Pensieri e parole sui rossoblu
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Cellino: "L'anno prossimo giocheremo a Quartu o a Olbia"

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Meridiano ha scritto:Cellino: "L'anno prossimo giocheremo a Quartu o a Olbia"
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tarantocalcio ha scritto:Meridiano ha scritto:Cellino: "L'anno prossimo giocheremo a Quartu o a Olbia"
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Il Cagliari è salvo: la matematica ci spiega il perché
02.05.2012 23:43 di Francesco Strazzera
La notizia è rimasta in stand-by per qualche decina di minuti. Ma, calcoli alla mano, alla fine si è giunti alla conclusione tanto attesa: il Cagliari è matematicamente salvo. Già, calcoli alla mano. Perché chiunque volesse capire le ragioni per le quali si può affermare con certezza la scampata retrocessione dei rossoblù deve armarsi di pazienza (e calcolatrice) e ipotizzare tutte le possibili opzioni che gli ultimi due turni di campionato potranno regalare.
Il Cagliari è salvo. Lo sarebbe anche nel caso in cui incappasse in due sconfitte nelle ultime due partite della stagione (contro Juventus e Fiorentina). Potrebbe così essere raggiunto a quota 42 da Lecce, Genoa e Palermo; non dalla Fiorentina, alla quale Conti e compagni andranno appunto a far visita tra dieci giorni in occasione della trentottesima e ultima giornata di campionato.
In caso di arrivo a due col Lecce i sardi sarebbero salvi perché premiati dagli scontri diretti (vittoria in Puglia 2-0 e sconfitta interna 2-1)
Se invece fossero Cagliari, Genoa e Lecce a risultare appaiate a 42 punti la classifica avulsa reciterebbe Cagliari 6, Genoa 5, Lecce 5.
L’ultima opzione prevede un arrivo di gruppo, sempre a 42, di Cagliari, Palermo, Genoa e Lecce con la conseguente classifica avulsa (Palermo 10, Cagliari 9, Genoa 8, Lecce 6) che salverebbe i rossoblù.
Il tutto considerando che in coda restano da giocare ancora scontri decisivi quali Lecce-Fiorentina e Genoa-Palermo.
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La Nuova Sardegna - Cagliari Calcio, conti in rosso
08.05.2012 11:00 di Fabio Frongia
Fonte: Giuseppe Centore per La Nuova Sardegna
Ci mancava solo questa. I danni causati dai tifosi juventini al Rocco di Trieste, saranno pagati da Cellino. Lo ha detto ieri l’assessore allo sport del comune che ha ospitato le ultime partite dei rossoblù. Ma per i conti della società sarda, quei 50mila euro incideranno poco nell’equilibrio del bilancio. Dando uno sguardo all’ultimo strumento contabile, depositato lo scorso 29 settembre con le relazioni di accompagnamento e i documenti di legge, si vede come la macchina sportiva di Cellino, in realtà procede a pieno regime, macinando in pratica utili e azzeccando, un acquisto dopo l’altro e le successive, e conseguenti cessioni. I casi di Marchetti, Matri e Lazzari sono l’esempio di come Cellino riesca con una continuità sbalorditiva a compare a 10 e a vedere a cento. I numeri. Il bilancio al 30 giugno 2011 si è chiuso con una perdita di 1,8 milioni di euro, la metà di quanto aveva perso la società l’anno precedente. Le entrate arrivano soprattutto dalla cessione dei diritti tv, e solo per il resto dalla cessione dei giocatori. Una voce importante è data dalla “pratica” del nuovo stadio, che impegna il 7 per cento delle attività, con l’acquisto del terreno di Santa Caterina per 6 milioni di euro, a cui sono da aggiungere gli impegnativi costi di progettazione superiori ai 2 milioni. Lasciando perdere l’inno, anche esso in bilancio, i numeri parlano anche delle due società controllate dalla società-madre, la Sgs-Sport General Servie, che ha acquistato l’area di Santa Caterina, e gestisce il