Copa America 2016

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Semifinali: Argentina - Usa 4-0; Cile - Colombia

23.06. 02:00 Colombia-Cile

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"Felice di questo risultato. E' dal primo giorno che stiamo facendo cose spettacolari e ci meritiamo di essere qui per come stiamo lavorando. Magari sarà la volta buona". E' il desiderio di Messi, che con la sua Argentina ha raggiunto la finale della Copa America, battendo 4-0 gli Stati Uniti. Il talento sudamericano ha anche parlato del record di reti (55) in Nazionale. Ha superato Batistuta. "Sono felice e devo ringraziare i compagni. Il record è arrivato grazie a loro", r

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Copa America 2016, Colombia-Cile 0-2: Roja perfetta e cinica, è finale!


Un altro capolavoro per il Cile di Pizzi ed è finale di Copa America per la seconda volta consecutiva. E la finale sarà la stessa dell'ultima edizione, quella del 2015, tra Cile e Argentina. La Roja batte 2-0 la Colombia in un match segnato dal maltempo. Succede tutto nei primi 15 minuti: il Cile sblocca il match con Aranguiz, su una giocata straordinaria di Fuenzalida. E proprio quest'ultimo all'11' trova il gol del raddoppio, chiudendo virtualmente il match già in avvio. La Colombia sotto choc non riesce a reagire, fa fatica, e non crea nulla. Il primo tempo scivola via con il Cile che controlla gli attacchi della squadra di Pekermann. La ripresa avrà inizio con 2 ore e 25 minuti di ritardo (CLICCA QUI PER APPROFONDIMENTI), a causa di un violento temporale che si è abbattuto su Chicago.

La Colombia parte bene, con l'ingresso di Moreno, ma un campo ai limiti della praticabilità e il rosso a Sanchez dopo dieci minuti del secondo tempo complicano ulteriormente la strada a James Rodriguez and co. Nel finale non succede nulla, se non un'invasione di campo e diversi brutti falli da parte dei calciatori colombiani sugli avversari. Il Cile conquista la finale, la Colombia termina qui la propria esperienza nella Copa.





TABELLINO

COLOMBIA (4-2-3-1) Ospina, Airas, Zapata, Murillo, Fabra, Sanchez, Torres, Rodriguez. Cuadrado (81' Bacca), Cardona (46' Moreno), Martinez. Allenatore: Pekermann

CILE (4-3-3) Bravo, Isla, Jara, Medel, Beausejour, Francisco Silva, Hernandez (30' Pulgar), Aranguiz, Fuenzalida (75' Puch), Vargas (88' Gonzalez), Sanchez. Allenatore: Pizzi

AMMONITI: Bravo (CI), Sanchez (CO), Puch (CI), Silva (CI), Bacca (CO)

ESPULSI: Sanchez (CO)

MARCATORI: 7' Aranguiz (CI), 11' Fuenzalida (CI)

NOTE: Gara sospesa per 2 ore e 25 minuti a causa di un violento temporale poco prima dell'inizio del secondo tempo.

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55 I gol segnati da Leo Messi con la maglia dell’Argentina, miglior marcatore di sempre

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Seconda finale consecutiva per i cileni che ora affronteranno l'Argentina nell'ultimo atto del torneo. Dopo la vittoria, il ct del Cile, Juan Antonio Pizzi ha sottolineato le grandi qualità di questa squadra e ha avvisato l'Argentina:

"Siamo molto felici di aver superato un avversario molto difficile, per essere arrivati in finale e per aver superato tutti gli ostacoli dalla prima gara a questa. Siamo molto contenti di poter giocare un'altra finale. Tutti sanno che l'Argentina (a secco di trofei da 23 anni, ndr), ha necessità di vincere e avranno molto sostegno in finale. Ma anche noi avremo l'appoggio di 17 milioni di persone che soffrono e mandano buone sensazioni. Useremo questa energia per competere con una delle migliori squadre del mondo".

"Tutto quello che abbiamo ottenuto lo abbiamo meritato, nessuno ci ha regalato nulla. Questa squadra ha creato una sua identità, è una squadra vincente, quando parli con questi ragazzi sai di poter vincere le partite perché nella loro testa c'è questa convinzione. Questa mentalità permette loro di lottare e avere la fiducia per andare avanti", ha spiegato Pizzi.

