Napoli vincitore Coppa Italia 2011/12
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Napoli vincitore Coppa Italia 2011/12
COPPA ITALIA: TRIONFA IL NAPOLI
Cavani-Hamsik: Juventus battuta 2-0
Va al Napoli la Coppa Italia 2011/12. Proprio nell'ultima e decisiva partita stagionale, la Juventus perde la sua imbattibilità stagionale e cede per 2-0 contro gli azzurri, che tornano a vincere un trofeo dopo 22 anni. Dopo un primo tempo equiilbrato, la squadra di Mazzarri sblocca il risultato al 63' con un rigore procurato da Lavezzi e realizzato da Cavani. La Juve reagisce, ma in contropiede Hamsik colpisce all'82': il gol del trionfo.
sportmediaset.it
Cavani-Hamsik: Juventus battuta 2-0
Va al Napoli la Coppa Italia 2011/12. Proprio nell'ultima e decisiva partita stagionale, la Juventus perde la sua imbattibilità stagionale e cede per 2-0 contro gli azzurri, che tornano a vincere un trofeo dopo 22 anni. Dopo un primo tempo equiilbrato, la squadra di Mazzarri sblocca il risultato al 63' con un rigore procurato da Lavezzi e realizzato da Cavani. La Juve reagisce, ma in contropiede Hamsik colpisce all'82': il gol del trionfo.
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Napoli vincitore Coppa Italia 2011/12
Paolo Cannavaro nella storia: è il secondo napoletano ad alzare la Coppa Italia
Paolo Cannavaro è il secondo capitano napoletano della storia del Napoli ad alzare la Coppa Italia. Il primo fu il grandissimo Antonio Juliano, campione d’Europa 1968, nel lontano 29 Giugno 1976.
TuttoMercatoWeb
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Napoli vincitore Coppa Italia 2011/12
Mazzarri: "Sono felicissimo, voglio restare a Napoli"
"E' stato bello tornare a cantare O' surdat nnammurat"
Si lascia travolgere dall’onda anomala di felicità che scende dalle curve e invade il terreno di gioco. «Sono felicissimo, abbiamo fatto qualcosa di straordinario» . Chissà se la prima Coppa è come il primo amore. Una cosa è certa: Walter Mazzarri questa notte la ricorderà a lungo. Perché è stata la ciliegina sulla torta di un ciclo che ha portato il suo Napoli a sfiorare i quarti di Champions; perché è stata la sua rivincita. Qui, il suo sogno svanì, all’epoca della Samp. Ai rigori, la Lazio di Delio Rossi si aggiudicò il trofeo. Questa volta il successo è stato netto, chiaro: niente supplementari, men che meno i rigori. Lui, dopo quella serata, si fermò, si concesse un periodo sabbatico che durò poco perché De Laurentiis lo richiamò in servizio. Che si fermi questa volta è fuori discussione, che cambi palcoscenico pure: «Ho un contratto che mi lega al Napoli sino al 2013 e intendo rispettarlo». Squadra che vince, non si cambia: principio banale di un calcio che può non essere banale. E la vittoria di ieri sera non è stata per nulla banale perché conquistata da un Napoli che non partiva favorito, contro una Juve che sembrava imbattibile.
TRIONFO - Si gode il trionfo, questo prolungato attimo di gloria, la fine di una stagione che prometteva bene e, alla fine, si è conclusa anche meglio: un trofeo dopo ventidue anni di astinenza, una Coppa Italia dopo venticinque anni, esattamente mezzo secolo dopo il primo successo in questa competizione. Dice: «Sembrava impossibile battere la Juventus in questa stagione». E’ orgoglioso perché ha battuto un grande avversario: forte, orgoglioso, determinato, con i serbatoi dell’entusiasmo riempiti dalla felice cavalcata in campionato, dallo scudetto. E lui, adesso, Mazzarri, dà libero sfogo alla sua gioia, avendola costruita anno dopo anno, settimana dopo settimana, giorno dopo giorno: «Da tre anni il nostro inno lo cantano tutti e ora lo abbiamo cantato di nuovo anche noi» . C’è la voglia di liberare la rabbia accumulata per qualche traguardo mancato per un dettaglio, per qualche errore di gioventù, per inesperienza: la serata di Londra, la ricorsa al terzo posto fermatasi al penultimo ostacolo, a Bologna. C’era una sola maniera per cancellare tutto: vincere la Coppa Italia. Obiettivo centrato: «Tutta la squadra ha fatto qualcosa di straordinario in questo triennio. Questo è un gruppo eccezionale che va premiato ed elogiato in blocco».
