Melo

[gianplecce]

Felipe Melo: "Ho pianto per mia nonna"

Pronti via, sono bastati i 90 minuti più recupero del debutto romano perché il popolo bianconero avesse modo di capire chi è Felipe Melo. Le sue sfaccettature, le sue caratteristiche, le sue qualità calcistiche e morali. Melo che lotta, Melo che ruba palloni, Melo che imposta, Melo che si inserisce, Melo che segna, Melo che esulta, Melo che consola gli avversari ( chiedere a De Rossi per credere), Melo che si commuove e dedica rete e vittoria alla nonna, appena scomparsa. Melo che intenerisce il popolo bianconero.

Già perché lui, a un certo punto, non se la sentiva neanche di scendere in campo. Era troppo abbattuto e sconsolato per farlo, a causa della morte di Manuelina, i cui funerali si sono tenuti in Brasile proprio mentre la Juventus scendeva in campo all'Olimpico. Poi, invece, il forte giocatore s'è fatto coraggio sentendo il clima di affetto che si respirava intorno a lui e pensando alla sua "seconda mamma": "Mia nonna era un guerriero nella vita e mi è stata di grande aiuto, soprattutto all'inizio della mia carriera quando tutto sembrava così difficile. So che è vicina a Dio e mi conforta. Sono entrato in campo nel momento in cui stavano eseguendo i suoi funerali, in Brasile. Volevo quasi rinunciare, ma poi ho deciso di farlo. Anzi, ero determinato a segnare un gol e a dedicarlo a lei e a mio padre che è sempre al mio fianco e ora sta soffrendo molto. A loro devo tutto. Avevo la testa piena di pensieri al l'inizio della partita, così ho pianto. Quando sono riuscito a segnare, ho capito tante cose".

"Tutti sapevano in che stato emotivo fossi. E' molto difficile affrontare momenti del genere lontano dalla famiglia. I compagni e i dirigenti mi hanno sostenuto molto quando avevo bisogno. Ringrazio anche le persone che hanno pregato per la salute di mia nonna e ringrazio medici e infermieri che hanno assistito mia nonna per tutto il periodo in cui ha lottato per vita".

fonte: tmw



tristezza...

[RUMePERA]

FELIPE MELO, ritratto di un lottatore

06.09.2009 10:50 di Francesco Cherchi tuttojuve.com

Fonte: di Simone Toninato per carlonesti.it

Felipe Melo nasce a Volta Redonda, Brasile, nel 1983. "Giramondo", come molti giocatori sudamericani, ha cambiato numerose volte maglia. Iniziando in patria, proseguendo in Spagna, per approdare nell'estate 2008 in Italia.

In campo, predilige il ruolo di mediano, subito avanti alla difesa, dedito più alla distruzione del gioco altrui che alla costruzione della manovra, ma comunque in possesso di una buona visione di gioco e di un bagaglio tecnico di chiaro stampo brasiliano.

Gli esordi, sono datati 2001-2002 con la maglia rossonera del Flamengo, con cui colleziona 26 presenze e realizza tre reti, prima di passare al Cruzeiro nel corso della stagione 2003 e al Gremio, nel 2004.

L'anno successivo però, lascia il Brasile, per accasarsi in Spagna, al Mallorca. Alla luce delle poche presenze, solo sette, la sua permanenza alle Baleari dura solo un anno, alla fine del quale viene ceduto al Racing di Santander.

Alla corte del presidente Pernia, in due stagioni, disputa 49 incontri realizzando 6 reti. Poi, nel giugno 2007, cambia nuovamente casacca, trasferendosi all'Almeria. In Andalusia, disputa il miglior campionato della sua carriera mettendo a segno ben 7 centri in 34 apparizioni.

Al termine della stagione, lascia la Spagna per approdare alla Fiorentina che lo acquista per 8 milioni di euro. L'avventura in maglia viola, non inizia nel migliore dei modi. Alla prima giornata al Franchi arriva la Juventus, ma per somma di ammonizioni termina la gara in anticipo, prendendo la via degli spogliatoi. Come si suole dire però, "sbagliando si impara", e riesce ben presto ad imboccare la strada giusta. A fine stagione il suo score è di 29 presenze e 2 gol. Nel gennaio 2009, le sue ottime prestazioni, convincono il CT Dunga a convocarlo in nazionale, con cui nell'estate dello stesso anno, vince la Confederations Cup. Dopo il successo con la nazionale, viene acquistato dalla Juventus che lo sceglie per affiancarlo a Sissoko, con cui va a formare una delle coppie di mediani più forti al mondo. Per lui un quinquennale, con progressivo aumento nelle stagioni successive, da 2 milioni e mezzo di euro annui.