marchio, il centro sportivo e la vendita dei biglietti, e la Cagliari Servie-Us-Miami-Florida, la talent scout della società che gestisce anche la scuola calcio in terra americana. Il personale.Il costo del personale della società, tecnici e calciatori, è di 21,1 milioni di euro; di questi 17,2 è il costo per i calciatori e 3,2 per i tecnici, mente il resto del personale costa “solo” 668mila euro. In tutto sono 54 le unità lavorative dipendenti dal Cagliari Calcio. I diritti. Il valore dei diritti pluriennali alle prestazioni degli atleti sfiora i 12 milioni, pari a un ottavo delle attività. Ma è qui che si evince la capacità manageriale del presidente, con cessioni di giocatori a cifre di gran lunga superiori al valore di acquisto, come Matri, valore d’aqcquisto per 4 milioni e cessione alla Juve per 15, e come dovrebbe accadere per Nainggolan, in carico per 600mila euro (acquistatro dal piacenza per una somma di poco superiore) ma dato in partenza quest’estate a non meno di 20 milioni di euro. Le passività. Il patrimonio netto, escluso la perdita è di 31,2 milioni, con un fondo rischi a 9 milioni. Ma il dato più importante riguarda i debiti, che ammontano a 43,7, e non comprendono debiti bancari, riguardano debiti verso fornitori, per 10,9 milioni, debiti verso dipendenti per 8,5 e debiti verso altri per 11,8. Infine due notizie positive per il presidente. I debiti verso Equitalia sono calati da 2,3 milioni a 417mila euro, perchè la Commissione regionale tributaria ha accolto il ricorso della società che dava una diversa interpretazione dell’Irap sulle plusvalenze. La seconda notizia riguarda la previdenza del presidente, che si è già preparato al peggio, inserendo nelle poste a passivo anche il debito verso il Comune di Cagliari di 2milioni e 12mila euro per la condanna del Tribunale per i canoni di concessione d’uso dello stadio Sant’Elia dal 1970 al 1994. Come a dire che la società potrebbe pagare anche domani il debito verso l’amministrazione guidata da Zedda, sempre se decidesse di pagare.
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L'Unione Sarda - E il Cagliari paga pure i danni
08.05.2012 10:30 di Fabio Frongia
Fonte: Enrico Pilia per L'Unione Sarda
Diciamo che si chiude con una beffa una delle stagioni più tormentate del Cagliari targato Cellino. E non stiamo parlando di calcio, dove il presidente è senza dubbio uno dei massimi esperti in Italia. Ma del confronto, a tratti anche demenziale, fra il Comune di Cagliari e la società di viale La Plaia. La beffa – dopo il trasloco a Trieste, l’accordo con il comune di Quartu, il sequestro dei soldi in Lega – arriva proprio da Trieste, la sede scelta dalla società a causa dei ritardi dei lavori del Sant’Elia e i contrasti fra Cellino e il sindaco Massimo Zedda: ora sarà il Cagliari a pagare i danni causati dai tifosi (della Juventus) allo stadio Rocco. Emiliano Edera, assessore comunale allo Sport di Trieste, l’uomo che ha favorito l’arrivo del Cagliari da quelle parti, ora presenta il conto della pacifica invasione di campo di domenica notte: sono stati rotti o bruciati una ventina di sedili nelle due curve, diversi pannelli divisori in plexiglas e una rete di protezione, sono state asportate – come souvenir dello scudetto – le bandierine dei calci d’angolo, la rete della porta di Buffon nel secondo tempo e l’intera panchina che ospitava la Juve. Non solo, perché sono stati asportati anche 30 metri quadrati di manto erboso. Danni perfino nello spogliatoio che ha ospitato la Juve. Il conto? Poco più di 50 mila euro. Il Cagliari è assicurato, perché Cellino è previdente, ma questa dei danni al Rocco è un altro insuccesso in una stagione politica e imprenditoriale dove nessuno si deve sentire promosso.
