Valoti

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Valoti

Messaggio da SirPsychoSexy » 15.07.14 - 09:15

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Data di nascita: 06/set/1993
Luogo di nascita: Vicenza, Italia
Età: 20
Altezza: 1,81 m
Nazionalità: Italia
Posizione: Centrocampo - Trequartista
Piede: destro
Nella squadra dal: 15/lug/2014
Scadenza: -
Ufficiale: Mattia Valoti in gialloblù

Verona - L'Hellas Verona FC comunica di aver acquisito, a titolo temporaneo con diritto di riscatto, le prestazioni sportive del calciatore Mattia Valoti dalla società U.C. AlbinoLeffe.

Ufficio Stampa
Ultima modifica di SirPsychoSexy il 25.08.14 - 14:07, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Meridiano » 15.07.14 - 10:39

questo per me con Mandorlini gioca :pop1:
IL TRAPIANTO E' VITA!

:cup1: LFV-A-1^Div. Apertura 2010/11
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Messaggio da SirPsychoSexy » 15.07.14 - 11:07

Meridiano ha scritto:questo per me con Mandorlini gioca :pop1:
non saprei Ciccio,probabilmente è stato preso per fare l'esterno però dalle voci che girano e dagli acquisti non escludo che ci possa essere un passaggio al 4-3-1-2..
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Messaggio da Desade » 16.07.14 - 08:24

Che tipo di giocatore sarebbe?
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Messaggio da SirPsychoSexy » 16.07.14 - 10:03

desade ha scritto:Che tipo di giocatore sarebbe?
un trequartista,non seguo molto la B e non so dirti di più. Mi informo e ti faccio sapere :up:
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Messaggio da Meridiano » 17.07.14 - 05:59

gla16 ha scritto:
Meridiano ha scritto:questo per me con Mandorlini gioca :pop1:
non saprei Ciccio,probabilmente è stato preso per fare l'esterno però dalle voci che girano e dagli acquisti non escludo che ci possa essere un passaggio al 4-3-1-2..
vero concordo con te, ma giovane che gia nell'albinoleffe lo scorso anno sentivo parlare benissimo :;):
IL TRAPIANTO E' VITA!

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Valoti

Messaggio da SirPsychoSexy » 17.07.14 - 10:33

Sono passato ad allenare la Primavera dell’Albinoleffe nell’estate del 2009. Ricordo ancora la chiamata del d.s. Aladino Valoti, i miei dubbi legati ad un progetto in Trentino che avevo avviato e che evidentemente necessitava della mia presenza per poter essere portato a termine, un’opportunità che difficilmente si sarebbe ripetuta una seconda volta e una passione per la panchina che superava di gran lunga quella per la scrivania che ripetutamente nel corso degli anni i vari Presidenti che hanno incrociato il mio percorso hanno provato inutilmente a propormi.

Gatti, l’allora tecnico deputato a guidare la squadra Primavera, era all’improvviso passato all’Inter. E i blu-celesti cercavano un allenatore. E così Aladino, che in quegli anni costantemente mi aveva tenuto in contatto telefonico, spesso per sapere se avevo visto giovani interessanti, se conoscevo questo o quel giocatore, decise di chiamarmi. Come lo conoscevo? Nessuna raccomandazione… Anche se vanno di moda. Non ci avevo mai giocato assieme, non ero un ex calciatore come lui… Semplicemente: avevo incontrato la sua “ultima” squadra da calciatore quando lui era ancora in campo, la Nuova Albano in serie D, e a fine partita mi aveva chiesto il numero, probabilmente ben impressionato dall’organizzazione dei miei. E da li è nato un rapporto. E quel giorno decise di chiamare proprio me.

E non era una Primavera qualunque. Era la squadra che avrebbe dovuto schierare tra le proprie fila il figlio Mattia. Un 93, in teoria ancora un Allievo, che però assieme al collega Borlini (entrambi erano in Nazionale under 16) era chiamato al doppio salto. Per me questa cosa rappresentava un onore. Sappiamo tutti quanto siano “sofisticati” i dirigenti sportivi quando incrociano il loro percorso con i figli. E Aladino aveva pensato a Marco Gaburro.

Quella fu una stagione molto gratificante per me, grande occasione di crescita professionale ma anche e soprattutto tecnica. Sia per il livello del campionato (checché se ne dica), sia per i costanti confronti eseguiti all’interno di quelle stanze, con lo stesso Aladino e con Giovanni Bonavita (attuale responsabile del S.G. della Cremonese). Tra le nostre fila giocavano molti ragazzi che sarebbero poi finiti in pianta stabile in Lega Pro. Incrociammo sui vari campi Destro, Obi, Albertazzi, Zigoni, Ganz… Solo per citarne alcuni. E con noi c’era anche il giovane Mattia.

