In ogni caso i diritti alle prestazioni sportive dei calciatori (così come ogni altra attività patrimoniale) vengono iscritti nel bilancio al momento dell'acquisizione del diritto, ovvero l'acquisto in proprietà.
Per il caso Ibra quindi per l'esercizio in cui è stato in prestito, il suo cartellino non era nello Stato Patrimoniale del Milan, in quanto ancora di proprietà del Barcellona.
L'impatto sul bilancio c'è stato soltanto per lo stipendio, tra i costi del conto economico.
Dal momento in cui è stato acquistato a titolo definitivo, la società ha iscritto il costo del cartellino (per l'intero) nello Stato Patrimoniale, tra le attività ed un debito verso il Barça tra le Passività, per l'importo non pagato.
Il costo del cartellino impatta sul conto economico, tra i costi, tramite il processo di ammortamento, sviluppato lungo la durata del contratto (ES: costo iniziale 100, iscritto tra le attività nell'anno 2010; durata del contratto 5 anni. Al termine dell'anno 2010, il valore del cartellino tra le attività si riduce di 20 (pari ad 1/5) e quei 20 finiscono nel conto economico come costi di competenza dell'esercizio).
Inoltre dovrà essere messo tra i costi anche lo stipendio di ogni stagione.
Piccola digressione sul meccanismo delle plusvalenze/minusvalenze. La plus/minus si calcola come differenza tra il prezzo di vendita ed il costo del cartellino iscritto tra le attività al momento della cessione. In sostanza, riprendendo l'esempio precedente, se ibra venisse venduto subito dopo essere acquistato (a 100) per un importo di 80, si avrebbe una minusvalenza di 20. Se invece venisse venduto quando, dopo il processo di ammortamento, il cartellino è iscritto per 60, ad un prezzo sempre di 80, si avrebbe una plusvalenza di 20.
Spero di esser stato chiaro