E non è finita così, con lo scudetto della Juve in diretta mondiale (da Trieste e non da Cagliari) e i tifosi dei Quattro Mori in silenzio, alla tv. Perché il prossimo passaggio regalerà un nuovo confronto Cellino-Zedda. Probabilmente attorno a un tavolo, dove sarà vietato sbagliare mossa.
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Angioni: "Chi vuole resta con noi. Nainggolan non vuole andare via ma esistono delle strategie della società..."
13.05.2012 18:38 di Fabio Frongia
Il responsabile per le relazioni esterne del Cagliari Calcio, spesso chiamato a presenziare davanti ai microfoni prima delle partite del Cagliari, rivendica i risultati dei rossoblù in questa stagione, a dispetto di un entusiasmo sempre più calante attorno alla squadra isolana. ''In questa stagione ci aspettavamo di più ma non abbiamo mai rischiato di lottare per la retrocessione, mentre ad esempio una squadra come la Fiorentina adesso è rilassata per essersi salvata".
Angioni, ai microfoni di Sky Sport, vede dunque il bicchiere mezzo pieno, e non può sottrarsi di fronte al tema del mercato. La rosa piena di spine chiamata Nainggolan sarà la prima da prendere in mano. Anche se lo stesso belga prova a facilitare le cose (o forse no?), ribadendo l'attaccamento alla maglia, che sbatte con le molte offerte sul tavolo di Cellino.
Come risponderà la società? "Rimane chi vuole rimanere - tuona Angioni - se ne va chi vuole andarsene. Per adesso Radja non ha chiesto di andarsene poi ci sono delle politiche societarie...''
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Cellino: "Cacciavo i tecnici per accontentare la squadra"
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Il Cagliari giocherà a Quartu: stadio da 16.400 posti, via libera del del consiglio alla convenzione triennale
15.05.2012 22:26 di Redazione TuttoCagliari.net
Il consiglio comunale di Quartu Sant'Elena ha dato il via libera alla stipula della convenzione che prevede l'utilizzo dello stadio di Is Arenas da parte del Cagliari, che giocherà dunque lontano dal Sant'Elia le proprie partite casalinghe in vista della prossima stagione. La delibera è stata approvata dall'assise quartese con 18 voti favorevoli, mentre l'opposizione ha abbandonato l'aula al momento del voto. Alla Cagliari calcio toccherà farsi carico dei costi relativi all'adeguamento dell'impianto alle gare di serie A: a Quartu dovrebbero essere dirottate le tribune Innocenti già utilizzate al Sant'Elia e i prefabbricati che avrebbero dovuto comporre la nuova Karalis Arena, a Elmas. L'accordo tra le parti prevede che la società di viale La Playa investa 120.000 nell'impianto sportivo "Sa cora'', destinato a ospitare le società che attualmente utilizzano Is Arenas.
Tra i punti inseriti nella bozza di convenzione anche la fornitura al Comune di 250 biglietti a gara, che verranno girati alle scuole cittadine; lo stanziamento del 50% di introiti pubblicitari derivanti da pubblicità interna allo stadio qualora il Cagliari dovesse partecipare a manifestazioni internazionali; il rifacimento della pista di atletica dello stadio di Is Arenas. La convenzione avrà durata di tre anni, rinnovabili per altri tre. Allo scadere resteranno al Comune di Quartu il manto erboso e gli impianti di irrigazione e illuminazione, mentre al Cagliari toccherà occuparsi inoltre della ristrutturazione dell'attuale tribuna in cemento armato e della realizzazione di nuovi spogliatoi. Lo stadio manterrà momentaneamente l'attuale denominazione, con i parcheggi (2.500 posti auto) che saranno ricavati in un'area compresa tra il retro di una porta e il palazzetto dello sport. Entro il 30 giugno il Cagliari dovrà indicare lo stadio in cui giocare le prime partite della stagione 2012-13, considerando che i lavori a Is Arenas potrebbero non concludersi prima di settembre: a quel punto, i rossoblù potrebbero optare nuovamente per Trieste.
