PS: ho visto Federer - Nadal in replica: forse sono esagerato io, ma penso che i primi 20-25 c'avrebbero vinto tutti. Comunque Roger è spettacolare, non solo non si è ritirato ma a fine partita a Nadal ha detto che era tutto apposto e non aveva nessun problema. Che mito
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DELPOOOO
Ho visto solo il primo set poi sono crollato
Grande Murray nel primo, molto aggressivo, ma era difficile giocare in quel modo tutta la partita.
PS: ho visto Federer - Nadal in replica: forse sono esagerato io, ma penso che i primi 20-25 c'avrebbero vinto tutti. Comunque Roger è spettacolare, non solo non si è ritirato ma a fine partita a Nadal ha detto che era tutto apposto e non aveva nessun problema. Che mito

PS: ho visto Federer - Nadal in replica: forse sono esagerato io, ma penso che i primi 20-25 c'avrebbero vinto tutti. Comunque Roger è spettacolare, non solo non si è ritirato ma a fine partita a Nadal ha detto che era tutto apposto e non aveva nessun problema. Che mito
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Ieri ho visto Nadal-Berdych. Devo dire che il maiorchino fisicamente è più avanti di come immaginavo, e si vede che già ha ripreso anche un buon ritmo partita (non c'è paragone rispetto all'esordio nel 250 perso in finale con zeballos). Detto questo però rimane sempre il fratello scarso del Nadal pre-infortunio: ancora è lento rispetto ai suoi standard e ha giocato corto praticamente tutto il secondo set (mentre nel primo mi è piaciuto di più)). Sulla partita di ieri due considerazioni: Nadal fisicamente può stare anche a terra ma psicologicamente è la solita macchina da guerra: non ha sbagliato un attacco, appena Berdych accorciava in uno-due colpi faceva il punto. Dall'altra parte Berdych ha fatto una partitaccia: primo set a pallettare senza prendere mai l'iniziativa, nel secondo ha iniziato a rischiare il colpo e giocare come si deve (d'altronde, come dicevo, Nadal giocava cortissimo), ma dopo aver brekkato e aver avuto la possibilità di servire per il match (assurdo come ha giocato questo turno di servizio) si è sgonfiato di nuovo perdendo la partita in malo modo. Oggi finale con Delpo (
) sono davvero curioso di vedere questa partita.
PS: io non sopporto più Ljubicic, penso sia uno dei commentatori tecnici più scarsi (e anche più pagati, purtroppo) che sky poteva prendere. Ieri si è letteralmente portato la testa sostendendo che Nadal non sia un giocatore di difesa perchè appena l'avversario accorcia chiude il punto. Ma non è proprio questo a renderlo un giocatore di difesa? Lui corre corre e gioca i topponi finchè non prende campo e ha la palla per chiudere. Cosa si aspetta Ljubicic che a metà campo continui a giocare il toppone? Mah!
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Sono proprio curioso di vedere giocare Nadal, a questo punto. Certo Berdych non è il banco di prova più probante del mondo, ha la tenuta mentale di Balotelli più o meno.menta11 ha scritto:Ieri ho visto Nadal-Berdych. Devo dire che il maiorchino fisicamente è più avanti di come immaginavo, e si vede che già ha ripreso anche un buon ritmo partita (non c'è paragone rispetto all'esordio nel 250 perso in finale con zeballos). Detto questo però rimane sempre il fratello scarso del Nadal pre-infortunio: ancora è lento rispetto ai suoi standard e ha giocato corto praticamente tutto il secondo set (mentre nel primo mi è piaciuto di più)). Sulla partita di ieri due considerazioni: Nadal fisicamente può stare anche a terra ma psicologicamente è la solita macchina da guerra: non ha sbagliato un attacco, appena Berdych accorciava in uno-due colpi faceva il punto. Dall'altra parte Berdych ha fatto una partitaccia: primo set a pallettare senza prendere mai l'iniziativa, nel secondo ha iniziato a rischiare il colpo e giocare come si deve (d'altronde, come dicevo, Nadal giocava cortissimo), ma dopo aver brekkato e aver avuto la possibilità di servire per il match (assurdo come ha giocato questo turno di servizio) si è sgonfiato di nuovo perdendo la partita in malo modo. Oggi finale con Delpo () sono davvero curioso di vedere questa partita.
PS: io non sopporto più Ljubicic, penso sia uno dei commentatori tecnici più scarsi (e anche più pagati, purtroppo) che sky poteva prendere. Ieri si è letteralmente portato la testa sostendendo che Nadal non sia un giocatore di difesa perchè appena l'avversario accorcia chiude il punto. Ma non è proprio questo a renderlo un giocatore di difesa? Lui corre corre e gioca i topponi finchè non prende campo e ha la palla per chiudere. Cosa si aspetta Ljubicic che a metà campo continui a giocare il toppone? Mah!
Io invece ho visto Djokovic-Del Potro, ieri sera/notte. E pur da tifoso del serbo, ho dovuto ammettere che l'argentino è ritornato sui livelli che gli competono, quelli in grado di riconsegnargli il ruolo di Fab 5 (secondo me un Del Potro al 100% è nettamente superiore a Ferrer). Ha avuto la bravura di far girare a suo favore un match che è sempre stato estremamente combattuto ma che in due occasioni sembrava potesse trasformarsi nella solita mattanza in favore del serbo: fine primo set vinto dal serbo, Delpo a bordo campo sfiduciato e con una fastidiosa verruca al piede e inizio terzo set con Nole avanti 2-0 e servizio.
