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da 19angelo85 » 29.12.10 - 03:55
Intervista a 360° a Peppino Pavone.
Fonte: calciofoggia
Schivo, umile e riservato, Peppino Pavone rifugge le telecamere e le luci della ribalta per operare in silenzio con giudizio e lungimiranza. Quasi si trova a disagio davanti ai taccuini dei cronisti, tanto da doversi stringere nel suo cappotto verde per trovare la forza di rompere il ghiaccio. In verità, per uno come lui che mastica calcio da tempo ed ad alti livelli, è necessario solo l´abbrivio, il coraggio iniziale, per dare il via ad una conversazione ad ampio respiro, interessante e gradevole. Ne risulta, quindi, un´intervista completa in ogni punto, capace di fare un quadro della situazione perfetto, preciso e veritiero.
MERCATO – Partiamo dalle linee generali. Il Foggia di Pavone e Zeman non ha mai “amato” più di tanto il mercato di riparazione. Quest´anno, invece, si rincorrono le voci circa possibili nuovi arrivi. Cosa è successo? «Noi dirigenti ed il tecnico Zeman siamo stati molto combattuti nel decidere se intervenire sul mercato o meno. All´inizio non volevamo assolutamente operare, per evitare di rompere gli equilibri all´interno della squadra. Con Zeman ci vuole molto tempo per l´assimilazione degli schemi e della preparazione fisica. Poi abbiamo deciso di operare a patto di far arrivare in tempi ristrettissimi i calciatori a Foggia, per permettere al tecnico di lavorare anche con loro e coinvolgerli al massimo nei suoi schemi».Una scelta non frutto del caso. Se il Foggia oggi si trova ad operare sul mercato, infrangendo quasi un dogma “pavoniano”, è perchè forse crede ancora alle possibilità di promozione: «Abbiamo deciso di osare, per non lasciare niente di intentato ed ambire al massimo risultato possibile. In fondo il calcio è cambiato, la serie C non è più quella di vent´anni fa. Adesso si spendono solo soldi ed è impossibile per un solo proprietario far fronte a tutte le spese. Pertanto dobbiamo riuscire a salire al più presto in serie b».
DIFFERENZE – Le reticenze di Pavone nell´apportare modifiche in corso d´opera al suo progetto iniziale sono più che capibili. La squadra da lui allestita non ha deluso le aspettative, anzi, sembra aver superato qualsiasi tipo di fantasia del più sfrenato dei tifosi. «Io faccio sempre riferimento alla prima serie C nel 1986. Rispetto a vent´anni fa questa squadra ha qualcosa in più. Ha un processo di crescita migliore, più rapido. Ad inizio anno credevo di poter fare meno punti anche perché, ogni volta che in passato abbiamo rifondato una squadra, eravamo sempre terz´ultimi o quart´ultimi alla fine del girone di andata. Essere in questa posizione di classifica oggi ci dà stimoli per migliorarci ancora di più». Questo Foggia sembra avere, però, qualità immani, molte delle quali ancora inesplorate. Il direttore sportivo Pavone non nasconde la sua soddisfazione: «L´ultima volta che siamo stati in serie C impiegammo tre anni per risalire. Rispetto a quell´esperienza questi ragazzi hanno qualcosa in più. Mi ricordano il mio Foggia dei primi anni ´70, di quando ero giocatore, quello della tenacia di Garzelli e della tecnica di Re Cecconi. Ecco, un Foggia capace di mettere al primo posto il gruppo, anche grazie a quel diavolo di Puricelli in panchina». Tantissime le difficoltà incontrate dai rossoneri nel loro cammino, ad incominciare dalla lontananza dallo Zaccheria: «Insieme, questi ragazzi hanno fatto cose enormi, superando difficoltà assurde. Abbiamo giocato le prime sette partite di campionato in trasferta, ci siamo allenati per un mese lontano da Foggia, ma non solo. Abbiamo patito anche certe decisioni arbitrali. Sia chiaro, non vogliamo creare alibi ai calciatori, per altro molto bravi nel trovarli, ma quello di Biancolino ai danni del Foggia nella partita contro il Cosenza, credo si tratti di un furto». Partite a porte chiuse, Zaccheria off-limits, mancanza di esperienza e torti arbitrali. Quanto sono costati questi fattori negativi al Foggia? «Credo che a questi ragazzi manchino dai tre ai cinque punti in classifica, ma poco importa. Sono un gruppo forte e lo hanno dimostrato a ripetizione, riuscendo a recuperare diverse partite iniziate con un gol degli avversari».
VERRUSCHI – Il primo acquisto ufficiale del mercato di riparazione sarà Dani Verruschi, nativo di Giulianova, ma da diversi mesi in forza alla primavera della Reggina. Lui, un terzino sinistro di spinta, è già a Foggia da questa mattina per allenarsi con il gruppo. Ricoprirà un ruolo al momento scoperto nello scacchiere di Zeman: «Con l´infortunio di Tomi siamo rimasti con il solo Regini sulla corsia di sinistra. In accordo con il tecnico abbiamo puntato su di lui. E´ un ragazzo di grandi qualità, un classe novantuno di ottime prospettive». L´accordo sarà ufficializzato il 3 gennaio all´apertura del mercato.
