Copa América 2015
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Uruguay-Paraguay 1-1: a Gimenez risponde Barrios. Celeste terza
Si chiude in parità il match tra Uruguay e Paraguay. Accade tutto nel primo tempo con i gol di Gimenez e Barrios. La Celeste di Tabarez non riesce a pungere e chiude terza nel girone ma incontrerà i padroni di casa del Cile ai quarti di finale per essersi qualificata come migliore terza della competizione.
Partita molto combattuta a livello fisico tra le due squadre. Lo dimostrano i due cartellini gialli mostrati dall’arbitro nei primi 8 minuti. Per quanto riguarda le occasioni dobbiamo aspettare soltanto il 12′ minuto con un corner velenoso del Paraguay non finalizzato a dovere da Valdez. L’Uruguay fatica a trovare il giusto spazio ma, al primo tiro nello specchio non perdona. Al 29′ Gimenez insacca alle spalle di Villar approfittando di un calcio d’angolo battuto da Sanchez. Il difensore potrebbe ripetersi pochi minuti più tardi nella stessa situazione, ma questa volta Villar si supera. La Celeste non la chiude ed il Paraguay, allo scadere del primo tempo, ne approfitta trovando il pareggio grazie ad un gol di Barrios. Primo squillo del secondo tempo arriva al 67′ su un velenoso tiro di Cavani dopo gli sviluppi di un calcio d’angolo. Secondo tempo senza troppe emozioni, ad eccezion fatta del velenoso tiro di Gonzales sullo scadere, che chiude la partita in parità. Terzo posto per l’Uruguay, migliore terza della competizione e quarti di finale contro il Cile.
IL TABELLINO DELLA GARA:
URUGUAY (4-4-2): Muslera; Pereyra, Gimenez, Coates, Pereira; A. Gonzales, Rios, Sanchez (dal 66′ Rodriguez), Rolan; Hernandez (dal 45′ Stuani), Cavani. Allenatore: Tabarez.
PARAGUAY (4-3-3): Villar; Caceres, Da Silva, Valdez, Piris; Bobadilla (dal 67′ D. Gonzales), Molinas, Ortigoza (dal 63′ Ortiz); Benitez, Valdez, Barrios (dal 71′ Santa Cruz). Allenatore: Diaz.
Marcatori: Gimenez (U, 29′), Barrios (P, 44′)
Ammoniti: Hernandez (U, 4′), Ortigoza (P, 8′), Ortiz (P, 68′), Coates (U, 71′), Pereyra (U, 74′), Molinas (P, 80′)
Si chiude in parità il match tra Uruguay e Paraguay. Accade tutto nel primo tempo con i gol di Gimenez e Barrios. La Celeste di Tabarez non riesce a pungere e chiude terza nel girone ma incontrerà i padroni di casa del Cile ai quarti di finale per essersi qualificata come migliore terza della competizione.
Partita molto combattuta a livello fisico tra le due squadre. Lo dimostrano i due cartellini gialli mostrati dall’arbitro nei primi 8 minuti. Per quanto riguarda le occasioni dobbiamo aspettare soltanto il 12′ minuto con un corner velenoso del Paraguay non finalizzato a dovere da Valdez. L’Uruguay fatica a trovare il giusto spazio ma, al primo tiro nello specchio non perdona. Al 29′ Gimenez insacca alle spalle di Villar approfittando di un calcio d’angolo battuto da Sanchez. Il difensore potrebbe ripetersi pochi minuti più tardi nella stessa situazione, ma questa volta Villar si supera. La Celeste non la chiude ed il Paraguay, allo scadere del primo tempo, ne approfitta trovando il pareggio grazie ad un gol di Barrios. Primo squillo del secondo tempo arriva al 67′ su un velenoso tiro di Cavani dopo gli sviluppi di un calcio d’angolo. Secondo tempo senza troppe emozioni, ad eccezion fatta del velenoso tiro di Gonzales sullo scadere, che chiude la partita in parità. Terzo posto per l’Uruguay, migliore terza della competizione e quarti di finale contro il Cile.
IL TABELLINO DELLA GARA:
URUGUAY (4-4-2): Muslera; Pereyra, Gimenez, Coates, Pereira; A. Gonzales, Rios, Sanchez (dal 66′ Rodriguez), Rolan; Hernandez (dal 45′ Stuani), Cavani. Allenatore: Tabarez.
PARAGUAY (4-3-3): Villar; Caceres, Da Silva, Valdez, Piris; Bobadilla (dal 67′ D. Gonzales), Molinas, Ortigoza (dal 63′ Ortiz); Benitez, Valdez, Barrios (dal 71′ Santa Cruz). Allenatore: Diaz.
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Re: Copa América 2015
Gerardo Martino ha parlato nel post partita di Argentina-Giamaica, vinta da Messi e compagni con il minimo scarto: "Nella prima frazione abbiamo giocato molto bene, poi nella ripresa - ha spiegato il ct dell'albiceleste - siamo calati ed è subentrata la noia. Siamo a punteggio pieno e qualificati come prima, questa è la cosa più importante. Ci manca un pò di velocità e precisione. Dobbiamo essere bravi a superare i nostri problemi fisici, visto che i miei ragazzi sono arrivati stanchissimi a questo appuntamento".
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Re: Copa América 2015
Gerardo Martino ha parlato nel post partita di Argentina-Giamaica, vinta da Messi e compagni con il minimo scarto: "Nella prima frazione abbiamo giocato molto bene, poi nella ripresa - ha spiegato il ct dell'albiceleste - siamo calati ed è subentrata la noia. Siamo a punteggio pieno e qualificati come prima, questa è la cosa più importante. Ci manca un pò di velocità e precisione. Dobbiamo essere bravi a superare i nostri problemi fisici, visto che i miei ragazzi sono arrivati stanchissimi a questo appuntamento".
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Re: Copa América 2015
Il Brasile batte 2-1 il Venezuela e si aggiudica il primo posto nel girone C.