SVOLTA - Spiega che il contratto in scadenza non gli creerà problemi, non chiederà allungamenti: «Gli allenatori spesso vanno avanti con contratti annuali. Al mio dodicesimo anno di carriera, con quello che ho fatto posso andare avanti di anno in anno». Abbraccia la squadra: «E’ stata bella esaltante questa serata, devo ringraziare i miei giocatori. Se qualche volta vengo elogiato io il merito è loro. La coppa è la ciliegina sulla torta su tutto quello che di bello abbiamo fatto. Il mio successo passa attraverso il rapporto con i miei giocatori, mi percepiscono come una persona vera. Il bacio a Lavezzi? Mi ha fatto piacere ringraziarlo perché ha avuto un momento di difficoltà dopo l’infortunio. Ma li ho baciati tutti perché sono stati eccezionali per disponibilità nei miei confronti». Ieri si è rivisto a tratti il Napoli migliore: «Ma quando abbiamo avuto le forze abbiamo sempre fatto questo tipo di calcio. Oggi era la cinquantunesima partita: per giocare partite a questi livelli, caratterizzate da grande attenzione tattica e aggressività bisogna stare bene. Quest’anno in campionato non sempre siamo stati bene e abbiamo pagato».
Fonte: Corriere dello Sport
"E' stato bello tornare a cantare O' surdat nnammurat"
Si lascia travolgere dall’onda anomala di felicità che scende dalle curve e invade il terreno di gioco. «Sono felicissimo, abbiamo fatto qualcosa di straordinario» . Chissà se la prima Coppa è come il primo amore. Una cosa è certa: Walter Mazzarri questa notte la ricorderà a lungo. Perché è stata la ciliegina sulla torta di un ciclo che ha portato il suo Napoli a sfiorare i quarti di Champions; perché è stata la sua rivincita. Qui, il suo sogno svanì, all’epoca della Samp. Ai rigori, la Lazio di Delio Rossi si aggiudicò il trofeo. Questa volta il successo è stato netto, chiaro: niente supplementari, men che meno i rigori. Lui, dopo quella serata, si fermò, si concesse un periodo sabbatico che durò poco perché De Laurentiis lo richiamò in servizio. Che si fermi questa volta è fuori discussione, che cambi palcoscenico pure: «Ho un contratto che mi lega al Napoli sino al 2013 e intendo rispettarlo». Squadra che vince, non si cambia: principio banale di un calcio che può non essere banale. E la vittoria di ieri sera non è stata per nulla banale perché conquistata da un Napoli che non partiva favorito, contro una Juve che sembrava imbattibile.
TRIONFO - Si gode il trionfo, questo prolungato attimo di gloria, la fine di una stagione che prometteva bene e, alla fine, si è conclusa anche meglio: un trofeo dopo ventidue anni di astinenza, una Coppa Italia dopo venticinque anni, esattamente mezzo secolo dopo il primo successo in questa competizione. Dice: «Sembrava impossibile battere la Juventus in questa stagione». E’ orgoglioso perché ha battuto un grande avversario: forte, orgoglioso, determinato, con i serbatoi dell’entusiasmo riempiti dalla felice cavalcata in campionato, dallo scudetto. E lui, adesso, Mazzarri, dà libero sfogo alla sua gioia, avendola costruita anno dopo anno, settimana dopo settimana, giorno dopo giorno: «Da tre anni il nostro inno lo cantano tutti e ora lo abbiamo cantato di nuovo anche noi» . C’è la voglia di liberare la rabbia accumulata per qualche traguardo mancato per un dettaglio, per qualche errore di gioventù, per inesperienza: la serata di Londra, la ricorsa al terzo posto fermatasi al penultimo ostacolo, a Bologna. C’era una sola maniera per cancellare tutto: vincere la Coppa Italia. Obiettivo centrato: «Tutta la squadra ha fatto qualcosa di straordinario in questo triennio. Questo è un gruppo eccezionale che va premiato ed elogiato in blocco».