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Futuro S.Elia, Zedda chiarisce: "Bando per la ristrutturazione, prelazione al Cagliari. Ma Cellino dica cosa vuole fare..."
16.05.2012 12:39 di Fabio Frongia
Fonte: L'Unione Sarda
Il trasferimento del Cagliari a Quartu è cosa praticamente fatta, dopo lo "sprint" politico-burocratico della notte scorsa. E del S.Elia che ne sarà? Quando l'impianto cagliaritano comincia a puzzare di chiuso e ha paura di conoscere le sterpaglie da cattedrale nel deserto, ecco che si profilano scenari per il futuro della casa rossoblù.
"Nel 2013, quando la convenzione con il Cagliari calcio andrà a scadenza, verrà pubblicato un bando per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione", afferma il Sindaco di Cagliari Massimo Zedda.
Cosa ne sarà dell'impianto non è dato sapere, ma la cosa certa è che tutti potranno presentare la propria candidatura per gestirne la ristrutturazione. "Naturalmente - prosegue il numero uno di via Roma - il Cagliari potrà partecipare e, qualora ne avesse intenzione, avrebbe ovviamente una sorta di prelazione. Anche se, sul tema, Cellino non fornisce risposte a questa amministrazione".
La lettera di Zedda risponde alla petizione presentata dai tifosi, stanchi dello scenario degli ultimi mesi, con la trasferta a Trieste e le incertezze sul futuro. Quando si potrebbe dover emigrare ancora nel nordest a causa del protrarsi dei lavori a Is Arenas. "L’amministrazione ha un’idea ben chiara di cosa fare dello stadio - assicura Zedda - nell’ipotesi in cui la società non voglia più giocare al Sant’Elia. Sarebbe utile che una volta per tutte il suo legale rappresentante facesse chiarezza sui suoi intendimenti. Ecco la ragione per cui si è messa a disposizione della società un’alternativa, ossia l’area di San Paolo, l’unica che il Comune ha a disposizione".
"Da parte nostra dunque, al di là delle responsabilità che incombono sulla società, c’è la massima disponibilità a riprendere i rapporti interrotti non a causa del Comune. Siamo in attesa di sapere dal presidente Cellino quali siano le reali intenzioni della società, senza che si cambino le “regole del gioco mentre la partita è già iniziata”".
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Lavori al via, comincia la corsa di Is Arenas verso la serie A
18.05.2012 23:00 di Fabio Frongia
Un esborso superiore al milione di euro. Tanto costeranno, a Massimo Cellino e alla Cagliari Calcio, le opere necessarie per rendere l'impianto sportivo di Is Arenas adatto ad ospitare i rossoblù nella prossima stagione calcistica. L'iter per riavvicinare il Cagliari ai suoi tifosi (mentre si muove qualcosa anche sul futuro del S.Elia) ha avuto un'accellerata nelle ultime ore: prima l'approvazione della convenzione tra il club e il Comune di Quartu S.Elena, poi (ieri) il blitz degli emissari della società per vedere con i propri occhi lo stato dell'impianto e del suo manto erboso.
La macchina organizzativa, che prevede anche che il Cagliari si occupi di investire per il futuro delle società sportive (ginnastica e atletica su tutte) che verranno sfrattate dall'avvento del grande calcio si muove, e i nodi circa il futuro sono sempre minori. Anche se proprio tra l'amministrazione comunale e le società potrebbero sorgere ruggini in grado di bloccare gli ingranaggi. "Trovata una soluzione", dicono dal Municipio. "Non sappiamo ancora che fine faremo. Ma non ci si poteva pensare prima?", rispondono i gruppi sportivi dalla collocazione incerta.
Le reti di recinzione sono state buttate giù, e nella mattinata odierna sono entrati i primi camion che hanno introdotto materiali e rimosso buona parte del prato.