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E adesso la Seleccion si candida per la vittoria finale. Un trofeo, la Coppa America, che manca da ben 23 anni, l'ultima volta che l'Argentina è salita sul gradino più alto del podio di questa competizione risale al 1993. Messi, troppe volte criticato per aver vinto poco con la sua nazionale, questa volta ha l'occasione per riscattarsi. Anzi, questa Coppa America sembra già sua

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FINALE

Lunedì 27 giugno, ore 2
East Rutherford (New Jersey)

Argentina- Cile

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Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 all'University of Phoenix Stadium scendono in campo Stati Uniti e Colombia. Match valido per la finale terzo e quarto posto della Copa America.

Conquistare il terzo posto. Questa è l'ultimo obbiettivo di USA e Colombia, protagoniste della finalina dopo i ko in semifinale con Argentina e Cile. Le motivazioni sono ovviamente dalla parte degli States decisi a salutare il proprio pubblico conquistando il gradino più basso del podio. Sul fronte Cafeteros bomber Bacca e soci sono determinati a tornare tra le migliori tre dopo un’astinenza che dura da quindici anni.


Le Probabili formazioni di Stati Uniti-Colombia

USA (4-4-2): Guzan; Yedlin, Cameron, Brooks, Johnson; Zardes, Bradley, Beckerman, Zusi; Dempsey, Pulisic. All. Klinsmann.

Colombia (4-2-3-1): Ospina; Arias, Murillo, Zapata, Fabra; Torres, Perez; Cuadrado, Cardona, James; Bacca. All. Peckerman.

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2 I precedenti fra Argentina e Cile dopo la finale del 2015, entrambi vinti 2-1 dall’Albiceleste

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Questa notte si gioca la finale per il terzo e quarto posto della Copa America 2016. Alle 02:00 scendono in campo USA e Colombia, per poi domani notte lasciare spazio alla finalissima tra Argentina e Cile.



Ecco di seguito il programma delle finali nel particolare:

Il programma delle semifinali:
26.06. 02:00 USA-Colombia
27.06. 02:00 Argentina-Cile

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Copa America 2016, Stati Uniti-Colombia 0-1: decide Bacca, Cafeteros terzi



Stati Uniti-Colombia era la finale terzo e quarto posto di una Copa America che nella prossima notte vedrà la conclusione con Cile-Argentina, ma era anche il remake della gara della prima partita di questa Copa. Così come nella gara d'esordio della manifestazione è la Colombia ad avere la meglio, vincendo questa volta per 1-0 (aveva vinto 2-0 alla prima a Santa Clara). Questa volta gli Stati Uniti giocano una partita di grande attenzione e dai buoni contenuti tattici e agonistici. Latita lo spettacolo, perché entrambe le squadre sentono la posta in palio: l'obiettivo di arrivare sul podio fa gola ad entrambi gli allenatori.

Al 30' Carlos Bacca decide il match con un gol che arriva a conclusione di una bellissima azione corale della Colombia. Il gol del calciatore milanista è l'unico lampo in un primo tempo fatto di tanta tattica e poco spettacolo. Nella ripresa le squadre con il passare del tempo si allungano e colpiscono un legno a testa. Cuadrado colpisce la traversa con un tocco sotto meraviglioso, e poco dopo anche Wood colpisce il palo, con una conclusione potente da fuori area. Nel finale entrambe le squadre perdono l'ordine tattico e c'è spazio per un botta e risposta, che però non produce grandi occasioni da rete. Negli ultimi 120 secondi due rossi: Orozco viene espulso direttamente per aver colpito Airas, che qualche secondo dopo, già ammonito, prende il secondo giallo per perdita di tempo.

Gli Stati Uniti chiudono una buona Copa America, dignitosa e vissuta comunque da grande squadra. La squadra di Klinsmann s'è arresa ad una stratosferica Argentina in semifinale, e arriva quarta. La Colombia sale sul gradino più basso del podio: con la vittoria della finalina è terza, ma avrebbe potuto puntare a qualcosa in più.



TABELLINO


STATI UNITI-COLOMBIA 0-1

STATI UNITI D'AMERICA (4-4-2): Howard, Yedlin, Cameron, Orozco, Besler, Jones, Bradley (78' Nagbe) , Bedoya (74' Pulisic), Zardes, Dempsey, Wood. Allenatore: Klinsmann

COLOMBIA (4-2-3-1) Ospina, Airas, Zapata, Murillo, Fabra, Torres, Celis (87' Medina), Cuadrado (74' Moreno), Rodriguez, Cardona, Bacca (79' Martinez). Allenatore: Pekermann.

