Un Roger in crescendo fa suo il torneo di Halle, il primo del suo 2013 che pone fine al digiuno che durava da quasi un anno.
Lo fa battendo un onorevolissimo Youzhny, che è sembrato tutt'altro che spaventato al cospetto delle 15 sconfitte su 15 incontri (ora 16) che vantava contro il re svizzero.
Il russo infatti fa sua il primo set al tie-break, sorprendendo un Federer a fasi alterne che tradisce nel momento più importante del set.
Nel corso della prima frazione Youzhny ha snocciolato tutto il suo repertorio di grandi accelerazioni da fondocampo e intensità nei colpi, oltre che un servizio solido e poco attaccabile da Roger.
Nel secondo set c'è ancora equilibrio fino al 4-3, quando lo svizzero alza l'asticella e breakka l'avversario chiudendo il set in scioltezza con due game dei suoi.
Il match è tutt'altro che incanalato per lo svizzero però, che nonostante un servizio pressochè perfetto (8 punti concessi in sei turni di battuta tra secondo set e inizio terzo) non riesce a scrollarsi di dosso il russo, che torna a servire con costanza a 200 orari e a tenere con autorità anche i suoi turni di battuta.
La svolta del terzo set è sul 3-3, quando Federer alza ancora il ritmo inventandosi una risposta vincente entrando quasi due metri dentro al campo e completa il break issandosi sul 4-3. Qui Youzhny a dimostrazione della sua grande generosità odierna riesce a portarsi sul 15-30 (che non è 0-40 per questione di centimetri su una volèè fallita nel primo 15), con tre risposte di un'aggressività inaudita. E' a questo punto che Roger innesta la marcia decisiva, risalendo e tenendo il suo turno di servizio. Il russo fa il suo portandosi sotto sul 5-4 ma qui Roger ritorna ingiocabile a servizio e conquista il match senza ulteriori patemi.
I movimenti sono ancora molto perfettibili, in uscita di servizio è ancora troppo lento e negli spostamenti laterali latita ancora. Ma in compenso il servizio è ritornato quello dei giorni migliori (o quasi) e si sono visti consistenti sprazzi della sua capacità di accelerare in ogni momento del match, segno di fiducia ritrovata.
Ergo per Wimbledon è lecito sperare