Intervistato ai microfoni Sky, Roberto Donadoni ha commentato così il pareggio esterno raccolto dal suo Parma contro l'Udinese: "È un risultato più che meritato, andare via dal Friuli con la sconfitta sarebbe stata una cosa atroce. Undici giocatori a segno in questa stagione? A me va bene che segnino tutti. Certo è che i gol di Amauri per noi sarebbero fondamentali. Oggi ha fatto gol Palladino ed è una cosa importante per lui, che comincia a trovare un po’ di continuità e convinzione. Il gol, spesso, è la medicina perfetta".
Stagione 2012-2013: l'allenatore del Parma
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Tutti bravi. Questo, in sintesi, il pensiero di Roberto Donadoni, tecnico del Parma che commenta ai microfoni di Sky Sport la vittoria con l'Inter: "Chiaro che l'Inter era venuta a Parma con l'idea di fare suoi i 3 punti, questo inevitabilmente ci ha concesso degli spazi in contropiede che siamo stati bravi a sfruttare. Ripeto sempre ai ragazzi che devono credere maggiormente nei propri mezzi, con questo tipo di atteggiamento possiamo giocarcela con tutti. Sono davvero soddisfatto dei miei ragazzi".
Sui singoli "Biabiany ha fatto una partita straordinaria, ma la prima cosa che gli dirò è che lo voglio vedere sempre così, non solo con l'Inter. E' un grande calciatore, forse anche lui non si è ancora reso conto di questo. Se va via? E' vero che la nostra politica è quella di far crescere i calciatori, ma vogliamo farlo diventare ancora più grande prima di vederlo andar via. Resta con noi. Sansone è stato bravo, per lui era la prima gara di questo livello in serie A ed ha risposto subito alla grande".
Processo di crescita "Per fare il salto di qualità non possiamo ragionare in termini di individualità, se ragioniamo così facciamo poca strada. Per crescere serve l'apporto di tutti i componenti di questo gruppo, anche di quelli che giocano meno".
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Se il Parma sta raccogliendo risultati importanti molto del merito va al suo tecnico Roberto Donadoni capace di soprendere anche il rivale con delle novità tattiche. Nella consueta conferenza stampa post-gara si è lasciato andare ad alcune considerazioni: "Voglio sottolinerare la prova di chi gioca meno, questo è il frutto del lavoro quotidiano che vuol dire non accontentaris mai. Questa prestazione deve servire da modello e gli dobbiamo dare continuità. Biabiany sulle mie orme? Io non ero cosi veloce ma ci accomuna un particolare, facciamo pochi gol. Deve migliorare in questo, ha dei mezzi straordinari e deve risucire a dare continuità e se ci riesce è da grandissima squadra. Acquah si è meritato gli elogi del sottoscritto ed è il tipico esempio di quello che dicevo prima. Veniva da scampoli di partita, aveva dolore alla caviglia ma ha una forza e una volontà importanti. Deve migliorare dal punto di vista tecnico ma se si applica cosi non ci saranno problemi. Lui, Sansone, Belfodil, Pabon e Ninis sono giovani che possono fare grandi cose. Europa? Non voglio nascondermi ma desidero essere concreto, le nostre vittorie devono essere figlie di prestazioni di un certo tipo per toglieric delle soddisfazioni gara dopo gara. Questo schema lo abbiamo utilizzato anche a Udine ed è un aspetto che mi gratifica perchè lavoro con dei ragazzi che hanno voglia di imparare e questo mi da degli stimoli enormi, Credo sia piacevole per me, un pò meno per chi deve indovinare le formazioni ma è il sale del mio lavoro. Conosco bene Jonathan e Mariga, da noi hanno fatto molto bene e per questo sono tornati a Milano. Questa è un pò la nostra filosofia, prendere dei giovani e valorizzarli per farli magari arrivare in grandi platee. Se riescissimo a tenerli sarebbe meglio per la nostra classifica. Rosi ha subito un colpo e ha chiesto il cambio così come Sansone"
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Roberto Donadoni, allenatore del Parma, è intervenuto ai microfoni di Undici su Italia 2. Il tecnico dei gialloblù ha parlato della vittoria sull'Inter, del ritorno a San Siro di Van Basten e dell'importanza di Berlusconi per il Milan: "La cosa positiva è il modo in cui i ragazzi hanno interpretato la gara, dove hanno meritato di vincere. Ce l'abbiamo messa tutta per fare tre punti. Van Basten a San Siro? Tutti gli anni andiamo in vacanza insieme, c'è un rapporto che ci ha legato negli anni, ci ha permesso di vincere cose importanti, ho avuto la fortuna di giocare con un campione come lui. Quando ne hai uno del genere sei stimolato a servirlo, per me parlare bene di lui è troppo facile, perchè c'è una grande amicizia che ci lega. Berlusconi? Quando veniva e stava a stretto contatto con la squadra trasmetteva valori importanti, quel Milan vincente era supportato dal presidente che ti dava una grande forza di volontà. Il fatto che adesso le sue visite abbiano coinciso con risultati altrettanto positivi ne è la dimostrazione. Ferrara? Non posso che augurargli il meglio, sta facendo anche lui un percorso, con gli stimoli di migliorarsi e di ambire ad obiettivi sempre più importanti".
