Calciopoli: telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti
- sololinter
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In Calciopoli l'inter non è coinvolta, e di certo non la coinvolgeranno le intercettazioni quì richiamate.
Dimmi, codice di giustizia sportiva alla mano, dove ravviseresti violazioni da parte dell'inter?
Dimmi, codice di giustizia sportiva alla mano, dove ravviseresti violazioni da parte dell'inter?
visto il documentario su moggiopoli la signora Mariuccia dell'omonima pensione di Marinella di Cervia ha dichiarato: "bè allora,a questo punto..la terza stella la chiedo pure io!"
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Re: Calciopoli: telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti
non trovo quella gigante di gooner.
- sololinter
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Re: Calciopoli: telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti
Rispondete con le parole, non con le faccine
ah, già.. impossibile difendersi (seriamente)per voi :linguaccia:
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Re: Calciopoli: telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti
guarda, se taci fai piu' bella figura. basterebbe che ti informassi per bene.
- ogeid36
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Re: Calciopoli: telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti
beh caro,ancora non è coinvolta,ancora molte cose devono venire a galla,e codice di giustizia sportiva alla mano in primis l'inter ha violato l'articolo 1 tanto quanto la juve e le altre società incriminate,non esiste chi lo viola di meno e chi di più,ha compiuto un reato,stop,lo stesso reato della juve.sololinter ha scritto:In Calciopoli l'inter non è coinvolta, e di certo non la coinvolgeranno le intercettazioni quì richiamate.
Dimmi, codice di giustizia sportiva alla mano, dove ravviseresti violazioni da parte dell'inter?
Sbaglio,o negli ultimi mesi sono uscite delle intercettazioni pure sui dirigenti dell'inter che violavano il codice e avevano stretti contatti con designatori e arbitri,promettendo e regalando dei grossi REGALI NATALIZI per il loro ottimo lavoro,sbaglio oppure il procuratore Palazzi aprirà un inchiesta pure su di voi?
Sbaglio se dico che i il pm narducci che fa da accusa a Moggi aveva detto testuali parole: che si voglia o no non ESISTONO nessun tipo di intercettazzioni tra l'inter e tutti i dirigenti federali,in primis coi desigantori? ,beh gli ultimi fatti e le ultime intercettazioni non dicono questo,dicono la verità dove Moggi non era a capo di nulla.
Come mai il gran colonello Auricchio,che talmente è una persona colta ha preso le prove contro la juve dai tabbellini della gazzetta,e in meno di 2 ore ha tirato conclusioni su 2 stagioni calcistiche dove la juve manipolava il sistema.beh,credo che un indagine accurata non debba essere fatta dai giornali e in cosi poco tempo,e come mai nel processo sportivo ha tirato fuori qualunque cosa per imputare colpe alla juve,mentre interrogato qualche mese fa nel processo stranamente non ricordava quasi nulla,però aveva prove importanti nel portatile,che stranamente quel giorno non si accendeva,che peccato!!!
Credo che le intercettazioni publicate negli ultimi mesi dimostrino che il vostro santo facchetti,il vostro presidente Moratti (che aveva dei contatti coi designatori,inviti a cena,dialoghi d'amicizia,e REGALI DI NATALE),il vostro santo protrettore Tronchetti,abbiano compiuto lo stesso reato degli altri.
tu stesso hai detto che queste nuove intercettazioni non sono determinanti per dimostrare che pure l'inter è colpevole,come mai allora il giudice Casoria giudice nel processo di napoli ha ammesso le nuove intercettazioni definendole importanti ai fini della sentenza?
Se non sono importanti queste sull 'inter,allora ritieni che siano più importanti le intercettazioni dove il figlio di moggi trombava la d'amico?
tu dici di non publicare faccine,beh io non ne ho messo nemmeno una!!!
Ultima modifica di ogeid36 il 12.07.10 - 14:49, modificato 3 volte in totale.
- gianplecce
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- Nome:Gianpaolo [phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable
Re: Calciopoli: telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti
ma lasciagli credere di essere onesto... (ci sarebbe da fare un discorsone sul caso milito-motta. ho letto roba assurda).
intanto oggi esce questo:
Le intercettazioni che vi facciamo ascoltare oggi non sono "rilevanti", se con questo termine si vuole intendere solo quelle che contengono prove di frodi sportive utili a supportare l'accusa. Ma noi non siamo l'accusa, per la quale certe intercettazioni mai evidenziate "non aggiungono molto alla ricostruzione della vicenda". Noi le singole accuse della vicenda le vogliamo capire bene, possibilmente nella loro interezza. Pur non essendo nostro dovere vogliamo, simbolicamente, applicare l'Art. 358 del codice di procedura penale, che dice che va compiuta "ogni attività necessaria ai fini indicati nell’art. 326 e svolgere altresì accertamenti su fatti e circostanze a favore della persona sottoposta alle indagini". Allora delle intercettazioni ci interessa la "pertinenza" utile a chiarire circostanze anche a favore.
Per Roma-Juventus del 2005, nell'atto di chiusura indagini è riportato che gli indagati:
Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Fabiani, Fazi, Racalbuto, Pisacreta, Ivaldi, Gabriele: alterando la corretta e genuina procedura di sorteggio del direttore di gara valida per il campionato di calcio di serie A 2004/05, quella per la designazione degli assistenti del direttore di gara e del quarto ufficiale di gara, predeterminavano il risultato dell'incontro di calcio Roma-Juventus 1-2, risultato perseguito anche mediante la designazione fraudolenta di una terna arbitrale (Racalbuto, Pisacreta e Ivaldi), nonché del quarto ufficiale di gara (Gabriele Marco) tutte persone che si adoperavano per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra di Moggi e Giraudo.
Nella richiesta di rinvio a giudizio Ivaldi e Pisacreta non compaiono più, perché la loro posizione è stata archiviata dagli stessi pm, mentre Gabriele sceglie il rito abbreviato e viene assolto. Della quaterna di quella sera in posizione di imputato resta solo Racalbuto che, come abbiamo visto nella ricostruzione della partita, commette un solo errore, mentre altri tre sono ascrivibili ai suoi assistenti. Come prova del reato di Racalbuto viene riportata la telefonata nella quale Carraro critica l'arbitro rimproverando Bergamo.