Un match che ci dice anche un'altra cosa importante: il RoboNole del 2011 è praticamente irripetibile. Pure il Djokovic di quest'anno, che sembrava un po' più di quello del 2012 ma ancora un po' meno rispetto alla bestia di due anni fa, ha palesato qualche piccolo scricchiolio. A onor del vero il Del Potro visto ieri è quel giocatore in grado di battere chiunque. L'errore del serbo è stato quello di continuare a cercare la contesa da fondocampo, tattica che si è rivelata alla fine scriteriata perchè la potenza dei colpi piatti dell'argentino ha finito per mandare fuori giri persino Djokovic, ieri incapace di trovare i soliti angoli anche con i colpi difensivi. Ogni volta che il serbo ha saputo far muovere Delpo e variare ritmo allo scambio, la partita è stata saldamente nelle sue mani. Ma nel terzo e decisivo set gli è mancata la capacità di leggere il match sul piano tattico e soprattutto la sua classica reazione d'orgoglio che in passato gli ha permesso di vincere match che sembravano davvero già persi.
P.S. Si, Ljubicic è una mezza chiavica. Ma in compenso gli altri commentatori, da Bertolucci ai compianti Clerici e Tommasi (che ora non si vedono più, purtroppo) sono eccellenti. Di un altro pianeta rispetto ai commentatori calcistici, persino le due donnette.
Ultima modifica di MrVaridoianis il 17.03.13 - 10:32, modificato 1 volta in totale.
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Mi inchino di fronte a questo Nadal.
4-6 6-3 6-4 a un Del Potro che entra si in campo quando è già sotto 0-3, ma poi tira fuori un'oretta di tennis di altissimo livello. Che però non basta a piegare le resistenze di un tennista che ormai non so più come definire.
Non so se sia tutta farina del suo sacco o se qualche intruglio magico lo aiuta a preservarsi così, ma è mostruoso che dopo appena un mese di tornei (a fronte di 7 mesi di stop) abbia steso in fila Federer, Berdych e Del Potro (che a sua volta ha giustiziato quelli che teoricamente sarebbero i migliori due del circuito, stando agli stati di forma di inizio 2013).
La sensazione è che crescerà ancora in vista del RG, come continuità durante il match (ha ancora qualche black-out e battuta a vuoto, che però riesce a mascherare e limitare già bene) e in fondamentali come servizio e rovescio (che però oggi ha mantenuto ad altissimo livello, c'è da dire).
E per impedirgli di centrare uno storico ottavo titolo a Parigi servirà un Djokovic ben diverso da quello che ieri, in modo molto pigro, ha prestato il fianco a un seppur scatenato Delpo.
Intanto Nadal raggiunge quota 600 match vinti in carriera e 22 Masters in cascina. Mai nessuno come lui, staccato Federer. Prevedo possa arrivare a 30, e in ogni caso penso che il suo record possa rimanere insuperato per molti e molti anni.
4-6 6-3 6-4 a un Del Potro che entra si in campo quando è già sotto 0-3, ma poi tira fuori un'oretta di tennis di altissimo livello. Che però non basta a piegare le resistenze di un tennista che ormai non so più come definire.
Non so se sia tutta farina del suo sacco o se qualche intruglio magico lo aiuta a preservarsi così, ma è mostruoso che dopo appena un mese di tornei (a fronte di 7 mesi di stop) abbia steso in fila Federer, Berdych e Del Potro (che a sua volta ha giustiziato quelli che teoricamente sarebbero i migliori due del circuito, stando agli stati di forma di inizio 2013).
La sensazione è che crescerà ancora in vista del RG, come continuità durante il match (ha ancora qualche black-out e battuta a vuoto, che però riesce a mascherare e limitare già bene) e in fondamentali come servizio e rovescio (che però oggi ha mantenuto ad altissimo livello, c'è da dire).
E per impedirgli di centrare uno storico ottavo titolo a Parigi servirà un Djokovic ben diverso da quello che ieri, in modo molto pigro, ha prestato il fianco a un seppur scatenato Delpo.
Intanto Nadal raggiunge quota 600 match vinti in carriera e 22 Masters in cascina. Mai nessuno come lui, staccato Federer. Prevedo possa arrivare a 30, e in ogni caso penso che il suo record possa rimanere insuperato per molti e molti anni.
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Mi associo con i complimenti. Non so come ha fatto a tornare così (forse un giorno lo sapremo), ma pensare che questo sia lo stesso giocatore che un mese fa faticava con Zeballos fa impressione. E ok che per recuperare dall'infortunio c'ha messo più del dovuto, ma sappiamo benissimo come allenarsi sia una cosa e fare i tornei un'altra. Ancora complimenti.
Detto questo credo che la vittoria del torneo sia sproporzionata rispetto all'attuale tennis di Nadal, e sia figlia in larga parte anche della fortuna: Federer e Berdych erano i migliori avversari che gli potevano capitare (il primo viste le condizioni fisiche, il secondo mentali) e in finale ha trovato un Del Potro esausto dalle due partitissime con Murray e Djokovic (si è visto chiaramente il calo fisico e mentale a metà secondo set di una partita dominata, fino a quel momento). Lui d'altro canto ha giocato sempre al meglio, e di questo gliene va dato atto.
Infine una parola su Del Potro: FENOMENO. Gioca da Dio, e non avesse avuto quel maledetto infortunio al polso chissà dove starebbe oggi (quanti punti persi perchè non riusciva a chiudere di rovescio...). Sono pronto a scommettere che tra due anni lo vediamo nei primi 3.