Bravo e fortunato il Brasile a bucare nei primi minuti l’arcigna difesa venezuelana. Il piattone di Thiago Silva (ex capitano verdeoro), permette alla Selecao di impostare una partita in ripartenza, sfruttando il maggior tasso tecnico rispetto agli avversari; solido in difesa e in mezzo al campo, tocca ai tre trequartisti il compito di inventare qualcosa in avanti. Willian, Coutinho e Robinho (in palla e piuttosto ispirato) si scambiano spesso la posizione, senza dare punti di riferimento a un Venezuela orgoglioso e ben disposto in campo, ma troppo carente in fase offensiva. Il Brasile, dopo essersi limitato a gestire la rete del vantaggio nel primo tempo, accelera nei secondi 45′ di gioco; Thiago Silva sfiora la doppietta personale con un imperioso stacco di testa, poi sale in cattedra Willian che serve un assist perfetto a Firmino per il raddoppio. La nazionale Vintotinto, già parecchio in difficoltà, non riesce da quel momento in avanti a pressare in mezzo al campo e rischia più volte di esporsi ai pericolosi contropiedi di un Brasile che a tratti gioca sul velluto. Curiosa la sostituzione di Dunga, che toglie Coutinho e si copre con l’ingresso di David Luiz (piazzato davanti alla difesa); la rete con cui il Venezuela dimezza lo svantaggio, rende appassionanti gli ultimi minuti di una sfida che sembrava ormai chiusa. Il Brasile sbanda pericolosamente, ma il Venezuela non riesce a trovare quello che sarebbe comunque stato un pareggio immeritato.
LA GIOCATA Senza dubbio quella con cui Willian, tra i migliori in campo nel Brasile, manda a vuoto Rosales e manda in rete Firmino. Un gioco di gambe velocissimo, un gesto tecnico tipico del repertorio del capelluto brasiliano in forza al Chelsea di Mourinho; senza Neymar, le sorti della Selecao, dipenderanno dalle sue giocate.
IL MOMENTO Il piattone di Thiago Silva, indirizza sin dai primi minuti quella che per la Selecao poteva essere una gara insidiosa. Sicuro dietro e pericoloso nelle sue incursioni offensive, l’ex centrale rossonero, torna simbolo della nazionale verdeoro di cui è stato capitano agli ultimi mondiali di casa. Definitivamente riconquistato il posto al centro della difesa, il suo rientro, rappresenta un’arma in più per Carlos Dunga.
I PROTAGONISTI Il Brasile che si aggiudica il primo posto nel girone C, mette in mostra un’ottima fase difensiva basata sulla coppia Miranda-Thiago Silva e ritrova la fantasia dei propri trequartisti, in cui spicca certamente la prestazione di Willian. Buone indicazioni da Robinho, ancora troppo timidi Coutinho e Firmino, nonostante il gol. Delusione per il Venezuela, a cui sarebbe bastato un punto per qualificarsi; troppo solo Rondon, l’uomo più atteso, stretto nella morsa dei centrali verdeoro. Non basta la classe dell’infinito Arango.
TABELLINO
BRASILE-VENEZUELA 2-1 (8′ Thiago Silva (B), 51′ Firmino, 84′ Miku
BRASILE (4-2-3-1): Jefferson 6, Dani Alves 6,5, Miranda 6,5, Thiago Silva 7, Filipe Luis 6, Elias 6, Fernandinho 6,5, Willian 7, Coutinho 6 (66′ David Luiz), Robinho 6,5 (76′ Marquinhos) , Firmino 6,5 (66′ Tardelli). All. Dunga
VENEZUELA (4-4-2): Baroja 6; Rosales 5, Vizcarrondo 5,5, Tuñez 5, Cichero 5,5, Seijas 5,5 (46′ Martinez 6), Rincon 6; Vargas 5,5 (46′ Gonzalez 5), Arango 6,5, Guerra 5 (71′ Miku 6,5); Rondon 5. All. Sanvicente
AMMONITI Vargas (V), Seijas (V), Thiago Silva (B), Tunez (V)
Bravo e fortunato il Brasile a bucare nei primi minuti l’arcigna difesa venezuelana. Il piattone di Thiago Silva (ex capitano verdeoro), permette alla Selecao di impostare una partita in ripartenza, sfruttando il maggior tasso tecnico rispetto agli avversari; solido in difesa e in mezzo al campo, tocca ai tre trequartisti il compito di inventare qualcosa in avanti. Willian, Coutinho e Robinho (in palla e piuttosto ispirato) si scambiano spesso la posizione, senza dare punti di riferimento a un Venezuela orgoglioso e ben disposto in campo, ma troppo carente in fase offensiva. Il Brasile, dopo essersi limitato a gestire la rete del vantaggio nel primo tempo, accelera nei secondi 45′ di gioco; Thiago Silva sfiora la doppietta personale con un imperioso stacco di testa, poi sale in cattedra Willian che serve un assist perfetto a Firmino per il raddoppio. La nazionale Vintotinto, già parecchio in difficoltà, non riesce da quel momento in avanti a pressare in mezzo al campo e rischia più volte di esporsi ai pericolosi contropiedi di un Brasile che a tratti gioca sul velluto. Curiosa la sostituzione di Dunga, che toglie Coutinho e si copre con l’ingresso di David Luiz (piazzato davanti alla difesa); la rete con cui il Venezuela dimezza lo svantaggio, rende appassionanti gli ultimi minuti di una sfida che sembrava ormai chiusa. Il Brasile sbanda pericolosamente, ma il Venezuela non riesce a trovare quello che sarebbe comunque stato un pareggio immeritato.
LA GIOCATA Senza dubbio quella con cui Willian, tra i migliori in campo nel Brasile, manda a vuoto Rosales e manda in rete Firmino. Un gioco di gambe velocissimo, un gesto tecnico tipico del repertorio del capelluto brasiliano in forza al Chelsea di Mourinho; senza Neymar, le sorti della Selecao, dipenderanno dalle sue giocate.
IL MOMENTO Il piattone di Thiago Silva, indirizza sin dai primi minuti quella che per la Selecao poteva essere una gara insidiosa. Sicuro dietro e pericoloso nelle sue incursioni offensive, l’ex centrale rossonero, torna simbolo della nazionale verdeoro di cui è stato capitano agli ultimi mondiali di casa. Definitivamente riconquistato il posto al centro della difesa, il suo rientro, rappresenta un’arma in più per Carlos Dunga.
I PROTAGONISTI Il Brasile che si aggiudica il primo posto nel girone C, mette in mostra un’ottima fase difensiva basata sulla coppia Miranda-Thiago Silva e ritrova la fantasia dei propri trequartisti, in cui spicca certamente la prestazione di Willian. Buone indicazioni da Robinho, ancora troppo timidi Coutinho e Firmino, nonostante il gol. Delusione per il Venezuela, a cui sarebbe bastato un punto per qualificarsi; troppo solo Rondon, l’uomo più atteso, stretto nella morsa dei centrali verdeoro. Non basta la classe dell’infinito Arango.
