A.S. Taranto

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la società è fortissima a livello economico, ma molto scarsa come esperienza...se mettono da parte un pò di superbia potremo prenderci delle belle soddisfazioni

Ma stai seguendo le cose che sta facendo ultimamente? perche leggendo il tuo commento mi viene sto dubbio...

si certo...ma a me non piace la conduzione a livello famigliare...fare vicepresidente un ragazzo di 22 anni poi....

Al momento sta facendo bene,e poi spazio ai giovani!

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INTERVISTE

CROVETTO: “Non posso dire che differenza ci sia tra questo ritiro e quello dello scorso anno, perché la scorsa estate non ero ancora in rossoblù. Ma di ritiri ne ho visti tanti e in tante categorie. E posso garantire che questo è di un livello elevatissimo”. Non solo la quiete della splendida cittadina umbra, ma secondo Ignacio Crovetto, a fare la differenza sono “le attrezzature di questa splendida struttura, l’attenzione dedicata alla preparazione, ai carichi di lavoro e persino all’alimentazione”. Purtroppo, però, l’organizzazione non porta punti in campionato. Ed è proprio sul campo che società e tifosi aspettano una risposta dai rossoblù. “Sono arrivato lo scorso anno nel momento forse più delicato della stagione. Non ho potuto conoscere quella Taranto entusiasta per la sua squadra di cui in tanti mi hanno parlato. E mi auguro di vivere una stagione diversa”. Quante possibilità ci sono per il centrocampista cileno che l’augurio possa tradursi in realtà? “Difficile dirlo, per ora possiamo solo guardare con fiducia a un gruppo in cui si stanno integrando alla perfezione elementi di spessore, tanto come uomini che come calciatori. Per il resto potremo giudicare solo dopo i ripescaggi e la composizione dei gironi, sapendo che è sempre filosofia fare previsioni a palla ferma”. Il cauto Crovetto non ne vuol sapere di proclami, ma ha un consiglio da dare per il futuro di una squadra che vuol far bene. “Un grande obiettivo passa per il raggiungimento di tanti piccoli traguardi. Pensiamo a questi, senza parlare di serie B, promozioni o campionati di vertice. Viviamo domenica dopo domenica, sarà più facile fare bene”.

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DAL RITIRO

Seduta del mattino densa di spunti, con mister Giuseppe Brucato obbligato a concentrare nella prima metà della giornata lavoro fisico e tattico in vista dell’incontro amichevole del pomeriggio. Paolo Redavid impegna Migliaccio e compagni sulla velocità prima che il pallone faccia il proprio ingresso in campo. Spetta poi al tecnico lavorare sulle fasi di possesso e non possesso, prima di chiudere la seduta con esercizi sulle palle inattive. AS Taranto di nuovo in campo alle 17.30 per il test che opporrà i rossoblù al Matera.

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LA PARTITA

Il Taranto ritrova mister Cadregari, questa volta come avversario, nel secondo test del ritiro umbro. Con il Matera, con un piede in Seconda Divisione per le note vicende legate ai ripescaggi, la AS Taranto è chiamata a confermare le buone indicazioni emerse nella gara contro il Cascia.

TARANTO 1T (4-2-3-1): Bremec, Cutrupi, Rizzi, Taulo, Migliaccio, Prosperi, Garufo, Pensalfini, Ferraro, Rantier, Russo.

TARANTO 2T (4-2-3-1): Barasso, Panareli, Sabatino, Di Deo, Migliaccio (64′ Sanna), Colombini, Garufo (64′ Gori), Giorgino, Innocenti, Karvonen (78′ Corona), Crovetto.

MATERA (4-3-3): Musacco, Manetta (78′ De Martino), Fecli, Malquori (46′ Cannella), De Fusco, Provenzano, Logrieco (46′ Capelli), Scarpato (11′ Stella), Del Sorbo (60′ Giannone), Alessanì (46′ Formuso), Ancora (60′ Cappiello).

Marcatori: 30′ Ferraro (R), 81′ Corona (R).