Detto questo credo che la vittoria del torneo sia sproporzionata rispetto all'attuale tennis di Nadal, e sia figlia in larga parte anche della fortuna: Federer e Berdych erano i migliori avversari che gli potevano capitare (il primo viste le condizioni fisiche, il secondo mentali) e in finale ha trovato un Del Potro esausto dalle due partitissime con Murray e Djokovic (si è visto chiaramente il calo fisico e mentale a metà secondo set di una partita dominata, fino a quel momento). Lui d'altro canto ha giocato sempre al meglio, e di questo gliene va dato atto.
Infine una parola su Del Potro: FENOMENO. Gioca da Dio, e non avesse avuto quel maledetto infortunio al polso chissà dove starebbe oggi (quanti punti persi perchè non riusciva a chiudere di rovescio...). Sono pronto a scommettere che tra due anni lo vediamo nei primi 3.
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Ah beh ovvio, io ormai sulla """""fortuna""""" di Nadal non mi pronuncio più, dopo aver visto circa 14000 Slam da lui disputati incontrando Murray in semifinale (che fino a qualche mese fa negli Slam era quasi piacevole da affrontare in semi, tanto nei momenti clou si scioglieva come neve al sole) con Federer e Djokovic a scornarsi per l'altro posto in finale, quasi sempre giocando per secondi e con un giorno di riposo in meno rispetto allo spagnolo.
Gli accoppiamenti tra i primi 4 in semi sono sempre stati molto molto sospetti.
E anche stavolta non era dalla parte del tabellone di Djokovic, Murray e Del Potro, che si sono assassinati l'uno con l'altro per raggiungerlo in finale.
Ritornando alla finale, credo che alla fine Del Potro avrebbe potuto perderla anche avesse avuto un giorno di riposo in più. L'argentino ha disputato un grandissimo match, uno dei migliori che io ricordi contro Nadal, ma ieri il maiorchino avrebbe vinto anche in infradito e senza un braccio, tale era la sua voglia di ritornare ad assaporare una vittoria importante. Sicuro Delpo avrebbe avuto qualche chances in più, ma non so se sarebbe finita diversamente.
A livello fisico ora Delpo pare sia ritornato quasi al 100%, ma francamente quando il match sfiora o supera le 3 ore l'unico che sinora è riuscito a tenere testa mentalmente e fisicamente a Nadal è stato Djokovic. Quindi nei match al meglio dei 3, contro Nadal bisogna chiudere in 2 set. Se gli lasci uno dei primi due set, nel terzo trova sempre il modo di avere un cc di benzina in più di te. Al meglio dei 5, vabbè, che te lo dico a fare, Nadal ha perso solo da Federer a Wimbledon nel 2007 (quando l'erba era ancora molto erba e Federer era ancora molto Federer) e da Robo-Djokovic a Melbourne nel 2011.
Dal punto di vista tattico, però, Delpo qualcosina ha regalato. Nei primi due set Nadal è rimasto abbastanza alto con i gratuiti, e l'argentino avrebbe potuto e dovuto (nel secondo più che nel primo, giocato magistralmente) rischiare di più, cercare di accorciare lo scambio e non di far appoggiare l'avversario sui suoi colpi. Perchè sarà pure un Nadal convalescente, ma la regola per cui se il rally supera il 15 le possibilità per l'avversario di portare a casa il punto calano vertiginosamente, rimane sempre valida.
Se Del Potro serve al massimo e mette i piedi in campo in risposta, è difficile da battere per chiunque, perchè ha un timing eccellente sulla palla a il movimento del suo diritto è molto rapido, difficile da leggere per l'avversario. Tanto è vero che nei primi tre game del primo set, in cui praticamente in campo non s'è visto, si ostinava a rispondere tre metri fuori dal campo e si lasciava buttare fuori dallo spagnolo troppo facilmente. Ma se mette i piedi in campo, sono càzzi per tutti, anche per Nadal che ieri a tratti è andato in difficoltà.
Il punto è che nel tennis è la continuità durante il match a fare la differenza nelle sfide tra big. E siccome Nadal è quello che tendenzialmente si deconcentra meno durante il match, anche quando sembra non così superiore, anche quando sempre che la sua vittoria non sia scontata (come quando invece da tre set a zero a tutti sul rosso e non c'è neanche da discutere), la partita la porta a casa sempre lui.
L'unico che è riuscito a fare qualcosa di simile è stato Djokovic nel 2011, ma mantenere quei ritmi impressionanti era davvero ai limiti dell'impossibile.
Gli accoppiamenti tra i primi 4 in semi sono sempre stati molto molto sospetti.
E anche stavolta non era dalla parte del tabellone di Djokovic, Murray e Del Potro, che si sono assassinati l'uno con l'altro per raggiungerlo in finale.
Ritornando alla finale, credo che alla fine Del Potro avrebbe potuto perderla anche avesse avuto un giorno di riposo in più. L'argentino ha disputato un grandissimo match, uno dei migliori che io ricordi contro Nadal, ma ieri il maiorchino avrebbe vinto anche in infradito e senza un braccio, tale era la sua voglia di ritornare ad assaporare una vittoria importante. Sicuro Delpo avrebbe avuto qualche chances in più, ma non so se sarebbe finita diversamente.
