Buffon
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BUFFON: "Pirlo grande acquisto. Melo critica? Non siamo arrivati settimi per caso..."
Ieri Gianluigi Buffon si è intrattenuto a parlare delle vicende di casa Juventus, a margine della presentazione del nuovo assetto societario del gruppo tessile Zucchi, di cui è uno dei principali azionisti. La Gazzetta dello Sport riporta stamane le dichiarazioni rilasciate dal portiere bianconero ai microfoni di Mediaset e 7 Gold: "Ho fiducia nella mia società - ha detto il portierone bianconero -. Il nostro presidente ha vissuto l’epopea bianconera...".
Gigi commenta quindi gli ultimi rumors che vorrebbero la Juventus fortemente interessata a Giuseppe Rossi, suo compagno in azzurro: "Non ho parlato con lui in Nazionale, anche perché davo per scontato che andasse al Barcellona. A saperlo, gli avrei fatto qualche carezzina in più".
Il numero uno della Juve e della Nazionale spegne invece le voci di mercato che lo riguardano: "Io alla Roma? Impossibile al momento".
Fanno ancora discutere le frasi di Melo, che ha parlato di giocatori non da Juve: "Il parere degli altri va sempre rispettato - osserva Buffon -. Non siamo arrivati settimi per caso, il fatto che non abbia fatto dei nomi è giusto. Usciamo da due anni difficili, la Juve ha il dovere di fare meglio".
Poi Gigi promuove l'acquisto di Andrea Pirlo: "Un vero campione. Sa infondere sicurezza e tranquillità ai compagni di squadra, rendendo tutti più forti. Dà fiducia a chi gioca vicino a lui. Per le sue caratteristiche può giocare ancora 4-5 anni, è stato un grandissimo acquisto". Infine una battuta su Cassano: "Antonio è molto più equilibrato di me. Con gli anni è riuscito a placarsi di più, è maturato. La sua presenza non è mai inosservata, ma costruttiva e positiva. Mette allegria. Ha imparato a non eccedere".
http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=52541
autocritica zero...
Ieri Gianluigi Buffon si è intrattenuto a parlare delle vicende di casa Juventus, a margine della presentazione del nuovo assetto societario del gruppo tessile Zucchi, di cui è uno dei principali azionisti. La Gazzetta dello Sport riporta stamane le dichiarazioni rilasciate dal portiere bianconero ai microfoni di Mediaset e 7 Gold: "Ho fiducia nella mia società - ha detto il portierone bianconero -. Il nostro presidente ha vissuto l’epopea bianconera...".
Gigi commenta quindi gli ultimi rumors che vorrebbero la Juventus fortemente interessata a Giuseppe Rossi, suo compagno in azzurro: "Non ho parlato con lui in Nazionale, anche perché davo per scontato che andasse al Barcellona. A saperlo, gli avrei fatto qualche carezzina in più".
Il numero uno della Juve e della Nazionale spegne invece le voci di mercato che lo riguardano: "Io alla Roma? Impossibile al momento".
Fanno ancora discutere le frasi di Melo, che ha parlato di giocatori non da Juve: "Il parere degli altri va sempre rispettato - osserva Buffon -. Non siamo arrivati settimi per caso, il fatto che non abbia fatto dei nomi è giusto. Usciamo da due anni difficili, la Juve ha il dovere di fare meglio".
Poi Gigi promuove l'acquisto di Andrea Pirlo: "Un vero campione. Sa infondere sicurezza e tranquillità ai compagni di squadra, rendendo tutti più forti. Dà fiducia a chi gioca vicino a lui. Per le sue caratteristiche può giocare ancora 4-5 anni, è stato un grandissimo acquisto". Infine una battuta su Cassano: "Antonio è molto più equilibrato di me. Con gli anni è riuscito a placarsi di più, è maturato. La sua presenza non è mai inosservata, ma costruttiva e positiva. Mette allegria. Ha imparato a non eccedere".
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Re: Buffon
Perché Pà dici autocritica zero?
