CONTE a Tuttosport: "Questa Juve può stupire. Punto su giovani sconosciuti e affamati. Insegno a vincere. Perdere è come morire"
Il tecnico bianconero: "Non potevamo arrivare a campioni da 40 milioni. Estigarribia, Elia, Giaccherini daranno sempre l'anima. Pirlo adatto al mio gioco? La risposta l'ha data il campo. Tornerò all'Old Trafford e al Bernabeu"![]()
In una lunghissima intervista rilasciata al collega del quotidiano torinese Tuttosport, Guido Vaciago, il nuovo allenatore della Juventus Antonio Conte traccia un bilancio del mercato bianconero e fa il punto sulla sua squadra ad una settimana dall'inizio del campionato. Ecco i passaggi più significativi:
IL MERCATO - "Un voto al mercato? L’unico voto che conta è quello che darà il campo. Inutile che commenti adesso: non servono altre parole, contano i gol. Quello che si può dire è che è stato un mercato difficile per tutti, fotografia di un momento critico del calcio italiano: i campioni vanno via e non si riesce a ricomprarli. Questo vale per tutti, non solo per la Juventus. Nessuno può permettersi di spendere 30/40 milioni: non sono arrivati Ibrahimovic, non sono arrivati Messi... Anzi, sono andati via Eto’o e altri giocatori importanti. La Juve ha investito e comprato tanto? Abbiamo operato nel modo in cui era giusto operare per la Juventus, che significa costruire il presente guardando al futuro. Per esempio abbiamo chiuso operazioni con giocatori giovani ma nazionali, come Elia che ha 24 anni e costa il giusto, anche sotto il profilo dell’ingaggio. Abbiamo puntato tutto sulla voglia di ragazzi come Giaccherini o come Estigarribia che hanno tanta fame, non hanno mai calcato palcoscenici importanti e da questo punto di vista sono una sicurezza perché ci metteranno sempre l’anima. E' la filosofia di Lippi? E’ la filosofia dell’umiltà. Lo dico sempre ai ragazzi, ci vuole l’umiltà di una provinciale, quella cattiveria, quella corsa, quella bava alla bocca. Rosa da provinciale? In questo momento una società italiana non può permettersi di comprare un giocatore da 40 milioni. A livello economico non abbiamo la forza di offrire soldi ai club e ai campioni. I giocatori ce li comprano, non li compriamo...Come se ne esce? Con un bagno di umiltà che coinvolga tutti quanti e provando a percorrere altre strade. Non dobbiamo pensare di essere ancora i più bravi, perché Inghilterra e Spagna sono più avanti, inutile nasconderselo. E con lo scoprire valori trascurati, come la cultura del lavoro e di trovare il risultato attraverso il gioco. Perché la cultura del solo risultato non basta più: dobbiamo iniziare a pensare al cambiamento per inseguire gli altri. Guardate le prime uscite di coppa... Anche i tifosi devono capirlo. E' meglio avere una squadra che gioca a calcio e il risultato sarà una conseguenza. Perché viceversa, pensando solo al risultato, ti può andare bene una volta, due, tre, ma alla fine il trucco non funziona se non ci sono impianto di gioco e collettivo".
IL CONTE ALLENATORE - "Come mi definisco? Un grande lavoratore di campo. Io ho bisogno del campo, è il mio habitat naturale. E il mestiere di allenatore per me è totalizzante. Io maniacale? Quando uno ha un’idea di calcio cerco di proporla ed esserle fedele, soprattutto perché nel passato questa idea mi ha portato a conquistare due promozioni in serie B su quattro che ho disputato... Ma il campo rimane l’unica filosofia. E’ sul campo che cerco di convincere i giocatori a seguirmi. Dico loro: non eseguite quello che vi dico perché lo chiedo io, ma perché ci credete e se non siete convinti chiedetemi. Per me è fondamentale che loro mi chiedano. Quando e come studio queste idee? Soprattutto con il confronto con gli altri allenatori. In questi anni ho sempre cercato di seguire molto il lavoro dei colleghi e in particolare di quelli delle categorie inferiori. Mi hanno ispirato moltissimo gli allenatori dei dilettanti che non hanno la fortuna dei calciatori famosi di avere diretto accesso al corso di Coverciano e per arrivarci devono vincere campionati e allenare tra mille difficoltà: per emergere lì devi avere idee nuove. Perché di idee nuove ce ne sono sempre, non fidatevi di chi vi dice che nel calcio non si inventa nulla, lo dice perché è pigro e non vuole rotture di balle. Niente Barcellona? Ma no, ovviamente osservo tantissimo anche le squadre che vincono e che dominano come il Barcellona e il Manchester United. C’è sempre da imparare da chi vince".
LE ASPETTATIVE DEI TIFOSI - "Cosa si aspettano i tifosi della Juventus? Di ritrovare la Juve, la vera Juve. Si aspettano che la squadra torni competitiva, che trasmetta la sua juventinità durante le partite, si aspetta cattiveria, determinazione, grinta. Veniamo da due settimi posti e non sono stati frutto del caso. Una volta può capitare, due no: significa che non ci sono basi buone e sono da cambiare. Per questo la Juve ha cercato di operare in un certo modo sul mercato: rispettando da una parte il volere dell’allenatore, dall’altra il budget della società. C’è sempre stata piena sintonia fra allenatore, amministratore delegato e presidente, a differenza di quanto ho letto o sentito ogni tanto... Troppe volte ho sentito dire delle str...amberie!Tipo che non ho voluto Kaká o Pastore, giocatori che non possiamo permetterci!".