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Stagione 2012-2013: l'allenatore del Parma
Sulle pagine del Corriere della Sera troviamo una lunta intervista a Roberto Donadoni. Il tecnico del Parma, parla del nuovo ciclo della serie A, che ha deciso di puntare sui giovani ottenendo ottimi risultati, come nel caso di El Shaarawy. Donadoni parla anche della scelta di prolungare il contratto con il Parma fino al 2015: "Mi piace stare in un ambiente dove c'è un progetto e tutti spingono nella stessa direzione". Parlando degli obiettivi di stagione, il tecnico del Parma vorrebbe ripetere quanto di buono fatto nel girone d'andata. Infine una battuta sul possibile interesse del Milan e Giugno, quando Allegri potrebbe lasciare la panchina rossonera: "Giugno è lontano, non ci penso".
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Stagione 2012-2013: l'allenatore del Parma
Clima disteso in casa Parma dopo la grande soddisfazione di domenica per l'imbattibilità mantenuta nonostante l'assalto della capolista Juventus. Roberto Donadoni è stato il protagonista della conferenza stampa, parlando con i giornalisti di tanti argomenti che ruotano ora intorno alla squadra crociata.
Il pareggio ottenuto con la Juventus vi mette sotto una luce positiva. Il Parma, soprattutto nel primo tempo, ha impressionato per la mentalità con cui ha affrontato i bianconeri.
“E’ stato un ottimo primo tempo sotto tutti i punti di vista perché la squadra l’ha interpretato bene con personalità e con coscienza dei propri mezzi e questo è un aspetto che fa veramente la differenza. Poi vengono le conclusioni e le situazioni di gioco e quindi direi che è un aspetto su cui si deve continuare a lavorare e insistere perché si può fare ancora parecchio.”
Può essere stato un punto d’arrivo dopo un certo percorso? I trenta punti ti danno serenità però andare a giocare con la Juve non cercando di ossessionarsi sulla marcatura su Pirlo è un sintomo di una nuova mentalità.
“E’ un osservazione giusta che però trova sempre un riscontro domenicale, adesso abbiamo il Chievo e dobbiamo dare continuità non tanto in termini di risultato ma nel modo di affrontare la partita. Quando saremo capaci di dare questa continuità allora potremo dire di aver fatto qualcosa di importante. Bisogna continuare a lavorare così, senza mollare nulla e senza pensare che questa sia una cosa acquisita perché va costantemente allenata”.
L’unica cosa non positiva forse è stato l’allineamento dei due centravanti, è la squadra che doveva fare qualcosa di diverso?
“E’ chiaro che questo modo di giocare presuppone che ci sia un grande movimento e questo deve essere fatto da tutti. Chi, in questa situazione, non riesce a fare movimento e i tempi giusti di smarcamento con la possibilità di dare un’opportunità al compagno, è chiaro che soffre di più e può essere un po’ in difficoltà".
Adesso arriva la gara con il Chievo, una squadra in difficoltà. Quali possono essere i rischi?
“Se noi misuriamo le difficoltà solo in termini di risultato dell’ultima partita è un discorso, ma non ritengo che sia così. Il Chievo io l’ho visto sabato e direi che nel primo tempo è andato sotto di un gol però non mi è parso in difficoltà. E’ una squadra che se l’è giocata alla pari con il Bologna e poi è chiaro che certi episodi hanno fatto un po’ la differenza. Quando ti fanno quattro gol diventa facile esprimere determinati giudizi ma non credo che sia una squadra in difficoltà, ha perso con un risultato pesante e quindi avrà grande voglia di riscatto nel suo stadio e sarà veramente molto complicato.”
