Colomba: "La partita della sopravvivenza"
Mister, gli ultimi risultati consentono al Bologna di arrivare allo scontro diretto di Livorno senza l'acqua alla gola.
"I punti che ci siamo guadagnati sono importanti, ma la classifica bisogna guardarla solo alla fine: ora pensiamo ad ogni singola partita, perché sono tutte importanti da qui alla fine. Quella di domani a Livorno non è decisiva, perché manca ancora la gran parte del girone di ritorno, ma ovviamente è importante se chi ti alle spalle resti dietro; meglio ancora se il distacco dovesse aumentare. Non l'affronteremo come la gara della vita o della morte, ma come quella della sopravvivenza: è una partita delicata, sarà una bella sfida, agonistica e caratteriale. Noi stiamo lottando da alcuni mesi e questo non ci spaventa: sappiamo di non essere una squadra da tacco e punta, ma una squadra di battaglia con un po' di qualità che cerchiamo di sfruttare nei momenti giusti".
Con Gimenez fuori causa, potrebbe essere il momento di Succi?
"Si sta proponendo bene, lui come anche gli altri: se scenderà in campo farà sicuramente una partita di grande carattere. Lui è bolognese e avverte ancora di più il trasporto per questa maglia".
Con le due punte, la squadra non rischia di appiattirsi troppo, come a volte è successo in questi due anni?
"Ma, se dovesse giocare, Succi non è un attaccante statico che sta fermo ad aspettare che le cose accadano: è uno che gira molto, è una sua caratteristica e in questo rispecchia un po' il modo di giocare di Adailton, Gimenez e dello stesso Zalayeta. Le caratteristiche di Di Vaio vengono esaltate quando lui gioca da prima punta e noi cerchiamo di agevolargli il compito".
Lei ha allenato il Livorno nel 2004-05.
"Il Livorno era tornato in Serie A dopo tanto tempo. Furono sei mesi belli, con venti punti conquistati in diciotto partite, ma non bastarono per restare lì: dopo il mio esonero arrivò Donadoni e la squadra si salvò, ma la salvezza era quasi cosa fatta".
Ha voglia di rivalsa?
"No. Servono punti per Bologna, per una classifica che va foraggiata continuamente".
Domani sono in programma tre scontri diretti: sarebbe contento se uscissero tre pareggi?
"Il pareggio è negativo per chi rincorre e positivo per chi viene rincorso. Però non mi piace fare progetti di questo tipo quando ci sono tre punti in palio: si prende quello che il campo dice, ma non giocare per il pari. Non l'ho fatto nemmeno contro il Milan, contrariamente a quanto qualcuno può pensare: avessimo concretizzato uno dei contropiede creati, avremmo anche potuto vincere. E ieri sera, nell'anticipo, si è visto cosa succede a giocare a viso aperto contro il Milan".
Fonte:bolognafc.it