AMMONITI: Murillo (C), Cuadrado (C), Orozco (U), Airas (C)

ESPULSI: Orozco [rosso diretto] (U), Arias [doppio giallo] (C)

MARCATORI: 32' Bacca (C)

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La storia si ripete. Corsi e ricorsi, un cerchio che si è aperto alla prima giornata di questa Copa America e si chiuderà domani, nel capitolo finale. Argentina e Cile, ancora voi? Sì, sempre loro. Come un anno fa, anche.


COME ARRIVA L'ARGENTINA - Se lo scorso anno in finale gli argentini erano arrivati con un po' d'affanno, non convincendo a pieno per il resto del torneo, stavolta la musica è completamente diversa e tutti i favori del pronostico sono dalla parte di Messi e compagni. Un'Argentina che non conosce sconfitta, che in questa Copa ha stradominato in generale, quasi in tutte le partite. Unica nota dolente, in questa competizione, sono stati gli infortuni. Di Maria in primis, poi Gaitan e infine Lavezzi. E nessuno di loro, con ogni probabilità, recupererà per questo match. Pertanto sulla corsia sinistra d'attacco ci sarà Lamela, a formare il trio con Higuain e Messi. Qualche problema fisico anche per Banega e Rojo, che però dovrebbero farcela. A centrocampo dunque ci sarà il neointerista, insieme a Fernandez e Mascherano. Difesa straconfermata.

COME ARRIVA IL CILE - Per la Roja è stata tutta un crescendo questa Copa. L'inizio negativo proprio contro l'Argentina, poi pian piano la risalita. Non solo nei risultati, ma anche nelle prestazioni e nelle convinzioni della squadra. Convinzioni che andavano trovate, dopo il ricambio generazionale subito rispetto ad un anno fa. Da Sampaoli a Pizzi, non è stato facile. Ma eccoli di nuovo in finale i cileni, che vorranno dire la loro assolutamente. In campo ci sarà la squadra tipo. Modulo speculare, Pizzi lancia ancora il 4-3-3. Fuenzalida torna nel tridente offensivo, insieme a Vargas e Sanchez. Aranguiz, Vidal e Diaz formeranno la linea di centrocampo, qualità e quantità al servizio della squadra. Dietro Isla sicuro del posto, così come Medel, Jara e Beausejour. L'undici è questo, la Copa numero due di seguito è tutta da conquistare.

PROBABILI FORMAZIONI:

ARGENTINA (4-3-3): Romero, Mercado, Otamendi, Funes Mori, Rojo, Fernandez, Mascherano, Banega, Messi, Higuain, Lamela. CT: Martino

CILE (4-3-3): Bravo, Isla, Jara, Medel, Beausejour, Aranguiz, Vidal, Diaz, Fuenzalida, Vargas, Sanchez. CT: Pizzi

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Coppa America: Argentina ko a rigori, trofeo ancora al Cile: 4-2

L’APPUNTAMENTO con la Storia salta. E’ rimandato, forse svanito. A New York il Cile fa il bis, batte ancora ai rigori 4-2 l’Argentina (0-0 dopo tempi regolamentari e supplementari, previsti solo in finale) un anno dopo la Coppa America vinta in casa, si aggiudica il Centenario e distrugge i sogni di gloria dell’Albiceleste, di Leo Messi, di Gonzalo Higuain, da 23 anni senza un trofeo. Decisivi gli errori dal dischetto della Pulce e di Lucas Biglia, per la Roja ininfluente quello di Vidal, condottiero della Roja che non abbassa mai le braccia, che ha meritato il successo finale dopo 120 minuti di lotta, coraggio, un disegno tattico eseguito al dettaglio, nessun spazio per Messi, ingabbiato con falli tattici, senza dargli ritmo e metri in una gara diversa dalle altre, meno tecnica, senza reti, poche occasioni, tanto agonismo, frammentata dai falli.

Un epilogo diverso ma di valore di un torneo di successo per pubblico e ascolti televisivi, che ha saputo assorbire la presenza da caratteristi di Brasile e Uruguay, eliminati nella fase a gironi. Fallisce invece l’Albiceleste, che si assenta di nuovo quando si assegna l’argenteria, parente di terzo grado della macchina da reti ammirata nel torneo, fermata dal peso della vittoria. Quel 23, il numero di anni senza un titulo - che nello sport americano è sulla maglia di Lebron James e prima ancora Michael Jordan, campioni che pure hanno vinto dopo aver perso e più volte -, è un macigno che intorpidisce mente e gambe. E non è colpa esclusiva della Pulce, che nel corso della gara ha saputo creare superiorità sulla trequarti, riuscendo spesso a saltare l’uomo, certo gli è mancato l’acuto ma non poteva, non doveva battere da solo i cileni.