1′: Partiti. Il Taranto in maglia rossa e pantaloncini blu attaca da destra verso sinistra. Completo blu per il Matera;
6′: Punizione di Logrieco dalla sinstra appena fuori dall’area. Palla alta;
11′: Scarpato non ce la fa dopo uno scontro di gioco. Subentra Stella;
13′: Alassanì solo sul fondo non vede compagni al centro, si accentra e ci prova. Bremec c’è;
17′: Ancora in percussione sulla destra appoggia per Logrieco fuori area. Il suo tentativo è ampiamente sopra la traversa.
19′: Russo recupera un pallone sulla destra e lo lavora in mezzo a quattro avversari. Palla per Taulo che smarca in area Ferraro che deposita in rete. L’arbitro annulla per fuorigioco;
22′: Russo lancia per Garufo sulla destra: Passaggio smarcante di prima verso Ferraro tutto solo in area. Malquori recupera;
26′: Russo sulla sinistra si libera di due avversari, si accentra e fa partire un fendente da fuori area. Masacco salva in corner;
28′: Manetta tocca di mani in area per fermare Russo. Rigore per il Taranto;
30′: GOL PER IL TARANTO. Ferraro dal dischetto batte Musacco con un preciso rasoterra alla sinitra del portiere;
40′: Rantier ci prova da fuori. Palla alta.
45′: L’arbitro fischia la fine del primo tempo.

I carichi di lavoro delle sedute doppie si fanno sentire, specie al cospetto dei ragazzini terribili di mister Cadregari. Il Matera al suo quarto giorno di preparazione è più fresco ed esplosivo. Il lavoro di mister Brucato si fa vedere, con un Taranto logico e dotato di una sua precisa fisionomia: circolazione di palla e gioco sulle ali.

46′: Si riparte. Tre cambi per il Matera, Brucato cambia tutti gli undici effettivi;
50′: Ancora ci prova da fuori su punizone. Palla alta.
53′: Ci prova Di Deo con una grande punizione dai 30 metri. Palo pieno;
60′: Cadregari cambia Del Sorbo con Giannone e Ancora con Cappiello;
67′: Traversne dalle dastra di Sanna, Crovetto appoggia di testa per Innocenti che si avvita su sé stesso e conclude in porta. Salva Cannella.
78′: Corona per Karvonen;
78′ De Martino per Manetta.
80′: Fallo in area di De Martino su Corona: rigore per il Taranto.
81′: GOL DEL TARANTO. Giorgio Corona realizza con un rasoterra alla destra di Musacco;
90′: Con qualche secondo d’anticipo l’arbitro fischia la fine delle ostliità

Un Taranto più concreto nel secondo tempo lavora bene sulla circolazione della palla. Ai ragazzi di Cadregari il merito di aver disputato una gara gagliarda e di grande intensità.

INTERVISTE DOPO GARA

C’è soddisfazione in casa rossoblù dopo il secondo test stagionale che conferma le indicazioni positive della gara contro il Cascia. Giuseppe Brucato non nasconde di aver apprezzato il lavoro dei suoi. “Incontravamo una squadra fresca, all’inizio della preparazione e piena di buoni giovani. Ciò nonostante i ragazzi hanno retto bene disputando una buona gara. Siamo a un buon punto con la preparazione, stiamo rispettando il cronoprogramma che ci eravamo dati all’inizio del ritiro. L’obiettivo è di arrivare in forma per la prima gara di Coppa Italia”. Visibilmente affaticati i protagonisti del match, che confermano le impressioni di Brucato. Per Fabio Prosperi “la gara è stata un buon allenamento, considerato che ci troviamo in una fase della preparazione in cui il lavoro si concentra sui carichi”. “Buon test” anche per Vincenzo Migliccio, già da oggi al lavoro sul minutaggio. “Aumentano i carichi, aumenta il valore dell’avversario ma aumentano anche i passi in avanti compiuti da tutta la squadra in vista dell’impegno di Coppa”. Ottimista anche Nicola Barasso. “Temevo non ce l’avremmo fatta a reggere oggi dopo le doppie sedute di questi giorni. Invece ho visto una bella prova, contro una squadra ambiziosa e carica di entusiasmo, in odore di ripescaggio. Niente male considerando che non è ancora iniziata la fase di scarico che ci porterà alla condizione ottimale”.