TABELLINO
BRASILE-VENEZUELA 2-1 (8′ Thiago Silva (B), 51′ Firmino, 84′ Miku
BRASILE (4-2-3-1): Jefferson 6, Dani Alves 6,5, Miranda 6,5, Thiago Silva 7, Filipe Luis 6, Elias 6, Fernandinho 6,5, Willian 7, Coutinho 6 (66′ David Luiz), Robinho 6,5 (76′ Marquinhos) , Firmino 6,5 (66′ Tardelli). All. Dunga
VENEZUELA (4-4-2): Baroja 6; Rosales 5, Vizcarrondo 5,5, Tuñez 5, Cichero 5,5, Seijas 5,5 (46′ Martinez 6), Rincon 6; Vargas 5,5 (46′ Gonzalez 5), Arango 6,5, Guerra 5 (71′ Miku 6,5); Rondon 5. All. Sanvicente
AMMONITI Vargas (V), Seijas (V), Thiago Silva (B), Tunez (V)
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Re: Copa América 2015
Colombia-Perù 0-0, Blanquirroja ai quarti
La partita è sicuramente influenzata dal leggero vantaggio di classifica posseduto dal Perù: la Seleccion Blanquirroja ha infatti segnato un gol in più nel corso del torneo e sa che un pareggio significherebbe con certezza matematica la qualificazione alla fase successiva di questa Copa America. Ed infatti è la Colombia ad iniziare la partita all’assalto: i Cafeteros sfruttano molto le caratteristiche tecniche dei suoi esterni ci centrocampo Cuadrado e Rodriguez per iniziare la partita all’attacco.
L’ex giocatore della Fiorentina è colui che si allarga sulla fascia destra tentando più volte il dribbling alla ricerca di creare superiorità numerica mentre James si accentra diventando il regista offensivo della squadra di Pekerman e lasciando spazio per le frequenti incursioni offensive di Armero. Dall’altra parte la squadra di Gareca è brava a far sfogare l’assalto iniziale della Colombia, per poi guadagnare campo man mano che la partita va avanti, sfruttando soprattutto le fasce laterali con Cueva e Sanchez ed i tagli di Guerrero. Sottotono invece Pizarro incapace di ritagliarsi la palla giusta per far male.
I PROTAGONISTI Da sottolineare la grande prestazione difensiva di entrambe le squadre e per questo troviamo sugli scudi due difensori, uno per lato: Murillo per i Cafeteros e Advincula nel Perù. Il nuovo acquisto dell’Inter gioca una partita di grande personalità contro un Guerrero mai domo. Qualche scelta discutibile in fase di impostazione ma il tempo per crescere c’è ed il futuro è dalla sua parte. Grandissima prestazione per il terzino destro peruviano che gioca una partita fantastica in entrambe le fasi di gioco, limitando l’estro di James Rodriguez senza però dimenticarsi di spingere in avanti. Non entusiasmante ma sicuramente lodabile la prestazione proprio del giocatore madrileno che è l’ultimo ad arrendersi tra i Cafeteros.
LA GIOCATA Nella serata che lo mette ancora una volta sul banco degli imputati Falcao regala una giocata da attaccante di razza: passano pochi minuti dall’inizio del match e sugli sviluppi di un calcio d’angolo “El Tigre” si gira in un fazzoletto di campo e lascia esplodere un sinistro verso l’angolo alla destra di Gallese che è molto bravo a deviare in angolo il tiro del nuovo attaccante del Chelsea. Uno giocata che ricorda i bei tempi dell’Atletico e che fa ben sperare per il proseguo della partita. Vanamente.
IL MOMENTO L’inizio della partita segna lo spartiacque del match: la Colombia per venti minuti schiaccia il Perù attaccando incessantemente da tutti i lati con Cuadrado a destra, Armero a sinistra e Rodriguez al centro. Il Perù però si difende con intelligenza e con grande saggezza tattica supera illeso il momento di difficoltà.
TABELLINO E FORMAZIONI COLOMBIA-PERÙ 0-0
COLOMBIA (4-4-2): Ospina 6; Arias 5,5, Zapata 6, Murillo 7, Armero 6,5 (dal 57° Ibarbo); Cuadrado 5,5, C. Sanchez 5, Ed. Valencia 6(dal 24° Mejia 6), James Rodriguez 6; Falcao 5 (dal 66° Jackson Martinez 5,5), Gutierrez 4,5. All. Pekerman
PERÙ (4-4-2): Gallese 6,5; Advincula 7, Ascues 6, Zambrano 6,5, Vargas 6; Cueva 6,5 (dal 90° Yotun), Ballon 5,5, Lobaton 6, J. Sanchez 6 (dal 81°Hurtado s.v.); Pizarro 4,5 (dal 56° Farfan 6), Guerrero 6,5. All. Gareca
ARBITRO: Néstor Pitana
AMMONITI: Zapata (C); Ballon (P); C. Sanchez (C); Lobaton (P); Farfan (P)
La partita è sicuramente influenzata dal leggero vantaggio di classifica posseduto dal Perù: la Seleccion Blanquirroja ha infatti segnato un gol in più nel corso del torneo e sa che un pareggio significherebbe con certezza matematica la qualificazione alla fase successiva di questa Copa America. Ed infatti è la Colombia ad iniziare la partita all’assalto: i Cafeteros sfruttano molto le caratteristiche tecniche dei suoi esterni ci centrocampo Cuadrado e Rodriguez per iniziare la partita all’attacco.
L’ex giocatore della Fiorentina è colui che si allarga sulla fascia destra tentando più volte il dribbling alla ricerca di creare superiorità numerica mentre James si accentra diventando il regista offensivo della squadra di Pekerman e lasciando spazio per le frequenti incursioni offensive di Armero. Dall’altra parte la squadra di Gareca è brava a far sfogare l’assalto iniziale della Colombia, per poi guadagnare campo man mano che la partita va avanti, sfruttando soprattutto le fasce laterali con Cueva e Sanchez ed i tagli di Guerrero. Sottotono invece Pizarro incapace di ritagliarsi la palla giusta per far male.