A livello fisico ora Delpo pare sia ritornato quasi al 100%, ma francamente quando il match sfiora o supera le 3 ore l'unico che sinora è riuscito a tenere testa mentalmente e fisicamente a Nadal è stato Djokovic. Quindi nei match al meglio dei 3, contro Nadal bisogna chiudere in 2 set. Se gli lasci uno dei primi due set, nel terzo trova sempre il modo di avere un cc di benzina in più di te. Al meglio dei 5, vabbè, che te lo dico a fare, Nadal ha perso solo da Federer a Wimbledon nel 2007 (quando l'erba era ancora molto erba e Federer era ancora molto Federer) e da Robo-Djokovic a Melbourne nel 2011.
Dal punto di vista tattico, però, Delpo qualcosina ha regalato. Nei primi due set Nadal è rimasto abbastanza alto con i gratuiti, e l'argentino avrebbe potuto e dovuto (nel secondo più che nel primo, giocato magistralmente) rischiare di più, cercare di accorciare lo scambio e non di far appoggiare l'avversario sui suoi colpi. Perchè sarà pure un Nadal convalescente, ma la regola per cui se il rally supera il 15 le possibilità per l'avversario di portare a casa il punto calano vertiginosamente, rimane sempre valida.
Se Del Potro serve al massimo e mette i piedi in campo in risposta, è difficile da battere per chiunque, perchè ha un timing eccellente sulla palla a il movimento del suo diritto è molto rapido, difficile da leggere per l'avversario. Tanto è vero che nei primi tre game del primo set, in cui praticamente in campo non s'è visto, si ostinava a rispondere tre metri fuori dal campo e si lasciava buttare fuori dallo spagnolo troppo facilmente. Ma se mette i piedi in campo, sono càzzi per tutti, anche per Nadal che ieri a tratti è andato in difficoltà.
Il punto è che nel tennis è la continuità durante il match a fare la differenza nelle sfide tra big. E siccome Nadal è quello che tendenzialmente si deconcentra meno durante il match, anche quando sembra non così superiore, anche quando sempre che la sua vittoria non sia scontata (come quando invece da tre set a zero a tutti sul rosso e non c'è neanche da discutere), la partita la porta a casa sempre lui.
L'unico che è riuscito a fare qualcosa di simile è stato Djokovic nel 2011, ma mantenere quei ritmi impressionanti era davvero ai limiti dell'impossibile.
Ultima modifica di MrVaridoianis il 18.03.13 - 17:11, modificato 2 volte in totale.
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stavolta non sono d'accordo
o meglio non ho visto sbagli tattici di Del Potro, tranne i punti non chiusi per colpa del rovescio (ma non possiamo fargliene una colpa). I primi 3 game li ha giocati inspiegabilmente male (forse voleva provare a gestire la stanchezza? non saprei) ma, da quando ha iniziato a spingere, Nadal non ha visto più la palla. Poi c'è stato il calo (fisico e mentale) e Nadal se l'è portata a casa.
Sui gratuiti di Nadal bisogna considerare cosa hanno segnato come gratuito, perchè gli arrivavano delle vere e proprie mine, quindi non sempre si trattava di errori non forzati.
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Mah, francamente io ho visto una partita abbastanza diversa.menta11 ha scritto:stavolta non sono d'accordoo meglio non ho visto sbagli tattici di Del Potro, tranne i punti non chiusi per colpa del rovescio (ma non possiamo fargliene una colpa). I primi 3 game li ha giocati inspiegabilmente male (forse voleva provare a gestire la stanchezza? non saprei) ma, da quando ha iniziato a spingere, Nadal non ha visto più la palla. Poi c'è stato il calo (fisico e mentale) e Nadal se l'è portata a casa.
Sui gratuiti di Nadal bisogna considerare cosa hanno segnato come gratuito, perchè gli arrivavano delle vere e proprie mine, quindi non sempre si trattava di errori non forzati.
Influenzata si dal "fluttuante" stato psicofisico di Delpo, ma con un Nadal che non ha cannato mai nei punti decisivi del secondo e del terzo set.
Credo che abbia inciso parecchio il suo rendimento a servizio: non appena scendeva sotto un certo limite, la sua seconda diventava preda facile per Nadal che iniziava a spingere da subito e lo costringeva al gioco difensivo che lui non ama. Poi con il passare del tempo, le gambe di Delpo sono state sempre meno fluide e i suoi recuperi sempre più corti.
Francamente parliamo di un omone di due metri e asserire che sia calato fisicamente dopo un solo set mi sembra esagerato. E non sta certo parlando un tifoso di Nadal, eh.
E' ovvio che se Del Potro fosse riuscito a giocare tutta la partita come il primo set avrebbe vinto. Il punto è che nel tennis si gioca in due, e se uno scende l'altro sale, irrimediabilmente. Tanto più con uno come Nadal, che sfrutta ogni tua minima indecisione. In una finale di un 1000 se non mantieni il tuo livello di gioco alto per tutta la durata del match, non vinci neanche per sbaglio. E questo Del Potro lo sa benissimo. Lo stato di forma è parte integrante di un match di tennis, anzi, oggi lo stato di forma è forse il fattore che più ne influenza l'esito. Quindi se l'argentino è calato prima dello spagnolo.. non meritava di vincere.
Se poi vogliamo aprire un discorso molto più ampio sul fatto che superfici, nuovi materiali (e performance) delle racchette e diverse "impostazioni" impartite ai giovani tennisti abbiano trasformato il tennis da sport basato sulla necessità di avere un piano tecnico-tattico migliore dell'avversario a sport in cui vince chi corre di più e tira più forte, posso sicuramente essere d'accordo con te, anche io mi prendo dieci volte Federer piuttosto che Nadal come prototipo di campione.