Letto il capo d'accusa per Roma-Juventus riteniamo "pertinente" un'intercettazione che ci fa sentire la buona fede di Bergamo nella composizione della griglia, e poi ancora la ferma volontà di rispettare le regole del sorteggio. Perché Bergamo è accusato di aver "alterato la corretta e genuina procedura di sorteggio" per quella gara. Così come Racalbuto è accusato di essersi adoperato per far vincere la Juventus. Le intercettazioni che alleghiamo in audio le riteniamo "pertinenti" a verificare se era davvero quella l'intenzione di Racalbuto.
Ci vuole anche un po' di fortuna. La storia recente di Rosetti e Ayroldi, con l'errore sicuramente non voluto sul gol di Tevez in Argentina-Messico, quanto a fortuna e sfortuna, è terribilmente simile a quella di Racalbuto per Roma-Juve del 2005. Solo che Racalbuto è stato ancora più sfortunato, perché quella partita è tra i suoi capi di imputazione nel processo Calciopoli, a Napoli. Della partita Roma-Juventus, di come andò realmente, di come è stata riportata nelle informative, e poi dibattuta in aula, abbiamo da poco parlato in tre articoli (La verità - Sull'informativa - Nel processo vero).
Finora, in nessuna occasione, avevamo potuto ascoltare la voce di Racalbuto, su come aveva vissuto quella partita, su quali erano le sue intenzioni. Voleva davvero portare a termine una frode sportiva? Queste telefonate, ascoltate e "scartate" dagli investigatori, possono aiutarci a capire se c'era la volontà di frodare. Niente "presunte" sim svizzere, tutte telefonate fatte con sim italiane.
La prima telefonata tra Bergamo e Racalbuto risale alla mattina della partita, un impegno da far tremare i polsi, con la stampa che grida allo scandalo prima ancora che la partita inizi. Racalbuto lo sa, ma cerca di rassicurare il suo designatore mostrandosi determinato: "E' una bella gatta da pelare, ma la farò alla grande vedrai, la farò alla grande". Bergamo, con i toni del buon padre, cerca di tranquillizzare e dare forza al suo arbitro: "Io sono convinto, perché anche ieri, subito dopo il sorteggio, che qualcuno ha detto: 'Ma come un arbitro non internazionale?', ho detto 'Scusate, un arbitro che ha fatto 148 partite in serie A, ed oltre 100 di serie B, mi sembra che di esperienza ne dovrebbe avere'. Certo, ci vuole grande determinazione e poi un pizzico di fortuna". Racalbuto, ci spera, in un pizzico di fortuna: "Esatto, che non guasta mai. Ma vedrai, che ho una grande determinazione in corpo, una grande voglia di far bene, che farò bene sicuramente".
Telefonata Bergamo-Racalbuto, 5 marzo 2005 ore 10.56
Non andò come Racalbuto sperava. Racalbuto non ha neppure un briciolo di fortuna, perché i due gol della Juve sono viziati e Pisacreta sbaglia la valutazione in entrambe le occasioni. Due situazioni difficili da valutare per chi è in campo, facili per chi può osservare da casa in panciolle le riprese fatte dall'alto, e vivisezionate con i fermo immagine della moviola. E' quanto avviene quella sera, perché in campo (lo mostrano i servizi tv) nessuno contesta il gol di Cannavaro. Poi, come di solito avviene, la notizia del fuorigioco raggiunge le panchine e di lì i giocatori in campo. Sul secondo gol, rigore concesso a Zalayeta, si è discusso una vita, Auricchio e l'avvocato Prioreschi lo hanno fatto anche al processo, rimanendo ognuno della propria idea, proprio come succede nei bar dello sport. E perché un processo non discuta di partite come nei bar dello sport ci vorrebbero prove "certe" che Racalbuto abbia voluto realizzare una frode sportiva. Non ne abbiamo udita neppure una nelle lunghe ore trascorse nell'ascolto delle udienze.
La seconda telefonata è importante proprio perché ci offre una sensazione opposta alla tesi accusatoria. Un "arbitro killer", che va a dirigere la Juve per favorire la squadra del "capocupola", se ne dovrebbe fregare di tutto e di tutti, e pensare solo a raggiungere il risultato voluto. Racalbuto no, non fa questo, non si comporta così. Ha capito dalle frasi dei giocatori che qualcosa di sbagliato, rispetto alle loro valutazioni sul campo, la moviola deve averlo mostrato. E' preoccupato di aver sbagliato quando nell'intervallo della partita chiede il parere del collega De Santis, che sta vedendo la partita da casa. Una telefonata brevissima ma nella quale è avvertibile la tensione di chi arbitra, la speranza di non aver sbagliato: "Massimo... com'è?... Senti, ma il rigore è dentro o no?... Il rigore! Che qua mi continuano a dire che il fallo è fuori". De Santis, almeno è la nostra impressione, svicola e minimizza per non turbare ulteriormente il collega.