Ancora acerbo, in pieno sviluppo fisico, leggerino per quell’esperienza, ma caparbio. Non mollava mai in allenamento, era sempre il primo, instancabile a ripetere esercitazioni tecniche. Si vedeva che aveva qualcosa in più degli altri, aveva un piede fantastico e delle movenze già feline, eleganti, vellutate. Eppure trovò poco spazio, o almeno non quanto avremmo sperato. Ebbe qualche fastidietto, a volte faticò a rendere a dovere. Fu un anno che lo forgiò più nel carattere che nell’aspetto calcistico. Questo è certo.

Poi arrivò l’estate. Io venni confermato alla guida di quella Primavera e Mattia sarebbe passato con tutti gli altri 93 provenienti dagli Allievi a far parte “di diritto ” di quella squadra. E non erano dei 93 qualsiasi. Tra di loro c’era anche Andrea Belotti, l’attuale “Gallo” centravanti del Palermo della Nazionale Under 21. E quell’estate… avvenne il miracolo.

Mattia si ripresentò a settembre e sembrava un altro. Madre natura aveva fatto in pochissimi mesi quello che anni di allenamenti e impegno non erano riusciti a modellare. Era più “pieno”, pur rimanendo un longilineo, aveva acquisito una forza esplosiva fino ad allora soltanto intuita. Era… Maturato!

E quello fu l’anno di Mattia. Da subito si capì in allenamento che era diventato forte, ma forte davvero. Nel solo girone di andata fece spesso la differenza, segnò diversi goal, anche spettacolari e fu chiamato ad allenarsi nella prima squadra di Mondonico. Era ancora inverno quando debuttò in serie B, ma il Milan si era già mosso. Accordo firmato già a gennaio, che prevedeva rimanesse “parcheggiato” a Bergamo fino a giugno per poi passare tra i rossoneri l’estate successiva.

Si trattava di un centrocampista offensivo di grandissima qualità. Una struttura importante (circa un metro e 88), una fragilità sempre meno evidente, compensata da una forza esplosiva ed una reattività nel breve assolutamente insolite con quelle leve. Il suo ruolo naturale era il trequartista, anche se si adattava bene anche a fare la punta esterna del tridente. Crescendo per me poteva diventare anche un interno di centrocampo, o addirittura un play. Insomma, poteva giocare dove voleva.

Fu una grande soddisfazione vederlo approdare a Milanello qualche mese dopo. Mi feci mandare la sua maglia ufficiale e la conservo ancora gelosamente. Sacchi ci aveva detto che era uno dei tre migliori 93 d’Italia. Lo stesso Allegri se ne innamorò al suo arrivo, portandolo in diverse amichevoli estive. Poi purtroppo qualche infortunio di troppo (tipico nei giovani che sbarcano al Milan, non dimentichiamolo) lo allontanò dallo stato di forma e dai rossoneri.

Così il sogno sembrò interrompersi e chi lo aveva visto crescere iniziò a temere che si potesse perdere come molti altri talenti. L’Albinoleffe lo riportò a casa e questa fu una grande intuizione. Ecco di nuovo aprirsi la polemica di questi giorni relativa al percorso dei talenti una volta diventati grandi. Se non ci fosse stato Aladino a Bergamo ad insistere per riaverlo li, che fine avrebbe fatto Mattia? E invece iniziò a giocare stabilmente in Lega Pro, trovò continuità e l’anno scorso fu spesso decisivo.

Sembrava aver perso un treno… In molti ancora dubitavano, o lo avevano perso di vista… In molti, ma non Sogliano. Gli addetti ai lavori, quelli attenti, sanno chi sono i più bravi. E non li perdono di vista. Mai. E così in silenzio il direttore sportivo gialloblu ha piazzato un gran colpo.

E a Mattia è arrivata l’occasione della vita, che sono certo non si farà sfuggire.

Non servono grandi proclami ora come ora. Non servono aspettative esagerate, pressioni. Tutti devono sapere che quello di Valoti è un talento puro. Un talento che ha avuto un recente percorso tortuoso e che ha bisogno di trovare la serenità necessaria per maturare.

Mandorlini ha già dimostrato di saper aspettare e far maturare i giovani. Con Mattia avrà un’altra grande missione da compiere. E vedrete che al momento giusto il “banana” come lo chiamavamo noi in Primavera vi darà grandi soddisfazioni.

Perchè il ragazzo ha colpi importanti. Questo teniamolo tutti bene a mente.

In bocca al lupo, Valo.

Gaburro
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Valoti

Messaggio da SirPsychoSexy » 25.07.14 - 14:35

Valoti: "Verona, ti voglio vivere al 100%"

VERONA E I CONSIGLI DI PAPA'
"Sono felicissimo di essere arrivato qui, in una piazza dove voglio dimostrare tutto il mio valore. Essere a Verona è una soddisfazione e cercherò in tutti i modi di rimanerci. Mio papà, Aladino Valoti, mi ha parlato molto bene della società, dei tifosi e della città, Verona gli ha dato tanto e qui si è trovato alla grande. Si è sentito amato, ed è bello vedere che la gente si ricorda ancora di lui. Mi ha consigliato di vivere al 100% questa emozione, come lui ha sempre fatto, e cercherò anch'io di fare altrettanto. Darò tutto per questa maglia".