PERPETUINI – Con Verruschi il Foggia ha accolto nel suo gruppo anche il mediano Perpetuini, da oggi agli ordini di Zeman. «Era un calciatore gradito al tecnico da diverso tempo. Lo avevamo richiesto anche in estate ma la Lazio ci disse di no. Oggi, invece, le aquile non hanno opposto resistenza alla cessione, anche perchè era aggregato alla formazione primavera». Tanta la confusione circa il suo ruolo. Il direttore Pavone spiega le sue caratteristiche: «Si tratta di un calciatore che può giocare sia interno destro sia interno sinistro di centrocampo. In più ha giocato con il Crotone in serie B e quindi può vantare anche una certa esperienza». L´accordo sarà ufficializzato il 3 gennaio all´apertura del mercato.
CAPPELLETTI E FARIAS – Altri due acquisti sono, però, stati definiti dal direttore sportivo rossonero. «Diego Farias lo ufficializzeremo agli inizi di gennaio. E´ un attaccante molto tecnico in grado di giocare sia a destra che a sinistra nel tridente. Daniel Cappelletti, invece, richiede dei tempi diversi. E´ in comproprietà tra Palermo e Padova. Il Foggia ha l´accordo con entrambe le squadre ma adesso sono loro a dover risolvere alcune situazioni. Appena sarà possibile lo tessereremo ma non c´è fretta. Quando c´è il mercato tutti impazziscono, si chiedono quando arrivi un calciatore, dimenticandosi che il Foggia ha comunque una rosa importante. La squadra c´è come c´è sempre stata dall´inizio del torneo».
PORTIERI – Nelle ultime ore sono circolate voci circa l´ingaggio di un portiere. Il nome di Colombi, scuola Atalanta ma in forza all´Alessandria, era stato uno dei più accostati al Foggia. Il giovane numero uno orobico si è però trasferito a Castellammare di Stabia. Pavone chiude la porta (è proprio il caso di dirlo) a nuovi ingressi. «Noi siamo contenti di entrambi i portieri a nostra disposizione. Certo, il discorso su Ivanov è delicato. Il ragazzo è in difficoltà ed ha lasciato qualche dubbio nelle sue ultime apparizioni, ma noi crediamo fermamente in lui. Pensiamo sia un ottimo portiere». Una partenza, però, ci sarà. Si tratta di Lys Gomis, giovane portiere Senegalese, di proprietà del Torino: «Gomis rientrerà ufficialmente ai granata appena il mercato sarà riaperto». Alla voce nuovi acquisti non dovrebbero più essere aggiunti nomi. Pavone chiude il ventotto dicembre (sei giorni prima della sua apertura) il mercato dei rossoneri. «Infatti. Credo che ci fermeremo a quattro acquisti».
CESSIONI - «Siamo molto contenti del gruppo creato all´origine di questa stagione. Siamo altresì ambiziosi e corretti. Se qualcuno ci chiederà di giocare con maggior continuità lo accontenteremo». Questo è il “Pavone-pensiero” circa le possibili cessioni in casa Foggia. Uno dei nomi più gettonati per l´addio sembra essere l´attaccante Cortese, in procinto di passare all´Andria via Chievo, società di appartenenza. Pavone chiarisce: «Quello di Cortese è un discorso che non rientra nell´operazione Farias perché i due non rivestono lo stesso ruolo». Nelle ultime ore sono circolate voci insistenti su presunti interessamenti di squadre di serie A e B per Agodirin e Insigne. Anche qui Pavone glissa: «Agodirin e Insigne hanno avuto alcune richieste. Però, se circolano queste voci sui nostri calciatori, a noi non può far altro che piacere». Poi aggiunge: «Non andrà via nessuno perché, al momento, non conviene a nessuno. Andare in serie A per vedere gli altri giocare non gli farà certo bene. Nel calcio, si sa, si migliora solo giocando».
ROSA – Il Foggia, da questa estate, vantava una rosa di 23 elementi. Con l´infortunio di Tomi è scesa a 22. I quattro nuovi acquisti porteranno nuovamente la rosa a 26 unità: «Vogliamo tenere in squadra circa 24 giocatori, vale a dire due per ogni ruolo, più altri due capaci di dar fastidio a tutti i titolari. Al momento credo che il Foggia non ha particolari problemi di esubero».
CAMPIONATO – Il Foggia opera sul mercato perché è ambizioso. Ma non sarà affatto semplice aver ragione in un campionato così difficile senza la giusta continuità. Il direttore sportivo Pavone dice la sua anche sull´andamento del girone B di Prima Divisione Lega Pro. «E´ un campionato molto difficile, agguerrito. Nessuna squadra è al sicuro, dalla prima all´ultima. Ecco, forse solo la Nocerina può aver blindato la sua posizione. Ha adesso i punti per resistere all´urto delle avversarie. Tutti gli altri posti, però, sono da giocare. Basta vincere due partite e sei lì, a ridosso delle prime».
PROGETTO – Inevitabilmente il mercato si intreccia con il futuro. Molti dei calciatori giunti a Foggia sono in prestito e, solo al termine della stagione, si saprà come programmare le prossime annate. «Il nostro è un work in progress. Molto dipenderà dalla categoria in cui saremo l´anno prossimo. Noi vogliamo uscire al più presto dalla serie C ma non sarà affatto semplice. Questa squadra ha al suo interno dei futuri campioncini. Io, nelle mie vesti di dirigente, eviterò accuratamente di fare nomi ma sono convinto che alcuni di loro giocheranno nei prossimi anni la serie A»