La carriera di allenatore di Giovanni De Biasi
Inizia ad allenare le giovanili proprio nelle file del Bassano e poi quelle del Vicenza (Allievi Nazionali). La prima esperienza di allenatore di una prima squadra è alla Vastese, con la quale conquista subito un prestigioso sesto posto in Serie C2 nel 1992-1993. L'anno successivo inizia l'esperienza triennale al Carpi, per poi esordire alla guida del Cosenza (Serie B) nel corso del campionato 1996-1997: dapprima esonerato con la squadra fuori dalla zona retrocessione, viene richiamato quando il Cosenza è ormai all'ultimo posto, non riuscendo così ad evitare la retrocessione dei silani nonostante una buona rincorsa finale alla salvezza.
Nel 1997 passa alla SPAL, con cui ottiene una promozione in Serie C1 (1997-1998) e una Coppa Italia di Serie C.
Negli anni successivi si mette definitivamente in mostra alla guida del Modena, che in soli due anni riesce a portare dalla Serie C1 alla A, vincendo il Premio Panchina d'Argento[2] per aver mostrato un gioco veloce, dinamico, aggressivo e palla a terra.
Segue poi l'esperienza biennale di Brescia in Serie A dal 2003 al gennaio 2005. La prima stagione ottiene una tranquilla salvezza coadiuvato anche dai guizzi di Roberto Baggio alla sua ultima stagione di attività. La stagione seguente, complice anche il ritiro del campione di Caldogno e la cessione di pedine importanti come Mauri, Dainelli, Brighi, Colucci e Matuzalem, la squadra naviga nei bassifondi della classifica e così a metà stagione De Biasi viene esonerato. Il tecnico subisce con grande amarezza la scelta del presidente Corioni, fiducioso di poter salvare una squadra che, invece, senza di lui scenderà mestamente in Serie B.
Nel 2005-2006 va ad allenare il Torino appena rinato dopo il fallimento dell'era Cimminelli e riesce nell'incredibile impresa di portare i granata in Serie A al primo tentativo con una squadra costruita nel giro di una settimana (grazie ad una speciale finestra di mercato), vincendo i playoff contro il Mantova.
Nella stagione successiva, tuttavia, viene esonerato prima dell'inizio del campionato a causa di dissensi con il presidente Cairo, salvo poi essere richiamato a 14 giornate dal termine per salvare i granata. Anche in questo caso raggiunge il risultato prefissato, salvando il Torino dalla B con una giornata di anticipo.
Il 10 ottobre 2007 firma un contratto per allenare la squadra spagnola del Levante, ultima nella Liga con 1 punto dopo le prime sette giornate. Purtroppo l'esperienza iberica non si rivela per quello che doveva essere. Le promesse della società di acquistare nuovi giocatori nel mercato invernale non vengono mantenute ed anzi, numerosi calciatori tra cui gli italiani Cirillo, Storari e Riganò oltre all'ex madridista Savio, abbandonano la squadra a gennaio a causa del tracollo finanziario della società.
De Biasi, però, amatissimo dai tifosi spagnoli e stimato dalla critica (il popolare quotidiano sportivo AS lo proclama - in un suo numero - come il miglior tecnico del campionato), tiene il residuo della squadra unita e compatta, mostrandosi uno straordinario e geniale motivatore.
Il Levante, nonostante gli stipendi ormai da tempo non pagati, la rosa scarna e un futuro che lascia intravedere presagi di fallimento, consegue alcune vittorie insperate, sfoderando un gioco lineare, disciplina tattica ed un orgoglio fuori dal comune, considerando il difficile contesto e la situazione sportiva ormai compromessa.
Il 16 aprile 2008 De Biasi rescinde il contratto con gli iberici per tornare ad allenare la squadra del presidente Urbano Cairo, impelagata nuovamente nella lotta per non retrocedere. L'allenatore trevigiano si insedia sulla panchina per le ultime 5 giornate di campionato e riesce anche questa volta ad ottenere la salvezza alla penultima giornata vincendo per 1-0 a Livorno contro la squadra amaranto.
Il nuovo campionato 2008-2009 vede però una classifica iniziale a singhiozzo per il Torino che dopo 14 partite sembra destinato ad un campionato incentrato sulla lotta per non retrocedere. Iniziano così a serpeggiare nuovi malumori in seno alla dirigenza granata che l'8 dicembre, a seguito della sconfitta casalinga subita dalla Fiorentina, lo solleva dall'incarico.
Il 22 dicembre 2009 viene ufficializzato il suo ingaggio da parte dell'Udinese, in sostituzione dell'esonerato Pasquale Marino.
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Come allenatore per promozioni e salvezza non è affatto male, anzi. Diciamo che se forsse stato preso da una società in lotta per la salvezza, non so, Catania, Atalanta o Bologna, ci potevamo stare. Ma l'Udinese... insomma, mi sembra chiara la scelta della dirigenza: salvezza tranquilla e ripartenza da zero a giugno, incredibile