Ma stante così la situazione, non si può dire che ieri Delpo non abbia vinto per un "calo", quasi non fosse colpa sua. Se vuoi competere ad altissimi livelli funziona così, devi avere una condizione psicofisica che ti sorregge per tutta la durata del match. Se ti cedono le gambe o cedi mentalmente, sei inferiore al tuo avversario.. io la vedo così.
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Si diamo a Rafa quel che è di Rafa, lui ha avuto il merito di giocare sempre al meglio (in questa come nelle altre partite), l'ho già scritto primaAlexito90 ha scritto:Influenzata si dal "fluttuante" stato psicofisico di Delpo, ma con un Nadal che non ha cannato mai nei punti decisivi del secondo e del terzo set.
Eh si Alex ma Del Potro ha messo il 71% di prime, di più non si può chiedere!Alexito90 ha scritto:Credo che abbia inciso parecchio il suo rendimento a servizio: non appena scendeva sotto un certo limite, la sua seconda diventava preda facile per Nadal che iniziava a spingere da subito e lo costringeva al gioco difensivo che lui non ama. Poi con il passare del tempo, le gambe di Delpo sono state sempre meno fluide e i suoi recuperi sempre più corti.
a me è sembrato molto evidente il caloAlexito90 ha scritto:Francamente parliamo di un omone di due metri e asserire che sia calato fisicamente dopo un solo set mi sembra esagerato. E non sta certo parlando un tifoso di Nadal, eh.
mi trovi d'accordissimo, ma questo discorso va bene se guardi la singola partita. In questo caso non possiamo non tenere conto del cammino fatto nel torneo: e se Nadal arrivava in finale fresco e riposato (con Federer e Berdych ha chiuso in due set, senza mai rischiare di perdere), Del Potro veniva da due partite difficilissime, chiuse al terzo e dove spesso si è trovato a dover recuperare situazioni di punteggio svantaggiose. Poi Nadal è uno bravissimo a farti stancare, perchè nello scambio ti constringe sempre a fare uno, due, tre colpi in più (e questo è senza dubbio un merito, nel tennis di oggi), ma non si può non tenere in conto che le pile di Del Potro prima del match erano già mezze scariche.Alexito90 ha scritto:Ma stante così la situazione, non si può dire che ieri Delpo non abbia vinto per un "calo", quasi non fosse colpa sua. Se vuoi competere ad altissimi livelli funziona così, devi avere una condizione psicofisica che ti sorregge per tutta la durata del match. Se ti cedono le gambe o cedi mentalmente, sei inferiore al tuo avversario.. io la vedo così.
Ultima modifica di menta11 il 19.03.13 - 10:41, modificato 1 volta in totale.
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Non ho visto le statistiche, ma il 71 mi sembra davvero fin troppo alto per quello che ho visto. Sicuro sia la statistica sommativa di tutto il match?menta11 ha scritto: Eh si Alex ma Del Potro ha messo il 71% di prime, di più non si può chiedere!
In ogni caso in certi frangenti ha iniziato a servire prime troppo poco lavorate, Nadal ha sempre sofferto le prime esterne e forse l'argentino ha esagerato con quelle centrali da destra, che lo spagnolo dopo un po' ha iniziato a leggere bene
Mi sono espresso male, non intendevo il fatto che non è calato, ma più al fatto che un calo di rendimento dopo solo un'ora di gioco rientra più nelle problematiche "personali" che nelle conseguenze fisiologiche di un match logorante.menta11 ha scritto:a me è sembrato molto evidente il calo![]()
Su questo sono sicuramente d'accordo, sono stato il primo dire che a parti inverse probabilmente ci sarebbe stata più partite nell'arco dei tre set, quantomeno nel punteggio, magari ci scappava un tie-break e lì si sa che può accadere di tutto.mi trovi d'accordissimo, ma questo discorso va bene se guardi la singola partita. In questo caso non possiamo non tenere conto del cammino fatto nel torneo: e se Nadal arrivava in finale fresco e riposato (con Federer e Berdych ha chiuso in due set, senza mai rischiare di perdere), Del Potro veniva da due partite difficilissime, chiuse al terzo e dove spesso si è trovato a dover recuperare situazioni di punteggio svantaggiose. Poi Nadal è uno bravissimo a farti stancare, perchè nello scambio ti constringe sempre a fare uno, due, tre colpi in più (e questo è senza dubbio un merito, nel tennis di oggi), ma non si può non tenere in conto che le pile di Del Potro prima del match erano già mezze scariche.
Anche se, per me, la carica sportiva di Nadal era tale che avrebbe davvero vinto in ogni condizione.
Resta il fatto che il Del Potro di questo IW fa davvero ben sperare per il futuro, secondo me può tranquillamente insidiare Murray per il ruolo di "terzo incomodo" posto che Djokovic e Nadal siano davanti a tutti, e Federer sia come al solito la (meravigliosa) mina vagante di ogni Slam. Per quanto questo nomignolo gli renda poco giustizia, ma per stavolta passamelo
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Mi distraggo un attimo e a Miami succede l'inenarrabile
Dopo i forfait di Federer e Nadal, annunciato il primo, giunto solo dopo la finale vinta ad IW il secondo, il torneo già appariva dotato di minor fascino rispetto al suo parente statunitense ormai unanimemente considerato il "quinto slam".
Ma giunti alle soglie dei quarti di finale, non credo che in tanti si sarebbero aspettati di non vedere più in corsa Tsonga, Del Potro e addirittura Djokovic.