Da incorniciare l'esordio in maglia bianconera. Stadio "Olimpico" di Roma, di fronte i giallorossi di Spalletti e la Juve di Ferrara. La gara è da subito in discesa per la "Vecchia Signora" che trova in Diego, la soluzione a tutti i problemi. L'1-2 sembra poter rimanere invariato fino al triplice fischio, ma in zona Cesarini, ci pensa proprio Felipe Melo a chiudere il conto, realizzando la terza marcatura.

[RUMePERA]

Felipe Melo: "Grazie a Dio sono cambiato. Ma se segno sabato esulto"

16.10.2009 11:09 di Francesco Cherchi tuttojuve.com
Fonte: La Stampa

Il guerriero bianconero, Felipe Melo, conta le ore che lo separano dalla battaglia di sabato pomeriggio contro la sua ex squadra, nel teatro dell'Olimpico di Torino. Una sfida che il brasiliano sente in maniera particolare e che non vuole assolutamente perdere, come conferma nella lunga intervista concessa al quotidiano torinese "La Stampa": "Non c’è una possibilità che non possa scendere in campo. Anzi, sì: che Ferrara mi lasci fuori - sorride Felipe, che tuttavia non vuol sentir parlare di vendetta -. Macché, è solo una partita importante e quelli che dissero quelle cose non erano veri tifosi. A Firenze mi sono trovato bene".

La squadra viola, tuttavia, appartiene al suo passato, dunque, nel caso riuscisse a segnare al suo ex compagno Frey esulterebbe tranquillamente: "Se lo faccio non manco di rispetto a nessuno", ha precisato Melo.

La Juventus per acquistarlo dalla Fiorentina ha sborsato la bellezza di 25 milioni, ma il brasiliano non sente comunque il peso della maglia bianconera e della responsabilità: "Nessun peso. La responsabilità c’è, ma nulla più. Il guaio è un altro: la gente pensa che il calciatore non sbagli mai, ma non siamo macchine. Nessuno è perfetto, tranne Maradona e Pelè".

Felipe non è rimasto affatto sorpreso di essere stato valutato così tanto: "No, anche perché dopo l’anno all’Almeria credevo di poter arrivare al top. Lì feci il salto. Precedentemente al Racing facevo l’ala e la domenica non giocavo. Passai due anni difficili. Mi ha dato la forza prima Dio, poi la mia famiglia, papà Josè, e mamma Silvania. L’allenatore, Miguel Angel Portugal, non mi mise mai a centrocampo: diceva che non avevo qualità. Poi andò a lavorare al Real, mi chiamò e mi disse: “Scusami, mi ero sbagliato”. Tanto che l’estate scorsa arrivò un’offerta da Madrid".

Ma il centrocampista verdeoro ha preferito la Juve ai Galattici: "A Madrid non era tutto fatto e alla mia famiglia piaceva l’Italia. Poi un calciatore deve sentirsi importante e la Juve ha compiuto uno sforzo notevole per prendermi".

L'aggressività di Felipe Melo pare sia figlia di una passione per il ju jitsu: "Ma se facessi ju jitsu in campo spaccherei qualcuno - scherza il brasiliano, che poi torna serio quando deve commentare i 14 cartellini gialli e i due rossi collezionati nella scorsa stagione -. Presi tre o quattro cartellini perché litigavo con l’arbitro o con qualche calciatore. Gli altri erano per normali falli di gioco. Non sono un attaccante, sono un centrocampista difensivo: magari ti arriva Ronaldinho, Pato, Kakà o Cassano, e non sempre gli levi la palla pulita. Mica li puoi lasciare andare. Con la Fiorentina, se arriva Jovetic e fa la gran giocata che faccio? Fallo, ma mai per fare male", precisa il centrocampista.

A Monaco s’è attaccato con Robben, ma il brasiliano assicura di essersi calmato: "Prima litigavo e non mollavo mai, ora sono cambiato. A fine stagione mi sono detto: devo cambiare. Robben stava andando veloce e gli ho dato una spallata. Ma ci siamo chiariti".

Felipe svela poi il segreto del cambiamento: "È sempre dentro di te", spiega il devotissimo brasiliano.
Per lui non solo elogi, ma anche molte critiche, dopo alcuni grossolani errori commessi nelle ultime gare: "Sono uno che si rivede le partite, e a Palermo ho sbagliato - ammette Melo -. Penso che la squadra abbia perso per colpa mia, mi prendo le responsabilità. Però sono tre anni che sto giocando ad alto livello ed è la prima volta che sbaglio: ora ne ho davanti altri tre".