COMPITO DIFFICILISSIMO - "Se il fatto che non siano arrivati giocatori di quel calibro rende il mio compito più difficile? Non difficile, difficilissimo. Noi abbiamo bisogno di costruire un’ossatura molto forte e di integrarla di anno in anno con campioni determinanti. Questa è la strada per tornare a vincere sia a livello nazionale che internazionale. Quando chiedo pazienza è proprio per questo motivo, abbiamo bisogno di porre basi solide. Ci sono garanzie: come Agnelli che è juventino anche nel respirare, Marotta che ha ottime conoscenze e un allenatore come me che ha grande voglia, determinazione e una enorme juventinità".
"PIRLO ADATTO AL MIO GIOCO? IL CAMPO HA DATO LA RISPOSTA" - "Se Pirlo è adatto al mio gioco? Il campo e i fatti hanno già dato la risposta. Anzi l’ha data proprio Pirlo! Non dimentichiamoci che il Milan ha anche giocato con il famoso 4-2-fantasia e Pirlo era in coppia con Gattuso o Ambrosini. Ma anche nell’Italia di Lippi ai Mondiali, Pirlo ricopriva un ruolo analogo... Io posso dire che sono contento che Pirlo giochi per me e non contro di me: si è dimostrato campione in tutto, dentro e fuori dal campo".
"LA JUVENTUS E' UNA RESPONSABILITA'" - "La Juventus "Non è un peso, ma è una responsabilità e la sento. E’ questo che mi spinge a essere perfezionista su tutto, qualsiasi cosa. Abbiamo perso troppo tempo, ora non dobbiamo buttare neppure un minuto per costruire. Cosa posso portare alla Juve? Mi vengono in mente sms di ex giocatori che mi dicono: grazie per avermi insegnato a giocare per vincere. E’ la cosa più bella in assoluto e voglio portarla alla Juventus.Se si può insegnare a vincere? Certo. Si nasce vincenti? Tu puoi nascere con una predisposizione, ma vincere è una cultura, vincere è una strada che devi percorrere tutta e non finisce dall’oggi al domani, perché non esistono scorciatoie. Servono sacrifici, forza, determinazione: è una strada in salita ovviamente. Piena di arrabbiature e momenti non semplici, ma ti porta al godimento più totale che è la vittoria. Per me vincere è tutto, mentre perdere è morire... E’ una morte temporanea che mi dura due giorni, poi trovo la forza proprio nella sconfitta - per ripropormi in modo ancora più forte ed evitare altre sconfitte".
CAMPIONI DA TENERE D'OCCHIO - "Campioni da tenere d’occhio quest'anno? Speriamo i nostri. Investimenti come Estigarribia, che non è conosciutissimo, Giaccherini, e anche Elia non è famoso... Mi piacerebbe che a fine campionato facessero parlare di loro, come i giocatori che sono stati delle rivelazioni: significherebbe che avremmo fatto un buon lavoro tutti quanti".
IL NUOVO STADIO - "La società si è mossa in maniera grandiosa. E’ avanti a tutti, è al livello dei grandi club europei di cui parlavamo prima. La Juventus fuori dal campo è all’altezza delle big, ora dobbiamo essere noi in campo a colmare la distanza e lo stadio può essere uno stimolo in più. E’ ovvio che in questo momento a livello di scelte strategiche siamo più avanti che a livello calcistico. Giocare in uno stadio così porta adrenalina, forza, passione allo stato puro nei nostri calciatori e in me. E’ uno stadio che rispecchia gli stadi inglesi e a livello di tifo mi aspetto un salto di qualità da parte del pubblico. Io a loro dico che stiamo facendo il massimo per riportare la Juventus in alto, ma che ci vuole pazienza. Uno stadio può dare, ma può anche togliere. Qual è lo stadio più bello in cui ho giocato? Old Trafford e Bernabeu... Due stadi che vorrei tornare a frequentare da allenatore".![]()
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Re: Conte - Allenatore
CONTE al Corsera: "La mia Juve umile e cattiva"
Il "Corriere della Sera" riporta una lunga intervista al tecnico della Juventus Antonio Conte, a firma di Roberto Perrone. Ecco di seguito i passaggi più significativi:
Un voto al mercato della Juve.
«Non ho mai commentato una campagna acquisti, solo il campo dice la verità. È stato un mercato difficile per tutti, è un momento critico per il calcio italiano, i campioni vanno via e nessuno può spendere 30/40 milioni per un grande giocatore».
Ma almeno lo «spirito » è giusto?
«Giusto per la Juve: costruire il presente guardando al futuro; giocatori giovani, come Elia; spese e ingaggi adeguati al budget. Si è puntato sulla voglia di alcuni ragazzi come Giaccherini, Estigarribia, gente che vuole mangiare l’erba ».
La caratteristica che dovrà avere la sua Juve?
«L’umiltà e la cattiveria di una provinciale, correre più degli altri, la bava alla bocca,ma anche la qualità di una squadra importante».
Parlando di provinciali, non è che la rosa lo è un po’ troppo?
«In questo momento, nel calcio italiano, non abbiamo le capacità economiche di altri Paesi».
Sembra una strada senza uscita.
«L’uscita c’è, attraverso un bagno di umiltà collettivo, ritrovando vecchi valori come il campo, il gioco. Gli altri stanno davanti, rispetto a noi, basta vedere le prime uscite di Coppa. Anche il tifoso deve apprezzare una squadra che gioca a calcio. Il risultato è una conseguenza».