Comunque, come immaginavo, le parole di Melo sono abbastanza condivise dai senatori... Anche Buffon molto sinceramente ammette che arrivare settimi per la Juve significa che il problema è stato anche (ma non solo) di natura tecnica.
Leggere quelle cose su Pirlo mi commuove
Comunque, come immaginavo, le parole di Melo sono abbastanza condivise dai senatori... Anche Buffon molto sinceramente ammette che arrivare settimi per la Juve significa che il problema è stato anche (ma non solo) di natura tecnica.
Leggere quelle cose su Pirlo mi commuove
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso
Re: Buffon
crash83 ha scritto:Perché Pà dici autocritica zero?
Comunque, come immaginavo, le parole di Melo sono abbastanza condivise dai senatori... Anche Buffon molto sinceramente ammette che arrivare settimi per la Juve significa che il problema è stato anche (ma non solo) di natura tecnica.
Leggere quelle cose su Pirlo mi commuove
Quando parla il Capitano, parla sempre di "noi", Melo e Buffon hanno puntato il dito contro i compagni.
Puoi pensare quello che ti pare (riferito a Melo e Buffon), ma nelle dichiarazioni stampa devi parlare con toni diversi...
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Re: Buffon
BUFFON A LA GAZZETTA - "RESTO ALLA JUVE. CREDO SI POTRA' FARE BENE"
Si prepara al prossimo matrimonio, ma non disdegna una chiaccherata non solo sulla cerimonia, ma anche sulle recenti difficoltà e sul suo futuro. Buffon racconta oggi alla Gazzetta dello Sport quel che succederà a Praga.
Buffon, quando ha capito che Alena era la donna giusta?
«Stiamo insieme da sei anni e poco alla volta mi sono accorto che volevo passare la vita con lei. L’attrazione fisica non basta: è fortissima, ma con il tempo si smorza».
Come e quando le ha chiesto di sposarla?
«La notte di Natale, con un biglietto nascosto tra i vari regali».
A Praga ci sono tradizioni particolari per il matrimonio?
«Viene celebrato e festeggiato in modo molto simile all’Italia. Magari rispetto alle nostre abitudini sono un po’ più morigerati e distaccati».
Quanti invitati arriveranno dall’Italia?
«Alla cerimonia ci saranno circa 60 persone, delle quali 40-45 arriveranno dall’Italia. Sarà un matrimonio intimo, la festa per gli amici è in programma al Twiga il 19».
Come giudica l’attenzione mediatica sulle sue nozze?
«La ritengo abbastanza normale, poi sta a noi gestirla nel modo che riteniamo più consono. E’ giusto che se ne parli, visto che siamo due personaggi pubblici, ed è altrettanto giusto che noi riusciamo a viverlo con normalità e semplicità».
Come sarà il suo vestito?
«Le posso dire solo che è di Pignatelli».
C’è un segreto da rispettare?
«No, è che non mi ricordo nulla. L’ho provato solo un paio di volte, l’ultima circa venti giorni fa. E non saprei dirle nemmeno il colore della camicia».
Buffon racconta anche com'è la paternità e quali valori vorrà insegnare al proprio figlio.
Quanto è bello e difficile fare il papà di Louis Thomas (4 anni a dicembre) e David Lee (2 a ottobre)?
«E’ bellissimo e comporta molte responsabilità, perfino nelle cose a cui meno si pensa. Ad esempio bisogna stare attenti ai comportamenti o al linguaggio in casa, perché i bimbi sono delle spugne e non dimenticano quello che sentono spesso. Mi sento sempre un po’ sotto esame e spero di cavarmela bene».
Che tipo di papà è Gigi Buffon: permissivo o severo?
«Io gioco e mi diverto con i bimbi. Mi piace fargli apprezzare quello che hanno. Sono un po’ più severo di Alena. Per carattere è lei quella tosta e io quello pragmatico, ma con i bimbi è diverso: loro riescono a "comprarsela" con poco e a mandarla in crisi come non fa nessun altro».