SVOLTA - Spiega che il contratto in scadenza non gli creerà problemi, non chiederà allungamenti: «Gli allenatori spesso vanno avanti con contratti annuali. Al mio dodicesimo anno di carriera, con quello che ho fatto posso andare avanti di anno in anno». Abbraccia la squadra: «E’ stata bella esaltante questa serata, devo ringraziare i miei giocatori. Se qualche volta vengo elogiato io il merito è loro. La coppa è la ciliegina sulla torta su tutto quello che di bello abbiamo fatto. Il mio successo passa attraverso il rapporto con i miei giocatori, mi percepiscono come una persona vera. Il bacio a Lavezzi? Mi ha fatto piacere ringraziarlo perché ha avuto un momento di difficoltà dopo l’infortunio. Ma li ho baciati tutti perché sono stati eccezionali per disponibilità nei miei confronti». Ieri si è rivisto a tratti il Napoli migliore: «Ma quando abbiamo avuto le forze abbiamo sempre fatto questo tipo di calcio. Oggi era la cinquantunesima partita: per giocare partite a questi livelli, caratterizzate da grande attenzione tattica e aggressività bisogna stare bene. Quest’anno in campionato non sempre siamo stati bene e abbiamo pagato».
Fonte: Corriere dello Sport
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Napoli vincitore Coppa Italia 2011/12
"Hamsik ha in mente solo il Napoli e adesso vuole lo scudetto"
A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” è intervenuto Juraj Venglos, procuratore di Hamsik
“Marek ha mantenuto al promessa, si è tagliato la cresta. Quello di ieri sera è stato il suo primo trofeo. È la prima volta che Marek ha alzato una coppa, ha segnato sul finale di partita con un gol determinante ed è stato contentissimo di vincere qualcosa a Napoli. Hamsik è a Napoli da tanti anni e può diventare un simbolo, il giocatore azzurro ama la città e sta facendo tanto per la sua squadra. La presenza della famiglia di Hamsik all’Olimpico è stato un valore aggiunto, hanno festeggiato a Roma con molto entusiasmo e felicità. Mi piace il nuovo look di Hamsik, è strano vederlo così, tutti ci siamo chiesti se fosse davvero lui, ma nell’arco di due mesi dovrebbe ricrescergli la cresta. Non cambierà niente in questo momento, Hamsik resterà a Napoli. Nel momento del rinnovo del contratto non c’è stato bisogno di chiedere a De Laurentiis se pensa ad un progetto vincente per il Napoli la prossima stagione, perché è implicito che la squadra azzurra continui il suo progetto di crescita e di maturazione. L’anno prossimo il Napoli può puntare anche allo scudetto, Marek ci crede, certo ci sono squadre forti come il Milan e la Juventus con cui confrontarsi, ma nel calcio nulla è impossibile. C’è la possibilità che Hamsik segni ancora contro la Juventus? Certo, la squadra bianconera è diventata il club preferito di Hamsik, l’antagonista per eccellenza”.
