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da U.S.SAMB2009 » 19.11.07 - 15:09
Dopo le feroci vendette degli sbirri in Samb teramo di qualche anno fa dove gli sbirri hanno fatto un disastro e hanno picchiato gente che correva per il lungomare che non c'entrava niente e soprattutto dopo la feroce vendetta sempre degli sbirri in Samb Genoa due anni fa neanch'io credo più niente sugli sbirri!
sbirro infame!!!
LA GUERRIGLIA ALLO STADIO
Sassate e manganellate: 40 feriti, tre più gravi
Al termine della gara Samb-Teramo cariche di carabinieri e forze dell’ordine in viale dello Sport
di PATRIZIO PATRIZI
SAN BENEDETTO - E’ riscoppiata l’ignobile, inutile, cieca violenza. Non sono stati sufficienti gli appelli, dopo i fatti di Pescara, e le strette di mano tra tifoserie bianconera e rossoblù in Questura, per evitare di cadere nuovamente nel vortice del nonsenso. Il bilancio sarebbe di una quarantina di feriti, con un bambino che è stato sottoposto a Tac, per l’accertamento di eventuali ematomi in testa, e con lui pare altri due.
Quando la tifoseria teramana era già per buona parte all’interno dei pulman e quindi si avviava verso casa, il solito gruppetto di giovani mascherati di rossoblù è andato verso la curva che ospitava i fans biancorossi. Ma si sa dalla prima partita di campionato che esiste un cordone "sanitario" per impedire il contatto tra diverse tifoserie. Dunque, una "passeggiata" proprio inutile. Che però ha richiamato il forte schieramento di polizia e di carabinieri a dover intervenire per sfollare viale dello Sport.
Una prima carica, una seconda, fino a raggiungere la curva nord. Qualche giovane, per così dire, tifoso rossoblù si è rifugiato sulla ferrovia ed ha avuto inizio il lancio di sassi. Feriti e contusi tra le forze dell’ordine. Sono evidenti dalle immagini i resti lasciati sull’asfalto, anche di vetri di automobili e di autoambulanze.
Da qui in avanti è stato un vero putiferio. Fuggi fuggi di quanti, anche dal settore tribuna centrale, si apprestavano a riprendere le auto lasciate in sosta nel parcheggio a ridosso della curva nord.
Più che una caccia all’ultrà è apparsa una caccia all’uomo; un po’ alla cieca. Dunque molte le persone che hanno dovuto fare ricorso alle medicazione dei sanitari del Pronto Soccorso dell’ospedale "Madonna del Soccorso" di San Benedetto. Alle ore 20 non s’era presentato alcun poliziotto o carabiniere con le medesime richieste di cure.
La guerriglia si è protratta per un’oretta, giusto il tempo perché decine di auto venissero massacrate: macchine di sambenedettesi in sosta e anche in coda per uscire verso viale dello Sport. Quindi si sono aperti due fronti: uno proprio sotto la curva nord e, l’altro, tra la nuova caserma dei carabinieri e l’Istituto professionale di Stato. Quindi abbastanza lontano dallo stadio. Ancora sassate e manganellate.
Ci sono molti filmati e numerose fotografie che testimoniano un’aggressività inaudita da parte di carabinieri e polizia verso coloro che pure denunciavano assoluta estraneità alla volontà belligerante. E non si guardava all’età, al sesso, alla statura delle persone che venivano fatto oggetto non si è ben capito di quale misura preventiva. Piuttosto, s’è assistito solo al manganellamento. Dalle riprese Rai si vedono anche auto prese proditoriamente di mira. Ci sono anche riprese amatoriali. La gravità di certi atteggiamenti è stata pure motivo di una riunione nel Commissariato di via Crispi, dove è giunto il questore Stefano Cecere che ha incontrato una decina di tifosi rossoblù per avere diretta testimonianza.
All’ospedale, inceve, si è recato il consigliere comunale, con delega allo sport, Pierluigi Tassotti per rendersi conto di persona di cosa è accaduto. «Ho informato il sindaco Martinelli -ha dichiarato Tassotti- perchè mi sembra il caso che l’Amministrazione comunale intervenga per chiarire