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INTERVISTA CADREGARI

Che Taranto gli sia rimasta nel cuore lo capisci quando Adriano Cadregari scende dal pulman, si guarda intorno e si lascia sfuggire a denti stretti un malinconico “mica era così il mio ritiro”. Gli abbracci a Vincenzo Migliaccio, a Simone Sante e a Aldo Scarano, la cordialità con la quale il tecnico del Matera saluta tutto lo staff rossoblù tradiscono invece un’altro aspetto del Cadrega: il grande uomo che precede l’allenatore. L’ammissione arriva alla fine del match. “Ho pensato tanto a Taranto, alla squadra importante che avevo tra le mani. E ci ho pensato con rammarico. Andare via fu una mia scelta di coerenza”. I biancoblù tengono bene testa al Taranto e Cadregari registra con piacere quanto di buono fatto dai suoi ragazzi. “Giovani e morivati i miei ragazzi. Mi aspettavo peggio, sono davvero orgoglioso di loro”. Una soddisfazione tanto maggiore se si considera il modo in cui Cadregari ha visto il Taranto. “Abbiamo affrontato una squadra nel suo momento peggiore, dopo dieci giorni di ritiro. Ma, al di la della fatica, il Taranto di Brucato mi è piaciuto. E’ una squadra che sa quello che vuole, vi auguro di andare lontano”. Un augurio che l’AS Taranto ricambia al tecnico e a tutta la FC Matera. Ringraziando Cadregari e passando ai tifosi rossoblù (in tanti quelli che a Roccaporena hanno voluto salutarlo) il suo accorato messaggio. “Ricordate un tecnico sempre pulito, saluto il vostro pubblico, tra i più bei ricordi che conservo di Taranto”.

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NOTIZIE DAL RITIRO

Il giorno dopo Taranto-Matera, Brucato concede mezza giornata ai suoi uomini. Seduta mattutina annullata e tutti in campo alle ore 17, con il meteo che torna a fare le bizze sulla cittadina umbra. Piove ad intermittenza quando il tecnico rossoblù, dopo la fase di riscaldamento tecnico, mette migliaccio e compagni a lavorare sulla circolazione di palla. L’acqua viene giù dal cielo più intensa quando Paolo Redavid ordina ai rossoblù tremila metri di corsa sul campo. Non fanno parte dei calciatori che abbandoneranno stremati il recinto di gioco Julien Rantier (precauzionalmente lasciato ai box dopo una colica addominale), oltre che Ciotola e Berg. Questi ultimi lasceranno domattina il ritiro di Roccaporena, per raggiungere con il medico sociale, Guido Petrocelli, un centro altamente specializzato nelle Marche, dove lavoreranno per accelerare un completo recupero.

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LA BERRETTI IN RITIRO DAL 16 AGOSTO

Un compito non facile quello lasciato in eredità da Valerio D’Addario a Ciccio Passiatore. Mentre l’amministratore delegato viene investito dal presidente Enzo D’Addario del compito di replicare i successi organizzativi raggiunti lo scorso anno con il settore giovanile, a Ciccio Passiatore toccherà guidare i baby rossoblù alla riconferma. Il neo responsabile del vivaio rossoblù non sembra spaventato dell’impresa. Ed è già alle prese con la macchina tecnica ed organizzativa lasciatagli in dote da D’Addario jr. “Che il Taranto punti molto sul settore giovanile non è più un mistero per nessuno. Questo mi responsabilizza, ma non mi spaventa. Centreremo gli obiettivi educativi e sportivi che il presidente si aspetta da noi, anche perché questa società ci mette in condizioni di lavoro probabilmente uniche per un vivaio”. Un esempio? L’allenatore della Berretti annuncia quella che è una vera e propria novità per il pallone rossoblù. “Come per la prima squadra la società ha voluto un’organizzazione di altissimo livello per la preparazione del vivaio. Dandomi la possibilità di portare persino in ritiro la Berretti”. Così dal prossimo 16 agosto la rappresentativa vivrà un’esperienza da calcio professionistico. Partendo alla volta di Chiaromonte, nel potentino, dove resterà fino al 29 agosto. “Stiamo approntando un calendario di amichevoli: il primo test ci opporrà al Francavilla in Sinni,poi vedremo”. Con il ritiro lucano, Passiatore completerà un’estate completamente dedicata alla formazione professionale. Anche al fine di preparare il pre-campionato della Berretti, l’ex attaccante ha trascorso un periodo di formazione con il Bari di Ventura, prima di raggiungere la prima squadra nel ritiro di Roccaporena. “Un’esperienza preziosa quella del ritiro del Bari a Ridanna, per la quale ringrazio tanto la mia società, quanto chi mi ha ospitato, con Guido Angelozzi e Giampiero Ventura su tutti”. Umiltà e voglia di imparare hanno spinto Passiatore nel Vipiteno. “Il ritiro del Bari mi ha dato la possibilità di apprezzare i modi di allenamento e di preparazione di una compagine di serie A. Un know how che intendo trasferire al settore giovanile rossoblù, per rendelo protagonista del processo di modernizzazione di questa società. Giampiero Ventura è un maestro del 4-4-2, il modulo da cui vorrei partire per costruire una buona Berretti. Da dopo Ferragosto per i miei ragazzi ci sarà da sudare”. E pensare che c’è chi ancora dice “beata gioventù″.