A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” è intervenuto Juraj Venglos, procuratore di Hamsik
“Marek ha mantenuto al promessa, si è tagliato la cresta. Quello di ieri sera è stato il suo primo trofeo. È la prima volta che Marek ha alzato una coppa, ha segnato sul finale di partita con un gol determinante ed è stato contentissimo di vincere qualcosa a Napoli. Hamsik è a Napoli da tanti anni e può diventare un simbolo, il giocatore azzurro ama la città e sta facendo tanto per la sua squadra. La presenza della famiglia di Hamsik all’Olimpico è stato un valore aggiunto, hanno festeggiato a Roma con molto entusiasmo e felicità. Mi piace il nuovo look di Hamsik, è strano vederlo così, tutti ci siamo chiesti se fosse davvero lui, ma nell’arco di due mesi dovrebbe ricrescergli la cresta. Non cambierà niente in questo momento, Hamsik resterà a Napoli. Nel momento del rinnovo del contratto non c’è stato bisogno di chiedere a De Laurentiis se pensa ad un progetto vincente per il Napoli la prossima stagione, perché è implicito che la squadra azzurra continui il suo progetto di crescita e di maturazione. L’anno prossimo il Napoli può puntare anche allo scudetto, Marek ci crede, certo ci sono squadre forti come il Milan e la Juventus con cui confrontarsi, ma nel calcio nulla è impossibile. C’è la possibilità che Hamsik segni ancora contro la Juventus? Certo, la squadra bianconera è diventata il club preferito di Hamsik, l’antagonista per eccellenza”.
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Napoli vincitore Coppa Italia 2011/12
Napoli, una notte di festa: migliaia di partenopei salutano i campioni!
Notte di festeggiamenti a Napoli per la conquista della Coppa Italia. La squadra è tornata in città poco prima delle 4, con un treno speciale Frecciarossa. A Piazza Garibaldi i giocatori, i dirigenti ed i loro familiari sono saliti su un autobus scoperto ed hanno sfilato lungo le strade delle città dove migliaia di persone li hanno incitati ed osannati. La Coppa Italia è passata di mano in mano per essere mostrata ai tifosi. Cori di incitamento per tutti, in particolare per il Pocho Lavezzi il quale sarebbe in procinto di trasferirsi in un'altra squadra. "Pocho, non te ne andare, Napoli ti ama. A Parigi non c'è il mare": era questo il tenore degli incitamenti che i tifosi hanno tra l'altro rivolto al calciatore argentino, il quale ha attraversato la città con indosso una bandiera azzurra del Napoli. Solo all' alba la squadra ha ritrovato la strada di casa
Calcionapoli24.it
Notte di festeggiamenti a Napoli per la conquista della Coppa Italia. La squadra è tornata in città poco prima delle 4, con un treno speciale Frecciarossa. A Piazza Garibaldi i giocatori, i dirigenti ed i loro familiari sono saliti su un autobus scoperto ed hanno sfilato lungo le strade delle città dove migliaia di persone li hanno incitati ed osannati. La Coppa Italia è passata di mano in mano per essere mostrata ai tifosi. Cori di incitamento per tutti, in particolare per il Pocho Lavezzi il quale sarebbe in procinto di trasferirsi in un'altra squadra. "Pocho, non te ne andare, Napoli ti ama. A Parigi non c'è il mare": era questo il tenore degli incitamenti che i tifosi hanno tra l'altro rivolto al calciatore argentino, il quale ha attraversato la città con indosso una bandiera azzurra del Napoli. Solo all' alba la squadra ha ritrovato la strada di casa
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Napoli vincitore Coppa Italia 2011/12
Tifosi in visibilio: "Pocho, non te ne andare, Napoli ti ama. A Parigi non c'è il mare"
A Piazza Garibaldi i giocatori, i dirigenti ed i loro familiari sono saliti su un autobus scoperto ed hanno sfilato lungo le strade delle città dove migliaia di persone li hanno incitati ed osannati. La Coppa Italia è passata di mano in mano per essere mostrata ai tifosi. Cori di incitamento per tutti, in particolare per il Pocho Lavezzi il quale sarebbe in procinto di trasferirsi in un'altra squadra. "Pocho, non te ne andare, Napoli ti ama. A Parigi non c'è il mare": era questo il tenore degli incitamenti che i tifosi hanno tra l'altro rivolto al calciatore argentino, il quale ha attraversato la città con indosso una bandiera azzurra del Napoli. Solo all' alba la squadra ha ritrovato la strada di casa.