Mentre JMDP si è fatto sbattere fuori addirittura al suo primo turno, in due set, da Kamke, per Djokovic sembrava la cronaca (quantomeno) di una finale annunciata, considerato che nel suo tabellone prima dell'ipotetico Murray in finale, l'unico ostacolo rilevante pareva essere Ferrer.
Ed invece nell'ottavo di stanotte è stato Tommy Haas con una lezioncina di tennis gratuita a lasciargli la miseria di 6 game. 6-2 6-4 con Novak che esce dal campo contrariato, ammette di aver giocato il peggior match da molto molto tempo ma non manca di rendere onore al suo avversario che l'ha tatticamente dominato in un match in cui il serbo non c'ha capito nulla dall'inizio alla fine.
Campanello d'allarme per Nole, che si ritrova fuori dai primi due Masters stagionali perdendo le prime due partite dell'anno. Se perdere contro il Del Potro di IW poteva anche starci, ci sta molto meno farsi dominare da un 35enne che seppur dotato di un talento smisurato, da qualche anno a questa parte aveva smesso di essere competitivo con i top 10-15 se si escludono exploit isolati.
Haas-Simon
Ferrer-Melzer
Gasquet-Berdych
Murray-Cilic
Questi gli attori rimasti in gara, in un tabellone francamente scarno per essere un Masters di inizio stagione. Ad onor di cronaca bisogna anche dire che Berdych è stato ad un passo dal farsi eliminare da Falla (ha annullato due match point) e Murray è riemerso da un inizio di match orrendo contro lo scatenato e quantomai talentuoso (quanto incostante) Dimitrov, che conduceva 5-2 nel primo set del match poi terminato con la vittoria dello scozzese.
A questo punto, potrebbe vincere davvero chiunque
Dopo i forfait di Federer e Nadal, annunciato il primo, giunto solo dopo la finale vinta ad IW il secondo, il torneo già appariva dotato di minor fascino rispetto al suo parente statunitense ormai unanimemente considerato il "quinto slam".
Ma giunti alle soglie dei quarti di finale, non credo che in tanti si sarebbero aspettati di non vedere più in corsa Tsonga, Del Potro e addirittura Djokovic.
Mentre JMDP si è fatto sbattere fuori addirittura al suo primo turno, in due set, da Kamke, per Djokovic sembrava la cronaca (quantomeno) di una finale annunciata, considerato che nel suo tabellone prima dell'ipotetico Murray in finale, l'unico ostacolo rilevante pareva essere Ferrer.
Ed invece nell'ottavo di stanotte è stato Tommy Haas con una lezioncina di tennis gratuita a lasciargli la miseria di 6 game. 6-2 6-4 con Novak che esce dal campo contrariato, ammette di aver giocato il peggior match da molto molto tempo ma non manca di rendere onore al suo avversario che l'ha tatticamente dominato in un match in cui il serbo non c'ha capito nulla dall'inizio alla fine.
Campanello d'allarme per Nole, che si ritrova fuori dai primi due Masters stagionali perdendo le prime due partite dell'anno. Se perdere contro il Del Potro di IW poteva anche starci, ci sta molto meno farsi dominare da un 35enne che seppur dotato di un talento smisurato, da qualche anno a questa parte aveva smesso di essere competitivo con i top 10-15 se si escludono exploit isolati.
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Questi gli attori rimasti in gara, in un tabellone francamente scarno per essere un Masters di inizio stagione. Ad onor di cronaca bisogna anche dire che Berdych è stato ad un passo dal farsi eliminare da Falla (ha annullato due match point) e Murray è riemerso da un inizio di match orrendo contro lo scatenato e quantomai talentuoso (quanto incostante) Dimitrov, che conduceva 5-2 nel primo set del match poi terminato con la vittoria dello scozzese.
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Ultima modifica di MrVaridoianis il 27.03.13 - 10:46, modificato 2 volte in totale.
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Tennis
Per gli amanti delle pippe tattiche tennistichi a due o più mani, un gran bell'articolo sull'evoluzione del diritto, sulla differenza tra colpo piatto e fortemente carico di top-spin e sul concetto di "palla pesante" di cui oggi si abusa spesso anche senza conoscerne il reale significato.
http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2 ... tivo.shtml
Il che è anche il motivo per cui segretamente penso che Federer possa essere considerato un gradino sopra Sampras, che non si è mai trovato ad affrontare se non a fine carriera gente in grado di restituirgli colpi a 140 km/h e con 3400 rpm (rotazioni per minuto, ndr) di media, con picchi di 5400.
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Il che è anche il motivo per cui segretamente penso che Federer possa essere considerato un gradino sopra Sampras, che non si è mai trovato ad affrontare se non a fine carriera gente in grado di restituirgli colpi a 140 km/h e con 3400 rpm (rotazioni per minuto, ndr) di media, con picchi di 5400.
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Tennis
Alex, sai dove posso trovare un sito per valutare lo stato di forma del veri tennisti? E sapresti dirmi le differenze tra i vari terreni? Non so, su terra rossa la battuta è più/meno importante, sul cemento viene favorito tizio o caio mentre sull'erba succede questo e quello.
Te lo chiedo perchè in questo periodo sto cercando di fare trading sportivo con il tennis e oltre ad avere risultati discreti, mi sto avvicinando molto a questo sport che prima seguivo solo sporadicamente.
Interessantissimi i tuoi interventi.
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Tennis
Eh, valutare lo stato di forma dei tennisti è un compito davvero molto arduo. Difficile trovare un sito che ti dia l'informazione diretta,, dovresti avere premura di leggere a cadenza più o meno regolare gli articoli di quel sito che ho citato prima (http://www.ubitennis.com/) e ricavare indizi dai commenti di chi scrive gli articoli, quasi sempre gente molto competente, e parla abbastanza dettagliatamente dell'andamento di molte partite.