E quindi dello sciopero-serrata che ne pensa?
«Penso che prima era tutto a favore della società, adesso tutto per il giocatore, bisogna trovare un equilibrio. Rispetto ad altri sport noi siamo rimasti indietro, il contratto di Conte non può essere lo stesso di Buffon, per appeal, impatto mediatico. I contratti devono essere soggettivi, con tutele per club e calciatori».
Lei ha le idee chiare. Forse troppo, ha fama di essere un tecnico molto pressante, diciamola tutta: un rompiballe.![]()
«Io mi definisco un grande lavoratore di campo, il campo è il mio habitat naturale. Io lo vivo in modo totalizzante, spesso a scapito della mia famiglia, di mia figlia Vittoria, della mia compagna Elisabetta, però sono fatto così».
La più bella soddisfazione ricevuta da allenatore?
«I miei ex giocatori del Siena che mi scrivono ringraziandomi perché con me hanno imparato a vincere. È meglio di un titolo».
Non si nasce vincenti?
«No. Si può avere predisposizione, ma c’è una strada da percorrere, fatta di salite, di sacrifici, di rabbia, però ti porta al godimento più totale, la vittoria».
Il più grande campione con cui ha giocato?
«Zidane. Eri orgoglioso e felice di stare al suo fianco».![]()
Quello che ha allenato?
«Tutti. Se stanno in squadra con me sono i più forti del mondo».
Chi è che chiede di più alla Juve?
«Pirlo».
Vulgata: Pirlo che non è adatto al gioco di Conte.
«Stupidaggini, Pirlo ha già dato la sua risposta nei fatti».
Crescere è una bella cosa, ma ci vuole pazienza. Che dice il tifoso della Juve?
«Si aspetta di ritrovare la Juve, si aspetta che la squadra torni competitiva e trasmetta la sua juventinità: cattiveria, determinazione, grinta. Veniamo da due settimi posti e non sono frutti del caso».
È vero che ha studiato fin da piccolo da allenatore della Juve?
«Volevo arrivare a una grande squadra. Sento questo non come un peso, ma con la responsabilità chemi spinge ad essere perfezionista su tutto, ogni minuto, perché non abbiamo tempo da perdere».
Su qualcosa, però, la Juve è davanti a tutti, lo stadio. Bellissimo, ma le hanno spiegato che la sua testa sarà a portata di tiro dei tifosi?
«La crescita ci coinvolge tutti. La cultura sportiva non è solo sul campo ma anche e soprattutto fuori. La nostra società è all’avanguardia, a livello delle grandi d’Europa. Noi e i tifosi dobbiamo prendere esempio dal club».
Cosa può trasmettere il nuovo stadio?
«Adrenalina allo stato puro, passione. È uno stadio all’inglese e anche a livello di tifo mi aspetto un salto di qualità. Noi stiamo lavorando per far tornare la Juve ai livelli chemerita. Ci vorrà tempo. Ma la squadra non deluderà: l’atteggiamento sarà quello di gente che non si arrenderà mai alla sconfitta».
Lo stadio può condizionare?
«Lo stadio è un valore aggiunto, ma ti può dare o togliere. Dipende dalla cultura del tifoso. È facile sostenere la squadra quando vince, ma durante l’anno ci possono essere momenti di difficoltà. È qui che i tifosi fanno la differenza».
Gli stadi più belli che ha frequentato da giocatore?
«Old Trafford e Bernabeu e vorrei tornare a frequentarli».
Le più belle partite al vecchio delle Alpi?
«Quelle di Coppa Campioni. Anni irripetibili, non eravamo neanche consci di quello che facevamo: due finali di Uefa e quattro di Champions».
Quale insegnamento trarne?
«Quella era una squadra operaia, con dei capomastri. Alzavamo il campo».![]()
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Bello, cosa vuol dire?
«Che lo metti in salita per gli avversari. Il passato è bello perché non te lo tocca nessuno, ma noi guardiamo avanti».![]()
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Chi vince lo scudetto?
«Chi lo meriterà sul campo».
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Re: Conte - Allenatore
Conte a Sky - "Si parla troppo del modulo. Conta l'idea di gioco. Unità d'intenti con la società. Anno importante per noi"
Alla vigilia dell'inaugurazione del nuovo stadio, Antonio Conte ha rilasciato un'intervista a Sky Sport. Nell'edizione serale è stata proposta una pillola, mentre la versione integrale andrà in onda domani nel primo pomeriggio. "Si parla troppo di questo modo di giocare - afferma il tecnico bianconero -. E’ un’ idea di gioco normale, un 4-4-2 normale, in Inghilterra lo applicano le maggiori squadre e permette di coprire il campo nel miglior modo possibile. Noi abbiamo però in rosa giocatori che ti permettono di usare altri moduli, ma l'idea di gioco resta questa. Le altre squadre, come Milan e Inter, hanno un'ossatura importante e giocano da tempo assieme. Noi dobbiamo porre delle basi importanti, questo è un anno importante anche per via dello stadio. Su ogni scelta c'è stata unità d'intenti con il club anche perché alla fine decide sempre il presidente, ma c'è stata una grande condivisione".
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- Iscritto il:22.07.08 - 12:33 [phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable
Re: Conte - Allenatore
Meno male che l'ha detto Conte che il 424 è una menata giornalistica..
La calma è la virtù dei morti.. al forte prima o poi girano e te mena. 
