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da SirPsychoSexy » 31.03.14 - 14:20
“Sono felice e triste allo stesso tempo, sto ridendo e piangendo e ho un incredibile senso di soddisfazione che le parole non riescono a descrivere. Il calcio mi ha offerto qualcosa che sarà con me per sempre. Mi ha insegnato il significato della passione e mi ha insegnato cosa sono il coraggio e il sacrificio. Hanno costruito un ponte tra sogno e realtà. So chi sono e cosa sono, so cosa ho ottenuto, come l’ho ottenuto e tutto quello che posso dare è che è stato un viaggio che mi ha messo alla prova. Ma durante questo viaggio non ho mai abbandonato i miei sogni. Non ho mai abbandonato la battaglia con le sfide che mi ha presentato il destino. Ho affrontato queste sfide con la forte convinzione che avrei avuto successo, che sarei andato avanti, che un giorno avrei guardato i miei figli e loro mi avrebbero ringraziato con un abbraccio. Niente di più”.
“Ringrazio i miei genitori per la buona educazione che mi hanno insegnato. Ventiquattro anni fa mi sono imbarcato in questo fantastico viaggio, incoraggiato dall’uomo che è stato il mio modello e la mia fonte di ispirazione. Ci ha lasciato otto anni dopo e ho pensato fosse finita per me. Avevo 17 anni. Quell’uomo era mio padre, il mio allenatore, il mio amico ma anche il mio più grande critico”.
“E’ la prima persona a cui vorrei dire grazie, perché durante la mia carriera ho sempre sentito la sua presenza. Ho sempre cercato di essere come lui: dignitoso, coraggioso, ambizioso, corretto, proprio come mi ha insegnato. Ho cercato soprattutto di essere un uomo, prima di essere qualcuno. Avevo bisogno di mio padre più di quanto chiunque possa immaginare, forse anche più di quanto io immaginassi, durante questo viaggio”.