Telefonata Racalbuto-De Santis, 5 marzo 2005 ore 21.27
A partita terminata, alle 23.40, Racalbuto e De Santis si risentono al telefono e, stavolta, De Santis è più "tecnico", va sui singoli aspetti della partita, a volte giustificando le scelte e a volte rivelando all'amico altri errori: "Salvatò, comunque oh, te posso dì, io l'ho rivisto dieci volte il rigore e lo sai che non te lo so dire mica se è dentro o fuori? Perché l'impatto con la cosaaa... il problema è che c'è fuorigioco di Ibrahimovic quando riceve palla. Allora, il primo gol, quando Ibrahimovic colpisce, Cannavaro è in fuorigioco... Eh, sta davanti di un metro". Racalbuto, dispiaciuto: "Addirittura". De Santis: "Eh .. il secondo, quando Ibrahimovic prende palla è in fuorigioco, che poi la passa a Zalayeta. Lo sai che non se ne era accorto nessuno?". Racalbuto risponde ancora con il tono di chi ha preso un maglio nello stomaco: "Addirittura". De Santis continua: "In pratica Ibrahimovic risale dal fuorigioco, riceve palla, la passa a Zalayeta e subisce il fallo. Ti dirò, secondo me Zalayeta, tutto sommato, sta a cavallo della linea, perché l'impatto non lo ha sulla prima gamba, lo ha sulla seconda, sul ginocchio dopo, e poi è buono il gol di Ibrahimovic della rete annullata". Racalbuto, presunto arbitro killer della cupola, non è spavaldo per aver assolto il suo compito, è abbattuto, affranto, e si preoccupa anche di quello che staranno dicendo in tv: "Senti, mia moglie mi diceva che hanno martellato sulla gestione, su tutto". De Santis gli racconta di alcune reazioni in tv ed aggiunge: "E poi ha detto Cucci, hanno detto tutti: 'Meno male, che Racalbuto può essere sbagliata come designazione, però ci stanno Ivaldi e Pisacreta, la partita la faranno loro' (cose dette prima dell'inizio della partita, ndr). Alla fine i casini li hanno fatti loro. Perché ti dirò, ipotesi per assurdo, se quello vede il fuorigioco di Cannavaro non c'è il gol, giusto? Se vede il fuorigioco di Ibrahimovic non c'è il calcio di rigore, e poi Ibrahimovic, se gli danno ... era difficile quello di Marco, eh, però se gli dà il gol buono...". De Santis parla anche del rosso che meritava Dacourt: "Ci poteva stare l'espulsione di Dacourt. Quando lo ammonisci tu, entra proprio brutto brutto", ed altri romanisti: "Hai visto l'entrata che fa Totti su Zebina? Che poi Zebina cerca di dargli il calcio? Pure Cassano quando prende quello e lo va a buttà fuori... cioè se tu le metti poi fanno quattro espulsi" e giustifica l'amico sulla gestione dell'aspetto disciplinare.
Telefonata Racalbuto-De Santis, 5 marzo 2005 ore 23.40
Pochi minuti dopo la telefonata con De Santis c'è una prima telefonata con Bergamo, e poi una seconda perché era caduta la linea. Parlano uno dei fondatori dell'associazione a delinquere ed un arbitro affiliato, "persone che si adoperavano per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra di Moggi e Giraudo".
Sarebbe lecito, quindi, aspettarsi di ascoltare una qualche soddisfazione da parte loro per il lavoro svolto al fine di favorire la Juventus. Non pubblichiamo nessuna trascrizione di queste telefonate, perché dopo averle trascritte e rilette non davano l'esatta sensazione dello stato d'animo, che si può cogliere solo con l'ascolto. Noi abbiamo sentito un Racalbuto preoccupato: "Quindi è assodato, certo, che è in fuorigioco?", mortificato e abbattuto quando Bergamo gli racconta degli episodi vivisezionati dalla moviola: "Ho capito", incavolato con il destino, "Anche a Cagliari la stessa cosa, p*****a t**** bestia", e nella seconda telefonata: "m****ia che sfiga mamma mia, che sfiga". Un Racalbuto provato: "Ma guarda Paolo, io alla fine della partita gli ho detto al generale Marino che questa partita mi ha tolto due anni di vita, come minimo, perché la sofferenza è stata grande", preoccupato: "Pisacreta è rientrato, Marco è andato via adesso, Ivaldi, invece, è andato in camera, perché volevano andare a cena ed ho detto: 'Ragazzi, non credo che sia la serata giusta, andiamo a dormire, stiamo in camera e stiamo tranquilli perché non è il caso di andare in giro, perché se ci beccano in giro rischiamo. Allora andiamo in camera cerchiamo di riposare e domani mattina prima ce ne andiamo via e meglio è'. Io sono dispiaciutissimo soprattutto per queste cose qua, però io, credimi, ce l'ho messa ma non tutta, forse di più".
Bergamo, che è consapevole di cosa li attende, cerca ugualmente di incoraggiare e tirare su il morale del suo arbitro, lo assolve per alcuni casi contestati, giudica buona la sua prestazione nonostante le difficoltà: "No, no, ma hai fatto una prestazione eccellente in condizioni proibitive... in condizioni proibitive, credimi. Da star male, da non riuscire a mangiare. Io ero davanti alla televisione e non riuscivo a mangiare dalla sofferenza, ti dico". Poi, parlando con Don Giovanni, fotografa quello che è avvenuto: "Ha sbagliato Pisacreta stasera, è un numero uno e, purtroppo, stasera ha sbagliato... e, quindi, quando l'arbitro quando si trova in una situazione così, purtroppo, che non viene aiutato da... anzi, non è che non viene aiutato, se l'assistente gli complica la vita, e sono i più bravi che abbiamo. Dispiace, perché magari ce la metti tutta per far bene e poi il risultato non è quello che speravi". Ascoltatele, come sono state ascoltate dai carabinieri.
Telefonata Racalbuto-Bergamo, 5 marzo 2005 ore 23.56
Telefonata Racalbuto-Bergamo, 5 marzo 2005 ore 24.00
Una delle accuse più lette sui giornali è che chi arbitrava a favore della Juve faceva carriera e chi contro veniva fermato. Nel processo si è appurato che era falso: Paparesta non venne fermato dopo la disastrosa Reggina-Juventus, mentre Racalbuto sì dopo Roma-Juve. Ruggiero Palombo, il 22 maggio 2006, parlando in generale su "Moggiopoli", scriveva che "l'arbitro, armato dai designatori, ha effettivamente premuto il grilletto? ... manca, oltre all'arma del delitto, la «borsa», il quantum della presunta corruzione". E dava subito la risposta: "La «borsa» non c'è perché il vantaggio economico è insito nella carriera stessa degli arbitri: 5165 euro per dirigere una partita di A, 2582 per la B, 1281 per la Coppa Italia...".
Racalbuto, quindi, fermato per otto turni per l'errore in Roma-Juventus, ci avrebbe rimesso anche 40 mila euro. Bella "borsa" per favorire la Juve!
Ascoltata l'amarezza e lo sconforto di Racalbuto per quello che è solo l'arbitraggio di una partita, possiamo solo provare ad immaginare il suo stato d'animo dal 2006 ad oggi. Scrive il primo gennaio 2008 Davide Giacalone: "Da anni si è sostituita la giustizia con la pubblicazione dell’accusa. Il giudizio è emesso all’inizio". E' terribilmente vero se non si concede pari enfasi alle prove favorevoli all'incolpato. Noi nel nostro piccolo non vogliamo sostituirci al giudice al quale, unico, spetta decidere colpevoli e vittime. Però, come da sempre trovate sul nostro sito gli atti pubblici dell'accusa, riteniamo doveroso informarvi sulle cose a favore degli incolpati e della loro difesa. Sarebbe un bel segno di civiltà se lo facessero anche altri media che finora hanno solo parlato delle accuse a Racalbuto. Prendete pure questi audio e fateli ascoltare ai vostri lettori. Forse Racalbuto sarà condannato, o forse assolto perché solo sfortunato. Di sicuro l'informazione non dovrebbe ignorare una parte della verità.