L’Argentina non aveva un piano tattico alternativo, per oltre 80 minuti la revancha contro i cileni passava solo attraverso il piede sinistro del diez del Barcellona, subendo la personalità, la leggerezza, la convinzione degli avversari. E tra gli argentini pesa anche il grave errore davanti alla porta dopo pochi minuti di Gonzalo Higuain su palla persa dall’interista Medel, per El Pipita una prateria verso la porta e un tuffo nel passato, in Brasile, alla chance sprecata contro la Germania in finale, ipnotizzato da Neuer.

Stavolta è stato fermato dal palo, lì la partita è girata per gli argentini, la Roja trovava forza, geometrie, sorretta dal carisma di Vidal e dalle scariche elettriche di Sanchez, imprendibile per la difesa argentina. Poi la sentenza è arrivata ai rigori, con le sue leggi sconosciute ed eccitanti, il bis della Roja, il buio per gli argentini e le lacrime di Messi, che scuote la testa mentre è allestito il palco per le premiazioni dopo alcuni minuti in panchina, da solo, a pensare, mettere in fila le emozioni, provare ad assorbire il colpo. Quotidiani, siti, tv apriranno con il suo viso distrutto, ancora senza una Coppa, quasi un insulto alla carriera di un fenomeno chiamato al proscenio per rispondere alle esigenze della Storia, la Pulce senza una Coppa con l’Albiceleste come gli All Blacks che non vincono i Mondiali di rugby da 30 anni, oppure Federer sempre a secco a Wimbledon. E non basta un oro olimpico e un Mondiale under 20, vinto 11 anni fa. Ma anche stavolta è toccato ai cileni alzare la Coppa. Per la Pulce si prevede un’estate complicata.

INCUBO PIPITA, TANTI FALLI, SQUADRE IN DIECI – In avvio il Tata Martino trova una maglia per Angel Di Maria nella casella occupata con successo da Nico Gaitan ed Ezequiel Lavezzi (fuori con la frattura al braccio) mentre Biglia si piazza al fianco di Mascherano per una diga che potrebbe permettere a Banega di legare il gioco, appoggiarsi allo stesso Di Maria e a Messi. Tra i cileni il tuttofare Beausejour è esterno difensivo sinistro, in asse con Alexis Sanchez ma soprattutto c’è il ritorno dopo la squalifica di Arturo Vidal, il termometro emotivo della Roja. Messi e Higuain si abbracciano prima del via. E dopo 20 secondi Banega scalda il destro da 25 metri, flirt con il palo. Dopo pochi attimi è già chiaro il tema tattico eseguito dai cileni: raddoppiare, triplicare su Messi, con i centrocampisti, su tutti Vidal, tra le linee di passaggio, gioco duro, recupero palla o fallo, pressione continua, quasi esasperata,
sul possesso argentino. Ma l’Albiceleste applica la stessa ricetta, specie su Alexis Sanchez. E’ una partita che esula dal Centenario, in campo ci sono due Nazionali che non si amano, poco si rispettano, tanto si temono. Al 21’ un episodio che rischia di far girare la partita: Medel perde palla da solo nella trequarti difensiva, Higuain si invola verso la porta, 20 metri tra lui e Bravo, pallonetto che sfiora il palo, incredibile occasione sciupata dalla punta del Napoli, molto simile a quella fallita dal Pipita davanti a Neuer, due anni prima nella finale mondiale in Brasile. Poi sette minuti dopo è Messi a partire verso la porta, due avversari superati, Diaz, già ammonito per fallo sulla Pulce, lo stende: doppio giallo, Roja in dieci uomini prima della mezzora ma si riorganizza subito, squadra di classe e personalità con forma e struttura, arretra di 20 metri con un cuneo al limite dell’area di rigore e s’affida a Vidal, che copre da solo una buona fetta della mediana.

Agli argentini servirebbe il miglior Di Maria per giocare sugli esterni, allargare la difesa cilena per regalare qualche metro a Messi nel mezzo. Nel frattempo gli animi cominciano a fumare, Mascherano e Vidal ammoniti per una discussione con un po’ di piccante, giallo anche per Messi, simulazione. E alla fine del primo tempo riecco la parità numerica, entrata decisa di Rojo da dietro su Vidal, parapiglia e rosso per il difensore del Manchester United ma il fischietto brasiliano Lopes sbaglia, l’intervento dell’argentino era sulla palla. Ma l’arbitro sventola anche il cartellino rosso per Aranguiz ma il cileno non finisce fuori, tra le proteste di Martino, dei calciatori dell’Albiceleste in campo e in panca E sino al duplice fischio si susseguono discussioni, spintoni. Solo il primo atto di una partita decisamente diversa dalle altre. Con il Cile che riesce a disinnescare la potenza offensiva avversaria.

