La classifica delle multe: Viola in "Uefa"

[eagles]

La classifica delle multe: Viola in "Uefa"

Cinquemila euro di multa in un anno e mezzo: un’inezia. Sono le decisioni del giudice sportivo della Lega calcio relative al Chievo. Ma domani il Bentegodi rimarrà chiuso: evidentemente, essere tifosi "a norma" è ininfluente se lo stadio non lo è. La classifica delle multe comminate complessivamente dalla giustizia sportiva nel campionato 2005-2006 e in quello in corso vede saldamente al primo posto la Roma: 310.500 euro. Ma, si sa, l’Olimpico è uno stadio pienamente in regola con la legge Pisanu, rafforzata dal decreto legge approvato mercoledì dal consiglio dei ministri. Vediamo cosa hanno combinato i tifosi clivensi: hanno "intonato, in più occasioni durante il secondo tempo, cori di contenuto offensivo nei confronti di un calciatore avversario" nel corso di Chievo-Milan dell’anno passato, sanzionati con duemila euro, e in questo torneo hanno "fatto esplodere due petardi nel proprio settore" nel corso di Chievo-Palermo, per una sanzione di mille euro. E gli altri duemila euro? Responsabilità oggettiva della società, multata per aver fatto sostare persone non autorizzate nel recinto di giuoco. Insomma, considerato quanto accade negli stadi italiani, i tifosi del Chievo meriterebbero premi e menzioni speciali. E invece, zitti e a casa. E il tifo romanista? Quest’anno ha fatto un super filotto: 21 giornate, 21 multe. Di solito, per accensione e lancio nel recinto di giuoco di bengala, fumogeni, petardi e bottigliette. Talvolta scagliati anche contro le tifoserie avversarie. Nella maggioranza dei casi senza danni alle persone: merito dello stadio a norma o più banalmente di un caso fortunato? Tra le altre prodezze, si registrano tre "bombe-carta" fatte esplodere a Siena - altro impianto a norma di legge secondo l’imperscrutabile logica della burocrazia - oltre alla devastazione dei locali igienici e al tiro al guardalinee, colpito prima da una bottiglietta piena d’acqua e successivamente da una monetina. Anche il volto dell’arbitro Paparesta fu centrato da una monetina nel derby dell’anno scorso. Inoltre, l’Olimpico fu squalificato per un turno perché nel corso della gara con il Livorno furono esposti "striscioni apologetici del regime nazista", bandiere con "simboli e immagini apologetiche del regime fascista", bandiere con "simboli evocativi di discriminazione razziale" e uno "striscione evocativo del genocidio del popolo ebraico". Il tutto condito dal saluto romano. Non solo in curva: secondo il giudice sportivo ci fu "diffusione e ripetizione degli atti, compiuti più volte in settori anche diversi degli spalti". Infine, Chievo-Roma del 30 aprile 2006: la società giallorossa fu multata perché i suoi tifosi fecero "esplodere due petardi nel recinto di giuoco" e "cagionarono, con l’esplosione di altri due petardi, lesioni di lieve entità ad alcuni Vigili del fuoco impegnati nello spegnimento dei primi due petardi". Colpa del Bentegodi non a norma, ovvio. In questa classifica, la Fiorentina ha già superato quest’anno le multe ricevute nello scorso campionato: 85.500 euro contro gli 83.750 del 2005-2006. Ed è stabilmente tra le prime posizioni: sesta dietro Roma, Reggina, Ascoli, Livorno e Lazio nell’ultima stagione, attualmente quinta dopo Roma, Reggina, Catania e Atalanta. E’ vero: spesso le decisioni del giudice sportivo sono frutto di referti abbastanza approssimativi e spesso presentano stranezze. Ma non si è multati in così grande quantità e così costantemente nel tempo se non in presenza di un problema profondo nell’atteggiamento di una parte del tifo. Se l’Inghilterra è ancora troppo lontana, che si cominci almeno a guardare al Chievo.

fiorentina.it

:shock: