedibilità.
Queste cose non sono prevedibili quasi mai veramente, o, per lo meno, lo sono in una scala molto ampia. Ad esempio: sappiamo che tutto il settore tirrenico dell’Italia in questo momento è a rischio terremoto perché si sta muovendo. Da qui a dire se colpirà delle città o addirittura quali città e con quale e quanta intensità ne passa. Ora come ora da un punto di vista scientifico prevedere un disastro come quello appena occorso è pressoché impossibile.
Quindi ha ragione Guido Bertolaso quando afferma che non si poteva immaginare l’intensità di un simile disastro sebbene ci fossero state scosse precedenti?
Ha ragione Bertolaso in quanto direi che sappiamo già, come ho detto, quali siano le aree sismiche del nostro Paese, ma poi dire in quale epicentro è in arrivo un tipo di sciagura come questo non si può proprio. Quanto era stato detto riguardava una zona comunque ampia e non la città de L’Aquila in sé. In queste zone l’unica possibile soluzione consiste nell’investire in strutture abitative e architettoniche antisismiche. Tutto il blocco del Gran Sasso è in movimento verso l’Adriatico. Questo significa che occorre che tutti i conglomerati urbani esistenti in quest’area dovrebbero munirsi di un’adeguata prevenzione a livello di strutture.
Il fatto che però nei giorni precedenti si siano verificate numerose scosse nell’area colpita non significa davvero nulla?
Sì, in generale i movimenti precursori sono significativi, ma, occorre precisare: indicano per lo più l’arrivo di un terremoto, non la sua intensità. Basandoci in particolar modo sulla statistica possiamo prevedere – la maggior parte delle volte però, non tutte – l’insorgere di fenomeni di questo tipo. E solitamente, quando questo avviene, scatta l’allerta generale. In Italia abbiamo sismologi molto bravi, come ad esempio quelli che lavorano per l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. È un istituto molto aggiornato e “agguerrito” e difficilmente si lascia “scappare” un terremoto. Sicuramente avrebbero agito in tempo se il disastro fosse stato prevedibile. Questo però non garantisce comunque, come ovvio, dall’imprevedibilità.

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Re: Un po' di chiarezza sul Radon...
La verità forse starebbe nel mezzo se la comunità scientifica fosse equamente divisa 
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Re: Un po' di chiarezza sul Radon...
In che senso?Daniste ha scritto:La verità forse starebbe nel mezzo se la comunità scientifica fosse equamente divisa
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Re: Un po' di chiarezza sul Radon...
Nel senso che la comunità scientifica (non Bertolaso) italiana e mondiale ha ampiamente detto come la pensa, e non è per nulla equamente divisaAlexito90 ha scritto:In che senso?Daniste ha scritto:La verità forse starebbe nel mezzo se la comunità scientifica fosse equamente divisa
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Re: Un po' di chiarezza sul Radon...
io sono sempre piu' convinto che la cultura non la da' un pezzo di carta ma l'apertura mentale e l'analizzare dati di fatto reali....
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Re: Un po' di chiarezza sul Radon...
Io invece sono sempre più convinto che decine di scienziati che dedicano la loro vita ad uno scopo non sono tutti scemi e/o furfanti...gente che per tutta la vita ogni giorno studia, analizza, e insegna dati di fatto reali...il pezzo di carta è solo una conseguenza del lavoro e dello studio che si fa, cosa c'entra?facinoroso ha scritto:io sono sempre piu' convinto che la cultura non la da' un pezzo di carta ma l'apertura mentale e l'analizzare dati di fatto reali....
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