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L'ALTRO RITIRO...

Scatta l’ultima serrimana di preparazione. Ed è tempo di raccontarvi l’altro ritiro. Come quello cominciato domenica 18 lunglio, quando il sole dormiva ancora. Quella parte del ritiro che vive e lavora lontano da telecamere e taccuini. Quello silenzionso e nascosto, ma senza il quale ben poco della macchina organizzativa messa in piedi dalla AS Taranto avrebbe potuto funzionare. Già, organizzazione. Una parola d’ordine per il sodalizio di via Martellotta. Che ha scoperto, nel corso del suo primo anno di calcio, come sul rettangolo di gioco possono prevalere logiche altre. Mosse da un rimbalzo anomalo, da una zolla fuori posto, dai pochi centimetri che separano la gioia della rete che si gonfia dal rumore sordo e beffardo di un legno colpito.

L'infermeria "da viaggio" all'arrivo dei rossoblù

Ma che, fuori dal rettangolo verde, non vuole rinunciare all’impeccabile precisione che faccia rimare calcio e imprenditorialità, per restituire dignità e spessore al calcio cittadin0. Neanche il tempo di scendere dall’autobus che ha condotto la AS Taranto Calcio a Roccaporena, ed ecco allora calciatori e staff che trovano spogliatoi attrezzati, magazzini stipati, un’infermeria attrezzata, divise di gioco e indumenti da passeggio. Sono le 17.00 di domenica 18 luglio ed è già tutto pronto. Riavvolgiamo il nastro e vi spiegamo come e grazie a chi tutto questo è stato possibile. L’altro ritiro non parte da Taranto alle ore 9.Alla sua partenza non c’è nessun tifoso che incita, nessuna telecamera che registra, nessuna penna che annota. Solo i lampioni accesi nella notte sui due mari e Sante Simone alla guida del furgone societario. Quello stesso mezzo che, nel pomeriggio precedente, Santino aveva stipato di materiale, con l’ausilio di quelli che saranno i suoi compagni di viaggio. Gli stessi amici di sempre che l’inconfondibile riccio biondo passa a prendere quando sono ancora le quattro di notte. Parliamo chiaramente di Aldo Scardino, venticinque anni in rossoblù il 14 agosto, e Mimmo Alfieri, massofisioterapista e gradito ritorno nello staff societario.

Proverbiale. Il maniacale ordine del magazzino di Aldo

Ore quattro e mezza e l’altro ritiro viaggia già in autostrada. Centinaia i chilometri da macinare per arrivare con l’anticipo sufficiente a garantire che tutto sia pronto quando mister e ragazzi sbarcheranno in Umbria. Lavoro e passione al servizio del Taranto, la sola certezza sul viaggio è il movente . Ciò che lo è meno Riguarda quanto invece accade al volante, sullo strada tra lo Ionio e la collina umbra. Il viaggio si tinge di giallo quando Aldo e Mimmo reclamano per sé un ruolo determinante nella turnazione alla guida, mentre Santino minimizza il contributo dei colleghi alla guida, rivendicando centinaia di chilometri a rimpinguare la sua personale carta chilometrica.

