Chelsea
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Cech e Cudicini in ospedale
Doppio infortunio per i portieri del Chelsea. Petr Cech, nel corso del match con il Reading, dopo uno scontro con un avversario, è stato colpito alla testa, ha perso conoscenza ed è stato operato per una frattura al cranio. Il portiere ceco è intervenuto col corpo a terra per impadronirsi della palla, ma è stato colpito dal ginocchio di Hunt. Il centrocampista del Reading ha assicurato che non voleva fare del male al portiere del Chelsea e che lo scontro è stato fortuito. Botta alla testa anche per il secondo portiere Carlo Cudicini, subentrato a Cech e poi anche lui costretto ad uscire per uno scontro con un rivale. Portato in ospedale, l'ex laziale è stato dimesso dopo qualche ora.
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E quindi?
Si sanno i tempo di recupero sia di Cech che di Cudicini?
Per martedì ce la fanno?
Si sanno i tempo di recupero sia di Cech che di Cudicini?
Per martedì ce la fanno?
- Vis Pesaro
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Per Cech almeno 6 mesi di stop!
Ultima modifica di gianplecce il 20.05.10 - 14:14, modificato 1 volta in totale.
- U.S.SAMB2009
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Bhe però Cudicini gioca?
- Vis Pesaro
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- Località:Manfredonia [phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable
Eto'o: «I compagni boicottano Sheva»
Eto'o: «I compagni boicottano Sheva»
In Italia si pensa che Buffon potrebbe vincere il Pallone d'oro. Anche lei punta apertamente a quel trofeo. Lo teme?
«Sul Pallone d'oro, confermo di sperarci: temo Henry, gli italiani e i miei compagni del Barça. Buffon è grandissimo, dovevano dare a lui il premio per il miglior numero uno della Champions, non a Lehmann».
In carriera le è capitato spesso di fregare il Real Madrid, che pure è il club che la portò in Europa.
«E' una precisa promessa che feci a Florentino Perez al termine di una lite furibonda. Venne un dirigente, "ti abbiamo ceduto al Deportivo per Flavio Conceiçao", ma nessuno aveva chiesto il mio parere e io non sono uno schiavo. Andai da Perez e volarono parole grosse, rifiutai il Depor e per fortuna si fece avanti il Maiorca. Nel 2004 il Real, che deteneva ancora metà del mio cartellino, provò a riprendermi: ma io avevo deciso per il Barça in ossequio a quella vecchia promessa, segnare a Florentino ogni volta che potevo».
Ha mai avuto contatti con club italiani?
«Quand'ero a Maiorca mi cercò la Juve (si rivolge al procuratore, che sorride facendo il gesto di cucirsi le labbra, ndr). C'è stato anche altro, ma lui non me lo racconta».
Quand'era ragazzino, in Camerun, quali erano i suoi modelli?
«All'epoca in Camerun esisteva solo il Milan. Che squadra! Il trio olandese, il capitano (dice proprio così, ndr)... Lo sa che Baresi stava per diventare il nostro c.t.? Poi hanno scelto Haan. Per anni il Milan ha giocato il calcio migliore, è strano vederlo giù».
La perdita di Shevchenko è stata grave
«Per me Shevchenko ha sbagliato. Nel Milan giocano tutti a calcio, e per una punta questo è fondamentale perché le occasioni arrivano. Il Chelsea è molto arroccato dietro, e le due punte faticano».
Abbiamo avuto la sensazione che Sheva sia un po' boicottato.
«Gliela confermo, ho molti amici al Chelsea, ci parliamo. Viene vissuto dallo spogliatoio come il cocco di Abramovich, e i passaggi puliti per fare gol non gli arrivano. Anche Drogba all'inizio ebbe lo stesso problema. Lo sa qual è il grande segreto del Barcellona? Nel nostro spogliatoio non c'è nessun figlio di p*****. E' raro».
Eto'o: «I compagni boicottano Sheva»
In Italia si pensa che Buffon potrebbe vincere il Pallone d'oro. Anche lei punta apertamente a quel trofeo. Lo teme?
«Sul Pallone d'oro, confermo di sperarci: temo Henry, gli italiani e i miei compagni del Barça. Buffon è grandissimo, dovevano dare a lui il premio per il miglior numero uno della Champions, non a Lehmann».
In carriera le è capitato spesso di fregare il Real Madrid, che pure è il club che la portò in Europa.