Re: Conte - Allenatore
Infatti lo dice da quando è arrivatoGooner ha scritto:Meno male che l'ha detto Conte che il 424 è una menata giornalistica..
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Re: Conte - Allenatore
Conte a Sky - "Domani sera grandi emozioni. Nessun top player sia per noi che per le rivali. Quest'anno dobbiamo ricostruire le basi"
NUOVO STADIO Il fatto che ci sia io come allenatore della Juve nell’anno del nuovo stadio è prova di buon auspicio per me. Speriamo che lo sia per la Juventus Grandi emozioni sicuramente. Emozioni forti. Sicuramente tante le terrò dentro, qualcuna potrà scappare, anche all’esterno. Il vecchio Delle Alpi è stato protagonista delle nostri grandi vittorie, del nostro periodo, del ciclo con mister Lippi. Abbiamo giocato tante tante semifinali anche di Champions. Sicuramente, questo è uno stadio in cui si respira un clima di vittoria. Sicuramente è il nuovo, il nuovo che avanza in Italia, perché all’estero sono già avanti rispetto a noi. Sicuramente, uno stadio innovativo è un esame per tutti, per la società, per la squadra, per l’allenatore e, credo, anche per i tifosi. Il fatto che non ci siano barriere presuppone una crescita culturale importante. I tifosi devono stare dalla parte della Juventus, quindi dalla parte nostra. Questo è fuori dubbio. Nel momento in cui saranno dalla parte nostra sarà un grosso vantaggio per la squadra e uno svantaggio per chi ci giocherà contro".
RESPONSABILITA' E DEL PIERO Le responsabilità le ho sempre avute. Sia da calciatore sia da quando ho iniziato a fare questa nuova carriera. In qualsiasi posto dove sono sempre andato si è sempre chiesto tanto al sottoscritto. Non mi spaventa, mi carica in maniera importante. È inevitabile che fare l’allenatore della Juventus è qualcosa di diverso, di speciale, rispetto alle esperienze passate. Ringrazio Ale perché penso che siano grandi complimenti per il sottoscritto. Da parte mia, ripeto, c’è sicuramente il fatto di avere idee molto chiare e questo mi aiuta tanto. Sia nei confronti della squadra che in generale nei percorsi con chi mi sta a fianco. È inevitabile: c’è da lavorare tanto ed Ale rappresenta per me un punto di riferimento importante. 13 anni di Juventus. Con Del Piero 13 anni, con Gigi 6-7 anni. Sono delle situazioni nuove che però mi danno grande entusiasmo, grande voglia perché, comunque, so di avere dei punti di riferimento importanti nello spogliatoio sia nel bene che nel male. E di questo sono orgoglioso".
CALCIOPOLI "Mha, non penso di dire una cosa diversa dagli altri, del fatto che, comunque, il post calciopoli è stato devastante per la Juventus, sotto tutti i punti di vista. Sia per il fatto che tutti i campioni sono dovuti andare via, sia perché ricostruire non è mai facile. Veniamo negli ultimi due anni da due settimi posti. Questa è la cosa più difficile. Dobbiamo porre una base, quest’anno, importante su cui ricostruire quello che spetta alla Juve. Io mi auguro di imitare l’umiltà, la cattiveria, la determinazione, la volontà da parte nostra di andare oltre qualsiasi ostacolo e questo si può iniziare sin da subito".
MERCATO E TOP PLAYER Il campione da 25-30 milioni non è arrivato alla Juventus, ma non è arrivato nemmeno alle altre squadre. Anche se magari squadre come Milan e Inter possono contare su ossature importanti. Il Milan ha vinto lo scudetto l’anno scorso e l’Inter praticamente tutto due anni fa. Quindi sicuramente loro hanno un’ossatura importante, su cui fare degli innesti anche in maniera limitata. Per quello che ci riguarda, ripeto, veniamo da due settimi posti e dobbiamo porre delle basi importanti. Quest’anno è importante sotto diversi punti di vista: l’apertura dello stadio. C’è la volontà da parte di tutti di fare grandi cose. È inevitabile che su ogni scelta c’è sempre grande coesione e grande unità di intenti con la società. Questo è fuori dubbio. Come deve essere in tutti i club. Alla fine spetta sempre al presidente decidere. Però, c’è sempre una grande condivisione in tutto quello che si fa. Io mi comporterò come la società mi indicherà di comportarmi. Sono decisioni che riguardano la società ed io mi comporterò di conseguenza".
MODULO E POLEMICHE "Si parla troppo di questo modo di giocare che poi è un 4-4-2. Chiaramente so che a volte la novità... Se avessi parlato sin dall'inizio di 4-4-2 non si parlerebbe così di novità. E’ un’ idea di gioco normale, un 4-4-2 normale, iio penso che n Inghilterra dove si vince la maggior parte delle squadre applicano questo tipo di modulo che, secondo me, permette di coprire il campo nel modo migliore. Però, ripeto, ognuno ha la propria idea, Noi abbiamo anche la fortuna di avere anche in rosa giocatori che ti danno la possibilità di cambiare e fare qualcosa di diverso. Resta però che l'idea di gioco resta quella".