Inseparabili. Un vero e proprio pezzo si storia rossoblù

Misteri di viaggio a parte, quel che conta è che alle 12.30 Santino, Aldo e Mimmo sono già a lavoro per garantire all’AS Taranto un arrivo sereno, impeccabile e organizzato. Quattro ore e mezza più tardi, staff e calciatori sbarcano in Umbria. E poco conta che il materiale tecnico recapitato da Sportika superi quest’anno le forniture dei ritiri passati. Che la dotazione di farmaci non sia mai stata così nutrita. Che l’organico partito dal capoluogo ionico sia notoriamente nutrito e ciò incida sui quantitativi da sistemare in magazzino. Il Taranto trova a Roccaporena una vera e propria succursale dello Iacovone. Spogliatoi pronti all’allenamento dell’indomani, medicinali e attrezzature al loro posto, divise da passeggio, impermeabili e felpe numerati con cura. Pronti a far mostra di sé in Umbria. Perché da queste parti rappresentiamo una città intera e intendiamo esserne il miglior biglietto da visita. Anche grazie al silenzioso lavoro di chi ci mette nelle condizioni per farlo. E non solo nel giorno dell’arrivo, ma quotidianamente da che il Taranto è a Roccaporena.

Beniamino dopo venticinque anni in rossoblù

Ore 7.30, sveglia. Entro le 8.15, colazione. Ore 9.00 pronti sul campo. Un cronoprogramma – quello voluto da mister Brucato – che Aldo, Sante e Mimmo non condividono con staff e calciatori. Perché, gioco forza, sono costretti ad anticipare atleti e dirigenti di almeno un’ora, per essere sicuri che ogni ingranaggio dell’organizzazione dell’AS Taranto in ritiro giri per il verso giusto. La situazione che si ribalta alle 12.45 per il pranzo, alle 19.45 per la cena e alle 22.30 per il tutti a letto. Che i tre instancabili collaboratori dell’AS Taranto posticipano pur rimettere ogni cosa al suo posto.
Il resto della giornata va via tra le terapie, la lavanderia, il controllo del regime alimentare prescritto per ogni atleta, i viaggi in città per sbrigare le faccende quotidiane a favore di una “famiglia” di oltre trenta persone. Sempre con il sorriso stampato sul viso, la battuta pronta, l’anedotto di storia rossoblù sulla punta della lingua. In un calcio che rischia di smarrire ricordi e valori, vere e proprie bandiere che sventolano nell’ombra. Grazie, “ragazzi”.

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Roccaporena si trasforma in una piccola Taranto

I primi ad arrivare lo hanno fatto alla spicciolata. Approfittando di una mezza giornata strappata al datore di lavoro, raggiungendo Roccaporena da qualche località umbra o dalla Capitale. I più sfegatati si sono accollati un lungo viaggio infrasettimanale da Taranto, solo per non mancare l’appuntamento con l’amichevole con il Matera. Ma, inevitabilmente, il primo week end caldo su strade e autostrade di tutta Italia per l’esodo estivo è diventato a Roccaporena il fine settimana dell’invasione rossoblù. Silenziosa, educata, rispettosa di chi ci ha offerto opitalità e rispetto. Nella strana percezione temporale dei giorni in ritiro capisci che è sabato dalla gente a bordo campo. Che comincia ad arrivare alla spicciolata sin dal mattino. E non smette di raggiungere il Centro Sportivo Roccaporena per tutta la giornata. Saluti, sorrisi, abbracci. Un silenzioso rispetto del lavoro di tecnici e calciatori interrotto da qualche applauso in occasione di qualche pregevole conclusione. Esemplare per attaccamento alla squadra e mentalità: non si fischia il passaggio sbagliato, ma si guarda con curiosità, si lascia lavorare, si cerca di compendere che Taranto sarà. Un motivo per sorridere di gioia di ritorno negli spogliatoi e per ricordare che persino questo spettacolo – tra i più belli al mondo – non ha senso senza chi, apprezzando o meno, sta a guardare. Il bollettino intanto preannuncia una domenica calda sulle strade che congiungono Taranto e Roccaporena. La cunquantina di supporter che hanno già raggiunto l’Umbria pare destinata a lievitare fino a raggiungere i due zeri per l’amichevole di Spoleto. Solo qualche giorno fa, in un bar di Roccaporena si contavano uno ad uno gli abitanti della frazione di Cascia (testualmente, “siamo settanta, quasi settantuno se consideri che mia nipote aspetta un bambino”). Considerate le proporzioni, è come se oggi in Umbria il Taranto si fosse allenato in casa.