«E' una precisa promessa che feci a Florentino Perez al termine di una lite furibonda. Venne un dirigente, "ti abbiamo ceduto al Deportivo per Flavio Conceiçao", ma nessuno aveva chiesto il mio parere e io non sono uno schiavo. Andai da Perez e volarono parole grosse, rifiutai il Depor e per fortuna si fece avanti il Maiorca. Nel 2004 il Real, che deteneva ancora metà del mio cartellino, provò a riprendermi: ma io avevo deciso per il Barça in ossequio a quella vecchia promessa, segnare a Florentino ogni volta che potevo».
Ha mai avuto contatti con club italiani?
«Quand'ero a Maiorca mi cercò la Juve (si rivolge al procuratore, che sorride facendo il gesto di cucirsi le labbra, ndr). C'è stato anche altro, ma lui non me lo racconta».
Quand'era ragazzino, in Camerun, quali erano i suoi modelli?
«All'epoca in Camerun esisteva solo il Milan. Che squadra! Il trio olandese, il capitano (dice proprio così, ndr)... Lo sa che Baresi stava per diventare il nostro c.t.? Poi hanno scelto Haan. Per anni il Milan ha giocato il calcio migliore, è strano vederlo giù».
La perdita di Shevchenko è stata grave
«Per me Shevchenko ha sbagliato. Nel Milan giocano tutti a calcio, e per una punta questo è fondamentale perché le occasioni arrivano. Il Chelsea è molto arroccato dietro, e le due punte faticano».
Abbiamo avuto la sensazione che Sheva sia un po' boicottato.
«Gliela confermo, ho molti amici al Chelsea, ci parliamo. Viene vissuto dallo spogliatoio come il cocco di Abramovich, e i passaggi puliti per fare gol non gli arrivano. Anche Drogba all'inizio ebbe lo stesso problema. Lo sa qual è il grande segreto del Barcellona? Nel nostro spogliatoio non c'è nessun figlio di p*****. E' raro».
La vita è un biscotto ma se piove si scioglie:-)
- batista
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- Iscritto il:06.09.06 - 13:59 [phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable
Il Chelsea crolla ad Anfield
MILANO, 20 gennaio 2007 - L'immagine che meglio rappresenta il momento attuale del Chelsea si materializza al minuto 67 della sfida contro il Liverpool: in svantaggio di due gol, con una punizione dal limite da sfruttare, Drogba tocca il pallone per Ballack che neppure se ne accorge. E i Reds, quasi increduli, partono in contropiede. E' il simbolo di un Chelsea inguardabile, irriconoscibile, lontano parente della corazzata che ha dominato le ultime due edizioni della Premiership. Nel primo dei due big match del weekend (domani il Manchester Utd capolista andrà all'Emirates Stadium), i Blues di Mourinho sono stati travolti dai Reds di Benitez. Ad Anfield, il Liverpool si è imposto 2-0, ma lo scarto nel punteggio avrebbe potuto essere anche più ampio. Non c'è mai stata partita.
Il ritorno di Cech nella porta del Chelsea non ha portato fortuna ai campioni d'Inghilterra in carica, a -6 dallo United con una gara in più. Il portiere ceco, protetto da un caschetto in stile rugby, ha ormai assorbito la tremenda botta ricevuta da Hunt del Reading lo scorso 14 ottobre. Ma nulla ha potuto contro la furia del Liverpool, passato in vantaggio già al 4': lancio di Carragher, sponda aerea di Crouch e spunto vincente di Kuyt, che brucia un imbarazzante Paulo Ferreira e fa centro. L'assenza di Terry continua a essere un rebus irrisolvibile per la difesa di Mourinho: privo pure di Carvalho, il tecnico portoghese ha varato la coppia di centrali Essien-Ferreira, con risultati pessimi. Al 18' è arrivato il raddoppio che ha chiuso subito ogni discorso, merito di un bolide di Pennant che si è insaccato sotto la traversa.
Il resto della partita si è trasformato in una passerella per i padroni di casa, che nella ripresa hanno colpito anche una traversa con una sassata dello specialista Riise e sfiorato più volte il terzo gol con Kuyt, Crouch e Gerrard. Mikel e Kalou, inseriti da Mourinho nella formazione titolare, non hanno lasciato traccia nel match, così come Wright-Phillips, subentrato a Robben già nel primo tempo. Stesso discorso per Shevchenko, che un quarto d'ora prima del fischio finale è entrato in campo al posto di Mikel: per l'ucraino, che aveva segnato ai Reds in Community Shield, muso lungo e poche chance di brillare. Male anche Lampard, che ha festeggiato nel peggiore dei modi la 500ª presenza da professionista nei campionati inglesi.