AUDIO ALL'INTERNO. JU29RO.com
intanto oggi esce questo:
Le intercettazioni che vi facciamo ascoltare oggi non sono "rilevanti", se con questo termine si vuole intendere solo quelle che contengono prove di frodi sportive utili a supportare l'accusa. Ma noi non siamo l'accusa, per la quale certe intercettazioni mai evidenziate "non aggiungono molto alla ricostruzione della vicenda". Noi le singole accuse della vicenda le vogliamo capire bene, possibilmente nella loro interezza. Pur non essendo nostro dovere vogliamo, simbolicamente, applicare l'Art. 358 del codice di procedura penale, che dice che va compiuta "ogni attività necessaria ai fini indicati nell’art. 326 e svolgere altresì accertamenti su fatti e circostanze a favore della persona sottoposta alle indagini". Allora delle intercettazioni ci interessa la "pertinenza" utile a chiarire circostanze anche a favore.
Per Roma-Juventus del 2005, nell'atto di chiusura indagini è riportato che gli indagati:
Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Fabiani, Fazi, Racalbuto, Pisacreta, Ivaldi, Gabriele: alterando la corretta e genuina procedura di sorteggio del direttore di gara valida per il campionato di calcio di serie A 2004/05, quella per la designazione degli assistenti del direttore di gara e del quarto ufficiale di gara, predeterminavano il risultato dell'incontro di calcio Roma-Juventus 1-2, risultato perseguito anche mediante la designazione fraudolenta di una terna arbitrale (Racalbuto, Pisacreta e Ivaldi), nonché del quarto ufficiale di gara (Gabriele Marco) tutte persone che si adoperavano per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra di Moggi e Giraudo.
Nella richiesta di rinvio a giudizio Ivaldi e Pisacreta non compaiono più, perché la loro posizione è stata archiviata dagli stessi pm, mentre Gabriele sceglie il rito abbreviato e viene assolto. Della quaterna di quella sera in posizione di imputato resta solo Racalbuto che, come abbiamo visto nella ricostruzione della partita, commette un solo errore, mentre altri tre sono ascrivibili ai suoi assistenti. Come prova del reato di Racalbuto viene riportata la telefonata nella quale Carraro critica l'arbitro rimproverando Bergamo.
Letto il capo d'accusa per Roma-Juventus riteniamo "pertinente" un'intercettazione che ci fa sentire la buona fede di Bergamo nella composizione della griglia, e poi ancora la ferma volontà di rispettare le regole del sorteggio. Perché Bergamo è accusato di aver "alterato la corretta e genuina procedura di sorteggio" per quella gara. Così come Racalbuto è accusato di essersi adoperato per far vincere la Juventus. Le intercettazioni che alleghiamo in audio le riteniamo "pertinenti" a verificare se era davvero quella l'intenzione di Racalbuto.
Ci vuole anche un po' di fortuna. La storia recente di Rosetti e Ayroldi, con l'errore sicuramente non voluto sul gol di Tevez in Argentina-Messico, quanto a fortuna e sfortuna, è terribilmente simile a quella di Racalbuto per Roma-Juve del 2005. Solo che Racalbuto è stato ancora più sfortunato, perché quella partita è tra i suoi capi di imputazione nel processo Calciopoli, a Napoli. Della partita Roma-Juventus, di come andò realmente, di come è stata riportata nelle informative, e poi dibattuta in aula, abbiamo da poco parlato in tre articoli (La verità - Sull'informativa - Nel processo vero).
Finora, in nessuna occasione, avevamo potuto ascoltare la voce di Racalbuto, su come aveva vissuto quella partita, su quali erano le sue intenzioni. Voleva davvero portare a termine una frode sportiva? Queste telefonate, ascoltate e "scartate" dagli investigatori, possono aiutarci a capire se c'era la volontà di frodare. Niente "presunte" sim svizzere, tutte telefonate fatte con sim italiane.
La prima telefonata tra Bergamo e Racalbuto risale alla mattina della partita, un impegno da far tremare i polsi, con la stampa che grida allo scandalo prima ancora che la partita inizi. Racalbuto lo sa, ma cerca di rassicurare il suo designatore mostrandosi determinato: "E' una bella gatta da pelare, ma la farò alla grande vedrai, la farò alla grande". Bergamo, con i toni del buon padre, cerca di tranquillizzare e dare forza al suo arbitro: "Io sono convinto, perché anche ieri, subito dopo il sorteggio, che qualcuno ha detto: 'Ma come un arbitro non internazionale?', ho detto 'Scusate, un arbitro che ha fatto 148 partite in serie A, ed oltre 100 di serie B, mi sembra che di esperienza ne dovrebbe avere'. Certo, ci vuole grande determinazione e poi un pizzico di fortuna". Racalbuto, ci spera, in un pizzico di fortuna: "Esatto, che non guasta mai. Ma vedrai, che ho una grande determinazione in corpo, una grande voglia di far bene, che farò bene sicuramente".
Telefonata Bergamo-Racalbuto, 5 marzo 2005 ore 10.56
Non andò come Racalbuto sperava. Racalbuto non ha neppure un briciolo di fortuna, perché i due gol della Juve sono viziati e Pisacreta sbaglia la valutazione in entrambe le occasioni. Due situazioni difficili da valutare per chi è in campo, facili per chi può osservare da casa in panciolle le riprese fatte dall'alto, e vivisezionate con i fermo immagine della moviola. E' quanto avviene quella sera, perché in campo (lo mostrano i servizi tv) nessuno contesta il gol di Cannavaro. Poi, come di solito avviene, la notizia del fuorigioco raggiunge le panchine e di lì i giocatori in campo. Sul secondo gol, rigore concesso a Zalayeta, si è discusso una vita, Auricchio e l'avvocato Prioreschi lo hanno fatto anche al processo, rimanendo ognuno della propria idea, proprio come succede nei bar dello sport. E perché un processo non discuta di partite come nei bar dello sport ci vorrebbero prove "certe" che Racalbuto abbia voluto realizzare una frode sportiva. Non ne abbiamo udita neppure una nelle lunghe ore trascorse nell'ascolto delle udienze.