GAVETTA "Io sono orgoglioso della mia gavetta. Anche perché non ho pensato due volte a smettere a 34 anni e di iniziare la carriera di collaboratore di De Canio a Siena. Per passare poi ad Arezzo, Bari, Bergamo e poi l’anno scorso a Siena. Ripeto: io sono molto orgoglioso di aver girato prima di aver ricevuto questa grande chance. Perché si tratta di una grande opportunità di tornare alla Juventus. Però dico anche che questa opportunità me la sono guadagnata sul campo. Non è che avessi questa certezza. Sicuramente c’era l’ambizione come qualsiasi allenatore che inizia ad allenare. L’ambizione è quella di arrivare in una grande squadra. Il fatto che io sia arrivato ad allenare la Juventus è il coronamento di un sogno e anche delle mie ambizioni. Però, dico anche che la Juventus rappresenta un punto di partenza non certo d’arrivo. E quindi c’è tanto da dimostrare, così come c’era tanto da dimostrare nelle precedenti esperienze passate".
RAPPORTO CON AGNELLI E MAROTTA "Con il presidente c’è un grandissimo rapporto, perché ci accomuna la Juventus degli anni passati, degli anni delle vittorie, in cui l’allora Andrea non presidente veniva ad accompagnare suo padre. E spesso si intratteneva con noi a parlare e a chiederci. C’è un grande rapporto, così come c’è un grande rapporto con il direttore generale Marotta. C’è grande, ripeto, coesione da parte nostra e questo deve essere un punto di forza, perché questa coesione sicuramente ci può portare lontano".
LA JUVE DI CONTE "Questo non spetta sicuramente a me dirlo, penso che ci sia il clima giusto. Quindi, è inevitabile che ora abbiamo bisogno di stare insieme, di giocare quanto più possibile, per cercare di riportare quanto facciamo in allenamento. Adesso, è colpa della nazionale ed un po’ anche della Coppa America se ci ritroviamo ad avere 4-5 giocatori che hanno lavorato pochissimo con noi. Quindi, ci vorrà un po’ di tempo, affinché possano entrare nel sistema di gioco. Lavorare, essere educati e rispettosi, come lo sono io. Io do educazione e rispetto, quindi la pretendo. Sono un grande lavoratore di campo. Pretendo tanto da me stesso e, quindi, pretendo tanto dagli altri. Più del gruppo, a me piace parlare di squadra. La squadra è una cosa sola, è un insieme di giocatori che in tutte le circostanze, sia quelle favorevoli, che quelle sfavorevoli. si muovono come un’unica unità. Questo è molto importante per noi e se vogliamo tornare ad essere competitivi nel più breve tempo possibile, dobbiamo diventare squadra quanto prima possibile".
IL CAMPIONE E IL CAPITANO "Io definisco un campione quello che, comunque, dà l’esempio sempre, in tutto. Sia in campo ma, soprattutto, fuori dal campo. Il campione è campione in tutto: nei movimenti, nell’educazione, nel rispetto nel parlare, nel proporsi ai compagni, nel proporsi all’allenatore, nel proporsi allo staff, alla società. Il campione è campione in tutto. Si dice sempre che la fascia pesa. Pesa perché comporta oneri ed onori. Due grandi responsabilità. Il capitano è colui che rappresenta la squadra, rappresenta l’allenatore, la società in tutte le situazioni. Spesso e volentieri diventa l’anello di congiuntura tra lo la società, lo staff tecnico e la squadra. Poi, la Juventus per me a livello calcistico è tutto. Questo è fuori di dubbio. Non penso sia una colpa essere nati tifosi juventini. Anzi, considero un grande onore, un grande privilegio, il fatto di essere riuscito a giocare per 13 anni con questa maglia. Adesso, essere allenatore mi fa emozionare ogni giorno".
JUVE-PARMA "Ripartiamo da Juventus-Parma, ripartiamo cercando, ripeto, di creare qualcosa di importante per il presente e di costruire qualcosa di ancora più importante per il futuro. Non sarà facile, questo lo sappiamo. C’è una lunga strada da percorrere. Però, se c’è unità di intenti tra noi, società, calciatori e tifosi, sicuramente la strada sarà molto più breve".
http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=62177
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Re: Conte - Allenatore
LIVE - Conte: " Sarò emozionato: non è come tutte le altre volte. Stimo Giovinco, ma domani è un avversario. Dove arriveremo lo dirà il campo. Dovremo essere bravi e fortunati"
Dopo le emozioni intense provate durante l'inaugurazione dello Juventus Stadium, è ora di portare la vittoria nella nuova casa di tutti i bianconeri. Già da domani quando a mezzogiorno e mezza la Vecchia Signora sfiderà il Parma di Giovinco. E' quindi una conferenza stampa importante quella che Antonio Conte sta tenendo ora a Vinovo e la redazione di TuttoJuve.com, come di consueto, vi offre l'opportunità di leggere parola per parola le sue dichiarazioni:
Chi è disponibile e chi no, Antonio?
Dobbiamo effettuare ancora l'ultimo allenamento, però, a livello medico, dovrei averli tutti a disposizione. Inevitabile che c'è, che ci sono quei giocatori che vedono praticamente oggi il campo e quindi saranno fatte le relative valutazione, quelle che devono essere fatte e questo è fuori dubbio. Mi riferisco sicuramente a Milos, Krasic, Vucinic, giocatori che mi tornano oggi a disposizione e quindi faremo le necessarie e attente valutazioni sapendo che per me e per le mie squadre si vincono in 90-95 minuti e spesso lo dico in questa prima conferenza stampa che penso che sia importante spesso non perché devo fare delle scelte, ma perché spesso le partite me le cambiano chi entra dalla panchina. Questo è fuori di dubbio. Quindi sfatiamo qualsiasi luogo comune sui giocatori che cercano rivalsa quando entrano perché spesso e volentieri, vi anticipo, vedrete che chi entra dalla panchina sarà determinante. Poi lo farò magari giocare la volta dopo e saranno ri-determinanti chi è finito in panchina. Non sto scherzando, perché mi è sempre capitato perché il nostro modo di gioco, di giocare, becca al sessantesimo di trovare difese stanche e tocca a chi subentra fare la differenza.