Il pallone lo prendono con le mani o con i piedi?
«Per adesso ci giocano senza impazzirci. Poi decideranno cosa fare: le forzature non vanno bene, l’importante è che stiano con gli altri bambini».
Il mondo in cui è cresciuto lei era migliore o peggiore di quello in cui stanno crescendo i suoi figli?
«Dipende anche dalla città in cui cresci. Io ho passato l’infanzia a Marina di Carrara che era il posto ideale soprattutto in estate. Crescere in città è più difficile, ma probabilmente adesso anche a Marina di Carrara ci sono maggiori rischi e pericoli rispetto al passato».
Lei ha frequentato spessissimo le curve degli stadi: sarebbe felice se lo facessero i suoi figli?
«Certo, basta che riescano a far emergere il proprio carattere e i propri valori. Se sanno quale strada seguire e come comportarsi non avranno problemi. Io ho sempre fatto perno sull’educazione che mi avevano dato i miei genitori e penso che si possa frequentare chiunque e in qualunque luogo a patto di ragionare con la propria testa».
Qual è il primo valore che cerca di insegnare ai suoi figli?
«Il rispetto per gli altri, in particolare per gli anziani. E per le istituzioni».
Infine, due parole sull'altro amore di Buffon, dopo la sua famiglia, la Juventus.
Il matrimonio tra lei e la Juve è un matrimonio d’amore o resta in piedi solo perché c’è un contratto?
«C’è molto amore. Soprattutto con i tifosi, che hanno sempre provato affetto per me al di là del rendimento. Con la società l’ultimo anno è stato di studio, è nato qualche malinteso di troppo, ma non voglio dare colpe a nessuno. Nell’ultimo periodo ho sentito parole molto carine nei miei confronti e credo sia giusto per quello che ho sempre dato alla Juve. I dirigenti hanno imparato a conoscermi meglio e, mi auguro, ad apprezzarmi di più. Quindi non c’è nessun dubbio sul mio futuro: resto alla Juve al 100%».
L’obiettivo è quello dichiarato qualche mese fa con quella frase che tanto piacque ai tifosi bianconeri?
«Dissi che vincere lo scudetto alla Juve varrebbe più di 1 milione e 200mila scudetti vinti altrove. Lo confermo. E’ quello che sento dentro di me».
E come non ricordare, e parlare della nuova avventura targata Antonio Conte.
Ha parlato con Conte?
«Sì, mi ha chiamato e mi ha detto parole importanti che mi fanno sentire coinvolto nel progetto. Io sono convinto che i singoli aiuteranno la squadra e la squadra aiuterà i singoli. Ricordo una frase di Maradona: "Io ero già Maradona a 16 anni quando arrivavo in fondo alla classifica con l’Argentinos Juniors". Capito il senso? Il singolo è importante, ma senza la squadra perfino il più bravo di tutti non basta. Credo che l’anno prossimo si potrà fare bene. Sono contento che sia rimasto Filippi: è un bravissimo preparatore dei portieri, con una bella metodologia di lavoro».
Lei ha vissuto un periodo non facile.
«Al rientro dopo sei mesi di stop tutti pretendevano che fossi subito al 100%: a chiunque si concede un periodo per tornare al top, a me no. Ma non importa: io continuerò per molti anni a giocare sui miei livelli».
Per realizzare il sogno del sesto Mondiale?
«Intanto penso a giocare il quinto da protagonista. E poi se mi facessero il regalo di vivere da terzo portiere l’avventura del sesto Mondiale sarebbe bellissimo...».
L'intervista a La Gazzetta, si chiude con le parole sul futuro e su scommessopoli.
Intanto si sta già preparando con largo anticipo per il dopo-calcio.
«Mi sono tuffato con entusiasmo nell’avventura con la Zucchi, della quale dopo l’aumento di capitale avrò il 20%. Ho sempre il bagno La Romanina a Marina di Massa e a 500 metri da lì abbiamo da poco aperto un albergo. Tutti investimenti oculati di cui devo ringraziare mia moglie e la mia famiglia».
