Figc, pronto il pool di Palazzi
Calciopoli 2, ma è giallo sui cd
In attesa di un'altra, scottante, udienza a Napoli, la Figc ha mosso i primi passi dell'inchiesta che verrà aperta su Calciopoli 2. Il procuratore federale Palazzi ha infatti cominciato a scegliere gli uomini di fiducia che costituiranno il suo pool di lavoro: si tratta del fedelissimo viceprocuratore Giacchino Trovatore e dei sostituti Avagliano e Barone. E' giallo, intanto, sui cd che contenevano le 171mila telefonate: la Figc non le acquisì.
Mentre, insomma, giorno dopo giorno, spuntano particolari sulle nuove intercettazioni "scovate" dai legali di Luciano Moggi, la federazione scopre di non avere nemmeno quelle vecchie. Quelle, per chiarirci, utilizzate per le condanne di Calciopoli 1. La rivelazione è sconcertante e, con ogni probabilità, ha sconcertato soprattutto Palazzi, che giovedì ha cercato, invano, i cd. Alla fine di una giornata convulsa, è toccato al direttore generale della Figc Antonello Valentini fare chiarezza sulla questione: "Per qualsiasi vicenda di carattere giudiziario - ha spiegato - noi ci mettiamo in scia alla magistratura ordinaria. Abbiamo accertato con il Procuratore federale che non abbiamo mai avuto quei dischetti. Il 15 dicembre 2007 Palazzi chiese i documenti a Napoli e alla vigilia di Natale ci furono recapitati tre faldoni cartacei su fatti che tra l'altro erano caduti in prescrizione sei mesi prima".
Faldoni cartacei, quindi, ma nessun file audio. In pratica, un "riassunto" delle intercettazioni ritenute sensibili dalla Procura di Napoli ma non "le intercettazioni". Anche volendo, quindi - e non è certo che se ne avesse voglia -, la Figc non avrebbe potuto fare quanto poi è stato fatto dai legali di Moggi: ascoltare, cioè, tutte le conversazioni registrate e, tra queste, evidentemente anche le ultime divulgate.
Moggi, dal canto suo, continua a sostenere di avere ancora qualche asso nella manica e la tesi, vista l'abbondanza del materiale fin qui trascurato nelle indagini, pare realistica. In tutte le intercettazioni che i legali di Moggi hanno chiesto al giudice Casoria di acquisire pare chiaro che a parlare con i designatori (e con l'arbitro De Santis) fossero in molti. Questo, per chiarirci, non ha alcun peso nel processo in corso a Napoli perché, come spiegato dal pm Narducci, le intercettazioni non sembrano evidenziare reati penalmente perseguibili.
Per il processo sportivo, però, e in particolare per il famoso articolo 1 - quello che si riferisce alla "lealtà, probità e correttezza" - qualche peso le chiacchierate tra dirigenti e designatori avrebbero potuto averlo. Avrebbero, appunto, perché come noto gli eventuali reati, per la giustizia sportiva, sono ormai prescritti. Per buona pace di quanti vorrebbero - a torto o ragione - dure pene anche per l'Inter. Su questo, anche nella nuova indagine della Figc, non si dibatterà nemmeno. In ballo c'è semmai lo "scudetto degli onesti". Quello, e solo quello, può tornare in discussione.
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