La seconda telefonata è importante proprio perché ci offre una sensazione opposta alla tesi accusatoria. Un "arbitro killer", che va a dirigere la Juve per favorire la squadra del "capocupola", se ne dovrebbe fregare di tutto e di tutti, e pensare solo a raggiungere il risultato voluto. Racalbuto no, non fa questo, non si comporta così. Ha capito dalle frasi dei giocatori che qualcosa di sbagliato, rispetto alle loro valutazioni sul campo, la moviola deve averlo mostrato. E' preoccupato di aver sbagliato quando nell'intervallo della partita chiede il parere del collega De Santis, che sta vedendo la partita da casa. Una telefonata brevissima ma nella quale è avvertibile la tensione di chi arbitra, la speranza di non aver sbagliato: "Massimo... com'è?... Senti, ma il rigore è dentro o no?... Il rigore! Che qua mi continuano a dire che il fallo è fuori". De Santis, almeno è la nostra impressione, svicola e minimizza per non turbare ulteriormente il collega.
Telefonata Racalbuto-De Santis, 5 marzo 2005 ore 21.27
A partita terminata, alle 23.40, Racalbuto e De Santis si risentono al telefono e, stavolta, De Santis è più "tecnico", va sui singoli aspetti della partita, a volte giustificando le scelte e a volte rivelando all'amico altri errori: "Salvatò, comunque oh, te posso dì, io l'ho rivisto dieci volte il rigore e lo sai che non te lo so dire mica se è dentro o fuori? Perché l'impatto con la cosaaa... il problema è che c'è fuorigioco di Ibrahimovic quando riceve palla. Allora, il primo gol, quando Ibrahimovic colpisce, Cannavaro è in fuorigioco... Eh, sta davanti di un metro". Racalbuto, dispiaciuto: "Addirittura". De Santis: "Eh .. il secondo, quando Ibrahimovic prende palla è in fuorigioco, che poi la passa a Zalayeta. Lo sai che non se ne era accorto nessuno?". Racalbuto risponde ancora con il tono di chi ha preso un maglio nello stomaco: "Addirittura". De Santis continua: "In pratica Ibrahimovic risale dal fuorigioco, riceve palla, la passa a Zalayeta e subisce il fallo. Ti dirò, secondo me Zalayeta, tutto sommato, sta a cavallo della linea, perché l'impatto non lo ha sulla prima gamba, lo ha sulla seconda, sul ginocchio dopo, e poi è buono il gol di Ibrahimovic della rete annullata". Racalbuto, presunto arbitro killer della cupola, non è spavaldo per aver assolto il suo compito, è abbattuto, affranto, e si preoccupa anche di quello che staranno dicendo in tv: "Senti, mia moglie mi diceva che hanno martellato sulla gestione, su tutto". De Santis gli racconta di alcune reazioni in tv ed aggiunge: "E poi ha detto Cucci, hanno detto tutti: 'Meno male, che Racalbuto può essere sbagliata come designazione, però ci stanno Ivaldi e Pisacreta, la partita la faranno loro' (cose dette prima dell'inizio della partita, ndr). Alla fine i casini li hanno fatti loro. Perché ti dirò, ipotesi per assurdo, se quello vede il fuorigioco di Cannavaro non c'è il gol, giusto? Se vede il fuorigioco di Ibrahimovic non c'è il calcio di rigore, e poi Ibrahimovic, se gli danno ... era difficile quello di Marco, eh, però se gli dà il gol buono...". De Santis parla anche del rosso che meritava Dacourt: "Ci poteva stare l'espulsione di Dacourt. Quando lo ammonisci tu, entra proprio brutto brutto", ed altri romanisti: "Hai visto l'entrata che fa Totti su Zebina? Che poi Zebina cerca di dargli il calcio? Pure Cassano quando prende quello e lo va a buttà fuori... cioè se tu le metti poi fanno quattro espulsi" e giustifica l'amico sulla gestione dell'aspetto disciplinare.
Telefonata Racalbuto-De Santis, 5 marzo 2005 ore 23.40
Pochi minuti dopo la telefonata con De Santis c'è una prima telefonata con Bergamo, e poi una seconda perché era caduta la linea. Parlano uno dei fondatori dell'associazione a delinquere ed un arbitro affiliato, "persone che si adoperavano per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra di Moggi e Giraudo".
Sarebbe lecito, quindi, aspettarsi di ascoltare una qualche soddisfazione da parte loro per il lavoro svolto al fine di favorire la Juventus. Non pubblichiamo nessuna trascrizione di queste telefonate, perché dopo averle trascritte e rilette non davano l'esatta sensazione dello stato d'animo, che si può cogliere solo con l'ascolto. Noi abbiamo sentito un Racalbuto preoccupato: "Quindi è assodato, certo, che è in fuorigioco?", mortificato e abbattuto quando Bergamo gli racconta degli episodi vivisezionati dalla moviola: "Ho capito", incavolato con il destino, "Anche a Cagliari la stessa cosa, p*****a t**** bestia", e nella seconda telefonata: "m****ia che sfiga mamma mia, che sfiga". Un Racalbuto provato: "Ma guarda Paolo, io alla fine della partita gli ho detto al generale Marino che questa partita mi ha tolto due anni di vita, come minimo, perché la sofferenza è stata grande", preoccupato: "Pisacreta è rientrato, Marco è andato via adesso, Ivaldi, invece, è andato in camera, perché volevano andare a cena ed ho detto: 'Ragazzi, non credo che sia la serata giusta, andiamo a dormire, stiamo in camera e stiamo tranquilli perché non è il caso di andare in giro, perché se ci beccano in giro rischiamo. Allora andiamo in camera cerchiamo di riposare e domani mattina prima ce ne andiamo via e meglio è'. Io sono dispiaciutissimo soprattutto per queste cose qua, però io, credimi, ce l'ho messa ma non tutta, forse di più".