Vuole aggiungere qualcosa al commento sul calcioscommesse che ha fatto qualche giorno fa («Siamo sempre l’Italia di piazzale Loreto. Basta un nome in prima pagina e tutto viene infangato, quando il fatto per ora non è chiaro») e che le è costato alcune critiche?
«Sono stato frainteso solo da chi vuole strumentalizzare politicamente quel tipo di riferimento. Ma le persone oneste intellettualmente hanno apprezzato».
http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=52953
Si prepara al prossimo matrimonio, ma non disdegna una chiaccherata non solo sulla cerimonia, ma anche sulle recenti difficoltà e sul suo futuro. Buffon racconta oggi alla Gazzetta dello Sport quel che succederà a Praga.
Buffon, quando ha capito che Alena era la donna giusta?
«Stiamo insieme da sei anni e poco alla volta mi sono accorto che volevo passare la vita con lei. L’attrazione fisica non basta: è fortissima, ma con il tempo si smorza».
Come e quando le ha chiesto di sposarla?
«La notte di Natale, con un biglietto nascosto tra i vari regali».
A Praga ci sono tradizioni particolari per il matrimonio?
«Viene celebrato e festeggiato in modo molto simile all’Italia. Magari rispetto alle nostre abitudini sono un po’ più morigerati e distaccati».
Quanti invitati arriveranno dall’Italia?
«Alla cerimonia ci saranno circa 60 persone, delle quali 40-45 arriveranno dall’Italia. Sarà un matrimonio intimo, la festa per gli amici è in programma al Twiga il 19».
Come giudica l’attenzione mediatica sulle sue nozze?
«La ritengo abbastanza normale, poi sta a noi gestirla nel modo che riteniamo più consono. E’ giusto che se ne parli, visto che siamo due personaggi pubblici, ed è altrettanto giusto che noi riusciamo a viverlo con normalità e semplicità».
Come sarà il suo vestito?
«Le posso dire solo che è di Pignatelli».
C’è un segreto da rispettare?
«No, è che non mi ricordo nulla. L’ho provato solo un paio di volte, l’ultima circa venti giorni fa. E non saprei dirle nemmeno il colore della camicia».
Buffon racconta anche com'è la paternità e quali valori vorrà insegnare al proprio figlio.
Quanto è bello e difficile fare il papà di Louis Thomas (4 anni a dicembre) e David Lee (2 a ottobre)?
«E’ bellissimo e comporta molte responsabilità, perfino nelle cose a cui meno si pensa. Ad esempio bisogna stare attenti ai comportamenti o al linguaggio in casa, perché i bimbi sono delle spugne e non dimenticano quello che sentono spesso. Mi sento sempre un po’ sotto esame e spero di cavarmela bene».
Che tipo di papà è Gigi Buffon: permissivo o severo?
«Io gioco e mi diverto con i bimbi. Mi piace fargli apprezzare quello che hanno. Sono un po’ più severo di Alena. Per carattere è lei quella tosta e io quello pragmatico, ma con i bimbi è diverso: loro riescono a "comprarsela" con poco e a mandarla in crisi come non fa nessun altro».
Il pallone lo prendono con le mani o con i piedi?
«Per adesso ci giocano senza impazzirci. Poi decideranno cosa fare: le forzature non vanno bene, l’importante è che stiano con gli altri bambini».
Il mondo in cui è cresciuto lei era migliore o peggiore di quello in cui stanno crescendo i suoi figli?
«Dipende anche dalla città in cui cresci. Io ho passato l’infanzia a Marina di Carrara che era il posto ideale soprattutto in estate. Crescere in città è più difficile, ma probabilmente adesso anche a Marina di Carrara ci sono maggiori rischi e pericoli rispetto al passato».
Lei ha frequentato spessissimo le curve degli stadi: sarebbe felice se lo facessero i suoi figli?