I PROTAGONISTI Da sottolineare la grande prestazione difensiva di entrambe le squadre e per questo troviamo sugli scudi due difensori, uno per lato: Murillo per i Cafeteros e Advincula nel Perù. Il nuovo acquisto dell’Inter gioca una partita di grande personalità contro un Guerrero mai domo. Qualche scelta discutibile in fase di impostazione ma il tempo per crescere c’è ed il futuro è dalla sua parte. Grandissima prestazione per il terzino destro peruviano che gioca una partita fantastica in entrambe le fasi di gioco, limitando l’estro di James Rodriguez senza però dimenticarsi di spingere in avanti. Non entusiasmante ma sicuramente lodabile la prestazione proprio del giocatore madrileno che è l’ultimo ad arrendersi tra i Cafeteros.
LA GIOCATA Nella serata che lo mette ancora una volta sul banco degli imputati Falcao regala una giocata da attaccante di razza: passano pochi minuti dall’inizio del match e sugli sviluppi di un calcio d’angolo “El Tigre” si gira in un fazzoletto di campo e lascia esplodere un sinistro verso l’angolo alla destra di Gallese che è molto bravo a deviare in angolo il tiro del nuovo attaccante del Chelsea. Uno giocata che ricorda i bei tempi dell’Atletico e che fa ben sperare per il proseguo della partita. Vanamente.
IL MOMENTO L’inizio della partita segna lo spartiacque del match: la Colombia per venti minuti schiaccia il Perù attaccando incessantemente da tutti i lati con Cuadrado a destra, Armero a sinistra e Rodriguez al centro. Il Perù però si difende con intelligenza e con grande saggezza tattica supera illeso il momento di difficoltà.
TABELLINO E FORMAZIONI COLOMBIA-PERÙ 0-0
COLOMBIA (4-4-2): Ospina 6; Arias 5,5, Zapata 6, Murillo 7, Armero 6,5 (dal 57° Ibarbo); Cuadrado 5,5, C. Sanchez 5, Ed. Valencia 6(dal 24° Mejia 6), James Rodriguez 6; Falcao 5 (dal 66° Jackson Martinez 5,5), Gutierrez 4,5. All. Pekerman
PERÙ (4-4-2): Gallese 6,5; Advincula 7, Ascues 6, Zambrano 6,5, Vargas 6; Cueva 6,5 (dal 90° Yotun), Ballon 5,5, Lobaton 6, J. Sanchez 6 (dal 81°Hurtado s.v.); Pizarro 4,5 (dal 56° Farfan 6), Guerrero 6,5. All. Gareca
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Re: Copa América 2015
"Il Paraguay ha già dimostrato la sua forza contro l'Argentina. Ha eccellenti giocatori ed è cresciuto parecchio nell'ultimo anno. Negli scontri diretti può succedere di tutto, dovremo avere il corretto approccio". Carlos Dunga pensa già ai quarti di finale dopo il 2-1 al Venezuela. "La Coppa America 2011 e l'eliminazione proprio per mano dei paraguaiani? E' il passato, ora pensiamo all'oggi. Perché tanti cambi difensivi? C'era bisogno più che altro di inserire giocatori alti per contrastare il Venezuela nei contrasti aerei. Ecco perché ho messo dentro David Luiz e Marquinhos".
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Re: Copa América 2015
COPA AMERICA 2015, questi i quarti di finale :
CILE - URUGUAY
BOLIVIA - PERU'
ARGENTINA - COLOMBIA
BRASILE - PARAGUAY
CILE - URUGUAY
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Re: Copa América 2015
Il calciatore del Brasile Neymar dal suo profilo Instagram annuncia che a causa dalla squalifica di quattro giornate avuta e che ha portato la fine prematura della sua coppa America, lascerà il ritiro della nazionale: "Restare con la squadra solo per allenarmi e non poter giocare mi avrebbe fatto male e avrei rischiato di deconcentrare l'ambiente. Avrei rischiato anche qualche infortunio e per questo motivo ho deciso con il mister di lasciare il ritiro". Il fuoriclasse brasiliano esprime tutta la sua amarezza per non poter giocare: "Ho perso un'occasione importante, pensavo di poter rientrare prima ma non e' stato cosi', mi servira' da insegnamento.
Comunque, indipendentemente da dove andro' adesso, tifero' sempre per i miei compagni impegnati in coppa". Il Brasile, intanto, ha rinunciato a proporre ricorso contro la squalifica.
Comunque, indipendentemente da dove andro' adesso, tifero' sempre per i miei compagni impegnati in coppa". Il Brasile, intanto, ha rinunciato a proporre ricorso contro la squalifica.
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Re: Copa América 2015
Tegola per l’Argentina e Napoli resta con il fiato sospeso: Mariano Andujar, portiere della Seleccion di Gerardo Martino, ha lasciato il ritiro Albiceleste per infortunio. L’estremo difensore di Buenos Aires si è fratturato lo scafoide del polso destro nel pre-riscaldamento del match contro la Giamaica.
La Federazione argentina, nel comunicato diffuso, ha riportato che il giocatore partirà in queste ore per l’operazione chirurgica da effettuare a Buenos Aires. Gerardo Martino ha quindi convocato Agostino Marchesín del Santos laguna, già presente nella lista dei pre-convocati. L’emergenza tocca da vicino anche la squadra di Maurizio Sarri, prossima a chiudere il trasferimento di Pepe Reina.
La Federazione argentina, nel comunicato diffuso, ha riportato che il giocatore partirà in queste ore per l’operazione chirurgica da effettuare a Buenos Aires. Gerardo Martino ha quindi convocato Agostino Marchesín del Santos laguna, già presente nella lista dei pre-convocati. L’emergenza tocca da vicino anche la squadra di Maurizio Sarri, prossima a chiudere il trasferimento di Pepe Reina.
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Re: Copa América 2015
Isla porta il Cile in semifinale, l’Uruguay abdica chiudendo in nove
In un Estadio Nacional tinto di rosso si aprono i quarti di finale di questa Copa América 2015. Il Cile, padrone di casa e vincitore del Girone A, affronta il sempre ostico Uruguay. La Roja vince 1-0 una sfida nervosa e caratterizzata dalle espulsioni di Cavani, Fucile e Tábarez nella Celeste, furibonda con l’arbitro Ricci.