Parlando di singoli, lei nota una leggera flessione atletica per Biabiany e come intende reinserire Rosi in squadra?
“Non ritengo assolutamente che Biabiany sia in difficoltà rispetto a quello che è il suo standard fisico abituale e questo è un problema che non mi pongo. Rosi è rimasto fuori parecchio e adesso appena troverà una condizione vicina all’ottimo dal punto di vista fisico, poi vedremo quali saranno le possibilità. Io mi auguro che tutti siano al top per aumentare la competitività, in questo momento ci sono soluzioni valide e che stanno ripagando la fiducia.”
A livello di lavoro quanto manca al Parma per diventare un modello dal punto di vista del gioco?
“No, noi non vogliamo diventare nessun tipo di modello. La prendo come una considerazione in positivo ma non ho l’ambizione di diventare un modello di gioco. Ho l’ambizione di far diventare la mia squadra un gruppo che si diverta a giocare a calcio e riesca a dare proposte positive, questo si. Tanto più una squadra si diverte tanto ha voglia di fare quello scatto in più, un movimento per il compagno. Questa è una crescita che stiamo cercando di fare e dimostra quella voglia di fare qualcosa in più. Credo che ci sia ancora parecchio da fare, se pensiamo di aver raggiunto un livello importante ci sbagliamo di grosso perché i pericoli sono sempre lì in agguato. Il pericolo adesso vuol dire Chievo e noi sappiamo che attraverso il gioco e un’interpretazione dal punto di vista atletico, si può fare la differenza e questa partita sarà sicuramente di grande impatto fisico. Loro saranno arrabbiati così come lo era la Juve perché venivano da una sconfitta in campionato anche se poi avevano vinto in coppa passando il turno. Però ogni gara ha la sua insidia e noi non dovremmo preoccuparci troppo degli avversari ma dobbiamo pensare e riflettere sulle nostre insidie personali. Che sono quelle di non prenderla con il piglio giusto, non essere determinati nel volere ottenere un risultato prendendola con più superficialità. Quando la prendi in questa maniera una squadra come il Parma paga dazio sicuramente.”
Ieri il presidente Ghirardi si è detto certo che lei rispetterà il contratto perché dal punto di vista umano le da determinate garanzie. Come commenta le parole del Presidente?
“Tra il sottoscritto e il Presidente e Leonardi c’è un certo tipo di rapporto. Quindi tutte le cose che si decidono lo si fa rimanendo d’accordo. Non si fa niente in maniera unilaterale ma si decide insieme.”
Dando atto al grande campionato disputato finora dai centrocampisti del Parma qualcosa in quel reparto manca. Ha chiesto rinforzi alla società, la Gazzetta dello Sport ha dato l’affare Radosevic dell’Hadjuk Spalato in dirittura d’arrivo.
“Se devo dar retta a quello che scrivono i giornali, non si finisce più. Quello che è un discorso di mercato lo affrontiamo, come ho detto un attimo fa, insieme tutti quanti. Non c’è fretta, non abbiamo particolari esigenze però stiamo valutando certe cose e quando si parla di giovani sono assolutamente d’accordo. Poi ci sono giovani e giovani e vanno fatte determinate valutazioni. Non c’è assoluta fretta e quello che leggo sui giornali al 90% non corrisponde al vero.”
L’altro giorno Riccardo Cucchi ha elogiato il lavoro di Allegri con i giovani. Non è un segreto l’interessamento del Milan nei suoi confronti, magari sarebbe carino un suo giudizio sul lavoro del tecnico rossonero.
“Come per tutti i miei colleghi faccio fatica ad esprimere un giudizio perché non li seguo giornalmente. Sono assolutamente d’accordo sul fatto che Allegri stia facendo un ottimo lavoro.”
Ieri sera Leonardi, ospite di Teleducato, ha detto che è lei che vuole trattenere Pabon.
“Aspettiamo, facciamo tutte le valutazione del caso anche alla luce di quelle che sono le reali richieste. Avere proposte non è difficile, avere delle proposte che hanno una logica è un altro discorso quindi non dobbiamo fare le cose tanto per fare. Ci deve essere una convenienza a 360° per la squadra e questo vale per Pabon come per tutti gli altri.”
Gennaio è un mese particolare, quanto è difficile inserire in un gruppo che va a meraviglia un nuovo acquisto?