Questo ovviamente se non hai tempo di seguire settimanalmente i tornei più importanti.
Se vuoi info sugli stati di forma puoi fare un fischio qui e per quel che posso risponderti lo faccio volentieri, non sempre riesco a guardare i match ma sono abbastanza informato su risultati e stati di forma dei tennisti (per quel che si riesce a carpire e prevedere, che non è mai tanto), anche perchè leggo spesso da quel sito.
Se vuoi un breve compendio sulle varie superfici, ti scrivo due righe qui.
Dunque su terra battuta conta sicuramente meno che in tutte le altre superfici, poichè è la superficie che rallenta maggiormente il gioco e quindi permette a chi risponde di avere più tempo per "leggere" il servizio avversario. Basta vedere le statistiche sugli ace per rendersene conto. E' il terreno dei cosiddetti "pallettari", ovvero di coloro che amano tenere a lungo lo scambio da fondocampo, sbagliano poco e giocano un tennis che viene definito difensivo, in quanto più che attaccare direttamente l'avversario (che su terra è molto più complesso, considerando che la palla viaggia più lenta) aspettano il suo errore limitando al minimo i propri.
Se vedi un match sul rosso salta subito all'occhio la lunghezza degli scambi, il numero bassissimo di discese a rete dei tennisti, e il rimbalzo della pallina abbastanza alto.
Gli "specialisti" su terra sono praticamente tutti gli spagnoli: Ferrer e Almagro su tutti. Nadal è ovviamente di categoria superiore, dominatore assoluto su terra rossa ma quando in forma in grado di primeggiare su qualunque superficie. Tra i top del circuito, probabilmente è Del Potro a patire di più questa superficie, assieme a Murray.
Il cemento è quello che viene definito "il veloce", in gergo. E' il terreno più congeniale a Djokovic, Federer, Del Potro e anche allo stesso Murray. La pallina su questa superficie viaggia a velocità superiore e rimbalza più bassa, la battuta assume un'importanza molto maggiore, direi che diventa quasi fondamentale, (e il numero di ace sale sensibilmente) e gli scambi si accorciano, poichè un colpo scagliato a una certa velocità fa molto più male sul cemento che su terra, dove il rallentamento che la pallina subisce permette a certi giocatori recuperi impensabili. I colpi a rete diventano molto più frequenti, così come più frequenti diventano i colpi vincenti.
C'è da dire che oggi, considerando la tenuta atletica dei migliori tennisti al mondo, anche un match sul cemento tende ad assomigliare ad un classico match su terra, quindi è possibile ritrovare anche qui recuperi miracolosi, scambi abbastanza lunghi e partite che di conseguenza si allungano anche di parecchio.
In generale il cemento è probabilmente la superficie in cui ai tennisti è richiesta la maggiore "completezza" di repertorio. Serve ottima fisicità (le frenate su cemento mettono a dura prova la tenuta delle articolazioni), un ottimo servizio e un ottima risposta, solidità da fondo campo e buon timing sulla palla (il timing è la capacità di colpire la pallina al momento giusto, imprimendo la massima velocità).
L'erba fa un po' discorso a sè. Innanzitutto la "vera" erba probabilmente ha cessato di esistere qualche anno fa, per colpa degli interessi degli organizzatori dei tornei che hanno accettato di rallentare la superficie per renderla più uniforme alle altre e favorire quindi una maggiore competizione. Di conseguenza oggi gli specialisti scarseggiano. Sicuramente il più forte interprete in attività è Federer, ma anche Berdych e lo stesso Murray e occasionalmente Tsonga (giocatore che ama il gioco offensivo) si esprimono su ottimi livelli. Gente come Djokovic e Nadal, rispettivamente amanti del cemento e della terra rossa, con il tempo hanno affinato la loro tecnica su erba riuscendo entrambi a conquistare il torneo di Wimbledon e diventando pienamente competitivi anche sull'erba, pur non amando particolarmente la superficie.
L'erba di per sè, l'erba vera, è la superficie più ostica su cui si possa giocare a tennis. La battuta diventa un colpo devastante poichè la pallina letteralmente "schizza" via e diventa difficilmente controllabile per chi risponde. Il rimbalzo è molto basso e spesso irregolare (visto che l'erba è velocemente soggetta ad usura e lascia affiorare la terra che c'è sotto, che rende il rimbalzo irregolare), il ritmo degli scambi è serrato e il numero di scambi è più basso che nelle altre superfici. E' una delle poche superfici in cui è ancora valida la tattica del "serve&volley", ovvero servire e andare subito a rete a chiudere il punto. Di conseguenza è sull'erba che il gioco a rete assume la sua maggiore utilità ed efficacia. Una chicca: spesso il rimbalzo è così basso che non è infrequente vedere i tennisti (soprattutto i più alti) che nell'eseguire il rovescio si inginocchiano sull'erba per colpire con maggiore precisione.
In generale è la superficie adatta a coloro che prediligono un tennis offensivo e poco statico, che amano le variazioni e preferiscono tentare di chiudere il punto a loro favore piuttosto che aspettare l'errore dell'avversario, e soprattutto a coloro che hanno una buona mano per il gioco di rete, che sappiano eseguire agevolmente volèe e passanti.
Come al solito mi sono dilungato fino alla nausea, però se ti serve altro fai un fischio
Questo ovviamente se non hai tempo di seguire settimanalmente i tornei più importanti.