VOGLIA DI IMPARARE
"Credo che questa sia la piazza giusta per me, per crescere a livello fisico e mentale. Sono qui per dimostrare tutte le mie qualità, questo è il mio obiettivo e farò di tutto per mettere in difficoltà l'allenatore. Sono rimasto impressionato da Luca Toni, siamo un gruppo giovane, Mandorlini ci sta aiutando parecchio e si vede che con i ragazzi ci sa fare. Anche lo staff è molto disponibile, ho l'abitudine di fermarmi dopo l'allenamento a provare qualche gesto tecnico insieme a Roberto Bordin. La mia avventura qui a Verona è iniziata bene, ho segnato in amichevole e spero di continuare in questo modo anche nelle prossime partite. Come numero di maglia vorrei avere il 27, mi piace senza un motivo particolare".

TRA PASSATO E PRESENTE
"Ho iniziato il ritiro con il Verona da mezzala, poi Mandorlini mi ha schierato dietro le punte. Ho sempre fatto il trequartista, soprattutto negli ultimi anni della mia carriera. Anche Allegri al Milan mi impiegava in quella posizione, che ho ricoperto lo scorso anno con l'AlbinoLeffe. Ho ricevuto tanti consigli, soprattutto da Filippo Inzaghi, con cui ho giocato in rossonero. Amava il calcio in tutto e per tutto, la panchina è una destinazione naturale per quelli come lui".

I GIOVANI IN ITALIA
"Ultimamente girano tante voci. Il talento c'è, sta alle società puntare molto sui giovani, soprattutto su quelli cresciuti nel vivaio. Ci vuole una fiducia maggiore, solo così le qualità usciranno, come succede all'estero. Dal livello giovanile al calcio professionistico cambia praticamente tutto, già a partire dal ritiro".

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Valoti

Messaggio da SirPsychoSexy » 20.08.14 - 09:06

Dove gli altri vedono uno scarto, Sogliano vede una possibilità. Oramai ci siamo abituati alle scelte di mercato di Sogliano: ci sono gli usati sicuri, ci sono i giovani di belle speranze e ci sono i giocatori da rimettere a nuovo.

Il caso di Mattina Valoti potrebbe essere il riassunto di questi ultimi due casi citati.

E' un giocatore ancora relativamente giovane, 21 anni, e pur essendo ancora una vera e propria promessa del calcio italiano è anche un giocatore da riscoprire e riportare ai livelli a cui era impredicato dovesse arrivare fino a qualche anno fa.

Restiamo sempre un po' allibiti a sentire certe storie: Mattia ai tempi della primavera dell'Albinoleffe era una delle più grandi promesse del calcio italiano quando viene notato dagli osservatori rossoneri e inserito nella primavera rossonera. Purtroppo (non per il Milan ma per il calcio in generale) il famoso «buco-nero Milan» colpisce ancora: attrae giovani promettenti come una calamita e poi li inghiotte schiacciandoli. Solo i più fortunati riescono ad emergere e sono veramente pochi. Al Milan, società allo sbando completo a partire dalla testa, non ti danno una seconda possibilità e così al povero Mattia non resta che tornare mestamente all'Albinoleffe, a casa sua praticamente, dove il papà Aladino è ancora direttore sportivo.

Valoti Jr. a nemmeno 20 anni si ritrova a dover ripartire quasi da zero, per sua fortuna in un ambiente questa volta «amico», con gente che sa quanto può valere questo ragazzo. I risultati infatti arrivano subito, fisicamente Valoti si irrobustisce e gioca da protagonista per due stagioni in Lega Pro. Dove lo mettono lui sta: dietro le punte o seconda punta, a volta anche davanti da solo, oppure esterno a sinistra dove può accentrarsi per cercare la conclusione. Al contrario di Aladino, Mattia è molto elegante nelle movenze e tecnicamente molto dotato, rapido negli spazi brevi e con un buon dribbling. Del padre ha preso la duttilità: noi l'abbiamo conosciuto avanti con l'età quando si piazzava a centrocampo o davanti alla difesa ma in gioventù prediligeva ruoli ben più offensivi per poi via via arretrare gradualmente il raggio d'azione.

Forse anche lui col tempo, e in categorie più impegnative rispetto alle giovanili o alla Lega Pro, troverà la sua collocazione verso centrocampo, come mezzala «alla Romulo» anche se difficilmente diventerà un mediano-mastino come Aladino.

Arriva al Verona con la formula del prestito con diritto di riscatto già fissato e quindi si presenta come una scommessa assolutamente da giocare perché se va bene ti porti a casa un campione per pochi spiccioli.

Si dice che Mandorlini straveda già per lui e che forse per lui potrebbe fare qualche piccolissimo ritocco tattico (anche se su questo noi non ci metteremmo la mano sul fuoco).

Le premesse per far bene ci sono tutte, anche perché... qua non siamo mica a Milanello!

Valeriano
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Valoti

Messaggio da HappySall1 » 18.01.15 - 11:39

Si inizia ad affacciare sul palcoscenico della A e fa subito vedere di avere doti importanti. Da tenere d'occhio.

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