“No dico che in un gruppo è più facile inserire un giocatore quando è collaudato. In caso contrario si fa molto difficile anche perché si tendono ad addossare tante responsabilità su un giocatore che arriva in una squadra in difficoltà.”
Crede che possa rompere qualche equilibrio e possa avere difficoltà nell’inserimento?
“Ma un giocatore che arriva non è detto che debba giocare fin da subito. I nuovi hanno avuto chi opportunità di giocare subito dall’inizio mentre altri hanno avuto più tempo per integrarsi.”
Molinaro?
“Non è un giocatore sconosciuto, non conosco il suo iter ma è ancora relativamente giovane ed è anche esperto.”
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Stagione 2012-2013: l'allenatore del Parma
Roberto Donadoni, allenatore del Parma, ha rilasciato una lunga intervista a Il Giornale. Tanti i temi toccati, passando dai giovani della Serie A, da Drogba a Benassi, sino ai tanti baby di Roma e Milan. A proposito dei rossoneri, il tecnico dei ducali è chiaro. "Trovo gratificante il mio accostamento alla formazione milanista da un lato, di cattivo gusto dall'altro". Grande rispetto, dunque, nei confronti di Massimiliano Allegri che, spiega Donadoni, "sta gestendo una clamorosa rifondazione". Il tecnico, però, non si stupisce, perché "questa è una logica del calcio italiano", chiude con amarezza.
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Stagione 2012-2013: l'allenatore del Parma
Dopo aver perso l'imbattibilità casalinga contro il Napoli, nonostante una buona gara, Roberto Donadoni, parla a Sky Sport di quanto visto nella partita di oggi: ''Nell'arco della partita abbiamo provato a giocarcela. Il risultato ci penalizza un po' troppo, meritavamo un risultato diverso. Insigne ha fatto un'ottima giocata, ma siamo stati ingenui noi: abbiamo subito due gol simili, da due inserimenti di facile lettura su cui abbiamo commesso errori di valutazione. Siamo andati vicini al secondo gol, ma abbiamo sbagliato troppo. Ai miei non posso imputare praticamente nulla, se non appunto gli errori di valutazione, specie sui gol subiti. Oggi il Napoli ci ha messo in difficoltà, hanno ottime capacità tecniche e di palleggio, i grandi giocatori come Cavani fanno la differenza, come si è visto anche in parte oggi. Belfodil ha ottimi margini di miglioramento, i suoi concetti di religione e di vita privata non condizionano particolarmente i suoi allenamenti. Ogni tanto ha delle richieste, come andare a trovare la ragazza o mangiare alle 14:00 piuttosto che alle 13:00, ma sono cose di poco conto, che non ne condizionano la crescita''.
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E' stato il colpo più importante di questo mercato invernale: Mario Balotelli (22) passato alla corte di Massimiliano Allegri dal Manchester City ora è atteso a confermare le sue immense qualità anche al Milan dopo aver fatto terra bruciata in Nazionale agli scorsi Europei. Anche il tecnico crociato Roberto Donadoni ha espresso il suo giudizio sul nuovo acquisto rossonero: “Sappiamo tutti che Balotelli è un giocatore della Nazionale, è un giovane che ha qualità. Non so ora, se vogliamo dare dei numeri, quanti gol nella sua carriera ha fatto. Credo per un attaccante sia significativo anche quello, dal punto di vista del rendimento credo che sia una valutazione importante che bisogna fare per chi si occupa di queste cose nel settore. Vedere un giocatore quanti campionati e quanti gol in serie A ha fatto e quello che può essere un apporto importante.E’ un giocatore dalle potenzialità notevoli.”
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Stagione 2012-2013: l'allenatore del Parma
Ascoltato ai microfoni di Rai Sport dopo il 2-0 subìto sul terreno della Fiorentina, Roberto Donadoni, allenatore del Parma, ha affermato: "Abbiamo giocato bene fino a prima del secondo gol avversario, che però onestamente ci ha tagliato un po' le gambe. Eravamo di fronte a una Fiorentina che in situazione di vantaggio è particolarmente abile a gestire il possesso palla. All'andata in parte già li soffrimmo, ma in definitiva ce la giocammo; comunque sia ora dobbiamo guardare avanti, dato che domenica prossima affronteremo il Genoa in casa, in una gara molto importante per la nostra classifica, dalla quale dovremo assolutamente portare via i tre punti. La disattenzione su alcuni episodi, che ci porta a subire sempre gol in trasferta, è certamente un aspetto sul quale dovremo ancora lavorare molto".