«Certo, basta che riescano a far emergere il proprio carattere e i propri valori. Se sanno quale strada seguire e come comportarsi non avranno problemi. Io ho sempre fatto perno sull’educazione che mi avevano dato i miei genitori e penso che si possa frequentare chiunque e in qualunque luogo a patto di ragionare con la propria testa».
Qual è il primo valore che cerca di insegnare ai suoi figli?
«Il rispetto per gli altri, in particolare per gli anziani. E per le istituzioni».
Infine, due parole sull'altro amore di Buffon, dopo la sua famiglia, la Juventus.
Il matrimonio tra lei e la Juve è un matrimonio d’amore o resta in piedi solo perché c’è un contratto?
«C’è molto amore. Soprattutto con i tifosi, che hanno sempre provato affetto per me al di là del rendimento. Con la società l’ultimo anno è stato di studio, è nato qualche malinteso di troppo, ma non voglio dare colpe a nessuno. Nell’ultimo periodo ho sentito parole molto carine nei miei confronti e credo sia giusto per quello che ho sempre dato alla Juve. I dirigenti hanno imparato a conoscermi meglio e, mi auguro, ad apprezzarmi di più. Quindi non c’è nessun dubbio sul mio futuro: resto alla Juve al 100%».
L’obiettivo è quello dichiarato qualche mese fa con quella frase che tanto piacque ai tifosi bianconeri?
«Dissi che vincere lo scudetto alla Juve varrebbe più di 1 milione e 200mila scudetti vinti altrove. Lo confermo. E’ quello che sento dentro di me».
E come non ricordare, e parlare della nuova avventura targata Antonio Conte.
Ha parlato con Conte?
«Sì, mi ha chiamato e mi ha detto parole importanti che mi fanno sentire coinvolto nel progetto. Io sono convinto che i singoli aiuteranno la squadra e la squadra aiuterà i singoli. Ricordo una frase di Maradona: "Io ero già Maradona a 16 anni quando arrivavo in fondo alla classifica con l’Argentinos Juniors". Capito il senso? Il singolo è importante, ma senza la squadra perfino il più bravo di tutti non basta. Credo che l’anno prossimo si potrà fare bene. Sono contento che sia rimasto Filippi: è un bravissimo preparatore dei portieri, con una bella metodologia di lavoro».
Lei ha vissuto un periodo non facile.
«Al rientro dopo sei mesi di stop tutti pretendevano che fossi subito al 100%: a chiunque si concede un periodo per tornare al top, a me no. Ma non importa: io continuerò per molti anni a giocare sui miei livelli».
Per realizzare il sogno del sesto Mondiale?
«Intanto penso a giocare il quinto da protagonista. E poi se mi facessero il regalo di vivere da terzo portiere l’avventura del sesto Mondiale sarebbe bellissimo...».
L'intervista a La Gazzetta, si chiude con le parole sul futuro e su scommessopoli.
Intanto si sta già preparando con largo anticipo per il dopo-calcio.
«Mi sono tuffato con entusiasmo nell’avventura con la Zucchi, della quale dopo l’aumento di capitale avrò il 20%. Ho sempre il bagno La Romanina a Marina di Massa e a 500 metri da lì abbiamo da poco aperto un albergo. Tutti investimenti oculati di cui devo ringraziare mia moglie e la mia famiglia».
Vuole aggiungere qualcosa al commento sul calcioscommesse che ha fatto qualche giorno fa («Siamo sempre l’Italia di piazzale Loreto. Basta un nome in prima pagina e tutto viene infangato, quando il fatto per ora non è chiaro») e che le è costato alcune critiche?
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Re: Buffon
Ho la gazzetta qui socio stamattina in ospedale lo letta tutta la sua intervista, grande Gigi, un CAMPIONE
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Re: Buffon
Buffon-Seredova: oggi sposi
Auguriii e figli maschiii
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Re: Buffon
Come non ti interessano le nozze di tuo compare?RUMePERA ha scritto:
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Re: Buffon
Meridiano ha scritto:Come non ti interessano le nozze di tuo compare?RUMePERA ha scritto:
Ma perchè con le nozze gli cambia qualcosa? Hanno 8 figli già!