Nel Brasile è bravissimo a partire in contropiede, cosa che raramente gli abbiamo visto fare in maglia bianconera: "Qui ne faccio meno, ma posso rubare più palloni - si giustifica il centrocampista, che probabilmente col rientro di Sissoko avrà più possibilità di sganciarsi in avanti -. Lui è un bravo giocatore, ma anche Marchisio e Camoranesi. Sicuramente Momo è uno che ti aiuta a rubar palloni: avrò più spazio per andare avanti".

Melo commenta quindi la decisione del connazionale Amauri di vestire la maglia della Nazionale italiana: "Gliel’ho detto l’anno scorso: “Devi parlare con la tua famiglia”. Ma se Lippi gli ha promesso che lo chiama, deve andare. Forse Dunga ha già fatto il Brasile".

Sul finire dell'intervista, Melo spiega di non aver alcuna paura di uscire dalla Champions e ribadisce di credere fortemente nello scudetto. Il brasiliano vuole assolutamente vincere qualcosa e dice di non sentirsi arrivato: "Contro la Roma era morta mia nonna, mio babbo stava male, ma ho giocato. L’ho fatto perché sono felice qui e voglio sempre di più. Ma non sono i soldi che mi fanno lavorare, è la fame di vittorie: scudetto, Champions e Mondiale. Mi sento più maturo. Sono migliorato, dentro e fuori".

Infine Felipe parla del suo futuro e di un sogno che ha nel cassetto: "Sto studiando per diventare diacono della mia chiesa, in Brasile. Ma per farlo devo cambiare tante cose. Ho parlato spesso con Legrottaglie, anche dopo la partita di Palermo. Devi dimostrare giorno dopo giorno che sei cambiato. Per questo sto studiando la Bibbia, e viene qui un pastore brasiliano, Junior, che è missionario in Portogallo. Credente lo sono sempre stato, ma non facevo le cose giuste. Così sono cambiato".
Tutto un altro Melo rispetto al passato: "In strada, o in discoteca, se c’era da litigare non mi tiravo indietro, volevo farlo. Ora sono molto più tranquillo", conclude il centrocampista bianconero.

[Dainelli]

Stiamo arrivando caro Felipe, stiamo arrivando :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight:

[RUMePERA]

Stiamo arrivando caro Felipe, stiamo arrivando :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight:

Che ne sai, magari ve la imbusta...

[nm3]

ahahah
io spero che segni perchè ce l'ho nel manager,ma spero che segni anche e soprattutto Gila che l'ho da per tutto
poi se Gamberini prende 7 ancora meglio.....

[RUMePERA]

ahahah
io spero che segni perchè ce l'ho nel manager,ma spero che segni anche e soprattutto Gila che l'ho da per tutto
poi se Gamberini prende 7 ancora meglio.....

...e poi c'era la marmotta che confezionava la cioccolata...

[Dainelli]

Stiamo arrivando caro Felipe, stiamo arrivando :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight: :fight:

Che ne sai, magari ve la imbusta...

Può anche segnare, ma il fatto che deve morire è inconfutabile :59:

[RUMePERA]

Prima o poi tocca a tutti

[Gooner]

Io fossi un tifoso della Fiorentina renderei grazie a vita a Felipe Melo.
Incassare 25 milioni per un paccone simile non è da tutti.

[RUMePERA]

Io fossi un tifoso della Fiorentina renderei grazie a vita a Felipe Melo.
Incassare 25 milioni per un paccone simile non è da tutti.

Meglio spenderne 15 per Huntelaar.

[Gooner]

Vabbè, il Milan non conta.. resta il fatto che Felipe Melo è un pacco..
Sapevatelo

Ps. Mi stai perdendo un po' di smalto.. Sasso o Pez mi avrebbero risposto così

[RUMePERA]

Vabbè, il Milan non conta.. resta il fatto che Felipe Melo è un pacco..
Sapevatelo

Ps. Mi stai perdendo un po' di smalto.. Sasso o Pez mi avrebbero risposto così

:fight:

[Meridiano]

Rum leggo che Melo e' stato convocato, possibilita' che giochi domani contro la sua ex squadra?

[RUMePERA]

Rum leggo che Melo e' stato convocato, possibilita' che giochi domani contro la sua ex squadra?

Secondo me gioca titolare sicuramente. Ti consiglio di buttare un occhio sul topic partita e sulla scheda in Fantazona.