Sampaoli non ha nessun problema di formazione e, archiviato il caso Vidal, punterà sul 4-3-1-2 con Valdivia dietro Alexis Sánchez e un ritrovato Vargas. Tábarez deve fare a meno invece dello squalificato Álvaro Pereira, al suo posto gioca l’esperto Fucile. Dopo un inizio titubante, comprensibile data la grand pressione, il Cile prende coraggio e arriva al tiro con Vargas prima e Aránguiz poi. La Roja prende in mano le redini del gioco e al 36′ Muslera è bravo a opporsi al potente destro di Vidal. Tanti falli caratterizzano il finale di un primo tempo molto spezzettato e teso che si chiude senza reti.
La prima grand occasione della ripresa arriva al 53′, quando Rolán devia sotto porta una punizione e, per fortuna del Cile, bravo è attento e blocca il pallone. Al 64′ l’Uruguay rimane in dieci uomini: Cavani, già ammonito, reagisce colpendo con un buffetto Jara e Ricci decide di espellerlo senza pensarci due volte. Da questo momento in poi si gioca in una sola metà campo, con il Cile che prova a scardinare la difesa della Celeste ripetutamente. Al 77′ torna a farsi vedere in attacco la squadra di Tábarez, con Carlos Sánchez che sfiora il gol con un gran destro da fuori area. Passano quattro minuti e l’assedio del Cile trova i suoi frutti: Muslera respinge con i pugni un pallone sui piedi di Valdivia, il Mago serve Isla che con un rasoterra preciso fa esplodere l’Estadio Nacional portando in vantaggio la Roja. Una partita tra le più brutte e nervose viste finora in questa Copa América termina così con il successo dei padroni di casa, che affronteranno in semifinale la vincente della sfida tra Bolivia e Perù, in campo domani a Temuco.
CILE-URUGUAY 1-0 (0-0)
Cile (4-3-1-2): Bravo 6; Isla 7.5, Medel 6, Jara 6.5, Mena 6; Aránguiz 6, Díaz 5 (71′ Fernández 6), Vidal 6; Valdivia 7 (85′ Pizarro sv); A. Sánchez 5.5, Vargas 5.5 (71′ Pinilla 6). A disp.: Herrera, Garcés, Beausejour, Albornoz, Fuenzalida, F. Gutiérrez, Henríquez, Rojas, Silva. All.: Sampaoli 6.5.
Uruguay (4-5-1): Muslera 5.5; M. Pereira 6, Godín 6.5, Giménez 7, Fucile 4; Rolán 5 (57′ Hernández 5.5), C. Sánchez 6.5 (85′ J. Rodríguez sv), Arévalo Ríos 6, González 6, C. Rodríguez 6; Cavani 4. A disp.: M. Silva, Muñoz, Corujo, De Arrascaeta, Lodeiro, G. Pereira, G. Silva, Stuani. All.: Tábarez 5.
Arbitro: Sandro Ricci (Brasile).
Marcatori: 81′ Isla.
Note – Ammoniti: 17′ Valdivia, 42′ Isla, 84′ Pinilla (C); 29′ Cavani, 40′ Fucile, 67′ M. Pereira (U). Espulsi: Cavani (U) al 64′ per somma di ammonizioni, Fucile (U) all’88’ per somma di ammonizioni, Tábarez (U) al 90’+3 per proteste.
In un Estadio Nacional tinto di rosso si aprono i quarti di finale di questa Copa América 2015. Il Cile, padrone di casa e vincitore del Girone A, affronta il sempre ostico Uruguay. La Roja vince 1-0 una sfida nervosa e caratterizzata dalle espulsioni di Cavani, Fucile e Tábarez nella Celeste, furibonda con l’arbitro Ricci.
Sampaoli non ha nessun problema di formazione e, archiviato il caso Vidal, punterà sul 4-3-1-2 con Valdivia dietro Alexis Sánchez e un ritrovato Vargas. Tábarez deve fare a meno invece dello squalificato Álvaro Pereira, al suo posto gioca l’esperto Fucile. Dopo un inizio titubante, comprensibile data la grand pressione, il Cile prende coraggio e arriva al tiro con Vargas prima e Aránguiz poi. La Roja prende in mano le redini del gioco e al 36′ Muslera è bravo a opporsi al potente destro di Vidal. Tanti falli caratterizzano il finale di un primo tempo molto spezzettato e teso che si chiude senza reti.
La prima grand occasione della ripresa arriva al 53′, quando Rolán devia sotto porta una punizione e, per fortuna del Cile, bravo è attento e blocca il pallone. Al 64′ l’Uruguay rimane in dieci uomini: Cavani, già ammonito, reagisce colpendo con un buffetto Jara e Ricci decide di espellerlo senza pensarci due volte. Da questo momento in poi si gioca in una sola metà campo, con il Cile che prova a scardinare la difesa della Celeste ripetutamente. Al 77′ torna a farsi vedere in attacco la squadra di Tábarez, con Carlos Sánchez che sfiora il gol con un gran destro da fuori area. Passano quattro minuti e l’assedio del Cile trova i suoi frutti: Muslera respinge con i pugni un pallone sui piedi di Valdivia, il Mago serve Isla che con un rasoterra preciso fa esplodere l’Estadio Nacional portando in vantaggio la Roja. Una partita tra le più brutte e nervose viste finora in questa Copa América termina così con il successo dei padroni di casa, che affronteranno in semifinale la vincente della sfida tra Bolivia e Perù, in campo domani a Temuco.
CILE-URUGUAY 1-0 (0-0)
Cile (4-3-1-2): Bravo 6; Isla 7.5, Medel 6, Jara 6.5, Mena 6; Aránguiz 6, Díaz 5 (71′ Fernández 6), Vidal 6; Valdivia 7 (85′ Pizarro sv); A. Sánchez 5.5, Vargas 5.5 (71′ Pinilla 6). A disp.: Herrera, Garcés, Beausejour, Albornoz, Fuenzalida, F. Gutiérrez, Henríquez, Rojas, Silva. All.: Sampaoli 6.5.
Uruguay (4-5-1): Muslera 5.5; M. Pereira 6, Godín 6.5, Giménez 7, Fucile 4; Rolán 5 (57′ Hernández 5.5), C. Sánchez 6.5 (85′ J. Rodríguez sv), Arévalo Ríos 6, González 6, C. Rodríguez 6; Cavani 4. A disp.: M. Silva, Muñoz, Corujo, De Arrascaeta, Lodeiro, G. Pereira, G. Silva, Stuani. All.: Tábarez 5.
Arbitro: Sandro Ricci (Brasile).
Marcatori: 81′ Isla.