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Re: Buffon
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Re: Buffon
La sorella di Alena, professione modella, ha organizzato i preparativi del matrimonio con Gigi Buffon, Stile Pippa Middleton
ecco le sorelle seredova.
CHIUSO O.T.
ecco le sorelle seredova.
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Re: Buffon
Buffon: “Col club buoni rapporti, su Sanchez…”
“Confermo che i rapporti con i vertici della Juventus sono tornati ad essere molto buoni”. Così da Marina di Pietrasanta (Lucca), dove sta festeggiando il suo matrimonio, il portiere della nazionale e del club bianconero Gigi Buffon assicura d’aver ritrovato il feeling con la dirigenza della sua società. “Nel 2012 – aggiunge Buffon ai microfoni di Sky – mi auguro di tornare a vincere.
Quello che interessa al popolo juventino è tornare a vincere. Non so con quale giocatore. Magari con Andrea Pirlo che è il migliore acquisto che si possa fare”. Buffon si dice inoltre dispiaciuto per l’addio ormai certo al calcio italiano del fantasista dell’Udinese Sanchez: “Sanchez al Barcellona? Più che per la Juve mi dispiace per il calcio italiano, perchè perdiamo un’altro talento”.
La nazionale sul campo confiscato alla Mafia? “è un segnale molto positivo, speriamo serva a qualche cosa”.
“Confermo che i rapporti con i vertici della Juventus sono tornati ad essere molto buoni”. Così da Marina di Pietrasanta (Lucca), dove sta festeggiando il suo matrimonio, il portiere della nazionale e del club bianconero Gigi Buffon assicura d’aver ritrovato il feeling con la dirigenza della sua società. “Nel 2012 – aggiunge Buffon ai microfoni di Sky – mi auguro di tornare a vincere.
Quello che interessa al popolo juventino è tornare a vincere. Non so con quale giocatore. Magari con Andrea Pirlo che è il migliore acquisto che si possa fare”. Buffon si dice inoltre dispiaciuto per l’addio ormai certo al calcio italiano del fantasista dell’Udinese Sanchez: “Sanchez al Barcellona? Più che per la Juve mi dispiace per il calcio italiano, perchè perdiamo un’altro talento”.
La nazionale sul campo confiscato alla Mafia? “è un segnale molto positivo, speriamo serva a qualche cosa”.
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Re: Buffon
Silvano Martina: "Buffon ha sacrificato parte della sua carriera per la Juve, ora vuole vincere"
Il procuratore del portiere in alcuni retroscena sulle conferme passate di Gigi in bianconero.
Ospite della trasmissione di Mediaset Premium "Speciale Calciomercato" l'ex portiere di Torino e Genoa e ora procuratore di Gigi Buffon, Silvano Martina, ha parlato del suo assistito senza peli sulla lingua analizzando alcuni momenti della permanenza dell' estremo difensore in bianconero. Una scelta di cuore che però inizia a pesare senza i successi recenti: "Un anno e mezzo fa parlammo con il Manchester City, ci furono due o tre incontri ma Gigi non era convinto di questa opzione. Di occasioni per lasciare Torino ce ne sono state, specie dopo i mondiali del 2006 arrivarono due offerte ufficiali sul tavolo della Juventus ma in quel momento non se la sentì di andarsene per riconoscenza e affetto nei confronti del club che l'aveva reso grande nel momento di maggior difficoltà. Non fu una scelta facile perchè al momento aveva 28 anni e due mesi dopo aver alzato la coppa del mondo a Berlino giocare a Rimini, con tutto il rispetto, non è un gran salto. Già in quel momento si capiva che la Juve necessitava di tempo per tornare quella di prima, Gigi ha sicuramente sacrificato parte della sua carriera per amore della maglia bianconera, questo comunque pesa e vorrebbe vincere qualcosa. Le polemiche con la società? A dire il vero non ci sono mai state, gli unici due momenti che mi hanno un po' dato fastidio sono state le parole di Delneri prima di Juve-Lazio a dicembre e quelle dopo Roma-Juve di Storari. Nel primo caso fu un'uscita infelice del mister in totale buonafede, i media ci marciarono forse troppo e allora ho dovuto rispondere in modo forse troppo duro tanto che lo stesso Delneri parlando con Buffon gli disse che forse ero ancora arrabbiato per il fatto che durante un derby di Genova di trent'anni fa mi fece gol direttamente da corner. Scherzi a parte Gigi necessitava di tempo per rimettersi e l'infortunio che ha subito ai mondiali non è uno scherzo, sette o otto partite per riprendere il ritmo erano necessarie e tant'è che alla fine ha fatto a mio avviso un'ottima stagione concludendo molto bene nelle ultime partite. Su Storari credo che quelle frasi furono un po' dettate dall'eccessivo entusiasmo personale del momento, lui è un bravissimo ragazzo ma con quelle parole esagerò forse un pochino ma nulla di grave in fondo".