Bergamo, che è consapevole di cosa li attende, cerca ugualmente di incoraggiare e tirare su il morale del suo arbitro, lo assolve per alcuni casi contestati, giudica buona la sua prestazione nonostante le difficoltà: "No, no, ma hai fatto una prestazione eccellente in condizioni proibitive... in condizioni proibitive, credimi. Da star male, da non riuscire a mangiare. Io ero davanti alla televisione e non riuscivo a mangiare dalla sofferenza, ti dico". Poi, parlando con Don Giovanni, fotografa quello che è avvenuto: "Ha sbagliato Pisacreta stasera, è un numero uno e, purtroppo, stasera ha sbagliato... e, quindi, quando l'arbitro quando si trova in una situazione così, purtroppo, che non viene aiutato da... anzi, non è che non viene aiutato, se l'assistente gli complica la vita, e sono i più bravi che abbiamo. Dispiace, perché magari ce la metti tutta per far bene e poi il risultato non è quello che speravi". Ascoltatele, come sono state ascoltate dai carabinieri.
Telefonata Racalbuto-Bergamo, 5 marzo 2005 ore 23.56
Telefonata Racalbuto-Bergamo, 5 marzo 2005 ore 24.00
Una delle accuse più lette sui giornali è che chi arbitrava a favore della Juve faceva carriera e chi contro veniva fermato. Nel processo si è appurato che era falso: Paparesta non venne fermato dopo la disastrosa Reggina-Juventus, mentre Racalbuto sì dopo Roma-Juve. Ruggiero Palombo, il 22 maggio 2006, parlando in generale su "Moggiopoli", scriveva che "l'arbitro, armato dai designatori, ha effettivamente premuto il grilletto? ... manca, oltre all'arma del delitto, la «borsa», il quantum della presunta corruzione". E dava subito la risposta: "La «borsa» non c'è perché il vantaggio economico è insito nella carriera stessa degli arbitri: 5165 euro per dirigere una partita di A, 2582 per la B, 1281 per la Coppa Italia...".
Racalbuto, quindi, fermato per otto turni per l'errore in Roma-Juventus, ci avrebbe rimesso anche 40 mila euro. Bella "borsa" per favorire la Juve!
Ascoltata l'amarezza e lo sconforto di Racalbuto per quello che è solo l'arbitraggio di una partita, possiamo solo provare ad immaginare il suo stato d'animo dal 2006 ad oggi. Scrive il primo gennaio 2008 Davide Giacalone: "Da anni si è sostituita la giustizia con la pubblicazione dell’accusa. Il giudizio è emesso all’inizio". E' terribilmente vero se non si concede pari enfasi alle prove favorevoli all'incolpato. Noi nel nostro piccolo non vogliamo sostituirci al giudice al quale, unico, spetta decidere colpevoli e vittime. Però, come da sempre trovate sul nostro sito gli atti pubblici dell'accusa, riteniamo doveroso informarvi sulle cose a favore degli incolpati e della loro difesa. Sarebbe un bel segno di civiltà se lo facessero anche altri media che finora hanno solo parlato delle accuse a Racalbuto. Prendete pure questi audio e fateli ascoltare ai vostri lettori. Forse Racalbuto sarà condannato, o forse assolto perché solo sfortunato. Di sicuro l'informazione non dovrebbe ignorare una parte della verità.
AUDIO ALL'INTERNO. JU29RO.com
- ogeid36
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Re: Calciopoli: telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti
questi articoli letti e riletti,e ho anche letto moltissime opinionioni di giornalisti che non sono juventini ma che sanno bene quello che scrivono.
SU Milito-t.motta dico solo una cosa:
moratti deferito a 3 mesi,preziosi a 6, e multe irrisorie per le 2 società,per una trattativa di mercato importante.
Mentre moggi che in questo dicembre si incontra con la menarini per dialogare come amico viene defrerito a 9 mesi,mentre la menarini 6 mesi più multa per il bologna il quadruplo rispetto a quella inflitta all'inter.
QUESTA è LA GIUSTIZIA SPORTIVA ITALIANA,con uguaglianza su tutti.
SU Milito-t.motta dico solo una cosa:
moratti deferito a 3 mesi,preziosi a 6, e multe irrisorie per le 2 società,per una trattativa di mercato importante.
Mentre moggi che in questo dicembre si incontra con la menarini per dialogare come amico viene defrerito a 9 mesi,mentre la menarini 6 mesi più multa per il bologna il quadruplo rispetto a quella inflitta all'inter.
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- gianplecce
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Re: Calciopoli: telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti
se ti va apri un topic su motta-milito così qui non andiamo ot. 
- ogeid36
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Re: Calciopoli: telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti
ok lo farògianplecce ha scritto:se ti va apri un topic su motta-milito così qui non andiamo ot.
- sololinter
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Re: Calciopoli: telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti
Sbagli, mi dispiace:ogeid36 ha scritto:beh caro,ancora non è coinvolta,ancora molte cose devono venire a galla,e codice di giustizia sportiva alla mano in primis l'inter ha violato l'articolo 1 tanto quanto la juve e le altre società incriminate,non esiste chi lo viola di meno e chi di più,ha compiuto un reato,stop,lo stesso reato della juve.sololinter ha scritto:In Calciopoli l'inter non è coinvolta, e di certo non la coinvolgeranno le intercettazioni quì richiamate.
Dimmi, codice di giustizia sportiva alla mano, dove ravviseresti violazioni da parte dell'inter?
Sbaglio,o negli ultimi mesi sono uscite delle intercettazioni pure sui dirigenti dell'inter che violavano il codice e avevano stretti contatti con designatori e arbitri,promettendo e regalando dei grossi REGALI NATALIZI per il loro ottimo lavoro,sbaglio oppure il procuratore Palazzi aprirà un inchiesta pure su di voi?
Sbaglio se dico che i il pm narducci che fa da accusa a Moggi aveva detto testuali parole: che si voglia o no non ESISTONO nessun tipo di intercettazzioni tra l'inter e tutti i dirigenti federali,in primis coi desigantori? ,beh gli ultimi fatti e le ultime intercettazioni non dicono questo,dicono la verità dove Moggi non era a capo di nulla.