Proprio il manto erboso sarà primo tassello dei lavori di ammodernamento, e a ruota arriveranno illuminazione, tribune e parcheggi. "Capitoli" di un libro da mandare alle stampe entro l'inizio del campionato. E i tempi da rispettare celano tutti i dubbi che mantengono vivo il fantasma di Trieste (o chi per lui) e l'eventualità di un Cagliari ancora lontano dalla sua terra e la sua gente. E le parole di Marcello Vasapollo ("Abbiamo iniziato: drenaggio, posa delle piantine, smontaggio delle tribune al Sant'Elia. Bisogna correre") dimostrano che la strada è ancora lontana dal farsi comoda.
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Corriere dello Sport - Il Cagliari riparte da dieci intoccabili. Ci sono anche Astori, Conti e Cossu
21.05.2012 12:27 di Fabio Frongia
Si sente aria di rivoluzione, in parte la si scorge da qualche brontolio presidenziale - riportato però non annunciato nè confermato dal diretto interessato- in parte la si deduce da una somma di vari fattori. Che sono il bisogno di cambiare qualcosa dopo tre anni di pessimi finali di stagione, la necessitа di dare nuovi stimoli alla truppa e ai tifosi, dal work in progress tattico che nonostante i ripetuti cambi di panchina il Cagliari porta avanti da tempo e che forse pure si vuol dare almeno una impronta alternativa. C’è poi il prevedibile fattore mercato, non in tutte le situazioni è possibile (o lecito...) rispondere no. Dei ventisei elementi che escono dall’ultimo organico di prima squadra, nove potrebbero essere interessati da movimenti piщ o meno certi (Gozzi, Canini, Nainggolan, Bovi, Rui Sampaio, Ceppelini, Nenè, Larrivey, El Kabir) o probabili (Agostini e Thiago Ribeiro). Scremato il conto residuo dai giovani che vengono su dalla Primavera (Aresti e Murru), e da coloro comunque destinati a prime scelte alternative (Avramov, Perico ed Ekdal), restano dieci nomi sui quali il Cagliari può - e deve - fondare le basi per la nuova avventura.
MODULO - Questo aspetto che negli ultimi anni ha ricevuto un’attenzione parziale (da Bisoli, per esempio) dovrа essere ben ponderato con l’allenatore che sposerа la causa. Sul 4-3-1-2 si va sul sicuro, i cardini ci sono tutti; dovesse invece cambiare il telaio tattico le variazioni da apportare sarebbero nettamente più consistenti e non sembra tirare aria di sconvolgimenti di tale portata.
DIFESA - In porta si va abbastanza sul sicuro, Agazzi e Avramov danno sufficienti garanzie per coprire il ruolo, al massimo porranno ciascuno la voglia di modificare o confermare le attuali gerarchie. In difesa è assai probabile una novità, con la partenza di Canini che ha qualche interessante proposta; vuol dire che Astori non si può spostare da dove sta e Ariaudo ha una duplice valenza. Se non si tocca l’esterno mancino potrebbe candidarsi per fare il titolare da centrale, altrimenti sarа incaricato di occuparsi della fascia. Pisano a destra, invece, non ha rivali.
CENTROCAMPO - Il filtro del modulo è stato giа spiegato, più facile ragionare sul “tre” che poggia su un perno indispensabile senza discussione alcuna: Daniele Conti. Ai fianchi deve poter contare su due scudieri tagliati su misura, e Dessena ed Eriksson sembrano fatti apposta. Lo svedese è da inquadrare più in prospettiva visto il suo reinserimento dopo il lungo stop per infortunio, ma Cellino lo ha voluto a tutti i costi dunque una ragione ci sarа. Le alternative, con Ekdal candidato a contendere sistematicamente il posto a uno degli altri due (se verrа riscattato dalla Juventus, si intende) vanno cercate sul mercato.
COSSU IL GENIO - A Cagliari girano voci incontrollate abbastanza ingenue, della serie che sarebbe in bilico anche la posizione del trequartista. Rinunciare a lui sarebbe una follia che si pagherebbe a caro prezzo, il vero problema è che non ha alternativa. Cellino ha tanti difetti ma non è folle e al suo genio in campo non rinuncerа facilmente.