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Re: Buffon
LIVE BARDONECCHIA - Buffon: "Sei squadre davanti a noi. Col sudore torniamo competitivi"
Gianluigi Buffon, numero uno della Juventus, presente alla cena per la fondazione "Crescere insieme al Sant'Anna", ha risposto alle domande dei cronisti soffermandosi su diversi argomenti. "Prospettive? Ci sono minimo sei squadre davanti a noi, la realtà dei fatti parla al di là delle motivazioni. Bisognerà scalare queste posizioni gradino per gradino, solo con il lavoro e il sacrificio si potrà tornare competitivi". Si passa poi a parlare del rapporto con il nuovo allenatore, Antonio Conte: "Lui era già un allenatore in campo quando giocavamo e penso che nessuno più di lui avesse quest'attitudine, queste caratteristiche. Vedendolo all'opera si capisce che è determinato ha idee chiare, importanti per una squadra che vuole aprire un ciclo, vincendo le gare attaccando". Infine, un commento sulle voci di mercato che lo hanno visto protagonista assoluto nei mesi scorsi: "Ci sono stati dei momenti non proprio semplici o limpidi in cui ci ho pensato. Però nell’istante in cui la società ha deciso di tornare a puntare in maniera decisa su di me, forse anche grazie alle mie prestazioni degli ultimi due mesi, da parte mia c’è stata la massima disponibilità a sposare questo nuovo progetto. Se tutto dovesse andare a buon fine mi farebbe ancor più piacere perché, oltre ai tifosi e alla dirigenza, faremmo la felicità del nostro allenatore che è stato un nostro caro compagno, mio e di Del Piero. Un compagno che stimavamo tantissimo per l’esempio che dava in campo. Questo sarà un’ulteriore stimolo". L'estremo difensore sposa le idee di Conte: "Come in tutte le squadre che puntano a essere competitive credo che l’equilibrio sia essenziale - dice Buffon -. Nel momento in cui tutti i reparti si muovono all’unisono e accorciano le distanze è tutto possibile. E’ innegabile che ci sia molta voglia di riscatto e ognuno di noi deve coltivare questo sentimento. E’ anche vero che gli ultimi due anni hanno dimostrato che ci sono sei squadre più forti di noi e questo deve far scattare dentro di noi la molla giusta per tornare competitivi e dimostrare che le ultime due annate sono state soltanto sfortunate”.
SPIRITO JUVE — “Lo spirito c’è nel momento in cui il gruppo di lavoro è formato da giocatori che hanno una gran convinzione nei propri mezzi, una gran voglia di non mollare e una grande dedizione al lavoro. Dopo due anni in cui arrivi settimo fai fatica a ricercare queste peculiarità in una squadra. Dobbiamo ripartire con tantissima umiltà sapendo che se vogliamo tornare ad essere competitivi la strada è molto lunga ed impervia. E, per chi vorrà, ci sarà da sudare"
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