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da SirPsychoSexy » 29.07.14 - 14:01
Gollini: "Che tifo a Verona, ora voglio crescere"
BENVENUTO A VERONA
"Gioco con Rafael e Nicolas, due ragazzi splendidi. Insieme ci troviamo bene ed è tutto fantastico. Per me, a Verona, la cosa più importante è crescere. Sono venuto qui per migliorarmi e voglio farmi trovare pronto se sarò chiamato in causa. Siamo un ottimo gruppo, stiamo lavorando bene e tutto questo si è visto nella sfida contro il Rubin, più avanti di noi nella preparazione. Dobbiamo ancora crescere molto, ma i carichi di lavoro sono elevati, ed è normale in questa parte della stagione. Contro i russi, nel secondo tempo, abbiamo alzato il ritmo, loro sono calati e abbiamo mostrato ottime trame di gioco. Io emozionato per essere sceso in campo? Mandorlini mi aveva detto che avrei giocato, un po' di emozione ci sta, ma pensavo solo a fare bene. Conoscevo Verona già da prima, avevo l'opinione che per me sarebbe stata la piazza giusta per crescere, ho sempre saputo che i tifosi erano caldi ma non mi immaginavo un'accoglienza così speciale durante la serata della presentazione. Luca Toni? Come calciatore non si discute, parla la sua carriera. E' anche una grande persona, aiuta spesso i più giovani ed è sempre il primo a scherzare. Con gli altri calciatori stranieri parliamo inglese, torneremo in Inghilterra e con il Burnley sarà una bella partita".
L'ESPERIENZA A MANCHESTER
"E' stata splendida. Il tifo inglese è unico in tutti i suoi aspetti, ma lo stesso spirito lo vedo qui a Verona. Sono arrivato in Inghilterra a 16 anni, ed è un'esperienza che rifarei, molto utile dal punto di vista calcistico e umano. Andare via di casa così giovane non è certo facile, ho lasciato tanti punti di riferiemento al mio paese, ma sono sempre stato determinato nel volercela fare. Mi sono allenato con dei campioni, uno fra tutti è Wayne Rooney, un vero fenomeno ed un grande professionista. Lì fanno integrare i giovani più facilmente nel gruppo e tutti i senatori ti parlano tranquillamente".
IL DIALOGO CON ERMES MORINI
"Il mio preparatore mi fa molte domande sui metodi con cui mi allenavo in Inghilterra. A Manchester e qui a Verona sto imparando cose che saranno fondamentali per la mia carriera, e con Ermes Morini c'è un dialogo continuo sull'esperienza che ho vissuto e su quella attuale. Ad esempio, gioco spesso con i piedi perché in Inghilterra lo considerano un fattore importante per tutti i portieri. A me viene facile, perché ho iniziato a giocare tardi fra i pali".
ITALIA, UNA SCUOLA DI PORTIERI
"In Italia c'è un'ottima scuola di portieri, anche per questo ho accettato di tornare. E' stata una scelta anche legata al ruolo. Qui i portieri giovani hanno l'opportunità di crescere molto e di farlo bene".
Ufficio Stampa