Note – Ammoniti: 17′ Valdivia, 42′ Isla, 84′ Pinilla (C); 29′ Cavani, 40′ Fucile, 67′ M. Pereira (U). Espulsi: Cavani (U) al 64′ per somma di ammonizioni, Fucile (U) all’88’ per somma di ammonizioni, Tábarez (U) al 90’+3 per proteste.
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Re: Copa América 2015
Un Oscar Tabarez molto arrabbiato nei confronti dell'arbitro per come ha gestito la gara, ha avuto molto da ridire dopo la sconfitta contro il Cile ai quarti di finale di Copa America: "Innanzitutto mi scuso per essere uscito dalla mia area tecnica, volevo soltanto convincere i giocatori a tornare in difesa. Abbiamo fatto una buona gara, abbiamo limitato molto il Cile. Sappiamo che la manovra del Cile è sempre la stessa in attacco e noi l'abbiamo bloccata. L'espulsione di Cavani? L'arbitro non ha visto la provocazione di Jara, ma il guardalinee? Comunque ci sono foto e video che spiegano tutto, non era espulsione", ha detto il ct dell'Uruguay.
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Re: Copa América 2015
Cile prima semifinalista della Coppa America
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Re: Copa América 2015
Bolivia-Perú 1-3: Guerrero infila il tris, gli Incas sono in semifinale
Come nel 2011 il Perú è tra la le prime quattro del continente sudamericano.
Un risultato che non combacia con lo stato comatoso del futbol peruviano, assente dai mondiali di calcio dal 1982 e con scarsi risultati anche a livello di club. Infatti l’ultimo acuto di una squadra peruviana risale al 2003, quando il Cienciano riuscì a conquistare la Copa Sudamericana dopo una finale tiratissima giocata contro il River Plate.
Il momento chiave è arrivato quando Gareca ha intuito che la coppia dei nueve, Guerrero-Pizarro, non solo può coesistere, ma può essere la carta che può far saltare definitivamente il banco. Non pesano in mediana le assenze di Lobaton e Ballon, esperti centrocampisti della Banquiroja, entrambi squalificati, rimpiazzati egregiamente dalla sicurezza di Yotun. Ambigue invece le scelte di Soria, tecnico della Bolivia, che lascia in panchina sia Lizio che Pedriel. Il match ovviamente è a senso unico, e parla peruviano.
Primo tempo – Come spesso è accaduto durante questa Copa America, il Perú non sbaglia l’approccio all’incontro, aggredendo i propri avversari con un pressing molto alto. Al 15’ la Bolivia si fa trovare già in affanno con Hurtado prodigioso a salvare sulla linea di porta, ma al 19’ un cross vellutato di Vargas, sparato da quasi da fondo campo, viene spinto in rete con grande maestria da Guerrero, bravo ad incornare con prepotenza la sfera e battere un imperfetto Quiñonez. Pochi minuti dopo il Perú concede il bis grazie alla straordinaria velocità di pensiero di Cueva, infilando il raddoppio in contropiede con il solito Guerrero, bravo ad accorgersi di un piccola esitazione dell’estremo difensore della Verde. I boliviani, frastornati dal doppio svantaggio, rischiano di subire una sonora imbarcata. Fortunatamente il giovane portiere del Bolivar si ricorda di difendere i pali della Bolivia, bloccando alcune conclusioni velenose di Guerrero. Alla mezz’ora Marcelo Moreno si vede negare da Gallese la possibilità di riaprire il match con un colpo di testa piazzato sul primo palo. Il match cala di ritmo, ma prima del riposo Farfan regala un ultimo sussulto colpendo la traversa dopo aver calciato una punizione dal limite dell’area.
Secondo tempo – Soria prova a cambiare le carte in tavola inserendo Escobar e Lizio, ma è sempre l’Albiroja ad avvicinarsi alla rete con i suoi attaccanti, in particolar modo con il capitano Pizarro. Il Perú nonostante un centrocampo con delle proprie tecniche inferiori rispetto ai match giocati nella partite del girone, trova in Yotun un eccelso registra, lui che di solito fa il difensore, capace di collegare i reparti con estrema diligenza e tranquillità. Con le squalifiche dei due mediani titolari sembrava che Ascues, autore anch’egli di una prova eccezionale accanto a Zambrano, dovesse riprendere il ruolo che più gli si addice, quello in mediana, ma Gareca, un po’ per testardaggine e un po’ per conoscenza del proprio mestriere, decide di lasciare lo schema invariato, continuando con la solida difesa a quattro, che fino ad ora non ha sfigurato ne contro la Colombia ne contro il temibile Brasile. Proprio Yotun al 63’ si rende protagonista di un’azione veloce e di un assist prezioso che Farfan divora incredibilmente. La Bolivia, scoraggiata dal risultato sfavorevole, reclama un calcio di rigore per un’entrata in ritardo di Gallese, che sarebbe valsa il secondo giallo, ai danni di Pedriel, forse sull’unica sbavatura di Ascues.
Poi La Verde fa di tutto per auto eliminarsi offrendo a Guerrero la palla del tris, trasformata freddamente dal neo attaccante del Flamengo. Nonostante il punteggio fosse avviato verso una direzione, l’orgoglio boliviano rende avvincente gli ultimi minuti, con un penalty guadagnato da Lizio, steso dal povero Advincula, ubriacato dalle finte del suo avversario, e trasformato da Marcelo Moreno. La partita, tutto sommato corretta, si chiude tra gli animi troppo bollenti delle due formazioni. In semifinale ci va il Perú, al Nacional di Santiago andrà di scena il Clasico del Pacifico.
Tabellino
Bolivia-Perú 1-3 19′ 22′ 74′ Guerrero (P), 83′ Rig. Moreno (B)
Bolivia (5-3-2): Quiñonez; Hurtado (46′ Escobar), Zenteno, Raldes, Coimbra, Morales (46′ Lizio); Chumacero, Bajerano, Smedber; Moreno, Peña (68′ Pedriel) All. Mauricio Soria
Perú (4-4-2): Gallese; Advincula, Zambrano, Ascues, Vargas; Farfan (77′ Hurtado), Yotun, Retamoso, Cueva (82′ Reyna); Pizarro (66′ Carrillo), Guerrero All. Ricardo Gareca
Ammonizioni: 35′ Bajerano, 69′ Escobar, 73′ Pedriel, 86′ Moreno (Bol); 31′ Advincula, 61′ Gallese, 89′ Yotun, 94′ Reyna (Per)
Espulsi: nessuno
Arbitro: Wilmar Roldan (Col)
Recupero: 2′ + 4′
Come nel 2011 il Perú è tra la le prime quattro del continente sudamericano.
Un risultato che non combacia con lo stato comatoso del futbol peruviano, assente dai mondiali di calcio dal 1982 e con scarsi risultati anche a livello di club. Infatti l’ultimo acuto di una squadra peruviana risale al 2003, quando il Cienciano riuscì a conquistare la Copa Sudamericana dopo una finale tiratissima giocata contro il River Plate.
Il momento chiave è arrivato quando Gareca ha intuito che la coppia dei nueve, Guerrero-Pizarro, non solo può coesistere, ma può essere la carta che può far saltare definitivamente il banco. Non pesano in mediana le assenze di Lobaton e Ballon, esperti centrocampisti della Banquiroja, entrambi squalificati, rimpiazzati egregiamente dalla sicurezza di Yotun. Ambigue invece le scelte di Soria, tecnico della Bolivia, che lascia in panchina sia Lizio che Pedriel. Il match ovviamente è a senso unico, e parla peruviano.
Primo tempo – Come spesso è accaduto durante questa Copa America, il Perú non sbaglia l’approccio all’incontro, aggredendo i propri avversari con un pressing molto alto. Al 15’ la Bolivia si fa trovare già in affanno con Hurtado prodigioso a salvare sulla linea di porta, ma al 19’ un cross vellutato di Vargas, sparato da quasi da fondo campo, viene spinto in rete con grande maestria da Guerrero, bravo ad incornare con prepotenza la sfera e battere un imperfetto Quiñonez. Pochi minuti dopo il Perú concede il bis grazie alla straordinaria velocità di pensiero di Cueva, infilando il raddoppio in contropiede con il solito Guerrero, bravo ad accorgersi di un piccola esitazione dell’estremo difensore della Verde. I boliviani, frastornati dal doppio svantaggio, rischiano di subire una sonora imbarcata. Fortunatamente il giovane portiere del Bolivar si ricorda di difendere i pali della Bolivia, bloccando alcune conclusioni velenose di Guerrero. Alla mezz’ora Marcelo Moreno si vede negare da Gallese la possibilità di riaprire il match con un colpo di testa piazzato sul primo palo. Il match cala di ritmo, ma prima del riposo Farfan regala un ultimo sussulto colpendo la traversa dopo aver calciato una punizione dal limite dell’area.
Secondo tempo – Soria prova a cambiare le carte in tavola inserendo Escobar e Lizio, ma è sempre l’Albiroja ad avvicinarsi alla rete con i suoi attaccanti, in particolar modo con il capitano Pizarro. Il Perú nonostante un centrocampo con delle proprie tecniche inferiori rispetto ai match giocati nella partite del girone, trova in Yotun un eccelso registra, lui che di solito fa il difensore, capace di collegare i reparti con estrema diligenza e tranquillità. Con le squalifiche dei due mediani titolari sembrava che Ascues, autore anch’egli di una prova eccezionale accanto a Zambrano, dovesse riprendere il ruolo che più gli si addice, quello in mediana, ma Gareca, un po’ per testardaggine e un po’ per conoscenza del proprio mestriere, decide di lasciare lo schema invariato, continuando con la solida difesa a quattro, che fino ad ora non ha sfigurato ne contro la Colombia ne contro il temibile Brasile. Proprio Yotun al 63’ si rende protagonista di un’azione veloce e di un assist prezioso che Farfan divora incredibilmente. La Bolivia, scoraggiata dal risultato sfavorevole, reclama un calcio di rigore per un’entrata in ritardo di Gallese, che sarebbe valsa il secondo giallo, ai danni di Pedriel, forse sull’unica sbavatura di Ascues.
Poi La Verde fa di tutto per auto eliminarsi offrendo a Guerrero la palla del tris, trasformata freddamente dal neo attaccante del Flamengo. Nonostante il punteggio fosse avviato verso una direzione, l’orgoglio boliviano rende avvincente gli ultimi minuti, con un penalty guadagnato da Lizio, steso dal povero Advincula, ubriacato dalle finte del suo avversario, e trasformato da Marcelo Moreno. La partita, tutto sommato corretta, si chiude tra gli animi troppo bollenti delle due formazioni. In semifinale ci va il Perú, al Nacional di Santiago andrà di scena il Clasico del Pacifico.
Tabellino
Bolivia-Perú 1-3 19′ 22′ 74′ Guerrero (P), 83′ Rig. Moreno (B)
Bolivia (5-3-2): Quiñonez; Hurtado (46′ Escobar), Zenteno, Raldes, Coimbra, Morales (46′ Lizio); Chumacero, Bajerano, Smedber; Moreno, Peña (68′ Pedriel) All. Mauricio Soria
Perú (4-4-2): Gallese; Advincula, Zambrano, Ascues, Vargas; Farfan (77′ Hurtado), Yotun, Retamoso, Cueva (82′ Reyna); Pizarro (66′ Carrillo), Guerrero All. Ricardo Gareca
Ammonizioni: 35′ Bajerano, 69′ Escobar, 73′ Pedriel, 86′ Moreno (Bol); 31′ Advincula, 61′ Gallese, 89′ Yotun, 94′ Reyna (Per)
Espulsi: nessuno
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Recupero: 2′ + 4′
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Re: Copa América 2015
Perù in semifinale contro il CileMeridiano ha scritto:Cile prima semifinalista della Coppa America
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Re: Copa América 2015
Argentina-Colombia 5-4 d.c.r.: Tévez riscatta l’errore di quattro anni fa, è semifinale
Quattro anni dopo il rigore che costò l’eliminazione contro l’Uruguay nella Coppa America giocata in casa, Carlos Tevez ha provato in tutti i modi a non andare sul dischetto. Alla fine, il destino ha voluto saldare i conti con l’Apache che si è visto quasi “costretto” a calciare il penalty che ha regalato all’Argentina l’accesso alle semifinali di Coppa America. Finisce 5-4 dopo una lunga serie dal dischetto l’attesa sfida tra albiceleste e Colombia. 0-0 dopo i 90 minuti regolamentari, dopo un match che – come ormai consuetudine in questa edizione – ha messo in mostra più calci che calcio. Di pallone se n’è visto poco, demerito dei cafeteros, lontani parenti (con James Rodriguez simbolo di questo fallimento) della squadra frizzante ammirata dodici mesi fa in Brasile. Un solo tiro in porta, al 67′, è un bottino degno di una nazionale del terzo mondo calcistico, non di un undici che era dato per sicuro protagonista in Cile.