Fonte: Corriere dello Sport
A Piazza Garibaldi i giocatori, i dirigenti ed i loro familiari sono saliti su un autobus scoperto ed hanno sfilato lungo le strade delle città dove migliaia di persone li hanno incitati ed osannati. La Coppa Italia è passata di mano in mano per essere mostrata ai tifosi. Cori di incitamento per tutti, in particolare per il Pocho Lavezzi il quale sarebbe in procinto di trasferirsi in un'altra squadra. "Pocho, non te ne andare, Napoli ti ama. A Parigi non c'è il mare": era questo il tenore degli incitamenti che i tifosi hanno tra l'altro rivolto al calciatore argentino, il quale ha attraversato la città con indosso una bandiera azzurra del Napoli. Solo all' alba la squadra ha ritrovato la strada di casa.
Fonte: Corriere dello Sport
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PANDEV: QUESTA COPPA E’ DI TUTTI
Goran Pandev ai microfoni di Rai Sport esprime la sua soddisfazione per il risultato ottenuto: “questa coppa la abbiamo vinta tutti, è stato un grande lavoro di squadra”. L’attaccante macedone spera di poter rimanere a Napollascia capire che rimarebbe a Napoli volentieri: “ma ora godiamoci questa vittoria, poi parleremo del futuro”.
Goran Pandev ai microfoni di Rai Sport esprime la sua soddisfazione per il risultato ottenuto: “questa coppa la abbiamo vinta tutti, è stato un grande lavoro di squadra”. L’attaccante macedone spera di poter rimanere a Napollascia capire che rimarebbe a Napoli volentieri: “ma ora godiamoci questa vittoria, poi parleremo del futuro”.
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Napoli vincitore Coppa Italia 2011/12
Mazzarri: "Gioie così non ti fanno dormire, annata da dieci! Lacrime? Mai visto un Pocho così.."
Il tecnico a Radio Marte
IL RISVEGLIO."Sono andato a letto alle sette, alle undici mi hanno svegliato ma non fa niente. Per vittorie del genere posso anche non dormire per due notti. A volte ci vorrebbe un pò più di equilibrio nei giudizi, mi sono emozionato a vedere tutta quella gente ad aspettarci di notte. Sono cose che ad un professionista rimangono dentro nel cuore, fare 51 gare tirate non è da tutti. I loro cori ripagano il nostro lavoro sul campo, ti fanno innamorare del mestiere che svolgi"
LA GARA."Gara? Spesso si dimenticano le gare fatte, come ieri abbiamo giocato anche altre volte. Molte volte non siao riusciti nell'intento perchè a volte abbiamo pagato il numero di partite elevate che ci è toccato disputare"
ANNATA."E'stata una crescita totale anche quest'anno. Dovevamo consolidarci in certe zone di classifica, peccato perchè ci è sfumato il terzo posto. Mi è dispiaciuto non essere riuscito a regalare questa altra impresa alla gente"
I VOTI."Do un bel dieci a tutti, lo staff ha sofferto con me quando le cose non andavano bene. E' raro vedere calciatori così attaccati alla maglia. Personalmente sono contento ma non cerco la gloria attraverso le manifestazione degli altri, sono orgoglioso per ciò che ho dato al calcio e ricevuto. Mi hanno fatto piacere che molti addetti ai lavori neutrali che spesso non mi sviolinano, ieri mi hanno fatto i complimenti per la gara"
POCHO SCIOLTO."Lacrime? Mi ha colpito il Pocho. Lui non fa vedere mai l'emozione perchè scherza sempre, mi ha toccato tanto perchè si è lasciato andare così senza paura. Con Paolo e Morgan ho un ottimo rapporto, li considero uomini determinanti per lo spogliatoio. Lavezzi ci teneva tanto a vincere un trofeo con la maglia azzurra. Verrà ceduto l'argentino? Non ho mai toccato questi argomenti, eravamo concentrati sulle competizioni da disputare"
APOTEOSI E RISCATTO."Ringrazio i tifosi perchè mi danno la carica quotidiana per svolgere al meglio la mia professione. Il mio futuro? Rispetto i ruoli, è la società che deve convocarmi. C'è un contratto che intendo rispettare, quando mi chiameranno dirò la mia. Soffro quando perdiamo, è una ferita ogni qualvolta accade ciò sembro un tifoso di curva.Vincere un trofeo dopo 22 anni è eclatante, ma come l'abbiamo vinto contro una squadra imbattuta da 40 partite e poi farlo contro la Juve è un riscatto sociale come ci avevano detto i tifosi prima di partire per Roma. Vincere questa partita è stata un'apoteosi soprattutto per come abbiamo condotto la gara senza andare ai supplementari"