Come mai il gran colonello Auricchio,che talmente è una persona colta ha preso le prove contro la juve dai tabbellini della gazzetta,e in meno di 2 ore ha tirato conclusioni su 2 stagioni calcistiche dove la juve manipolava il sistema.beh,credo che un indagine accurata non debba essere fatta dai giornali e in cosi poco tempo,e come mai nel processo sportivo ha tirato fuori qualunque cosa per imputare colpe alla juve,mentre interrogato qualche mese fa nel processo stranamente non ricordava quasi nulla,però aveva prove importanti nel portatile,che stranamente quel giorno non si accendeva,che peccato!!!
Credo che le intercettazioni publicate negli ultimi mesi dimostrino che il vostro santo facchetti,il vostro presidente Moratti (che aveva dei contatti coi designatori,inviti a cena,dialoghi d'amicizia,e REGALI DI NATALE),il vostro santo protrettore Tronchetti,abbiano compiuto lo stesso reato degli altri.
tu stesso hai detto che queste nuove intercettazioni non sono determinanti per dimostrare che pure l'inter è colpevole,come mai allora il giudice Casoria giudice nel processo di napoli ha ammesso le nuove intercettazioni definendole importanti ai fini della sentenza?
Se non sono importanti queste sull 'inter,allora ritieni che siano più importanti le intercettazioni dove il figlio di moggi trombava la d'amico?
tu dici di non publicare faccine,beh io non ne ho messo nemmeno una!!!
Nella totalità delle intercettazioni da ultimo “ fatte emergere” non è riscontrabile nemmeno la mera violazione dell’art. 1 del c.d.g.s. (lealtà sportiva). Ad esempio, difficilmente potrà essere ritenuto illecito o sleale - a norma del c.d.g.s. - chiedere, se possibile, l’arbitro considerato universalmente il migliore per dirigere una partita di calcio.
Precisazione: nel 2006, parlare con i designatori non solo era consentito ma addirittura la figc invitava le squadre a confrontarsi costantemente - in modo lecito - con i designatori sulle problematiche arbitrali (“gli incontri tra dirigenti e classe arbitrale, per instaurare un clima di collaborazione, erano caldeggiati” Paolo Bergamo).
Con riferimento invece ai colloqui con gli arbitri va precisato che il parlare con gli stessi non configurava di per sé un illecito o un atto di slealtà sportiva (il codice di giustizia sportiva dell’epoca infatti nulla diceva a tal proposito, e su questo è bene fare chiarezza). Invero l’unica fonte normativa dell’epoca che disciplinava l’argomento era il regolamento dell’AIA il quale non impediva a dirigenti e simili di conferire con i direttori di gara (infatti nei club esistevano anche degli addetti agli arbitri, vedi Meani).
Entrando più nello specifico, secondo voi, “revisionisti” di calciopoli, potrebbero rappresentare violazioni all'articolo 1 del Cdgs da parte dell’Inter e dei suoi dirigenti:
- L’organizzazione di una cena/incontro tra Moratti Facchetti e Bergamo
A tal proposito va evidenziato che, come sopra accennato, non era vietato da nessun regolamento un confronto – anche ad una cena – tra i presidenti di club e designatori. Ovviamente questa affermazione va mitigata, come il buon senso consiglia, con il resoconto numerico nella frequenza delle cene e degli incontri tra dirigenti e designatori: ad esempio Moggi e Giraudo nel periodo ottobre 2004-maggio 2005 fecero ben 7 (sette) cene/incontri – denominati “cek” - con i designatori e, per di più, alla presenza di Lanese (all’ora presidente dell’ AIA!).
- Moratti che incontra un arbitro prima e/o dopo il match
Tale comportamento non era sanzionato né dal CDGS né dal regolamento e/o da circolari dell’AIA. Questa era una prassi diffusa (sia in serie A che in serie B). Meno diffuso era introdursi nello spogliatoio degli arbitri tra il primo ed il secondo tempo della gara (Luciano Moggi a parte). Peraltro, nelle ultime intercettazioni fatte emergere, Moratti si offre di andare a salutare il direttore di gara dopo l’incontro avendo preventivamente confidato ciò a Bergamo, il quale, se ciò fosse stata una violazione al CGS aveva, in teoria, l'OBBLIGO di informare la procura della FIGC. Quello che conta, SEMPRE, sono gli eventuali accordi sleali o illeciti con l'arbitro che avrebbe dovuto stipulare, ma quelli non sono stati rilevati.
- La telefonata tra De Santis e Facchetti
Telefonare semplicemente ad un arbitro non era vietato (lo è con il nuovo CGS, ma è entrato in vigore il 01.07.2007). Dal canto mio ti oppongo la decisione in relazione al non deferimento di Collina riguardo le telefonate intrattenute con Meani. Meani per queste telefonate NON è stato (giustamente) sanzionato.
- Mazzei che riferisce a Facchetti i possibili nomi dei guardalinee di Inter-juventus, ove Facchetti desidera che sia designato “il numero uno al mondo” (Collina ndr).
Mazzei riferisce a Facchetti che si era pensato di mandare il nr. 1 e 2 dei guardalinee e che per gli arbitri c’è il sorteggio. Facchetti chiede il nr. 1 degli arbitri, segno che vuole un arbitraggio il migliore possibile, a garanzia per l'Inter ma anche per il suo avversario.
- Facchetti che parla con Bergamo dello score dell'arbitro Bertini con l'Inter (4 vittorie, 4 pareggi, 4 sconfitte),
Facchetti confida un desiderio, una speranza. E' Bergamo che per primo parla di pronosticando il 5 nella casella delle V. Infatti si prepara il terreno per la successiva ed immancabile richiesta di biglietti omaggio per le partite dell'Inter per i suoi amici da ritirare al cancello 5 di San Siro. Ricordati poi la chiamata tra la Fazi e Bergamo (dove la Fazi dice a Bergamo di far credere che lui sta con tutti, non solo con Juve e Milan).
- Regalo da parte di Moratti al disegnatore arbitrale Paolo Bergamo.
regalo di natale che è un prosciutto, come ebbe a far rilevare Moratti nella famosa intervista del 31.08.2006. Altri hanno regalato Rolex e nessuno ha fiatato. Se ti leggi la sentenza della CAF di Ruperto ti accorgerai che qualcun altro regalava orologi e faceva sconti sull'acquisto di autovetture fino al 50%. Di chi fosse e di che marca di autovetture alluda ci puoi arrivare da te......