Partita dominata dall’Argentina, trascinata per lunghi tratti da un Di Maria finalmente tornato ai livelli che gli competono, che pure non ha creato numerose occasioni da rete. Poche ma buone, oseremmo dire: peccato che sulla loro strada Messi e Otamendi, entrambi di testa, si siano ritrovati Ospina in serata di grazia: alla fine, pur senza parare alcun calcio di rigore, il portiere dell’Arsenal è risultato il migliore in campo. Ai rigori succede un po’ di tutto: dopo l’errore di Muriel, Biglia ha il match point ma tira fuori. Stesso discorso per Rojo che colpisce la traversa dopo il rigore sbagliato da Zuniga, poi al terzo tentativo, dopo la conclusione alle stelle di Murillo, l’Argentina chiude la pratica con Tevez.
Il cerchio è chiuso, ora sotto col Brasile (ma occhio al Paraguay…).
La sequenza dei calci di rigore
Rodríguez (Col)… rete! Portiere spiazzato, 0-1
Messi (Arg)… rete! Portiere spiazzato, 1-1
Falcao (Col)… rete! 1-2
Garay (Arg)… rete! Sotto la traversa, 2-2
Cuadrado (Col)… rete! 2-3
Banega (Arg)… rete! 3-3
Muriel (Col) alto sopra la traversa!
Lavezzi (Arg)… rete! 4-3
Cardona (Col)… rete! Sotto il ginocchio di Romero, 4-4
Biglia (Arg) fuori alla sinistra del portiere!
Zúñiga (Col) para Romero a mezz’altezza!
Rojo (Arg) colpisce la traversa!
Murillo (Col) alto sopra la traversa!
Tévez (Arg)… rete! 5-4, l’Argentina è in semifinale di Copa América!
ARGENTINA-COLOMBIA 5-4 d.c.r. (0-0)
ARGENTINA: Romero; Zabaleta, Garay, Otamendi, Rojo; Biglia, Mascherano, Pastore (77′ Banega); Messi, Agüero (73′ Tevez) Di María (87′ Lavezzi)
COLOMBIA: Ospina; Arias, Murillo, Zapata, Zuniga; Cuadrado, Mejía, James Rodriguez, Ibarbo (85′ Muriel); Teófilo Gutiérrez (24′ Cardona), Jackson Martínez (74′ Falcao).
Ammoniti: James Rodriguez, Aguero, Mejia, Mascherano, Arias, Cuadrado, Falcao, Messi
Quattro anni dopo il rigore che costò l’eliminazione contro l’Uruguay nella Coppa America giocata in casa, Carlos Tevez ha provato in tutti i modi a non andare sul dischetto. Alla fine, il destino ha voluto saldare i conti con l’Apache che si è visto quasi “costretto” a calciare il penalty che ha regalato all’Argentina l’accesso alle semifinali di Coppa America. Finisce 5-4 dopo una lunga serie dal dischetto l’attesa sfida tra albiceleste e Colombia. 0-0 dopo i 90 minuti regolamentari, dopo un match che – come ormai consuetudine in questa edizione – ha messo in mostra più calci che calcio. Di pallone se n’è visto poco, demerito dei cafeteros, lontani parenti (con James Rodriguez simbolo di questo fallimento) della squadra frizzante ammirata dodici mesi fa in Brasile. Un solo tiro in porta, al 67′, è un bottino degno di una nazionale del terzo mondo calcistico, non di un undici che era dato per sicuro protagonista in Cile.
Partita dominata dall’Argentina, trascinata per lunghi tratti da un Di Maria finalmente tornato ai livelli che gli competono, che pure non ha creato numerose occasioni da rete. Poche ma buone, oseremmo dire: peccato che sulla loro strada Messi e Otamendi, entrambi di testa, si siano ritrovati Ospina in serata di grazia: alla fine, pur senza parare alcun calcio di rigore, il portiere dell’Arsenal è risultato il migliore in campo. Ai rigori succede un po’ di tutto: dopo l’errore di Muriel, Biglia ha il match point ma tira fuori. Stesso discorso per Rojo che colpisce la traversa dopo il rigore sbagliato da Zuniga, poi al terzo tentativo, dopo la conclusione alle stelle di Murillo, l’Argentina chiude la pratica con Tevez.
Il cerchio è chiuso, ora sotto col Brasile (ma occhio al Paraguay…).
La sequenza dei calci di rigore
Rodríguez (Col)… rete! Portiere spiazzato, 0-1
Messi (Arg)… rete! Portiere spiazzato, 1-1
Falcao (Col)… rete! 1-2
Garay (Arg)… rete! Sotto la traversa, 2-2
Cuadrado (Col)… rete! 2-3
Banega (Arg)… rete! 3-3
Muriel (Col) alto sopra la traversa!
Lavezzi (Arg)… rete! 4-3
Cardona (Col)… rete! Sotto il ginocchio di Romero, 4-4
Biglia (Arg) fuori alla sinistra del portiere!
Zúñiga (Col) para Romero a mezz’altezza!
Rojo (Arg) colpisce la traversa!
Murillo (Col) alto sopra la traversa!
Tévez (Arg)… rete! 5-4, l’Argentina è in semifinale di Copa América!
ARGENTINA-COLOMBIA 5-4 d.c.r. (0-0)
ARGENTINA: Romero; Zabaleta, Garay, Otamendi, Rojo; Biglia, Mascherano, Pastore (77′ Banega); Messi, Agüero (73′ Tevez) Di María (87′ Lavezzi)
COLOMBIA: Ospina; Arias, Murillo, Zapata, Zuniga; Cuadrado, Mejía, James Rodriguez, Ibarbo (85′ Muriel); Teófilo Gutiérrez (24′ Cardona), Jackson Martínez (74′ Falcao).
Ammoniti: James Rodriguez, Aguero, Mejia, Mascherano, Arias, Cuadrado, Falcao, Messi
IL TRAPIANTO E' VITA!
LFV-A-1^Div. Apertura 2010/11
LFV-A-1^Div. Apertura 2011/12
LFV-A-1^Div. Clausura 2012/13
Pulvirenti & Pitino fuori dal Calcio Catania
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