Ultimo sabato in Umbria. Il Taranto cambia pelle

Doppia seduta di allenamento nell’ultimo sabato di ritiro umbro. Sembra autunno a Roccaporena, tra la pioggia a intermittenza del mattino e temperature che non vogliono saperne di salire sopra i venti gradi. Brucato ne approfitta e somministra una doppia dose di lavoro tattico. Utile a mettere in cantiere un Taranto camaleonitico, capace di cambiare pelle all’occorrenza. Il 4-2-3-1 della prima fase del ritiro lascia così spazio a un 4-3-3 che considerato il materiale umano su cui il tecnico di Caltanissetta può contare appare razionale ed equilibrato. Al mattino la difesa lavora separatamente dai centrocampisti e dagli attaccanti. I due gruppi si alternano tra campo e palestra, impegnandosi tanto nel potenziamento fisico quanto nello studio dei movimnti sul campo. Il rettangolo di gioco è invece il palcoscenico unico della seduta pomeridiana, con esercitazioni a pressione e gran spazio laciato ai cross e alle conclusioni a rete. Il gruppo ha voglia di lavorare e si diverte a farlo: non c’è altra spiegazione per quanto accade a fine allenamento, con Brucato che fischia la fine della seduta e i calciatori a chiedere un’appendice della seduta, poi consumatasi con una partitella a campo ridotto. Berg e Ciotola non hanno ovviamente fatto parte del gruppo: l’ex Hellas ne avrà per una settimana, mentre lo svedese resterà per quindici giorni in quel di Civitanova Marche. Un po’ di peoccupazione nel mattino per Nicola Barasso, a causa di qualche fastidio alla gamba. Fortunatamente gli accertamenti del caso non hanno evidenziato criticità. Per l’estremo difensore le prossime quarantotto ore saranno dedicata al riposo precauzionale

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Osteopatia a completamento del settore medico

Il volto nuovo dell’AS Taranto Calcio risponde al nome di Davide De Cristofaro. No, non si tratta di un puntello alla rosa a disposizione di mister Brucato, bensì di una nuova figura professionale. Una new entry che va ad arricchire ulteriormente lo staff medico messo a disposizione del settore tecnico dal presidente D’Addario. Il trentanovenne tarantino è giunto nel ritiro di Roccaporena, subito arruolato per il miglioramento della condizione fisica dei rossoblù. “L’osteopatia sportiva ha un ruolo strategico nella tutela della salute di chi fa attività agonistica”, spiega De Cristofaro. “Per l’osteopata, il corpo non si costruisce come somma di apparati vitali da consegnare a specializzazioni mediche specifiche, bensì come un insieme, il cui funzionamento presuppone l’assenza di interferenze, blocchi e restrizioni su cui intervenire attraverso manipolazioni. Per questo, spesso cerchiamo la radice di specifiche patologie anche lontano dal sintomo. Un problema posturale, ad esempio, può aver radici lontane ed essere originato da malfunzionamenti della dentatura”. Il lavoro di De Cristofaro nello staff medico rossoblù avrà specifiche finalità di prevenzione. “L’osteopata non può curare uno stiramento, Ma può intervenire a monte sulle cause strutturali che l’hanno generato e dirimerne eventuali recidive, migliorando le performance dell’atleta”. Laureato in Scienze Motorie, specializzato in osteopatia e posturologia, De Cristofaro si è formato tra l’Università di Torino e l’Università dello Sport di Francia.

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NOTIZIE DAL RITIRO

Domenica mattina dai carichi relativamente leggeri per Migliaccio e compagni. La AS Taranto è attesa al Comunale di Spoleto per il terzo test stagionale e Brucato opta per una seduta mattutina più leggera per non appesantire i suoi uomini. Non si lavora su fisico e forza, così sul green del Centro Sportivo Roccaporena schemi e movimenti in campo diventano il fulcro dell’allenamento domenicale. Alle ore 16.00 il Taranto partirà alla volta di Spoleto: palla al centro sul campo della Voluntas di mister Borrello alle 18.00.

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Osteopatia a completamento del settore medico

Il volto nuovo dell’AS Taranto Calcio risponde al nome di Davide De Cristofaro. No, non si tratta di un puntello alla rosa a disposizione di mister Brucato, bensì di una nuova figura professionale. Una new entry che va ad arricchire ulteriormente lo staff medico messo a disposizione del settore tecnico dal presidente D’Addario. Il trentanovenne tarantino è giunto nel ritiro di Roccaporena, subito arruolato per il miglioramento della condizione fisica dei rossoblù. “L’osteopatia sportiva ha un ruolo strategico nella tutela della salute di chi fa attività agonistica”, spiega De Cristofaro. “Per l’osteopata, il corpo non si costruisce come somma di apparati vitali da consegnare a specializzazioni mediche specifiche, bensì come un insieme, il cui funzionamento presuppone l’assenza di interferenze, blocchi e restrizioni su cui intervenire attraverso manipolazioni. Per questo, spesso cerchiamo la radice di specifiche patologie anche lontano dal sintomo. Un problema posturale, ad esempio, può aver radici lontane ed essere originato da malfunzionamenti della dentatura”. Il lavoro di De Cristofaro nello staff medico rossoblù avrà specifiche finalità di prevenzione. “L’osteopata non può curare uno stiramento, Ma può intervenire a monte sulle cause strutturali che l’hanno generato e dirimerne eventuali recidive, migliorando le performance dell’atleta”. Laureato in Scienze Motorie, specializzato in osteopatia e posturologia, De Cristofaro si è formato tra l’Università di Torino e l’Università dello Sport di Francia.

e sta bene a davide!!!! è un mio vecchio amico....pensa che giocavamo anche assieme ai salesiani...molte volte ci siamo incontrati in tribuna

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Oh ma tutti ai salesiani andavate?

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Oh ma tutti ai salesiani andavate?

c era anche la don bosco

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Voluntas Spoleto 0 – AS Taranto 3

Terzo test estivo per la AS Taranto Calcio, impegnata al Comunale di Spoleto contro i biancorossi della Voluntas. Per gli spoletini si tratta del primo impegno stagionale. Facile immaginare spalti gremiti per salutare la squadra del patron Luigi Santirosi, al ritorno in serie D dopo quattro anni,

e un certo dinamismo da parte degli uomini di mister Borrello, ancora a inizio preparazione. Di contro i rossoblù chiudono a Spoleto la parte più difficile del pre-campionato, quella centrale, caratterizzata da maggiori carichi. Rispetto al test con il Matera è possibile aspettarsi un Taranto tatticamente diverso, dopo le prove di 4-3-3 del fine settimana. Fischio d’inizio alle ore 18.00

As Taranto Calciio (4-3-3): Bremec(46 Maragllino), Panarelli (70 Colombini), Rizzi (70Sabatino), Di Deo(60 Karvonen), Migliaccio(80 Sanna) , Prosperi (28 Cutrupi), Giorgino (46 Taulo), Pensalfini (70Branzani), Russo (46 Innocenti), Rantier (55 Garufo), Ferraro (70 Crovetto). All: Brucato.

Spoleto:(4-4-2) Mazzoni, Ferreira (46 Rosi), Giovannetti (46 Baldi), Ingiossi (46 Romani), Manni (46 Catalani), Poggiani (46 Martini), Falzone (46 Cesari), Ganje (46 Bivigllia), Esposito (46 Calamita), Cavitolo , Caporalli (46 Kolesar). All: Borelllo.

50,85 Innocenti; 82 Crovetto

1 Partiti. Il Taranto in maglia azzurra e pantallone blu attacca da destra verso sinistra. Spoleto in completo biancorosso. Oltre cento tarantini al seguito.
5 Rantier ci prova da poco fuori area. Palla alta
15 Manni pericoloso su punizione, Bremec c’e’
16 Pensalfini solo a limite dell’area. Piatto debole.
23 Russo lavora un pallone al limite dell’area e passa in mezzo a tre. Ferreira lo stende ma per l’arbitro e’ tutto regolare.
26 Brutto scontro di gioco per Prosperi che esce dal campo zoppicante. Taranto in dieci
28 Cutrupi per Prosperi che torna neglli spogliatoi tra gli applausi
35 Punizione dal limite. Di Deo sulla barriera
45 L’arbitro fischia la fine del primo tempo
50 Cross di Cutrupi dalla destra. Innocenti incoccia e mette in rete
75 Innocenti cerca Ferraro in area ma la difesa spoletina non si fa. cogliere impreparata
77 Garufo se ne va in sollitaria e mette al centro per Ferraro. La difesa biancorossa controlla
79 Palla in profondita per Crovetto anticipato dal portiere
82 cross dalla destra du Branzani. Innocenti sporca di tacco e Crovetto deposita in rete
85 ancora in rete Innocenti su cross di Garufo
90 L’arbititro fischia la fine delle ostillita’.