- Distribuzione di tessere e materiale tecnico dell’Inter ai designatori-
Ti faccio notare che nelle informative di Auricchio da Lanese a Ghirelli a Pagnozzi, Ingargiola ecc, è tutto un regalare di materiale tecnico della Juventus. E non ti dimenticare Del Col. Pappa, Col. Attardi, Cap. Lasco, spesso invitati alle trasferte della Juve, le regalie all'ispettore del Ministero della Giustizia sollecitate dal giudice Marabotto allo scopo di imbonirlo durante un'ispezione alla Procura di Torino. De Santis, infine, parlando con un interlocutore fa riferimento a ben 23 (ventitre) maglie juventine divise tra lui, i guardalinee e l'osservatore D'Addato.
NB. Moratti e Facchetti non avanzano MAI richieste NOMINATIVE di arbitri e guardalinee. Per gli arbitri c'è il sorteggio (anche se taroccato ma non dai nostri dirigenti) mentre i guardalinee sono inviati direttamente su designazione di Mazzei in teoria ma di fatto decisi dai designatori.
In aggiunta non mi sembra che Facchetti e Moratti parlino al telefono di "far alzare o abbassare la bandierina del guardalinee a comando (Meani docet)" e non richiedono di far tagliare nessuna testa di alcun direttore di gara.....
Voglio ricordare che le imputazioni non riguardano il fatto di telefonare ai designatori o agli arbitri ma gli accordi illeciti che i contatti telefonici hanno evidenziato (e non sono le telefonate che coinvolgono i nostri dirigenti).
Con riferimento all’inter hai da oppormi intercettazioni del seguente tenore?:
a) "Pronto!... Come ti senti oh... mi sa che domenica hanno paura a farti uscì e... e... perché gli ha detto avevi la febbre alta, te ora rassicurali poi vedo un pochino io eh…. Se non ti senti bene è meglio per quest’altra a Cagliari eh... Se no la lascia perde... Sta’ a sentì detto inter nos, inter nos mica giochiamo col Livorno e non ti devi impelagà a... Va’ tranquillo..."….."Il giorno dopo c’ha trovato tutte le critiche sul giornale, sul giornale... Ieri l’altro lo chiamo, prima griglia... e... Uno, due, tre, quattro Morganti... Allora sei scemo: Morganti si deve sta a ca... Morganti si deve sta a casa dopo il casino che ha combinato, si piglia e si mette a casa e non rompe i *******i, voglio di’... Allora questo qui... E che lui evidentemente lo utilizza, infatti Morganti andò da lui... Morganti, Morganti non ha capito un *****... Non ha capito come funzionano le..."
b) "Aspetta un attimo... Aspetta un attimo in linea! Oh, la peggiore che ti poteva toccà, eh!... Però tu fa la partita tua, regolare, eh?... No, senza regalà niente a nessuno, con tranquillità perché qua a me mi serve per la... Eh? Ok! Dondarini!..... Eh, ma a me quello che mi serve è Fiorentina - Bologna... In modo particolare... Apposta!... Il minimo... Eh eh... Quello, quello mi serve in particolare e poi... Ehm mi serve ehm... Il Milan, di avanzare.. Nelle ammonizioni per far fare le diffide, insomma! Vabbè! Tanto comunque ne parliamo stasera".
Da queste intercettazioni, dove Moggi sta parlando con un arbitro (se poi si vuole negare l’evidenza…), si capisce come “Mr. Mafia” sia in grado di scegliersi gli arbitri amici per le partite più ostiche della juve e comunque di ordinare come comportarsi agli arbitri amici che dirigono match per i quali la juve ha diretto interesse.
Non ti sto ad evidenziare quanti illeciti sportivi ci siano in queste due sole chiamate…
In ogni caso le griglie a braccetto con Bergamo le faceva solo Moggi (nessuna delle intercettazioni tirate fuori dal fido “Mr taroccamento” Penta cambia le carte in tavola).
Per quanto riguarda la frase incriminata di Narducci è ovvio come lo stesso si riferisse solo a dialoghi al telefono aventi rilevanza penale. Se pensi diversamente puoi sempre presentare un esposto alla Procura di Napoli accusando di omissione di atti d’ufficio Auricchio, i suoi collaboratori, i P.M., i GIP che finora si sono espressi nelle varie fasi delle indagini e del processo, oppure puoi accusarli di favoreggiamento o corruzione in atti giudiziari. Occhio però che nel nostro codice esiste anche l’ipotesi di cui all’art. 368 c.p.
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Re: Calciopoli: telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti
inserisci la fonte di questo copia-incolla, altrimenti lo devo cancellare.
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Re: Calciopoli: telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti
Le fonti? sono io la fonte. A parte le intercettazioni il cui dettato testuale (che ho raccolto in un file word) l'ho preso da la repubblica, mi pare
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Re: Calciopoli: telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti
se non hai dei link cancello.
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Re: Calciopoli: telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti
eccoti il link per le intercettazioni, le ho estrapolate da qua.
http://www.gazzetta.it/Calcio/17-04-201 ... 6266.shtml
http://www.gazzetta.it/Calcio/17-04-201 ... 6266.shtml
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Re: Calciopoli: telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti
Dai, non fare il censuratoregianplecce ha scritto:se non hai dei link cancello.
solinter avrà le sue ragioni e se posta queste cose evidentemente le ha prese nel corso di questi mesi da varie fonti (Repubblica ad esempio te l'ha citata, ma anche Gazzetta), non è facile ricostruirle. Ci stanno nel discorso, fa parte del suo punto di vista, magari non estremamente documentato, ma comunque rispettabile.
Spesso ne scriviamo tutti di vaccate qua e là che dovrebbero sì cancellarci ogni intervento
Tanto ormai questi di calciopoli sono discorsi triti e ritriti che tutti hanno ragione e tutti hanno torto. Sul discorso di Motta e Milito che dirvi, è vero, c'è stato un abuso che fa pensare; così come fa pensare la penalità "molto politica" che è stata comminata. Purtroppo questa è gente che è stata beccata in passato ad andare in giro con valigie piene di denaro, a taroccare bilanci di aziende oppure ad avvelenare gente. Neanche gli interisti ci credono più alla storia del club più pulito del mondo.
Ultima modifica di crash83 il 12.07.10 - 16:05, modificato 4 volte in totale.
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso