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da Meridiano » 10.08.09 - 18:30
Via Zanetti, resta Poulsen
Pro e contro, e i perchè
Zanetti parte, Poulsen resta. Le porte girevoli del mercato di centrocampo della Juventus hanno dato un responso irrevocabile e un altro almeno parziale. Il mediano toscano è stato ceduto alla Fiorentina, quello danese - almeno per il momento - rientra nei programmi di Ferrara. Dopo aver rifiutato una decina di trasferimenti. Uno sviluppo che ha lasciato perplessi alcuni tifosi juventini, che fanno riferimento al rendimento dei due giocatori, soddisfacente in bianconero per Zanetti, molto meno per Poulsen, almeno secondo le aspettative. Ma la mossa ha i suoi perché: eccoli.
I PERCHÈ — Il cambiamento di rotta è stato motivato da ragioni economiche e di salute. Era difficile monetizzare il trasferimento di Poulsen, perché il mastino danese proprio non se ne voleva andare, complice un ingaggio difficile da esportare. Mentre la Fiorentina ha offerto due milioni di euro per Zanetti, arrivato tre stagioni fa in bianconero a costo zero ed era in scandenza. Ma c'entra anche la salute. Quella di Cristiano, intermittente come una frequenza radio mal captata, che nell'ultimo anno l'ha tenuto più fuori dal campo che sul rettangolo di gioco, nonostante la fiducia di Ranieri. Gli infortuni lo hanno perseguitato. E proprio un infortunio che va per le lunghe, quello di Sissoko, per caratteristiche tecniche più assimilabile a Poulsen che a Zanetti, ha supportato il cambio di programma.
TATTICA — Ferrara finora ha giocato con il rombo di centrocampo, un 4-3-1-2 che dovrebbe consentire a Diego - o a Giovinco, il vice del brasiliano - di svariare in libertà dietro le punte, da vertice alto della geometria tattica bianconera, esaltando le proprie caratteristiche. Sul ruolo di mezzala le gerarchie erano delineate: Camoranesi sul centrodestra, Sissoko sul centrosinistra. Felipe Melo - incensato oggi da Maradona in un'intervista al sito Fifa - da vertice basso, da regista atipico: non classico come D'Agostino, corteggiato dalla Juve durante l'estate, ma con caratteristiche più di contenimento e meno di verticalizzazione. Con Marchisio da valorizzare spesso e volentieri: capace di giocare sia da regista che da mezzala, e Zanetti adatto a giostrare da regista, ruolo che ne avrebbe esaltato le caratteristiche tecniche. Ma con l'assenza di Sissoko la Juve ha riscontrato l'esigenza di rilanciare un incontrista puro, Poulsen, anche a discapito delle geometrie di Zanetti. E allora via la qualità di Zanetti, per la quantità del danesone. E un po' di allarme per i tifosi, scottati lo scorso anno da una scelta su questa falsariga rivelatasi poi sbagliata: la Juve era vicina al piede morbido di Xabi Alonso e aveva invece ripiegato sulle doti podistiche del danese.
TREQUARTISTA — Ma c'è una grande, sostanziale differenza rispetto alla stagione scorsa, quando il "camaleonte solido" era rimasto a corto di qualità in mezzo: stavolta ci sarà un fantasista attraverso il quale far passare la manovra: un talento come Diego, oppure come Giovinco, lo scorso anno spesso defilato sulla fascia sinistra da vice Nedved. E allora la Juve di qualità ne avrà comunque tanta, considerando poi che la posizione più centrale rispetto al passato di Camoranesi dovrebbe consentire ai bianconeri di trovare piedi buoni anche in fase di costruzione.
MERCATO — E poi c'è sempre il mercato, cui magari attingere per un colpaccio in extremis. Il sogno sarebbe Gago, del Real Madrid, che vede il suo posto da titolare in blanco molto meno saldo dopo l'arrivo - l'ironia della sorte - proprio di un rimpianto bianconero, Xabi Alonso.
Fonte:gazzettadellosport
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