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Stagione 2012-2013: l'allenatore del Parma
L'inspiegabile blackout dei secondi 45' di Fiorentina-Parma non può far dormire sonni tranquilli a Roberto Donadoni, che a fine match si è fermato in sala stampa per rispondere alle domande dei giornalisti.
E' arrivata la seconda sconfitta consecutiva per il suo Parma, stavolta meritata. Che partita è stata?
"Abbiamo giocato il primo tempo alla pari, anche dopo aver preso un gol abbiamo avuto due o tre occasioni importanti che purtroppo non siamo riusciti a sfruttare. Poi nella ripresa il loro raddoppio dopo 5 minuti ci ha un po’ tagliato le gambe, soprattutto sotto il profilo mentale".
Che cosa è mancato alla sua squadra per tentare di riaddrizzare il risultato?
"E’ mancata una reazione, e questo secondo me è stato il nostro limite di oggi (ieri, ndr). Ho visto una squadra che correva ma correva a vuoto, segno che non ci credeva più e questo mi dispiace molto. Ma, ripeto, soprattutto nel primo tempo il mio rammarico più grande è quello che con un po’ di determinazione e voglia in più di fare gol avremmo probabilmente assistito a un match diverso. Nel primo tempo a mio avviso la Fiorentina non ha fatto più di noi, mentre nel secondo dopo il 2-0 specialmente loro sono stati brava a far girar palla e a gestire la partita. Dispiace perchè per ingenuità o cali di concentrazioni si finisce per soffrire".
Domenica al Tardini arriva il Genoa...
"Dobbiamo subito rimetterci al lavoro perchè domenica c’è una gara importante e la nostra classifica esige i tre punti”.
Come giudica la prestazione dei nuovi arrivati?
"Mi spiace che il loro esordio sia stato sfortunato sotto il profilo del risultato. Coda non ha problemi, Mariga ha bisogno di giocare e ritrovare anche la sua fisicità ottimale. Comunque hanno dato il loro contributo”.
Nel primo tempo i suoi ragazzi hanno divorato almeno tre-quattro palle gol. Certi errori si pagano a caro prezzo...
"Sono ragazzi giovani, non hanno ancora malizia giusta e freddezza, fa parte del loro processo di crescita”.
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Stagione 2012-2013: l'allenatore del Parma
Il tecnico del Parma Roberto Roberto Donadoni analizza il ko contro la Fiorentina: "Parlare di black-out non mi sembra il termine appropriato. Fino al 2-0 abbiamo fatto una buona partita e anche guardando i dati raccolti, anche dal punto di vista fisico abbiamo corso più della Fiorentina e abbiamo avuto anche 3-4 palle più che buone per segnare. Il 2-0 da un punto di vista psicologico ci ha tagliato le gambe e questo è il limite che abbiamo palesato domenica. Un limite che però non è figlio di prestazioni passate, perché anzi ci sono state altre gare in cui siamo andati sotto ma abbiamo avuto ottime reazioni fino al 90'. Sul prossimo impregno contro il Genoa: "Sarà una settimana dove dovremo cercare di integrare ancora di più i nuovi. Sappiamo che alcuni di loro sono in ritardo e per questo stiamo lavorando per portarli il prima possibile al livello degli altri. Ad esempio, il fatto che Mariga domenica abbia giocato gli ultimi 20 minuti è un fatto molto importante, anche se sono convinto che in questo momento non abbia nelle gambe i 90 minuti. Lo stesso discorso vale per Strasser. Dobbiamo lavorare molto in questo senso. Comunque sia c'è l'opportunità domenica di vederli all'opera. Abbiamo comunque le alternative per sostituirli perché c'è gente come Ninis o Morrone, così come Benalouane in difesa che può giocare a destra come ha già fatto. Ci sono tante possibilità". Sull'infortunio di Mirante: "Per come me l'ha raccontato, è successo in occasione del gol annullato a Toni. Nell'uscita gli è rimasto il piede piantato e questo non gli ha consentito di scivolare e assecondare il movimento. Lì ha sentito la fitta sul menisco".