LA ROJA CI PROVA, ALBICELESTE SUBISCE MA SI VA AI SUPPLEMENTARI - Mascherano si piazza dieci metri più dietro, al centro della difesa, tra Funes Mori e Otamendi. Con l’Argentina che lascia il possesso palla, forse troppo, ai cileni, che continuano a seguire alla lettera il game plan: falli tattici su Messi, dopo il primo dribbling della Pulce. Martino cambia la gara al 10’, fuori Di Maria per Kranevitter per un inedito 4-3- 2, difesa, ripartenze e niente gioco sugli esterni ma è il Cile a giocarsela davvero, con un’idea, un progetto preciso, attaccando in tanti con i centrali difensivi che affrontano in parità numerica Messi e Higuain. Nell’Argentina, come in altre occasioni importanti, in assenza del piano A c’è Messi che prova a partire palla al piede da metà campo, braccato dai cileni, disegno confuso che non ha mai prodotto dividendi. Infatti è la Roja che si avvicina alla rete con Vargas all’80’, imitato poi da Aguero ma i tempi supplementari (che in Coppa America si giocano solo in finale, con l’esperimento deciso per il Centenario del quarto cambio) ma soprattutto Sanchez, chance clamorosa sottomisura al 90’, tocco ribattuto da Funes Mori. Nulla da fare, servono altri 30 minuti per i vincitori del Centenario.

ANCORA BOTTE E POCHE OCCASIONI, SI VA AI RIGORI - Tempi supplementari, ancora Cile in possesso palla, Argentina che pensa a ripartire. E gioco duro da ambo le parti. All’8’ Romero salva su Vargas che colpisce di testa a dieci metri dalla porta. Ma c’è confusione tra gli argentini, in una dei tanti break di Messi palla al piede verso la porta cilena viene anche travolto l’arbitro. Poi è Claudio Bravo a salvare sul Kun Aguero, di testa. Rigori. Per la sequenza che straccia il sogno di Messi e il suo calcio alle stelle, seguito da Biglia per l’incredulità degli argentini allo stadio e nel Paese sudamericano. Ancora Coppa alla Roja. Il treno per l’Albiceleste è passato, non è detto che torni.




ARGENTINA – CILE 2-4 ai rigori (0-0) (0-0)

Argentina (4-3- 3) S.Romero, G.Mercado, N.Otamendi, R.Funes Mori, M.Rojo, J.Mascherano, L.Biglia, E.Banega (5’sts E. Lamela), A. Di Maria (10’st M.Kranevitter), L.Messi, G.Higuain (23’st S.Aguero). (2 J.Maidana, 3 F.Roncaglia, 8 A.Fernandez, 12 N.Guzman, 15 V.Cuesta, 20 N.Gaitan, 21 J.Pastore, 23 M.Andujar). G.Martino.

Cile (4-3- 3) C.Bravo, M.Isla, G.Jara, G.Medel, J. Beausejour, M.Diaz, A.Vidal, C.Aranguiz, J.Fuenzalida (35’st E. Puch),
E.Vargas (3’sts N.Castillo), A.Sanchez (12’pts F.Silva). (3 E.Roco, 9 M.Pinilla, 10 P.Hernandez, 12 C.Toselli, 13 E.Pulgar, 14 M.Gonzalez, 19 F.Orellana, 23 J.Herrera). All. J.Pizzi.

Arbitro: H.Lopes (Brasile)

Ammoniti: nel pt al 16’ M.Diaz, al 36’ J.Mascherano e A.Vidal, al 40’ L.Messi, nel st al 6’ J.Beausejour, al 22’ C.Aranguiz, nel pts al 3’M.Kranevitter, Espulsi: nel pt al 30’ M.Diaz, al 43’ M.Rojo

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"Sono quattro finali che ci tocca perdere, tre di seguito. E' un peccato, ma è così. Per me l'esperienza con la Seleccion termina qui". Questo l'annuncio clamoroso da parte di Lionel Messi, arrivato dopo la finale di Copa America persa ai rigori contro il Cile. "Penso che sia meglio per tutti, per me e per molte persone che lo vogliono. La decisione è presa", ha dichiarato l'argentino ai microfoni di TycSports.