Ovviamente essendo la prima, è inevitabile chiederti se la squadra è pronta per affrontare questa stagione particolarissima?
Mha la squadra deve essere pronta, sicuramente non mi ha fatto piacere avere tre-quarti di squadra che mi è praticamente rientrata giovedì. Quello sicuramente perché avrei preferito averli tutti per lavorare, ma la squadra è pronta per affrontare questa prima di campionato sapendo che ci sono dei margini di miglioramento importanti e che bisogna continuare a lavorare.
Per quel che poco che ho potuto finora conoscerti, immagino che difficilmente butterari subito giocatori che sono arrivati da poco. Lò davanti, possiamo dire, che l'unica certezza è Del Piero? Giocherà?
Questa (ride ndr) domanda a nessun allenatore della Juve è stata mai fatta. No, sicuramente ribadisco che quando farò la formazione domani terrò conto sicuramente di chi è entrato di più nei meccanismi di gioco, di chi si è allenato di più con la squadra. Ripeto, il mercato è stato un mercato difficile, sono arrivati giocatori che io... Elia l'ho visto due volte compreso in partita contro il Notts County, lo stesso dicasi per Estigarribia, lo stesso per Vidal, perché tra Coppa America e due volte convocato in nazionale, con noi si è allenato cinque-sei volte quindi c'è bisogno sicuramente di allenarsi con noi per capire determinati meccanismi, determinate situazioni di gioco e quindi nellla scelta della formazione farò molto affidamento a chi ha avuto modo di allenarsi e di capire più di altri la nostra filosofia. Davanti debbo dire che sicuramente ho un enigma nella scelta della formazione. Mi riservo sicuramente l'allenamento di oggi per valutare e parlare con alcuni dei miei attaccanti e poi farò le necessarie valutazioni di quanto detto prima.
Buongiorno, siamo sicuri che Amauri non ci sarà. Qual è il suo commento sulla situazione Amauri e qual è il suo programma futuro col giocatore? Sarà fuori squadra?
La vicenda Amauri penso che è stata fin da subito ben chiara e io, in questo momento e sempre, mi atterrò alle disposizioni societarie. Quello che posso dire è che ognuno deve rispondere dei propri comportamenti e delle proprie azioni sia da una parte che dall'altra.
Questa squadra può centrale il terzo posto? Il terzo posto è un obbligo o un optional per la prossima stagione?
Ma io quello che ritengo è che, al di là della posizione in classifica, questa squadra debba centrare un campionato di sicuramente di costruzioni, di fondamenta importanti, perché stiamo costruendo e abbiamo bisogno di tornare competitivi quanto prima possibile e quindi c'è bisogno di lavorare tanto. La posizione finale in classifica sarà sicuramente la conseguenza di quello che faremo vedere sul campo. Da parte nostra ci sono sicuramente grandi motivazioni, grande voglia e grande spirito. Adesso a parole dobbiamo tradurlo in fatti già da domani sapendo che domani arriva un cliente molto difficile che nelle ultime tre partite di campionato ha sempre battuto la Juventus. Quindi drizziamo bene le antenne perché devono essere belle dritte.
Che giudizio hai avuto vedendo Milan-Lazio?
Sicuramente è un'impressione positiva nel senso che due squadre che hanno fatto calcio, due squadre propositive. Ieri ho visto per determinati spezzoni di gara una Lazio bella propositiva, bella offensiva con Cissé, con Klose, con la coppia centrale nel centrocampo del 4-4-2 che era Ledesma-Hernanes con Mauri. Quindi sicuramente una squadra molto offesiva, ma ripeto una squadra molto offensiva o molto difensiva lo danno sempre gli equilibri, ma mi ha fatto molto piacere vedere sicuramente la partita perché sicuramente è stato uno spettacolo sia da parte del Milan che della Lazio. E' stata una partita dove entrambe hanno cercato di vincere la partita proponendo un calcio molto offensivo, molto propositivo. Io penso che questa sia la strada giusta, la strada che ci può far tornare a essere competitivi anche in Europa perché le altre lo fanno mentre noi siamo legati a sistemi rigidi: prima la difesa, prima il risultato. Io penso che vada cercato il bel gioco che poi porti il bel risultato e ci porti a essere competitivi a livello di team inEuropa. Penso che anche la Nazionale, io sento parlare Prandelli e a me fa molto piacere che, a parte che io ho solo da imparare da Prandelli, e sentire Prandelli che dice dei concetti che cerco di riportare qui alla Juventus sin dal primo giorno, quanto meno dico non sono pazzo io. Ho persone ben più rodate e ben più importanti che hanno gli stessi concetti e questo è molto importante per noi.
Da domani si concretizza il tuo sogno di allenare la Juventus. Ti senti tra i più attesi?
Guarda non nascondo che sicuramente c'è grande emozione. Io giovedì ho avuto momenti di emozioni molto forte, non è una panchina come le altre sicuramente. Sarò emozionato, ma molto molto lucido questo è chiaro, però è inutile dire che non è come tutte le altre volte. Questo consentitemelo di dire.
Vorrei sapere se avresti avuto volere Giovinco a disposizione visto che sembrava che fosse una tua richiesta e cosa pensi di lui?