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Stagione 2012-2013: l'allenatore del Parma
Il tecnico del Parma Roberto Donadoni, intervistato da Sky Sport, ha analizzato il pareggio contro il Genoa: "Nelle due gare precedenti a questa non abbiamo raccolto nulla ed è chiaro che in questa sfida potevano esserci delle difficoltà. Il Genoa ha giocato molto bene, affidandosi soprattutto alle ripartenze. Noi abbiamo tenuto testa, credo che il risultato sia giusto. Nella ripresa s'è vista la voglia di ottenere risultato pieno, ma è chiaro che così facendo ti scoprivi un po'. Ci abbiamo provato, ma non dimentichiamo che loro hanno preso un palo e una traversa. Ribadisco: secondo me il risultato è giusto".
Come hai visto complessivamente la tua squadra e il Genoa?
"Da parte nostra non è stata una gara bella sotto il profilo del gioco. Sono quelle sfide in cui l'avversario non ti fa giocare bene. La cosa positiva è stata quella di aver lottato alla pari del Genoa anche sotto il profilo strettamente fisico. La squadra in questo momento non è nel suo momento migliore".
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Stagione 2012-2013: l'allenatore del Parma
Ai microfoni di Sky Sport il tecnico del Parma Roberto Donadoni ha analizzato la sconfitta contro il Milan: "Se ti fai un gol da solo a livello psicologico il contraccolpo è inevitabile. Ci è mancato quel pizzico di convinzione nei nostri mezzi che sicuramente fa la differenza. Il fatto che non vinciamo da sei giornate non ci pesa. E' un dato, ma noi ragioniamo sempre allo stesso modo. Bisogna trovare quella brillantezza e quella convinzione che fanno fare il salto di qualità".
I cori a tuo favore sono un segno per il futuro?
"Voglio solo dire che ringrazio questi tifosi perché per me hanno rappresentato tanto".
In otto trasferte avete sempre subito gol. E' un dato casuale?
"Non può essere casuale quando un evento si manifesta in un arco di tempo prolungato. Fuori casa ci facciamo disturbare dal campo avversario. Io continuo a dire ai miei ragazzi che il terreno di gioco è sempre lo stesso. E' un ulteriore salto di qualità che dobbiamo fare".
Perché Amauri dal primo minuto al posto di Belfodil?
"Quando faccio la scelta inversa mi fanno la domanda opposta. Cerco solo di mettere la situazione in parità", risponde con una battuta.
Qual è la dimensione del Parma?
"La nostra dimensione è quella che abbiamo attualmente. Abbiamo i punti che meritiamo e ora cercheremo di raccoglierne il più possibile da qui alla fine della stagione".
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Stagione 2012-2013: l'allenatore del Parma
Donadoni parla del prossimo impegno di campionato contro il Torino :
"Serve ancora più grinta e più convinzione. Non si possono sempre sbagliare occasioni, prima o poi entreranno anche... Detto questo, riprendiamo ad allenarci con la coscienza di dover lavorare sodo ancora di più".
Non dobbiamo più regalare nulla ma aumentare attenzione e concentrazione. Dobbiamo essere più bravi in questo. Arriva una buona squadra come il Torino che ha saputo risalire la classifica. Non c'è Cerci? Sicuramente ci saranno altri giocatori con qualità. Ma noi come detto, dobbiamo innanzitutto guardare a noi stessi.
Gli viene chiesto se ha paura di essere esonerato visti i risultati negativi della squadra gialloblù:
"Sono lo stesso di prima-. E' un discorso che a me non compete. Io penso a fare l'allenatore e a farlo nel migliore dei modi. Per certi discorsi poi ci vorrebbe un grado di maturazione da parte di tutti quanti. A volte risposte banali hanno anche banali presupposti".
Si parla anche del momento positivo di Pabon al Betis Siviglia...
"Dorlan in un paio alcuni momenti ha fatto cose perfette per quelle che sono le sue caratteristiche, poi probabilmente nel contesto di gioco generale non trovando lo spazio che avrebbe voluto e che anche io pensavo potesse avere, questo l'ha un po' condizionato anche nel suo modo di esprimersi. Poi ha avuto anche difficoltà legate al suo momento famigliare, mentalmente questo non l'ha aiutato. Ma Pabon è un giocatore che ha caratteristiche importanti che sono quelle della velocità, della rapidità e di richiesta della profondità, c'era necessità però di tempo per assimilare alcune cose. Sono molto felice per lui. Il Parma mandandolo al Betis gli ha dato la possibilità di giocare e di esprimere quei valori che gli erano stati riconosciuti portandolo qui.