Il tecnico a Radio Marte
IL RISVEGLIO."Sono andato a letto alle sette, alle undici mi hanno svegliato ma non fa niente. Per vittorie del genere posso anche non dormire per due notti. A volte ci vorrebbe un pò più di equilibrio nei giudizi, mi sono emozionato a vedere tutta quella gente ad aspettarci di notte. Sono cose che ad un professionista rimangono dentro nel cuore, fare 51 gare tirate non è da tutti. I loro cori ripagano il nostro lavoro sul campo, ti fanno innamorare del mestiere che svolgi"
LA GARA."Gara? Spesso si dimenticano le gare fatte, come ieri abbiamo giocato anche altre volte. Molte volte non siao riusciti nell'intento perchè a volte abbiamo pagato il numero di partite elevate che ci è toccato disputare"
ANNATA."E'stata una crescita totale anche quest'anno. Dovevamo consolidarci in certe zone di classifica, peccato perchè ci è sfumato il terzo posto. Mi è dispiaciuto non essere riuscito a regalare questa altra impresa alla gente"
I VOTI."Do un bel dieci a tutti, lo staff ha sofferto con me quando le cose non andavano bene. E' raro vedere calciatori così attaccati alla maglia. Personalmente sono contento ma non cerco la gloria attraverso le manifestazione degli altri, sono orgoglioso per ciò che ho dato al calcio e ricevuto. Mi hanno fatto piacere che molti addetti ai lavori neutrali che spesso non mi sviolinano, ieri mi hanno fatto i complimenti per la gara"
POCHO SCIOLTO."Lacrime? Mi ha colpito il Pocho. Lui non fa vedere mai l'emozione perchè scherza sempre, mi ha toccato tanto perchè si è lasciato andare così senza paura. Con Paolo e Morgan ho un ottimo rapporto, li considero uomini determinanti per lo spogliatoio. Lavezzi ci teneva tanto a vincere un trofeo con la maglia azzurra. Verrà ceduto l'argentino? Non ho mai toccato questi argomenti, eravamo concentrati sulle competizioni da disputare"
APOTEOSI E RISCATTO."Ringrazio i tifosi perchè mi danno la carica quotidiana per svolgere al meglio la mia professione. Il mio futuro? Rispetto i ruoli, è la società che deve convocarmi. C'è un contratto che intendo rispettare, quando mi chiameranno dirò la mia. Soffro quando perdiamo, è una ferita ogni qualvolta accade ciò sembro un tifoso di curva.Vincere un trofeo dopo 22 anni è eclatante, ma come l'abbiamo vinto contro una squadra imbattuta da 40 partite e poi farlo contro la Juve è un riscatto sociale come ci avevano detto i tifosi prima di partire per Roma. Vincere questa partita è stata un'apoteosi soprattutto per come abbiamo condotto la gara senza andare ai supplementari"
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Azzurri scatenati sul bus: Lavezzi incontenibile, Hamsik con la cresta azzurra!
Foto tratte dal Mattino.
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Inler: "Sono felice, vittoria preziosa per i nostri tifosi"
Il centrocampista del Napoli, Gokhan Inler, tra i migliori in campo nella vittoria in finale di Coppa Italia contro la Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni al suo sito ufficiale: "Questa è una vittoria preziosa, non solo per noi, ma soprattutto per i tifosi. E 'stato molto importante finire la stagione con un successo. Sono molto contento. E ora vogliamo solo goderci la festa!".
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Il centrocampista del Napoli, Gokhan Inler, tra i migliori in campo nella vittoria in finale di Coppa Italia contro la Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni al suo sito ufficiale: "Questa è una vittoria preziosa, non solo per noi, ma soprattutto per i tifosi. E 'stato molto importante finire la stagione con un successo. Sono molto contento. E ora vogliamo solo goderci la festa!".
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