ATTACCO - Ibarbo ha giа incantato al primo anno, и ragionevole pensare che il secondo possa letteralmente fare bingo, e il Cagliari con lui. Resta perт un’arma non convenzionale, da utilizzare non come soluzione iniziale ma a partita in corso, salvo speciali situazioni. E’ Pinilla il bomber, la gallina dalle uova d’oro: uno dei due posti per l’attacco non puòche essere suo, l’altro andrа consegnato a Marco Sau, non presente in elenco ma lo sarа fra otto giorni quando avrа concluso la sua fatica in prestito alla Juve Stabia.
IL GIUSTO MIX - I dieci pilastri del Cagliari, tali vanno definiti, offrono un’ideale miscela d’esperienza e freschezza. La loro etа media è di 25,4 anni nonostante la presenza degli indispensabili Conti e Cossu (65 anni in due). Cellino è stato abile anche in questo, tenuto conto che Sau in arrivo di anni ne ha 24, Ekdal pure, insomma si può programmare ma anche avere certezze. Il resto lo farа il mercato: le classiche offerte pazze potrebbero modificare l’elenco dei dieci? Impossibile escluderlo, ma è ragionevole pensare che questa sarа la base portante del nuovo Cagliari.
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S.Elia, qual'è la verità? Il Cagliari apre: "Situazione non disperata, pensiamo alla Karalis Arena al posto del vecchio stadio"
25.05.2012 20:51 di Fabio Frongia
Fonte: castedduonline.it
Armadietti già pieni di attrezzatura rossoblù a Is Arenas? Niente affatto, almeno stando a sentire le ultime notizie che arrivano congiuntamente da viale La Playa e via Roma, che se non preludono al ritorno del Cagliari al S.Elia perlomeno annunciano il proseguire del contenzioso sulla vertenza dello stadio cagliaritano.
Almeno a sentire la relazione dell'ingegnere incaricato dal club rossoblù. "La relazione - si legge sul sito ufficiale del Cagliari - ha sottolineato di fatto le certezze relative all’impianto del Sant’Elia, almeno per quanto attiene la possibilità ed opportunità di un suo recupero strutturale". In conclusione si può affermare che "la struttura non appare in stato di imminente collasso, a parte elementi parziali, ma appare arrivata ad uno stato di degrado che impone decisioni importanti per interventi altrettanto importanti".
“Questa relazione è stata redatta nell’ottica della deontologia professionale - si legge ancora nella nota - con lo scopo di evidenziare una situazione nota ma il più delle volte sottovalutata. E’ ancora parere del sottoscritto che il problema del Sant’Elia debba essere affrontato con un sano distacco, onde arrivare alla soluzione più ragionevole e di fatto praticabile, anche se la cosa può non essere gradita a molti", ha concluso l'ingegner Mario Marongiu (responsabile incaricato dalla Cagliari Calcio per gli aspetti tecnici del S.Elia e l'individuazione di un nuovo impianto), che assieme a Domenico Pinna (per quanto riguarda il contenzioso amministrativo) è il tecnico individuato dalla società rossoblù per gestire la vertenza.
L'idea del Cagliari è quella di attuare il progetto della Karalis Arena (originariamente prevista ad Elmas) nell'area del S.Elia, o in alternativa in via San Paolo, soluzione sempre promossa dal sindaco Zedda, che non ritira la minaccia di pignorare i beni per soddisfarsi dei crediti vantati sulla società. E di Is Arenas, dove da giorni avanzano i lavori per l'ammodernamento della struttura e del manto erboso? Non è dato sapere, in uno scenario in continua evoluzione che adesso vede Cellino e soci rendersi conto che il S.Elia non era così disastrato tanto da pensare (o fare credere...) che fosse necessario andare fino a Trieste.
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Cellino: "Quartu soluzione temporanea. Gli arresti di oggi? Grazie a Dio il Cagliari..."
28.05.2012 14:34 di Francesco Strazzera
Intercettato dalla stampa all’arrivo in Lega, il presidente del Cagliari Massimo Cellino ha commentato il fatto del giorno, ossia le manette illustri relative alle indagini del calcioscommesse: “Era nell'aria da qualche mese. Le indagini sono una garanzia di chi è innocente: anche io ho un avviso di garanzia per corruzione. Spero che sia meno pesante di quanto sembra. Grazie a Dio il Cagliari non è coinvolto, però penso che molti dirigenti fossero all'oscuro”.
Con gli organi di informazione il numero uno rossoblù ha parlato anche dei lavori relativi al nuovo stadio di Quartu Sant’Elena: “Il Sant'Elia purtroppo sta crollando. A Quartu stanno cominciando i lavori in modo da poter giocare in Sardegna. Si lavora ventiquattro ore al giorno – prosegue Cellino – per tirare su uno stadio provvisorio che ci possa permettere di programmare il futuro”.
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Cellino: "Ficcadenti? Resta, che domande...". Nainggolan per fare cassa, piacciono Pesce e Greco
Zenit e Cska Mosca fanno la corte al belga, la cui cessione potrebbe fruttare 20 milioni. Il presidente: "Giocheremo a Trieste poi andremo a Quartu".
30.05.2012 09:44 di Fabio Frongia
Fonte: dal Corriere dello Sport
Il rientro in Italia di Massimo Cellino ha subito infiammato le trattative della società cagliaritana. Il patron innanzitutto parla di stadio: "Dove giocherà il Cagliari il prossimo campionato? Indicheremo Trieste come campo per le gare interne, nella speranza di avere pronto lo stadio di Quartu il prima possibile". Poi, il capitolo allenatore: sarà ancora Ficcadenti? "Certo, che domande sono. Io non ho bisogno di confermarlo, è lui il nostro allenatore. Non ho letto i giornali quando ero in America, ma non vedo perchè dovrebbero esserci dubbi". Ficcadenti dovrebbe prolungare il rapporto con il Cagliari di un altro anno, al presidente non resta che puntare sulle tre mosse per completare l'organico.
NAINGGOLAN - E' il nodo che condiziona il mercato rossoblù, il belga è il pezzo pregiato del presidente Cellino per fare cassa e ottenere le risorse per completare le altre operazioni. Il patron si era opposto alla cessione di Nainggolan a gennaio perché la squadra era il lotta per restare in serie A, ma lo stesso Cellino aveva concesso al giocatore l’ok per la partenza nel corso del mercato estivo, se fosse arrivata una buona offerta da una società importante. Questa offerta dovrà avvicinarsi però ai venti milioni di euro. La pista Juventus, rispetto a gennaio, si è raffreddata anche se i bianconeri potrebbero offrire come parziale contropartita qualche giocatore come Luca Marrone che andrebbe a infoltire la linea mediana. Più interessante, però, trattare sulla base di un cospicuo incasso ed ecco che la pista russa, per essendoci alla finestra anche il Manchester City, sembra quella più accreditata con lo Zenit e il CSKA pronti a darsi battaglia a suon di milioni.
I RISCATTI - I soldi della eventuale cessione, consentirebbero di riscattare subito Pinilla (servono tre milioni) e puntare a concludere con qualche altro centrocampista. Intanto Cellino proverà a strappare alla Juventus l'intero cartellino del positivo Ekdal, per poi andare a vedere tra le altre società. E’ tornato in voga il nome di Marco Parolo del Cesena, vecchio pallino di Ficcadenti. Il Cagliari continua a tenere d'occhio anche Simone Pesce del Novara e Leandro Greco della Roma. Ultima tessera del mosaico che Cellino deve completare è la difesa, e va risolta la posizione di Agostini, è in bilico ma il presidente potrebbe fargli proseguire l’avventura in rossoblù. Poi ci saranno da fare i conti con la voglia di cambiare aria di Canini e la delusione di Astori per aver perso l'Europeo. Quest'ultimo dovrebbe essere ancora una delle due colonne della difesa, stando a quanto detto qualche mese fa dal patron. Longhi del Sassuolo potrebbe essere un'alternativa ad Agostini.