Giovinco è un giocatore che non è che mi piace da quest'anno quando sono arrivato alla Juventus perché ho sempre cercato, lo sa benissimo, di portarlo nelle precedenti esperienze. Quand'ero a Bari, lui era ancora un ragazzo della Primavera, o lo stesso nelle altre esperienze. Sicuramente è un gicoatore che apprezzo molto però dico che ci sono delle leggi di mercato da seguire e legge di mercato era che Giovinco restasse a Parma anche quest'anno: è ancora nostro per metà e questo sicuramente è un bene, ma domani Giovinco sarà un avversario e sarà trattato da avversario.
Secondo te, chi e quante sono le squadre che vi partono davanti?
In questo momento si possono dire tante cose no, nel senso che uno può dire dai numeri da 1 a 6 perché siamo arrivati settimi l'anno scorso, quindi... Potrei anche dire nessuna, in questo momento uno potrebbe dare qualsiasi risposta e io penso che sia il campo quello che debbe dare poi delle risposte giuste. E' inevitabile che vedendo la partita di ieri ti rendi conto che squadre come la Lazio abbiano una struttura e ossatura importante e rispetto l'anno scorso si siano rinforzate. Questo fa capire che sarà un campionato molto equilibrato, un campionato che sicuramente i valori sono saliti da parte un po' di tutti.
Antonio, starai su in panchina o sempre nell'area tecnica?
Farò un po' di forza perché nel fare le scale, sai, fai dallo step e quindi eviterò nella settimana di fare della palestra aggiuntiva. Sarà un sali scendi abbastanza importante da parte mia e poi so, per esperienza, che a me piace vivere la partita da bordocampo e non penso che andrò contro le mie abitudini perché mi piace che il giocatore mi senta molto vicino e presente. Quindi, cercherò magari ogni tanto di sedermi su quelle panchine però sicuramente è difficile staccarsi dalle vecchie abitudini quelle di seguire la partita da bordocampo e di far sentire la mia presenza ai giocatori.
L'anno scorso la partita col Parma fu lo spartiacque della stagione. Credi alla Kabala? L'attesa è clamorosa: ti mette pressione?
Mha, io penso che comunque non sia un discorso di scaramanzia, penso che sia un discorso di... la fortuna e la sfortuna è importante in una squadra, questo è fuori dubbio, perché quando si vince si è anche fortunati sempre, però dico anche che la fortuna bisogna portarsela dalla propria parte perché non vince solo chi è fortunato, vince chi è bravo e fortunato. E di questo dobbiamo tenerne conto sapendo che, non mi stancherò mai dal ripeterlo, dobbiamo lavorare tanto ed è sicuramente un grande lavoro e iniziamo una stagione nella nostra casa, in questo strepitoso, splendio stadio, non so quale aggettivo usare, che sicuramente rispecchia la nostra società.
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Re: Conte - Allenatore
Ma Milos e Krasic non sono la stessa persona?RUMePERA ha scritto:LIVE - Conte: " Sarò emozionato: non è come tutte le altre volte. Stimo Giovinco, ma domani è un avversario. Dove arriveremo lo dirà il campo. Dovremo essere bravi e fortunati"
Chi è disponibile e chi no, Antonio?
Dobbiamo effettuare ancora l'ultimo allenamento, però, a livello medico, dovrei averli tutti a disposizione. Inevitabile che c'è, che ci sono quei giocatori che vedono praticamente oggi il campo e quindi saranno fatte le relative valutazione, quelle che devono essere fatte e questo è fuori dubbio. Mi riferisco sicuramente a Milos, Krasic, Vucinic, giocatori che mi tornano oggi a disposizione e quindi faremo le necessarie e attente valutazioni sapendo che per me e per le mie squadre si vincono in 90-95 minuti e spesso lo dico in questa prima conferenza stampa che penso che sia importante spesso non perché devo fare delle scelte, ma perché spesso le partite me le cambiano chi entra dalla panchina.

Re: Conte - Allenatore
Eh vabbè, tieni conto che hanno trascritto quasi in tempo reale.
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Re: Conte - Allenatore
Magari questo Milos è un giovane che fa il suo esordio come TorjeRUMePERA ha scritto:Eh vabbè, tieni conto che hanno trascritto quasi in tempo reale.

Re: Conte - Allenatore
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Re: Conte - Allenatore
complimenti a conte, non credevo che la juve potesse fare così bene, bravo pirlo anche
tifo toro perchè è una scelta di vita
Re: Conte - Allenatore
CONTE A JC: "Sono molto contento, oggi si è vista una squadra. Stiamo lavorando per un futuro roseo"
Ai microfoni di Juventus Channel Antonio Conte ha analizzato la brillante prestazione fornita oggi dalla sua squadra. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com:
Partita straordinaria. E' andata come l'avevata provata questa settimana...
"Sì, debbo dire sinceramente che abbiamo provato la partita in tutto e per tutto ieri, tra la festa di giovedì e il rientro tardivo dei nazionali. Ieri abbiamo preparato in tutto e per tutto la partita allo stadio, così come doveva essere interpretata. Sono molto contento perchè c'è stata una grande interpretazione da parte dei giocatori, dal punto di vista della mentalità, della voglia, del sacrificio, c'è stata la cattiveria agonistica da parte di tutti. Tutti si sono messi a disposizione del noi, quindi è stato molto bello. Devo ringraziare a nome mio e della squadra i nostri tifosi che oggi ci hanno fatto giocare sicuramente con un uomo in più in campo. Mi auguro che continui questo feeling, questo connubio tra noi e loro, perchè noi abbiamo bisogno di loro. Sappiamo che noi con le nostre prestazioni, con la nostra interpretazione possiamo scatenare il dodicesimo uomo".