Se vuoi info sugli stati di forma puoi fare un fischio qui e per quel che posso risponderti lo faccio volentieri, non sempre riesco a guardare i match ma sono abbastanza informato su risultati e stati di forma dei tennisti (per quel che si riesce a carpire e prevedere, che non è mai tanto), anche perchè leggo spesso da quel sito.
Se vuoi un breve compendio sulle varie superfici, ti scrivo due righe qui.
Dunque su terra battuta conta sicuramente meno che in tutte le altre superfici, poichè è la superficie che rallenta maggiormente il gioco e quindi permette a chi risponde di avere più tempo per "leggere" il servizio avversario. Basta vedere le statistiche sugli ace per rendersene conto. E' il terreno dei cosiddetti "pallettari", ovvero di coloro che amano tenere a lungo lo scambio da fondocampo, sbagliano poco e giocano un tennis che viene definito difensivo, in quanto più che attaccare direttamente l'avversario (che su terra è molto più complesso, considerando che la palla viaggia più lenta) aspettano il suo errore limitando al minimo i propri.
Se vedi un match sul rosso salta subito all'occhio la lunghezza degli scambi, il numero bassissimo di discese a rete dei tennisti, e il rimbalzo della pallina abbastanza alto.
Gli "specialisti" su terra sono praticamente tutti gli spagnoli: Ferrer e Almagro su tutti. Nadal è ovviamente di categoria superiore, dominatore assoluto su terra rossa ma quando in forma in grado di primeggiare su qualunque superficie. Tra i top del circuito, probabilmente è Del Potro a patire di più questa superficie, assieme a Murray.
Il cemento è quello che viene definito "il veloce", in gergo. E' il terreno più congeniale a Djokovic, Federer, Del Potro e anche allo stesso Murray. La pallina su questa superficie viaggia a velocità superiore e rimbalza più bassa, la battuta assume un'importanza molto maggiore, direi che diventa quasi fondamentale, (e il numero di ace sale sensibilmente) e gli scambi si accorciano, poichè un colpo scagliato a una certa velocità fa molto più male sul cemento che su terra, dove il rallentamento che la pallina subisce permette a certi giocatori recuperi impensabili. I colpi a rete diventano molto più frequenti, così come più frequenti diventano i colpi vincenti.
C'è da dire che oggi, considerando la tenuta atletica dei migliori tennisti al mondo, anche un match sul cemento tende ad assomigliare ad un classico match su terra, quindi è possibile ritrovare anche qui recuperi miracolosi, scambi abbastanza lunghi e partite che di conseguenza si allungano anche di parecchio.
In generale il cemento è probabilmente la superficie in cui ai tennisti è richiesta la maggiore "completezza" di repertorio. Serve ottima fisicità (le frenate su cemento mettono a dura prova la tenuta delle articolazioni), un ottimo servizio e un ottima risposta, solidità da fondo campo e buon timing sulla palla (il timing è la capacità di colpire la pallina al momento giusto, imprimendo la massima velocità).
L'erba fa un po' discorso a sè. Innanzitutto la "vera" erba probabilmente ha cessato di esistere qualche anno fa, per colpa degli interessi degli organizzatori dei tornei che hanno accettato di rallentare la superficie per renderla più uniforme alle altre e favorire quindi una maggiore competizione. Di conseguenza oggi gli specialisti scarseggiano. Sicuramente il più forte interprete in attività è Federer, ma anche Berdych e lo stesso Murray e occasionalmente Tsonga (giocatore che ama il gioco offensivo) si esprimono su ottimi livelli. Gente come Djokovic e Nadal, rispettivamente amanti del cemento e della terra rossa, con il tempo hanno affinato la loro tecnica su erba riuscendo entrambi a conquistare il torneo di Wimbledon e diventando pienamente competitivi anche sull'erba, pur non amando particolarmente la superficie.
L'erba di per sè, l'erba vera, è la superficie più ostica su cui si possa giocare a tennis. La battuta diventa un colpo devastante poichè la pallina letteralmente "schizza" via e diventa difficilmente controllabile per chi risponde. Il rimbalzo è molto basso e spesso irregolare (visto che l'erba è velocemente soggetta ad usura e lascia affiorare la terra che c'è sotto, che rende il rimbalzo irregolare), il ritmo degli scambi è serrato e il numero di scambi è più basso che nelle altre superfici. E' una delle poche superfici in cui è ancora valida la tattica del "serve&volley", ovvero servire e andare subito a rete a chiudere il punto. Di conseguenza è sull'erba che il gioco a rete assume la sua maggiore utilità ed efficacia. Una chicca: spesso il rimbalzo è così basso che non è infrequente vedere i tennisti (soprattutto i più alti) che nell'eseguire il rovescio si inginocchiano sull'erba per colpire con maggiore precisione.
In generale è la superficie adatta a coloro che prediligono un tennis offensivo e poco statico, che amano le variazioni e preferiscono tentare di chiudere il punto a loro favore piuttosto che aspettare l'errore dell'avversario, e soprattutto a coloro che hanno una buona mano per il gioco di rete, che sappiano eseguire agevolmente volèe e passanti.
Come al solito mi sono dilungato fino alla nausea, però se ti serve altro fai un fischio
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Ho sempre visto un'unica classifica. Non esistono classifiche parziali per campi? Mi interessa sapere chi sono i migliori 10/15 migliori su ciascun terreno.
ps Del Potro è bravo sia su cementro che terra rossa?
Ultima modifica di 19angelo85 il 27.03.13 - 12:00, modificato 2 volte in totale.