Prandelli:"Dobbiamo tirare fuori gli attributi e giocare con umiltà"
Cesare Prandelli in sala stampa:
“Sono arrabbiato, dispiaciuto, col Genoa andiamo in campo per dimostrare che non siamo in crisi, dobbiamo ritrovare solo filo conduttore, lo spirito avuto in questi anni,. Meglio prendere certe sberle all'inizio, da domani spero in un atteggiamento diverso .
Mancanza di un leader?
I giocatori diventano leader quando hanno continuità in tutto e in allenamento c'è questo spirito, in partita per ora no. Dobbiamo capire che non è solo un singolo giocatore ad essere responsabile di una situazione difficile, ma è la squadra.. Siamo feriti nell'orgoglio, vogliamo dimostrare che non abbiamo perso lo spirito che ci ha contraddistinto in questi anni.
Il confronto di ieri?
Avevo capito che c'erano dei problemi da tempo, soprattutto la mancanza di spirito di squadra degli ultimi anni. Quando ti confronti puoi usare anche delle provocazioni, i giocatori hanno sempre bisogno di stimoli forti. Alla fine del confronto ho visto convinzione e consapevolezza. La risposta c'è stata. Ora conta il campo, basta con le parole. Abbiamo lavorato bene in ritiro e nel preliminare lo spirito che voglio vedere c'era. Quando cambi molto arrivano giocatori con mentalità diverse e li dobbiamo integrare nella nostre mentalità, nel nostro spirito. Era preventivabile qualche problema. Forse è stato salutare aver preso queste sberle all'inizio.Ora dobbiamo dimostrare che lo spirito è tornato.
Esclusioni eccellenti?
Non ci sono mai esclusioni eccellenti,, solo momenti in cui alcuni elementi hanno bisogno di recuperare brillantezza. Il problema non è un giocatore, ma la squadra. Aspetto delle risposte dall'ultimo allenamento per decidere la formazione.: domani dobbiamo tirare fuori gli attributi. Gli esclusi non si sentiranno come colpevoli, sarebbe un ragionamento assurdo Gli esclusi si prepareranno per la prossima gara. Sceglierò gente che mi darà garanzie di volta in volta.
C'era appagamento?
Io ho parlato di umiltà, i complimenti fanno bene solo se ti ricordi come hai fatto ad arrivare ai successi: con umiltà e lavoro. Dobbiamo recuperare questi valori. Ogni giorno dobbiamo dimostrare, quanto fatto in passato non vale niente, conta quello che faremo. C'è tanta concorrenza e la forza del gruppo si vede in questi momenti.
Se c'è un “allenatore in campo”?
E' la squadra che deve diventare un leader, non un solo giocatore. In questi anni c'erano 4-5 giocatori che erano un riferimento,ma ora mi aspetto la crescita di personalità di alcuni. Non si deve avere paura delle responsabilità, ho visto certi giocatori che possono diventare dei riferimenti.
Tanti cambiamenti?
A Roma ha giocato una squadra che a Lione aveva fatto bene, quelli dei troppi cambiamenti nella squadra è un falso problema. Il problema è ritrovare lo spirito”.
fiorentina.it