Sono andati a segno anche i due nuovi acquisti. I neo entrati sono stati determinanti...
"Sì, dico sempre che le partite vanno sempre giocate per 95 minuti. Quindi tante volte anche nelle scelte che si fanno si prevede che attorno al 70esimo o al 75esimo trovi la difesa stanca e affaticata da continui uno contro uno e chi entra sembra che abbia una marcia in più. E' successo sempre in passato, quindi non vedo perchè non debba succedere qui. La cosa più importante è che i giocatori abbiano interpretato nella migliore la gara, sia chi è sceso subito in campo, sia chi è entrato dopo. Si è vista una squadra, anche se sappiamo che la strada è ancora molto lunga e difficile. Questo risultato e questa prestazione non devono esaltarci, ma devono darci fiducia, devono farci ritrovare l'autostima persa negli ultimi due anni. Non dobbiamo perdere di vista il nostro obiettivo, che è quello del lavoro, del sacrificio. Siamo alla costruzione, stiamo costruendo delle fondamenta importanti, perchè vogliamo che il presente sia roseo e il futuro ancora più roseo".
Vi siete divertiti oggi, non succedeva da un po' di tempo...
"Io sono molto contento perchè dico sempre che al di là dei risultati io voglio che la squadra regali delle emozioni. Questa è la cosa più importante. Di solito una squadra che regala emozioni regala sempre risultati positivi".
Sembra che questo stadio favorisca davvero l'allargamento del gioco. Il gioco sulle fasce si vede...
"Sì, sono contento, anche se c'è tanto da fare, tanto da migliorare, ma non poteva che essere così dopo soli due mesi. A noi questo risultato e queste prestazioni servono perchè fortificano tra virgolette anche le mie idee, le mie concezioni e fortificano soprattutto le idee dei calciatori. Il calciatore deve giocare al calcio, si deve divertire, correndo e mettendoci cattiveria agonistica. La cosa più bella di oggi è che i miei giocatori si sono divertiti, questa è una grande soddisfazione"
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Re: Conte - Allenatore
CONTE A SKY: "Debutto quasi perfetto, grazie ai ragazzi e al nostro pubblico. Potevamo chiudere prima la gara e inserirò gradualmente i nuovi"
Parla il tecnico juventino dopo il largo successo sul Parma.
Intervenuto nel post-partita ai microfoni di Sky il tecnico della Juventus Antonio Conte ha commentato il largo successo della sua squadra sul Parma per 4-1. Una vittoria esaltante che fa nascere sotto i migliori auspici la stagione di Madama con un mister scatenato in panchina nonostante tutto: "Io sono molto passionale e sto vicino alla squadra, scarico assieme ai giocatori la tensione diciamo così. Comunque tutto molto bene, è stata la gara che volevamo e che i nostri tifosi, che sono stati magnifici dall'inizio alla fine, sognavano. E se lo meritavano anche i ragazzi. Tutto bello ma ricordiamo che siamo in fase di costruzione, quotidianamente metteremo mattone su mattone per la costruzione di un edificio importante. Devo fare i complimenti ai ragazzi sia per la fase offensiva che, soprattutto, per quella difensiva. Un difetto? Il rigore alla fine, dobbiamo tenere la concentrazione alta fino alla fine. Ora riprendiamo martedì in vista di una gara che mi emozionerà molto come quella di Siena". Si parla poi dell'aneddoto rivelato da Marchisio, sulla strigliata nello spogliatoio all'intervallo: "Dovevamo chiuderla e andare sul 2-0 già alla fine del primo tempo, purtroppo non ci siamo andati non per colpa nostra perchè il gol di Matri era buono e all'inizio c'era sempre un rigore su Alessandro. Diciamo che anche gli arbitri devono prendere il ritmo ma oggi ci sono state cose che non mi sono piaciute".Passaggio su Emanule Giaccherini, al debutto in bianconero: "Giaccherini è stato catapultato in una realtà completamente diversa da Cesena, l'ho messo a destra perchè vedevo che pareva poco coinvolto dal resto della squadra che giocava troppo a destra". Si passa poi a un paragone tra il giovane Antonio Conte e Arturo Vidal, entrambi grandi lottatori ma tatticamente indisciplinati: "Calcisticamente è vero ero disordinatissimo da giovane tatticamente, e ora invece sono un maniaco in tal senso. Oggi ho scelto dei ragazzi che hanno lavorato maggiormente sullo spartito, Vidal e Elia verranno gradualmente inseriti. Poi Arturo ha fatto benissimo una volta entrato". Sul cambio tattico attuato a gara in corsa, un 4-2-3-1 o 4-3-3 a seconda dell'azione: "Dipende dalla gara che dovremo interpretare, e anche dal corso. Ci può stare che giochi un centrocampista in più, in settimana lavoriamo per soluzioni alternative e i giocatori lavorano per questo". Chiusura infine sull'esclusione dall'inizio di Krasic, giocatore che secondo voci di corridoio non sarebbe tatticamente gradito a Conte: "No assolutamente, Milos ha caratteristiche ideali per me, veloce e tecnico. Deve diventare più determinante negli ultimi metri, sia lui che Vucinic erano reduci da un infortunio e ho scelto chi ha lavorato maggiormente e su chi era in forma".
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