Con la vittoria odierna, Benitez sfata finalmente il tabù Mourinho: in campionato, il tecnico spagnolo era stato battuto in tutti e 5 i precedenti daal collega portoghese, togliendosi qualche soddisfazione solo nelle Coppe. Dall'ottobre 2004 a oggi, il Liverpool aveva segnato un solo gol in Premiership al Chelsea. Ora i Reds sono a -11 dal Manchester Utd: se i Red Devils dovessero cadere domani all'Emirates Stadium, nessuno vieterebbe ai tifosi di Anfield di riprendere a sognare una grande rimonta. Per ora, si accontentano di aver finalmente potuto cantare il "bye bye Mourinho" (sulle notte del "Rigoletto" di Verdi) che accompagna ogni sconfitta del Chelsea.
Il ritorno di Cech nella porta del Chelsea non ha portato fortuna ai campioni d'Inghilterra in carica, a -6 dallo United con una gara in più. Il portiere ceco, protetto da un caschetto in stile rugby, ha ormai assorbito la tremenda botta ricevuta da Hunt del Reading lo scorso 14 ottobre. Ma nulla ha potuto contro la furia del Liverpool, passato in vantaggio già al 4': lancio di Carragher, sponda aerea di Crouch e spunto vincente di Kuyt, che brucia un imbarazzante Paulo Ferreira e fa centro. L'assenza di Terry continua a essere un rebus irrisolvibile per la difesa di Mourinho: privo pure di Carvalho, il tecnico portoghese ha varato la coppia di centrali Essien-Ferreira, con risultati pessimi. Al 18' è arrivato il raddoppio che ha chiuso subito ogni discorso, merito di un bolide di Pennant che si è insaccato sotto la traversa.
Il resto della partita si è trasformato in una passerella per i padroni di casa, che nella ripresa hanno colpito anche una traversa con una sassata dello specialista Riise e sfiorato più volte il terzo gol con Kuyt, Crouch e Gerrard. Mikel e Kalou, inseriti da Mourinho nella formazione titolare, non hanno lasciato traccia nel match, così come Wright-Phillips, subentrato a Robben già nel primo tempo. Stesso discorso per Shevchenko, che un quarto d'ora prima del fischio finale è entrato in campo al posto di Mikel: per l'ucraino, che aveva segnato ai Reds in Community Shield, muso lungo e poche chance di brillare. Male anche Lampard, che ha festeggiato nel peggiore dei modi la 500ª presenza da professionista nei campionati inglesi.
Con la vittoria odierna, Benitez sfata finalmente il tabù Mourinho: in campionato, il tecnico spagnolo era stato battuto in tutti e 5 i precedenti daal collega portoghese, togliendosi qualche soddisfazione solo nelle Coppe. Dall'ottobre 2004 a oggi, il Liverpool aveva segnato un solo gol in Premiership al Chelsea. Ora i Reds sono a -11 dal Manchester Utd: se i Red Devils dovessero cadere domani all'Emirates Stadium, nessuno vieterebbe ai tifosi di Anfield di riprendere a sognare una grande rimonta. Per ora, si accontentano di aver finalmente potuto cantare il "bye bye Mourinho" (sulle notte del "Rigoletto" di Verdi) che accompagna ogni sconfitta del Chelsea.
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FORZA CHELSEA OLè!!!
- Vis Pesaro
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Chelsea: torna Mourinho?
Mourinho potrebbe riavvicinarsi al Chelsea. Lo spiega il tabloid inglese 'The Sun', riferendo che nelle ultime 6 settimane ci sono stati almeno 3 contatti tra il tecnico portoghese e Abramovich. "Sembra che i ponti siano stati ricostruiti. Anche altri dirigenti hanno parlato con Josè, il cattivo sangue del passato sembra scomparso", dice al Sun una fonte anonima. Nelle conversazioni si sarebbe parlato anche dell'eventuale ritorno del portoghese a Stamford Bridge. Mourinho ha lasciato il Chelsea all'inizio della stagione, rimpiazzato da Avram Grant.
Secondo me dovrebbero assolutamente riconfermare Grant...
Secondo me dovrebbero assolutamente riconfermare Grant...